[RSF] La sete fa rinascere la comunità

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Author: comune-info
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Subject: [RSF] La sete fa rinascere la comunità
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FACCIAMO COMUNE INSIEME
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RACCONTARE IL MONDO OGNI GIORNO PER NON ABITUARSI AL DOMINIO
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La società che cambia [Alex Zanotelli]

"Grazie amici di Comune per il vostro impegno a raccontare la società
che cambia dal basso. Il vostro lavoro ci aiuta ogni giorno a capire
che rovesciare ‘o sistema non è impossibile. La strada, è partire
dal basso, farsi promotori del cambiamento attraverso la cittadinanza
attiva e darsi da fare perché i propri diritti siano rispettati"

LA SETE FA RINASCERE LA COMUNITÀ
<http://comune-info.net/2016/01/assieme-per-ri-costuire-una-comunita/>

C'è un villaggio boliviano che nel corso degli anni si è spopolato,
non c'è più acqua da bere, non funziona la scuola e non funziona il
mulino. La gente è andata via, per poter sopravvivere. Tre anzioni
però hanno deciso di resistere, e pian piano hanno spinto la gente
della comunità che tornava di tanto in tanto a raccogliere l'acqua
piovana. E con l'acqua tornano l'allegria e la voglia di ricominciare.
Molto lontano da Villa Flor de Pukara, racconta Oscar Olivera, si
parla dei cambiamenti climatici, un nemico a cui non possiamo opporci
come abbiamo fatto in passato con le barricate. Possiamo solo
ritornare alla terra, ricostruire le comunità, recuperare la memoria
e la nostra storia, poi dobbiamo ricambiare, con reciprocità, il
saluto e la generosità della terra. Villa Flor de Pukara, dice Oscar,
è in qualsiasi parte del mondo, dovunque le persone costruiscono con
semplicità e in forma silenziosa, la società in cui sentono di poter
vivere
OSCAR OLIVERA <http://comune-info.net/autori/oscar-olivera/>

UN'ALTRA GUERRA <http://comune-info.net/2016/01/guerra-in-libia/>

Mentre vende bombe all'Arabia Saudita per massacrare lo Yemen,
l'Italia riceve armi dagli Usa. Sono per la guerra, questa volta a
guida italiana, in Libia. Ma se c'è un popolo che la Libia odia, è
l'Italia: non hanno dimenticato le stragi durante l'occupazione
coloniale
ALEX ZANOTELLI <http://comune-info.net/autori/alex-zanotelli/>

LASCIO <http://comune-info.net/2016/02/lascio/>

“Lascio. Non mi appartiene più questa scuola”, scrive in questo
grido di rabbia e dignità, Rosaria Gasparro, maestra, compagna di
strada di Comune da due anni
<http://comune-info.net/autori/rosaria-gasparro/>
. Non sappiamo se nella scuola delle sigle, nella scuola della
“misurabile-miserabile competenza”, nella “gran scuola aziendale
del profitto”, dove c'è sempre meno spazio per il pensiero critico
e creativo, per la conoscenza che diventa coscienza o per l'idea di
comunità educante, questo gesto cambierà qualcosa. Sappiamo però un
paio di cose. La prima: interventi come questo dovrebbero essere letti
e riletti da moltissime persone. La seconda: il mondo si cambia
soltanto in basso e in profondità, costruendo relazioni diverse,
spesso in modo poco visibile, anche solo con un “lascio, anzi
continuo” (foto: Settembre 2015, il capodanno della scuola vuole il
suo rito del ritorno, che è sempre rito dell'inizio, rito dei
desideri e della speranza. Il mandala della scuola primaria di San
Michele Salentino, realizzato insieme alla maestra Rosaria)
ROSARIA GASPARRO <http://comune-info.net/autori/rosaria-gasparro/>

MORIA, LA COLLINA DEGLI AFGHANI
<http://comune-info.net/2016/01/lesbo-moria-sulla-collina-degli-afghani/>

"Sono passate più di due settimane da quando sono tornata da Lesbo...
Come tutti - scrive Caterina Amicucci -, ho passato notti e mattinate
in spiaggia con altri volontari ad aspettare le barche cariche di
rifugiati... Non un poliziotto, un'ambulanza o altra traccia delle
istituzioni. Sul “purtroppo” o “per fortuna” si è dibattutto
e continueremo a dibattatere. Ma quel che certo è l'unicità di
quella situazione, del condividere il primo passo in Europa di gente
in fuga dalla guerra e in cui si mescolano pianti, abbracci, paura,
sorrisi, urla, speranza, sigarette, foto, selfie, coperte di
emergenza, bottiglie d'acqua, e mille altre cose. Un'esperienza umana
fortissima... A Moria c'è una base militare dove tutti i rifugiati,
normalmente bagnati dalla vita in giù, vengono portati per la
registrazione... L'Acnur non ha nessun mandato sul campo di Moria...
qui è nato un campo di transito interamente autogestito da
volontari... Non esistono veri e propri coordinatori... È una babele
di persone di paesi diversi che possono incontrarsi e lavorare insieme
anche solo per una notte e che, in un caos organizzato, riescono ad
essere incredibilmente efficienti... Ogni giorno si distribuiscono
centinaia di pasti, tè, calzini, scarpe, vestiti, coperte...". Mondi
diversi già esistono.
CATERINA AMICUCCI <http://comune-info.net/autori/caterina-amicucci/>

