Re: [RSF] [nowaroma] I: Re: (ComitatoNoNato) Fwd: 12 marzo

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Szerző: Patrick Boylan
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Címzett: forumroma
Tárgy: Re: [RSF] [nowaroma] I: Re: (ComitatoNoNato) Fwd: 12 marzo


Da: / From:  'brandienzo@???' via nowaroma (Tue, 16 Feb 2016 23:30:33 +0100 (CET)):
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> Sottoscrivo completamete le cosiderazioi di Fulvio. L'appello di
> Eurostop, anche nella versione modificata da Patrick, è ambiguo,
> reticente, irricevibile.
> E' necessario un documento-appello del Comitato No Guerra No Nato,
> tenuto conto anche delle lucide considerazioni di Manlio Dinucci nel
> suo ultimo articolo su chi sia il nemico principale della pace e della
> coesistenza tra I popoli. Vincenzo Brandi
Caro Enzo,
(e cari iscritti alle liste qui sopra),
tu scrivi, Enzo:
> nella versione modificata da Patrick
Un momento, per favore!  Mica ho scritto o modificato l'Appello io.  Non sono nemmeno stato consultato.  Ho fatto solo da postino, dal momento che Cremaschi non è iscritto a nessuna delle liste che figurano qua sopra come destinatari.   L'ha spedito a me perché gli ho scritto chiedendogli di includermi tra i destinatari della sua bozza, che ho girato poi a voi delle cinque liste.
Ma se vuoi un mio parere sul documento, posso darlo senza problemi.
Capisco perfettamente le critiche di NoWar e di NoNATO -- si tratta di un documento prolisso, ripetitivo, e che dimostra che non sanno scrivere non solo i professori (l'Appello del 16 gennaio) ma nemmeno i sindacalisti (questo Appello).  E, aggiungo io, non sanno scrivere neppure i giornalisti, conosiderato ciò che trovo di solito sulla stampa.  Pare che, nel Bel Paese, le uniche persone che sappiano scrivere siano i geografi.  (Ogni riferimento a Manlio Dinucci è casuale).  
A proposito, perché non fate scrivere l'Appello a lui?  Specificando bene che il 12 marzo si terranno manifestazioni locali per prepararsi poi per quella nazionale che Alex Zanotelli indirà a Roma, dopo aver ricevuto le adesioni dalle associazioni pacifiste nazionali, che non sono ancora pervenute.  (Dire quest'ultima parte è importante se vogliamo che il 12 marzo serva a mettere il pacifismo istituzionale davanti alle sue responsabilità.)
In quanto ai contenuti dell'Appello di Cremaschi, chiaramente il documento, che vuole essere unitario, è ambiguo e non fa nomi.  E questo è proprio il peccato mortale che Dinucci ha individuato nel suo ultimo pezzo che tu citi, Enzo: "Qual è il nemico principale contro cui fare fronte comune?"  "Niente reticenze", dice Dinucci, bisogna dire chi è il nemico: l'imperialismo USA.  
Già, il Capitale statunitense.   Non la NATO di per sé.
Perché, se interpreto bene il DinucciPensiero, il problema --  in primis -- non è nemmeno la NATO, ma il Capitale-a-stelle-e-strisce che impartisce gli ordini alla NATO.   Un po' come gli scontri in piazza.  Certo, bisogna inveire contro la brutalità della polizia ma senza perdere di vista che il problema non è la polizia, in sé, ma chi l'ha mandata a picchiarci, QUELLO LI' è il nemico da combattere in primis.
Come dire tutto ciò senza sembrare pedante?  Non ho idea.
E comunque trovo incompleto ridurre il problema all'"imperialismo americano" che smuove la NATO (che smuove la politica estera UE secondo quanto prescritto dalla stessa costituzione dell'UE!!!) perché questo sembra esonerare totalmente il Capitale europeo da ogni responsabilità.  Come se, se sparissero gli USA (e di conseguenza la NATO) dalla scena internazionale, regnerebbe la pace.  Non mi pare.
La distruzione della Libia nel 2011 è stata pianificata e promossa da Elf/Total, pardon, dalla Francia -- e da Israele -- d'intesa con Obama; ma gli USA sono entrati in scena di peso solo per la fase esecutiva.  E oggi in Libia, la Gran Bretagna ha già 1000 soldati sul terreno, senza aver chiesto permesso a nessuno.  La Germania ha provocato la disintegrazione della Jugoslavia e la crisi a Kiev, POI sono entrati in scena gli USA e la NATO per sfasciare tutto e pigliarsi tutto il Kosovo e l'Ucraina fino al Donbass.  Non è così?  Quindi senza gli USA, penso che il Capitale europeo, attraverso i governi francese, tedesco, britannico e italiano, continuerebbe comunque a seminare guerre -- perché la guerra non è altro che la faccia violenta dell'imperialismo.  E questi paesi sono, storicamente, imperialisti.  (O, per essere precisi, colonialisti, ognuno con aspirazioni imperialiste, donde le lotte intestine
e la prima guerra mondiale.)
