Auteur: usiait1@virgilio.it Date: À: redditoxtutti, pop Sujet: [Redditoxtutti] I: comunicato sindacale e per organi di stampa, ,
radio, tv e comunicazione,
CONFERMA PRESIDIO 21GENNAIO DALLE 14 ALLE 17 VIALE MANZONI 16 OP.SOCIALI IN
LOTTA
COMUNICATO SINDACALE (per avviso
e affissione ex articolo 25 L. 300/70)
E PER ORGANI DI INFORMAZIONE E
COMUNICAZIONE – per pubblicazione, diffusione e divulgazione, grazie Roma 20
gennaio 2016
Invito a organi di stampa e televisivi, per le ore 14.30, in occasione del “social
corner” e del presidio di lavoratrici e lavoratori.
CONFERMATO PER IL 21 GENNAIO 2016, dalle 14 alle 17, il PRESIDIO (già
preavvisato e “autorizzato” dalla Questura di Roma) con copertura per diverse
cooperative sociali con appalti e affidamenti per conto di Roma Capitale di
assemblea sindacale, CON LA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA AL DIPARTIMENTO
POLITICHE SOCIALI DI ROMA CAPITALE, A VIALE MANZONI 16. Promuove il
RAGGRUPPAMENTO “OPERATRICI-OPERATORI SOCIALI IN LOTTA”, presente e attivo nel
terzo settore dal 2010, che vede il sostegno e l’unione di intenti di diversi
sindacati autorganizzati e di base, dalle Rsa dell’Unione Sindacale Italiana
USI, ai Cobas e alla CUB, oltre a comitati e reti di solidarietà alle lotte
nelle coop. sociali e del terzo settore.
L’iniziativa pubblica, come
stabilito all'assemblea svoltasi il 19 dicembre 2015 a Roma, è il primo segnale
di LOTTA NELL'ANNO 2016, di prosecuzione del percorso di contrasto al “sistema
di mafia capitale” con gli effetti penalizzanti ormai ben noti, che sta danneggiando
chi lavora (a Roma circa diecimila persone), i beneficiari dei servizi - utenti
e famiglie, nonchè gli stessi enti del terzo settore e delle cooperative
sociali, con una gestione commissariale che non si sta dimostrando all’altezza
delle sue funzioni. Anche l’Associazione utenti e consumatori USICONS si
schiera con chi lavora.
Infatti: blocchi nei pagamenti delle fatture, mancata omogeneità di controlli e
vigilanza su atti di dirigenti per adeguamento tariffe orarie, bandi di gara
con condizioni di “massimo ribasso camuffato” in importanti servizi alla
persona negli appalti, proroghe continue anche in caso di aggiudicazione
definitiva di appalti e affidamenti (case di riposo comunali), carente
applicazione delle clausole di salvaguardia occupazionale, di continuità lavorativa
e di rispetto dei salari, rischio di perdite di posti di lavoro, mancati pagamenti
o ritardate erogazioni di retribuzione ai dipendenti, ai soci, proroghe mensili
che impediscono a chi lavora di poter programmare e pianificare servizi in
termini di qualità (centri diurni, assistenza agli studenti-studentesse
disabili nelle scuole, campi rom e villaggi attrezzati, assistenza
domiciliare), con un graduale peggioramento dei servizi e delle attività nei
servizi socio assistenziali, socio sanitari ed educativi, stanno mettendo in
ginocchio migliaia di persone, causando crisi occupazionali nelle cooperative e
anche uno scadimento su importanti servizi alla cittadinanza.
A questo, si aggiungono le dismissioni
di servizi come il diritto allo studio ai ragazzi di etnia rom e sinti nelle
scuole dell’obbligo (circa duemila
ragazzi-e, con un aumento della dispersione e abbandono scolastico che, come
dice anche la Questura, sta provocando un aumento della microcriminalità “bagatellare”
minorile, rischio di utilizzo per altre attività criminose e una diminuzione
rilevante della generale frequenza scolastica, che potrebbe mettere a rischio
anche l’occupazione del personale docente delle scuole, oltre alla perdita di posti
di lavoro per operatrici e operatori sociali e mediatori interculturali, tra i
quali anche quelli di etnia rom e sinti) e l’annunciata dismissione degli
asili nido comunali, verso un settore “convenzionato” ancora ostaggio del “sistema
di mafia capitale”, PER CONTRASTARE TUTTO QUESTO, LA PROTESTA E’ CONFERMATA
E IL RAGGRUPPAMENTO “OPERATRICI E OPERATORI SOCIALI IN LOTTA” chiama alla
mobilitazione e lancia un allarme, prima che gli effetti siano incontrollabili
e la situazione peggiori ancora.
Nel pomeriggio del 21 gennaio, è
stato anche chiesto ai dirigenti del Dipartimento la disponibilità ad un
colloquio, per avere chiarimenti, proseguire un dialogo sociale e un percorso
che tuteli lavoratrici e lavoratori, utenti e famiglie e un genuino modello di
cooperazione sociale, danneggiato da un sistema criminoso. In caso di mancata
disponibilità, sarà lotta aperta e si preannunciano altre denunce penali e agli
organismi di vigilanza anticorruzione (ANAC), per ripristinare diritti e
dignità.