LETTERA A UN RAGAZZO GAY, AL FAMILY DAY
<http://comune-info.net/2016/01/lettera-a-un-ragazzo-gay-al-family-day/>

"Scrivo a te, ragazzo gay, e ragazza lesbica, che ieri i tuoi genitori
hanno portato nella piazza romana del Family Day. Scrivo a te, che
stamani ti sei svegliato con in testa le parole di Adinolfi... Vorrei
dirti - scrive Saverio Tommasi - che non sei solo... Scrivo a te,
ragazzo gay, e ragazza lesbica, che ieri i genitori hanno portato in
piazza, obbligandoti a tenere in mano il cartello 'Sbagliato è
Sbagliato', con l'immagine di due persone dello stesso sesso,
semplicemente per mano. E tu probabilmente hai guardato quel cartello
a occhi bassi... Non condannarti, ragazzo mio, è normale. La forza si
trova lentamente, non si diventa consapevoli in un giorno, o leoni in
una stagione. Ci vuole tempo. E tu prenditelo questo tempo... Ragazzo,
il mondo che ti aspetta è migliore di quello che hai visto ieri, non
giudicare una casa dal ripostiglio. Tu crescerai, ragazzo mio, e
viaggerai. Vedrai posti, profumi, persone diverse... "
SAVERIO TOMMASI <http://comune-info.net/autori/saverio-tommasi/>

IL BISOGNO DEL NEMICO
<http://comune-info.net/2016/01/bisogno-del-nemico/>

La possibilità di costruire un futuro migliore per chi amiamo
comincia da noi, dalla vita di ogni giorno, dalla nostra
consapevolezza, non dalla guerra a un nemico immaginario come il
gender. Eppure nessuno, tra quelli in piazza per il Family day, si
domanda com'è ad esempio la vita nella scuole frequentate dai propri
figli e figlie, cosa accade nelle classi, nei cortile, tra i corridoi
e dietro le porte dei bagni: un ragazzo/a su tre tra gli 11 e i 19
anni è vittima di bullismo; tre adolescenti su quattro approcciano
per la prima volta al sesso attraverso internet; sempre più diffusa
è la prassi delle baby doccia, ragazze che offrono sesso orale nei
bagni delle scuole, in cambio di sigarette, ricariche del telefono,
soldi; la “prima volta” è ancora senza preservativo... Molte sono
le cause del disagio e delle violenze che ogni giorno si verificano
nella società e tra le mura delle scuole, ma considerarne l'ampiezza
e problematicità e analizzarle è un compito troppo faticoso e
doloroso, meglio andare ad ascoltare i predicatori del Family Day
MONICA PASQUINO <http://comune-info.net/autori/monica-pasquino/>

FAMIGLIA, MENZOGNE E MISTIFICAZIONI
<http://comune-info.net/2016/01/mistificazioni/>
ERNESTO BALDUCCI

VOGLIO SPOSARE IL MIO VICINO CAMIONISTA
<http://comune-info.net/2016/01/non-ci-rubi-la-nostra-antropologia/>
ASCANIO CELESTINI

NATURA E TRADIZIONE. TUTTI IN FESTA
<http://comune-info.net/2016/01/natura-family-day/>
MATTEO SAUDINO

EDUCARE ALLA SCONFITTA <http://comune-info.net/2016/01/sconfitta/>

Nel tempo della competitività, del profitto a tutti i costi e della
precarietà non è facile educare alla sconfitta. I nostri bambini non
sono abituati a perdere, non ne sono capaci. La sconfitta nello sport,
il litigio con un amico o con un'amica, la perdita di un familiare...
"La vita ti segna inevitabilmente e per quanto cerchiamo un sfera
magica dove poter custodire i nostri figli - scrive Valentina
Guastini, mamma e maestra -, la perdita fa inevitabilmente parte del
pacchetto". Per questo "bisogna essere preparati, la sconfitta va
accolta, conosciuta, affrontata, altrimenti rischiamo di perdere noi
stessi nella rabbia e nella frustrazione..."
VALENTINA GIUSTINI

ELOGIO DELLA SCONFITTA
<http://comune-info.net/2015/11/elogio-sconfitta/>
ROSARIA GASPARRO

LE DONNE CHE SALVANO LA TERRA
<http://comune-info.net/2016/01/le-donne-che-salvano-lafrica/>

