Ciao Valerio!
Credo che Dynamo sia un bel progetto, capitalisticamente inteso. E' un
grande spazio. I ragazzi, credo per lo più volontari, c'hanno messo del
capitale loro oltre a (sembra) milioni di euro da parte del Comune di
Bologna, finalizzati alla ristrutturazione di un luogo strategico come
l'ex parcheggio del Pincio. Così, mentre l'assessore Colombo, eletto
nella giunta Merola, anche dietro promesse di un nuovo bike sharing con
250000 euro di finanziamenti, si è ritrovato a ripetere negli anni, in
sede di bilancio, che lo stesso bike sharing era troppo costoso. Credo
che lui, il sindaco Virginio Merola, l'assessore al bilancio Lepore
abbiano preferito ed ancora prediligano le molte fotografie - in sella,
fermi - con tanto di servizi giornalistici che lo staff di Dynamo non
esita a garantire, ad esempio in occasione delle periodiche
re-inaugurazioni della stessa ciclabile (la famosa e subito trascurata
tangenziale delle biciclette che circonda Bologna, altri milioni di
euro). Un'operazione simile si presta molto bene alla campagna
elettorale permanente. Il traffico, il numero dei morti stessi, nel
frattempo - parola mia - stanno peggiorando a Bologna; ma io mi sento a
casa: vedo, finalmente, Bologna violenta nel traffico come Roma.
Come per le foto ed altri eventi culturali davvero interessanti, Dynamo
si presta a comporre delle "masse", non più critiche in cui
effettivamente si muovono centinaia di ordinatissimi ciclisti al seguito
dell'amministratore di turno, con poliziotti davanti e dietro. Dynamo,
in Italia, è la prima ricaduta materiale, spaziale, integrata col potere
politico locale, delle campagne di salvaicilcisti che dal 2012 promette
mirabolanti riforme al codice della strada ed una sensibilizzazione
"apolitica" verso l'uso della bici. Un esempio di "gentrificazione delle
pratiche", in cui i promotori, non potendo nè volendo perpetuare la
critical mass - peraltro asfittica per proprie responsabilità, a Bologna
come a Roma e terribilmente a Milano - ha creato la propria "mobility
mass", al contempo negando i cennati precedenti storici; il bike pride,
grosso modo una ciemmona con tanti bottegai; uno spazio, Dynamo, in cui
la bici la parcheggi, dietro cooperativo compenso. Copie sbiadite di
pratiche che il movimento cm, e le ciclofficine popolari, hanno creato e
fatto vivere in chiave eminentemente anticapitalistica, prima delle mode
hipster e degli interessi opportunistici di sindaci in bicicletta.
Potrei sembrare ingiusto. Ma vivo da nove anni a Bologna; ho visto non
la nascita, ma il periodo d'oro delle critical mass in giro per
l'Italia; così come partecipo del potere creativo delle ciclofficine
popolari di cui le più autentiche son quelle rimaste fedeli ad
un'eccezionale spirito anticapitalistico. Continuo a credere che la
"promozione dell'uso della bici" non significhi nulla nel contesto
riformista di rilancio economico che il sistema, in perfetta crisi,
vorrebbe presentarci riorientato verso un inetto ecologismo urbano.
Almeno da casi come questi sembra evidente che l'azione diretta, come
per la critical mass, può essere molto fragile; dagli effetti di
brevissima durata. A volte sedimenta pratiche interessanti, un sapere
tattico che vive al meglio per lo più in precisi contesti politici. A
volte scompare e ci ha fatti solo divertire. Ma di certo il lobbying per
politiche ambientali, anche se giustamente motivato, quando rivolto ad
obiettivi assolutamente riformisti è solo un ripiego per azioni che
avrebbero dovuto cercare maggiore radicalità. O un'occasione per far
soldi. Si nega la politicità degli atti; si cercano, obbligati, i favori
di un pool di amministratori sorridenti. Ma del potere non ci si può mai
fidare. E' sempre e solo in cerca di voti. E alla fine si diventa
stronzi come lui. (Di critiche c'è ne per tutti: a partire da noi stessi
e la pratica politica che non agiamo).
Per il resto spero che Dynamo sì come salvaiciclisti vivano, pur
consapevole che non bastano le convergenze di intenti (se reali) per
fare fronte comune.
E speriamo che Dynamo partecipi alla Ciemmona bolognese del maggio 2016!
Ma, se ce la fanno, senza autorizzazioni, che "noi" non possiamo dare..
Invito tutti i ciclisti critici romani a venire a Bologna per la
paraCiemmona (forse parallela a quella romana) nell'ambito del progetto
"Dy'NaMano"!
Un saluto e guerra alla guerra, sempre!
Il 2016-02-01 13:00 cm-roma-request@??? ha scritto:
> Invia le richieste di iscrizione alla lista Cm-roma all'indirizzo
> cm-roma@???
>
> Per iscriverti o cancellarti attraverso il web, visita
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/cm-roma
> oppure, via email, manda un messaggio con oggetto `help' all'indirizzo
> cm-roma-request@???
>
> Puoi contattare la persona che gestisce la lista all'indirizzo
> cm-roma-owner@???
>
> Se rispondi a questo messaggio, per favore edita la linea dell'oggetto
> in modo che sia più utile di un semplice "Re: Contenuti del digest
> della lista Cm-roma..."
>
> Argomenti del Giorno:
>
> 1. Chi conosce la realtà di Dynamo? (Austin Mini)
>
> Ciao a tutti, in questi giorni sono capitato a Bologna ed ho
> conosciuto i ragazzi, alcuni, che prestano qui la loro opera di
> sensibilizzazione della società, verso l'uso della bicicletta:
> http://dynamo.bo.it/ [1]
>
> Voi che ne pensate? Qualcuno li conosce? Possono essere una realtà
> alla quale ispirarsi o con la quale collaborare? Io non sono attimo in
> lista ne faccio uso della bici per i miei spostamenti ( non più). Vi
> seguo da molto, ma non partecipo. Ammiro il vostro impegno e parlo di
> voi, quando posso, quando ce n'è l'occasione. Ho parlato dei corsi di
> braso-saldatura, che ricordo fossero attivi alla Ex-Snia fino a
> qualche tempo fa e di come abbiate sempre cercato di sostenere la bici
> come mezzo di spostamento.
> Conoscete questi ragazzi?
>
> Ciao
>
> Valerio
>
>
> Links:
> ------
> [1] http://dynamo.bo.it/
>
> _______________________________________________
> Cm-roma mailing list
> Cm-roma@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/cm-roma