[RSF] Fecero un deserto e lo chiamarono pace

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Auteur: comune-info
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À: forumroma
Sujet: [RSF] Fecero un deserto e lo chiamarono pace
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RACCONTARE IL MONDO OGNI GIORNO PER NON ABITUARSI AL DOMINIO
<http://comune-info.net/2015/12/facciamo-comune-insieme-2/>

Hanno bisogno di noi. E noi di Comune [campagna Sbilanciamoci!]

Loro hanno bisogno di noi, e tutti noi abbiamo bisogno del lavoro di
Comune.

Un racconto diverso [Enzo Maisto]

Quando parlo di spesa consapevole e mi sento solo; quando osservo le
strade della mia città sommerse da evitabili rifiuti dopo una
giornata di shopping natalizio e nel frattempo mi rimbombano nelle
orecchie le entusiaste dichiarazioni degli economisti sulla ripresa
dei consumi; quando sui quotidiani leggo i trafiletti in quindicesima
pagina sui disastri ambientali e li confronto con i titoli a sette
colonne dell'ultima esternazione di un funzionario di partito; quando
vedo e sento queste e mille altre frustranti cose mi ricordo che ci
siete voi e altri come voi che lavorano ogni giorno per raccontare la
parte migliore di questo paese. E allora mi faccio forza e non mollo.

FECERO UN DESERTO E LO CHIAMARONO PACE
<http://comune-info.net/2016/01/fecero-un-deserto-e-lo-chiamarono-pace/>

Venticinque anni fa iniziava Desert Storm sull'Iraq. No, non abbiamo
dimenticato le vittime, soprattutto bambini e bambine, la vendetta di
Saddam, la seconda guerra, le sanzioni, la spartizione delle risorse,
quella di allora e quella di oggi. Non abbiamo dimenticato il
movimento pacifista, i gesti di disobbedienza, i soldati iracheni che
scelsero la diserzione e quelli che si rivoltarono contro Saddam, la
nonviolenza attiva dei cooperanti. No, non abbiamo dimenticato. E non
abbiamo smesso di costruire ponti
MARTINA PIGNATTI MORANO
<http://comune-info.net/autori/martina-pignatti-morano/>

OLTRE IL RICATTO DELL'OCCUPAZIONE
<http://comune-info.net/2016/01/oltre-il-ricatto-occupazionale/>

È una sfida immane quella che consentirebbe di smontare la logica del
binomio accumulazione/occupazione al fine di liberarsene. La chiave di
volta per vincerla e sottrarsi così al ricatto esercitato
dall'occupazione, scrive Stefania Barca, è riconoscere che esso si
fonda sulla divisione sessuale del lavoro, sull'indiscusso primato
della ‘produzione' sulla riproduzione'. La teoria e la critica
eco-femminista hanno decostruito la visione androcentrica
dell'economia mostrandone il nesso con la crisi ecologica
contemporanea, una crisi che deriva proprio dalla subordinazione della
riproduzione - attivitá storicamente femminilizzata - alla
produzione, attraverso processi di valorazione economica/monetaria
centrati sulla trasformazione della natura in merce, per mezzo di
lavoro salariato, e sulla esternalizzazione dei costi socio-ecologici.
Come possiamo sbarazzarci una volta per sempre di quella nefasta
visione e dei dualismi concettuali che reggono la divisione sessuale
del lavoro? Alcune idee per la rivoluzione ecologica del nostro tempo
STEFANIA BARCA <http://comune-info.net/autori/stefania-barca/>

IL BISOGNO DI CURE DOPO IL COLLASSO ROMANO
<http://comune-info.net/2016/01/351384/>

Mafia Capitale su amministrazione e partiti, la defenestrazione
autoritaria del sindaco, le periferie abbandonate alla criminalità e
al razzismo, il perdurare dello stato di degrado e ingovernabilità
della città, il combinato di giubileo e minaccia terroristica,
l'emergenza climatica che diventa questione di salute pubblica, sono
solo alcuni dei fattori endogeni ed esogeni di una situazione al
limite, che un commissariamento prefettizio, privo di relazioni e
competenze territoriali consolidate, non può e non deve risollevare.
Si ha la netta sensazione che questa crisi somigli sempre di più al
collasso di un intero sistema urbano. Roma come la vediamo oggi non è
il prodotto del caso o della semplice assenza di pianificazione, ma di
scelte precise in risposta a precisi interessi. La sua forma attuale
(le cinque città disconnesse) è specchio dell'articolazione degli
interessi privatistici che l'hanno edificata. Di cosa ha bisogno Roma?
Di governi di prossimità partecipati, di comunità di comunità, di
un nuovo protagonismo civico, di incontri pubblici, laboratori e
assemblee...
STEFANO SIMONCINI <http://comune-info.net/2016/01/351384/>