Custodiscono i semi delle loro madri e delle loro nonne. Rifiutano
quelli Ogm che fermano il ciclo della vita. Promuovono campagne contro
multinazionali come l'australiana Coal of Africa (Carbone
dell'Africa). Cercano le erbe nelle foreste per curare i loro bambini.
Si autorganizzano per praticare insieme ogni giorno permacultura e
agroecologia. Insegnano ai bambini che il cibo viene dal suolo, non
dagli scaffali dei supermercati. La donne stanno salvando l'Africa e
il mondo
MAPHATHELEINI MAKAULELE
<http://comune-info.net/autori/mphatheleini-makaulele/>

RESURREZIONE DELLA CANAPA <http://comune-info.net/2016/01/352258/>

Sacchi, spaghi, corde, indumenti, lenzuola, tende, carta di qualità,
pannelli isolanti termici e acustici, cambustibili. Finalmente
lentamente sta tornando l'interesse per la coltivazione e l'utilizzo
della canapa tessile che, tra l'altro, consente l'utilizzazione di
terre marginali
GIORGIO NEBBIA <http://comune-info.net/autori/giorgio-nebbia/>

LA VECCHIA FERROVIA, AUTOSTRADA DELLE BICI
<http://comune-info.net/2016/02/la-vecchia-ferrovia-e-la-prima-autostrada-delle-bici/>

In Germania inaugurato un primo tracciato di circa sei chilometri
della prima autostrada per le biciclette: cento chilometri fra
Duisburg, Bochum e Hamm, attraversando quattro università.
L'autostrada, una volta completata, servirà un bacino di utenza di
circa due milioni di persone e si stima che servirà a eliminare il
transito di almeno 50.000 viaggi l'anno. Il tracciato è lungo vecchie
ferrovie della Ruhr Valley. Non è la prima volta che si parla di
autostrade per le bici: ci hanno già lavorato in Olanda e in
Danimarca. Anche Londra ha in mente un progetto simile per eliminare
il traffico...
MARIA RITA D'ORSOGNA
<http://comune-info.net/autori/maria-rita-dorsogna/>

IL DOPO SVILUPPO È COMINCIATO
<http://comune-info.net/2013/11/la-buona-economia-esiste/>
SERGE LATOUCHE

GLI IMMOBILI VUOTI: TESORI DA RIUTILIZZARE SUBITO
<http://comune-info.net/2014/12/immobili-vuoti/>
D. F.

IL SAPORE DI UN CAFFÈ GIUSTO
<http://comune-info.net/2016/02/il-sapore-di-un-caffe-giusto/>

Municipi autonomi del nord del Chiapas, Messico. Alle sette del
mattino, dopo una colazione a base di fagioli e tortillas, Anselmo con
la moglie, i figli, i fratelli e la suocera, si mette in cammino verso
le piantagioni di caffè. Rimangono fino alle cinque del pomeriggio a
raccogliere, uno a uno, solo i frutti di caffè al giusto punto di
maturazione. Prima del tramonto, con i sacchi in spalla da 70 kg
chilogrammi l'uno, portano a casa i chicchi raccolti con tanta cura
durante la giornata. E il giorno dopo, all'alba, si ricomincia. Le
attività della raccolta e della lavorazione del caffè (lavaggio,
spolpatura, essiccazione, ammasso) rappresentano la quotidianità per
intere famiglie da novembre fino a maggio. Ma intorno ad Anselmo e
alla sua famiglia, così come intorno a migliaia di altri piccoli
produttori, ruotano i cosiddetti coyotes - gli sciacalli, ovvero gli
intermediari delle grandi imprese - che esercitano attività
creditizie con tassi di usura fino al 40 per cento e che si assicurano
così l'approvvigionamento di caffè, passando casa per casa con i
loro camion e bilance truccate, pagando un prezzo che non tiene
affatto conto del lungo e meticoloso lavoro che vi è alle spalle. Il
progetto Tatawelo (“avo” in lingua tzeltal) nasce nel 2003 dalla
collaborazione tra diverse organizzazioni per sostenere le comunità
indigene zapatiste del Chiapas attraverso la commercializzazione del
caffè. Un modo per ribellarsi ai coyotes e alla grande distribuzione.
C'è tempo fino al 29 febbraio 2016 per ordinare il caffè che i
produttori hanno già cominciando a raccogliere
CRISTINA COZZI
<http://comune-info.net/2016/02/il-sapore-di-un-caffe-giusto/>

CAMMINARE <http://comune-info.net/2014/05/camminare-insieme/>

Passeggiate di quartiere, giornate di arte sul tema del camminare
(invitando artisti a disegnare bizzarre strisce pedonali e sentieri),
Critical mass a piedi, appuntamenti di Camminare leggendo (due
ribellioni contro la dittatura della velocità)... Ha scritto
Frédéric Gros in “Andare a piedi. Filosofia del camminare”:
“Passeggiare significa in primo luogo fare uno sberleffo alle
costrizioni: scelgo io il mio percorso, il mio ritmo e le mie
rappresentazioni”. Come possiamo coltivare l'arte del camminare
nelle città?
JLC <http://comune-info.net/2014/05/camminare-insieme/>

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