On Wed, Feb 10, 2016 at 08:43:06AM +0000, brno wrote:
>Il 2016-02-10 04:39 Elettrico ha scritto:
>>Il 09/02/2016 11:16, boyska ha scritto:
>>>On Tue, Feb 09, 2016 at 03:09:28PM +0100, blackflag wrote:
>>>>Certo che un telefono senza telefono non e' piu' un telefono! :D
>>>
>>>mica è tanto vero: se usi voip puoi chiamare e ricevere "normalmente"
>>>(quando sei connesso, ovvio)
>>>
>>in che maniera la connessione con una cella lte dovrebbe essere meno
>>tracciata di una connessione ad una cella gsm?
la posizione è tracciata tale e quale, i metadati di comunicazione no.
>>se sei in giro, inteso per la strada, il wifi lo hai se ci sono reti
>>aperte, se no no, quindi se parliamo di riportare in tempo reale quello
>>che sta succedendo diciamo che te lo perdi.
>
>si e' vero, pero' io penso ci sia una piccola differenza tra la
>pratica mediattivista e quella di vita quotidiana,
>ovvero se sono a una manifestazione/corteo/etc. ho bisogno del
>realtime (che poi e' sempre vero?), mentre invece quando
ecco infatti non credo sia sempre vero che il realtime è un'esigenza.
Credo addirittura che il realtime in senso stretto sia utile quasi
solamente come precauzione (mando foto da qualche altra parte così se mi
fregano il cellulare non possono comunque impedire la diffusione delle
foto che ho scattato). Penso che se vuoi fare informazione la differenza
tra "realtime" e "tra 4 ore" sia inesistente.
Il realtime può servire soprattutto in contesti in evoluzione
rapidissima, però ricordiamoci pure che a piazza taksim avevano chiuso
il 3G, e tutti si erano trovati ad usare il wifi delle case circostanti.
O che in ukraina (sorvolando sulla qualità delle rivolte) il governo
poteva mandare messaggi di minaccia a tutti i cellulari presenti nella
zona
http://www.nytimes.com/2014/01/22/world/europe/ukraine-protests.html
i miei 2 pizzichi di paranoia
--
boyska