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Origine e fine del militarismo
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Ogni giorno, ovunque nel mondo, tante persone sono impegnate nella lotta al militarismo. Generazioni di pacifisti hanno combattuto il militarismo. Risultato? Le guerre sono sempre nate grasse e quando si sono spente è avvenuto più per esaurimento delle risorse dei contendenti che per aver dato ascolto alle proteste dei dimostranti.
Fatto nudo e crudo è che desiderio e volontà non bastano. Bisogna che esse siano accompagnate per mano da tre capacità: d'osservazione della realtà, d'analisi delle osservazioni, di sintesi di un giusto, logico ed attuabile cambiamento in grado di condurci nella nuova dimensione culturale, politica e sociale in cui vogliamo vivere.
Mai i pacifisti hanno messo in relazione il tanto da loro osteggiato MILITARISMO con il CARRIERISMO MILITARE che, dal feudalesimo, dagli imperi e monarchie fino ai giorni nostri s'è non solo mantenuto in ottima forma ma è, durante i vari periodi storici, pure cresciuto, estendendosi al punto da ridursi a parte di un CARRIERISMO PUBBLICO unica causa di una mancata democratizzazione dello Stato. Che tutt'oggi si ritrova ad avere due dei suoi tre poteri come ai tempi delle dichiarate tirannidi.
Non è il voto a far la democrazia! E' il mandato temporaneo in ogni ruolo pubblico (sia assegnato con elezioni od assunzioni, sia d'ordine decisionale o mansionale) ad aprire le porte della Res Publica ad un rigenerante FLUSSO di CITTADINI, competenti, esperiti e preparati, capace di spazzar via ogni ristagno, stasi, tirannide.
La vita è meravigliosa, s'aggiusta subito se, con atto d'umiltà, si riconoscono i propri errori ripromettendosi di non incorrervi oltre. Urge riconoscere che solo il potere legislativo fu reso democratico con assegnazioni a tempo determinato mentre potere esecutivo e giudiziario (che gli stessi governanti temono più d'ogni altra cosa) non lo sono mai divenuti e tutt'oggi, con gran vergogna di chi vi si è conficcato a vita e di chi vorrebbe instaurarvisi, hanno tutte le connotazioni della tirannide.
Un tal atto d'umiltà non può avvenire però da coloro che si son posti per decenni dinnanzi alle masse a bloccare la consapevolezza che un governo può essere ben composto (e di conseguenza può ben legiferare) solo se circondato da attenti e premurosi CITTADINI alla SNOWDEN piuttosto che da acritici e fedelissimi CARRIERISTI alla PRIEBKE.
La democrazia, la partecipazione data dal mandato temporaneo, potrà trasformare ogni Stato al mondo solo se i cittadini stessi, riconoscendo d'aver seguito a testa bassa, con occhi serrati e cervello spento, più d'una generazione di leader che li han sempre diretti contro qualcosa e mai a costruire una nuova società, si decideranno una buona volta ad aprirli, quegli occhi e ad accenderlo, quel cervello. Allora vedranno da soli, senza più leader ignoranti ed in conflitto d'interessi, la via da seguire.
Licenziamo i carrieristi pubblici, introduciamo il mandato temporaneo nel pubblico impiego, rendiamo aperto e partecipato lo Stato: non avremo più nulla da recriminare.
Abbiamo un solo ostacolo, grande ma perfettamente rimovibile perché riguarda noi stessi: solo la nostra inerzia, solo la forza dell'abitudine ci impedisce il successo.
Ed allora? Siam forse più deboli di quanto credevamo? LA NOSTRA RES PUBLICA È LÌ CHE CI ASPETTA! E' sufficiente che la reclamiamo indietro e dovrà esserci restituita.
La Res Publica è di tutti, non può essere una proprietà dei carrieristi privata d'accesso ad altri. Potere esecutivo e giudiziario siano democratici: a tempo determinato!
Danilo D'Antonio
339 5014947
civilmente, legalmente, pacificamente,
avviamo una Armonica Rotazione Sociale
STATO DEMOCRATICO: APERTO E PARTECIPATO
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