ABBIAMO BISOGNO DI SPERANZA <http://comune-info.net/2016/01/speranza/>

Le nostre vite sono invase da schemi culturali che fanno continuamente
riferimento ai sintomi e al disturbo. "L'unità di misura è il
comportamento e l'adattamento funzionale del singolo alla società -
scrive Alain Goussot - Questo vale sia per l'ambito scolastico, gli
apprendimenti, il lavoro e la vita personale" Insomma, la spiegazione
di fallimenti e difficoltà va cercata essenzialmente nel singolo
individuo. Non contano le relazioni e il contesto. Questo modo di
guardare le cose "non crede nelle potenzialità della persona, nelle
sue capacità di riscattarsi". Il dominio della cultura
clinico-terapeutica finisce per umiliare, mortificare e trasformare le
persone (a cominciare dagli alunni) che si trovano in un momento di
difficoltà da soggetti di desiderio, di diritto, di cultura in
oggetti di cura, di trattamento speciale o di assistenza. A questa
logica che disumanizza e produce disperazione occorre rispondere
costruendo le possibilità della speranza, pedagogie della speranza
(come quelle di Freinet, Lodi, Montessori, Freire...)
ALAIN GOUSSOT <http://comune-info.net/autori/alain-goussot/>

RADICI PER VOLARE
<http://comune-info.net/2016/01/insegnante-radici-per-volare/>

«“L'insegnante deve essere buono, comprensivo, paziente, dare buoni
voti, ascoltare tutti e mettersi dalla parte dell'alunno, deve saper
usare la tecnologia, conoscere la lingua inglese, capire le esigenze
dei ragazzini…”. Mi pare poco, veramente poco... - scrive Claudia
Fanti, maestra - Pochissimi si preoccupano di buona sintassi, di
arricchimento lessicale, di scritture diversificate per genere e
scopi, di ortografia, di riflessione sulla lingua, di cura per le
conversazioni e l'orale, di avvio alla comprensione e fruizione di
letture di diverso tipo, di avvio alla capacità di sintesi e di
rielaborazione, di uso sicuro di dizionari e atlanti (anche cartacei),
di poesia… insomma io mi preoccuperei molto anche del cognitivo, del
cosa insegna la maestra (o il maestro) relativamente alle sue materie,
in quale modo lo fa e che a tutti i bambini e le bambine vengano
forniti gli strumenti per crescere linguisticamente in maniera libera
ma sensata e in modo che il linguaggio venga arricchito sempre più
per far sì che il bambino lo domini e lo utilizzi in modo adeguato
alla propria età e alle proprie “dotazioni” di partenza...».
Smettiamola con la didattica e le "riforme" ricche di tempi veloci e
attività estemporanee
CLAUDIA FANTI
<http://comune-info.net/2016/01/insegnante-radici-per-volare/>

IMPARARE A IMMAGINARE IL FUTURO
<http://comune-info.net/2016/01/aspettando-il-futuro-bisogna-imparare-a-immaginarlo/>

Abbiamo bisogno di imparare ad imparare, di disegnare il futuro, di
luoghi e momenti per farlo insieme. Come cambieranno i saperi, la
scuola, la formazione, i media e le tecnologie che ci mettono in
comunicazione? Come cambieranno le città, i modi dell'autogoverno, le
forme collaborative? "Essere cittadini oggi non è solo farsi
amministrare, farsi governare - scrive Giovanni Fioravanti -, ma è un
pensare collettivo, forse è questa la nuova frontiera della
partecipazione... Le città sfruttate, le città ridotte a mercato, le
città consumate, le città morte per le persone: pensare al futuro
significa prima di tutto riscattare le nostre esistenze e le nostre
città da tutto ciò..."
GIOVANNI FIORAVANTI
<http://comune-info.net/autori/giovanni-fioravanti/>

LA NORMALITÀ ARABA <http://comune-info.net/2016/01/351650/>

Sono già trascorsi cinque lunghi anni. L'incendio era divampato in
Tunisia ma sembrava estendersi ovunque, dal Marocco all'Arabia
Saudita. Le tirannie cadevano o comunque, una dopo l'altra, venivano
minacciate da un forte vento di libertà e giustizia sociale. Oggi
soffia un vento molto diverso, una versione perfino estrema della
normalità precedente. Quali fattori hanno generato la restaurazione?
Le cause economiche, politiche e sociali che hanno fatto sollevare i
popoli cinque anni fa sono vive e diventate ancora più gravi.
Santiago Alba Rico afferma che manca quel soggetto collettivo che,
appena concepito e poi abortito, non solo è stato sul punto di
sbarazzarsi delle dittature, degli interventi neocoloniali e
dell'islamismo radicale wahabita ma ha nutrito il movimento globale
per la democrazia contro il capitalismo
SANTIAGO ALBA RICO <http://comune-info.net/autori/santiago-alba-rico/>