Gli amici di NoNATO criticano questa mia visione delle cose, dicendo che bisogna focalizzarsi solo sulla NATO -- parlare di altro sarebbe dispersivo.  Non credo.  Si combatte meglio lo strumento concreto di attuazione dell'imperialismo USA (e UE), ossia la NATO, se si tiene presente che si tratta comunque di una lotta contro il Capitale, che non ha odore, colore o nazione.  Con centri decisionali internazionali (Bilderberg, Trilaterale, ecc.) -- anche se l'attuazione delle decisioni avviene in primis e concretamente a Washington.  
Come non puoi fermare l'attività criminosa di una cosca mafiosa fin quando non riesci ad individuare e contrastare i mandanti; non puoi fermare le guerre della NATO fin quando non avrai individuato e contrastato i suoi mandanti, ossia il Capitale, statunitense in primo luogo ma anche internazionale (e quindi italiano). Ecco perché penso che Eurostop ha ragione quando lega, l'uno all'altro, il TTIP e la guerra NATO in Ucraina; l'Eurozona e la nuova bomba atomica tattica; Goldman Sachs e l'immigrazione e il razzismo nell'UE.  
Allora come dire tutto ciò in mezza pagina (un appello, per essere letto, dovrebbe essere di mezza pagina, il resto per un'illustrazione che attira l'occhio)?  Non ho idea.
Infine, mentre è vero che l'Appello II di Cremaschi non si schiera e quindi può sembrare ambiguo, non vedo come si possa schierarsi nettamente in un documento che si vuole unitario.  Per definizione schierarsi (quindi individuare con chiarezza con chi si sta, come Dinucci chiede alla fine del suo ultimo pezzo) vuol dire alienare chi non vuole arruolarsi, chi non vuole fare il militante.  Mi riferisco in primo luogo ai responsabili di Tavola della Pace, Arci, Rete per il Disarmo e via discorrendo -- sono direttamente o indirettamente feudatari del PD e/o della Curia.  Non si può chiedere loro di assaltare la diligenza in cui sono seduti.
Allora mandiamo tutte le formazioni "istituzionali" a quel paese?  Le rifiutiamo in toto?  Andiamo avanti da soli?  Il solito coro che canta a se stesso?  Boh, fate vobis.
L'idea di Zanotelli era un altro: portare in piazza a Roma -- per un evento nazionale -- tutti gli uomini di buona volontà nel paese, attraverso un Appello che non chiede loro di schierarsi per forza, lì per lì.  Ebbene, noi possiamo fare nostra questa impostazione, anche per le nostre manifestazioni regionali del 12 marzo, non vi pare?  Così potremo trovarci in piazza finalmente con gente diversa da noi, che non capisce le cose che noi riteniamo di capire con chiarezza.  La "gente comune", insomma.  Così avremo l'occasione di uscire dal nostro guscio e di poter "contaminare" queste persone  non-politicizzate con discorsi che, se facciamo manifestazioni solo tra di noi, non sentiranno mai.  Chissà?  Potemo portare nelle varie piazze in Italia, seppure come osservatori soltanto, i responsabili delle associazioni pacifiste nazionali, anche in vista di una possibile loro adesione alla manifestazione
nazionale.  Insomma, potrebbero venire nelle piazze il 12 marzo per conoscerci e per rassicurarsi che non intendiamo mangiarli vivi (anche perché molti di noi siamo vegetariani, non è vero, Marinella?).
A questo punto, dunque, lancio la sfida a NoWar e a NoNATO:
scrivete due documenti, ciascuno di voi: uno Puro e Duro da distribuire alla manifestazione, per "contaminare" i non-politicizzati, e un altro documento (stringato) CHE POSSA SERVIRE DA APPELLO UNITARIO PER IL 12 MARZO.
Cioè invece di delegare a professori e a sindacalisti la responsabilità di scrivere un Appello unitario per poi sputarci sopra perché necessariamente lacunoso e ambiguo, scrivetelo voi, se osate.  Non ho dubbi che sapete scrivere il primo tipo di documento, non fate altro che quello.  La sfida è questa: sapete scrivere il secondo tipo di documento?  Un Appello che ricorda i soli denominatori comuni (perché ce ne stanno) e lascia per il secondo documento (da distribuire il 12) i punti qualificanti e lo schieramento netto, senza ambiguità?
Ce la fate, sia voi di NoWar che voi di NoNATO, a produrre un siffatto Appello unitario? E poi a decidere, tra di voi, quale delle due versioni proporre a Cremashi al posto del suo o per una sintesi?  
O non vi interessa promuovere un evento unitario?
Patrick
      17/02/2016  (0.25.33) ____________________   E-mail: patrick@???      Skype: p.boylan   Tel:  (+39)  06-491.973  Cell: (+39) 328-069 5861 Fax: (+39) 06-233.213.106 ____________________   "Contro la guerra, pace ora!"             - Ankara, 10.10.2015