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Oggetto: [stop-ttip] Livorno 23 gennaio: non mnacare
Data: Tue, 12 Jan 2016 19:55:48 +0100
Mittente: Marco Bersani <marcattac@???>
A: Marco Bersani <marcattac@???>
Autogestire la finanza pubblica
<
http://comune-info.net/2016/01/finanza-pubblica/>
Eliana Caramelli <
http://comune-info.net/autori/eliana-caramelli/> | 11
gennaio 2016 da: comune-info
<
http://comune-info.net/2016/01/finanza-pubblica/#>
as
Il Forum per una nuova finanza pubblica e sociale
(*perunanuovafinanzapubblica.it
<
http://www.perunanuovafinanzapubblica.it>*), costituitosi a Firenze il
13 aprile 2013 in una partecipatissima assemblea, aveva lanciato un
appello a comitati territoriali, reti di movimento, realtà associative,
forze sindacali e politiche interessate per avviare un percorso di
rilancio e *ridefinizione della finanza pubblica* che affrontasse alla
radice tre questioni centrali: il debito pubblico, il sistema bancario e
le politiche fiscali. Alcuni di quei soggetti hanno raccolto l’appello e
fatte proprie le linee di azione emerse da quella stessa Assemblea,
dando vita a percorsi autonomi di critica radicale ai vincoli del debito
e del patto di stabilità, attuando percorsi di audit del debito
pubblico, analisi della spesa pubblica e idee per una /spending review/
dal basso, proposte di ripubblicizzazione e reinternalizzazione di
servizi pubblici locali, coinvolgendo consigli comunali, comunità
locali, lavoratori pubblici.
A tre anni di distanza, *per riallacciare i fili di quella proposta,
alcune di queste realtà hanno deciso di incontrarsi e condividere le
esperienze portate avanti a livello territoriale* quale contributo al
dibattito, ritenuto sempre più centrale, per la costruzione di una nuova
finanza pubblica da sottrarre ai poteri economici e finanziari e da
rimettere al reale servizio dei cittadini. Tra le esperienze messe a
confronto ci saranno quella di Livorno (l’Osservatorio sul bilancio e il
patrimonio comunale), Parma, (l’audit sul debito cittadino), Venezia
(esternalizzazioni: il caso della società partecipata Ve.La. spa di
Venezia), Napoli (l’esperienza dell’ex asilo Filangeri – leggi anche *La
cultura dell’autogoverno
<
http://comune-info.net/2016/01/autogoverno-napoli/> *– e di Massa
critica) e Roma (l’audit su Acea e la Rete per il diritto alla città).
L’appuntamento è a *Livorno sabato 23 gennaio* (dalle 10,30 presso il
Circolo Arena Astra di piazza Luigi Orlando 39, qui l’*evento facebook
<
https://www.facebook.com/events/1552239155068281/>*, il programma
completo è anche su cobasvenezia.it <
http://cobasvenezia.it> e attac.it
<
http://attac.it>), di seguito la presentazione dei promotori.
*Comune per Comune. Riprendiamoci ciò che è nostro*
Gli enti locali e le comunità territoriali sono da tempo diventati uno
dei luoghi fondamentali di precipitazione della crisi. L’insieme delle
misure relative ai parametri del patto di stabilità interno e del
pareggio di bilancio, le politiche applicate con la trappola del debito
pubblico, i tagli previsti dalle diverse /spending review/ *hanno da
tempo costretto con le spalle al muro gli enti locali*, mettendo a
repentaglio la loro storica funzione pubblica e sociale. Oggi i Comuni
sono stati trasformati in luoghi di mera facilitazione dell’espansione
degli interessi finanziari e immobiliari, finalizzati a mettere le mani
sul patrimonio pubblico, sui servizi pubblici locali, sul territorio.
Funzionale a questo nuovo ciclo di espropriazione è la progressiva
sottrazione, formale e sostanziale, degli spazi di democrazia. Sindaci e
amministratori sono dunque posti di fronte ad un bivio senza più zone
d’ombra: devono decidere se essere solo gli ultimi esecutori di un
processo di privatizzazione che dalle politiche monetariste dell’Ue
discende verso i governi e scivola giù fino agli enti locali, o se
riconoscersi come i primi rappresentanti degli abitanti di un
determinato territorio e porsi in diretto contrasto con quei processi.
Anche le comunità locali, i lavoratori pubblici e i movimenti sociali
sono chiamati ad un salto di qualità: mettere al centro della propria
riflessione e azione concreta il tema della *riappropriazione sociale*,
provando a rendere più forti le singole vertenze aperte sui temi dei
beni comuni (leggi anche *Creare beni comuni
<
http://comune-info.net/2015/12/creare-beni-comuni/>*) e dei servizi
pubblici locali, attraverso un approccio “sistemico” alla comunità
locale, capace di *mettere radicalmente in discussione la questione del
debito locale, del patto di stabilità interno e il mantra del “i soldi
non ci sono”*.
*A chi si ostina a considerare come unico obiettivo il pareggio di
bilancio monetario, occorre contrapporre la rivendicazione del pareggio
di bilancio sociale, ovvero assumere la qualità della vita collettiva
come priorità di ogni scelta politica territoriale*; a chi si ostina a
considerare come costo di bilancio il lavoro pubblico, occorre
contrapporre la valorizzazione della sua funzione di utilità sociale; a
chi persegue la mercificazione dei beni comuni, occorre contrapporre la
riappropriazione sociale degli stessi e un nuovo “comune” come luogo
della partecipazione dal basso, garanzia dei diritti sociali e motore di
un nuovo modello di economia sociale territoriale, all’interno del quale
la finanza torni ad essere strumento al servizio dell’interesse generale.
Di tutto questo vorremmo discutere con tutte le realtà locali
interessate. Vorremmo farlo partendo dalla socializzazione di esperienze
concrete che, dentro la specificità di ogni territorio, portano avanti
azioni di riappropriazione sociale e che, per farlo, mettono
radicalmente in discussione i vincoli del debito, del patto di stabilità
e rivendicano una nuova finanza pubblica e sociale e *una nuova
democrazia dal basso*. Vorremmo capire assieme come mettere in rete
tutte queste esperienze e come generalizzare le azioni che ciascuna
realtà porta avanti. Vorremmo capire come, partendo dai territori, si
possa avviare *un cambiamento profondo*.
/Attac Italia, Cobas Comune di Venezia, Osservatorio sul
bilancio comunale di Livorno/
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