LA SOLIDARIETÀ NON È UN REATO
<http://comune-info.net/2016/01/351680/>

Liberati senza accuse i tre pompieri sivigliani volontari arrestati a
Lesbo dietro cauzione di 5.000 euro cadauno. Liberi anche i due
volontari danesi anche se ad uno è proibito lasciar la Grecia per i
prossimi diciotto mesi in attesa di un nuovo processo. Perché erano
stati arrestati? Per aver salvato migranti
R. C.
<http://comune-info.net/?s=DISUMANIT%C3%80&submit.x=0&submit.y=0&submit=Vai>

SCOZIA, IL VENTO DÀ ENERGIA AL 97% DELLE CASE
<http://comune-info.net/2016/01/351716/>

Anno record per le rinnovabili in Scozia. I campi eolici sono qui
riusciti a fornire quasi la totalità dell'energia necessaria ad
alimentare i fabbisogni domestici nel 2015: il 97 per cento per la
precisione. Anche il solare è cresciuto. La Scozia vuole diventare
completamente libera dal petrolio entro il 2030. E l'Italia? O no. A
noi sole e vento non servono. Ci piace fare buchi...
MARIA RITA D'ORSOGNA
<http://comune-info.net/autori/maria-rita-dorsogna/>

SMONTARE SEMPRE LA MENZOGNA XYLELLISTA
<http://comune-info.net/2016/01/smontare-sempre-la-menzogna-xylellista/>

Come prevedibile la cricca Asfaltiamo gli ulivi del Salento non si
placa e scatena allarmismi, controffensive mediatiche e attacchi alla
magistratura... Ecco tre piste che cercheranno di battere in
continuazione
CROCIFISSO ALOISI <http://comune-info.net/autori/crocifisso-aloisi/>

BOICOTTAGGIO, UN GESTO D'AMORE PER LA VITA
<http://comune-info.net/2016/01/boicottaggio-un-gesto-damore-la-vita/>

La terra, che garantisce e sostiene la vita, troppo spesso e in troppe
parti del mondo viene sfruttata con il solo scopo di accumulare
capitale. Una logica che da un lato produce enormi profitti per pochi
e dall'altro causa distruzione di interi ecosistemi, appropriazione
illegale di territori, povertà e oppressione per intere comunità:
questo sia che si tratti delle monocolture che dell'occupazione dei
territori palestinesi da parte delle aziende agricole israeliane.
Esiste però uno strumento che possiamo utilizzare ogni giorno: il
boicottaggio. Che di fronte ad un'economia che distrugge diventa un
atto d'amore per la vita
GUSTAVO DUCH <http://comune-info.net/autori/gustavo-duch/>

HO PAURA, QUESTA VOLTA HO DAVVERO PAURA
<http://comune-info.net/2016/01/ho-paura-questa-volta-ho-davvero-paura/>

"Ho sempre dato poca importanza alle minacce che mi arrivano via
facebook - scrive Saverio Tommasi, attore, scrittore, blogger e amico
della redazione di Comune - ... fino ad oggi, non ho mai avuto davvero
paura... nonostante vi siano due pagine fake nate esclusivamente per
insultarmi... Poi questa mattina, aprendo facebook, sono inciampato in
un “evento”. Si chiama Travestirsi da profugo e chiedere asilo a
casa Tommasi... SEGUE QUI
<http://comune-info.net/2016/01/ho-paura-questa-volta-ho-davvero-paura/>

BANCHE, CASE VUOTE E FAMIGLIE SENZA CASA
<http://comune-info.net/2016/01/banche-case-vuote-e-famiglie-senza-casa/>

È così assurdo pensare di acquisire quelle case vuote di proprietà
delle banche che hanno beneficiato di molti aiuti, per utilizzarle al
fine di garantire il diritto all'abitare? La stessa proposta
(considerando l'articolo 42 della Costituzione) potrebbe valere anche
per le migliaia di capannoni vuoti e abbandonati...
DOMENICO FINIGUERRA
<http://comune-info.net/autori/domenico-finiguerra/>

PRIMA DI ALLACCIARVI LE SCARPE
<http://comune-info.net/2016/01/scarpe-concia-sfruttamento/>

Rapporti di lavoro precari, contratti di quattro ore, lavoro nero,
ricatto della manodopera straniera, rischi per la sicurezza e per la
salute degli operai sono solo alcune delle caratteristiche evidenziate
dal rapporto “Una dura storia di cuoio”, curato dalla campagna
Abiti Puliti e dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo sulla produzione
di pelle (con particolare riferimento al distretto toscano). Per le
scuole e i gruppi sono state prodotte delle infografiche che
raccontano le condizioni di lavoro dell'industria del cuoio e il suo
impatto ambientale. Non è mai troppo tardi per informarsi e agire
ABITI PULITI E CNMS
<http://comune-info.net/2016/01/scarpe-concia-sfruttamento/>

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