Bene, ok, la tua mail mi sembra un buon proseguimento del ragionamento.
Parliamo allora di questa *altra privacy*, che riguarda le informazioni
non sensibili.
E sappiamo che il problema di fondo è che queste creano capitale, e
rinforzano altri meccanismi di sfruttamento (banalmente, noi su fb diamo
la possibilità di creare profitto ad aziende che stanno tipo
monopolizzando la rete)
a parte il fatto che qui ci sarebbe da fare un discorso più di ampio
respiro, sul fatto che le strategie di boicottaggio individuale hanno
fatto la loro bella storia fallimentare negli anni 90, e che tu, pinco
pallino, voglia stare o meno su facebook, a zuckerber jenefregailcazzo,
e diffondere comunicati di lancio al boicottaggio di fb mi pare,
onestamente, una strategia perdente.
però ragioniamo anche su un altro fronte, che è quello delle pagine non
corrispondenti a una persona.
Oh, poi, parliamoci chiaro: non è che io sono qui per convincere la
lista a fare una pagina facebbok, e che se decidiamo di farla sono
contento e ciao, non è questo il punto. Il punto è proprio che secondo
me in questa discussione stanno venendo fuori pareri diversi su una
serie di robe, e la questione pagina sì/no è soltanto la decisione
pratica a valle di una serie di ragionamenti discordanti, che io
comunque vorrei fare con voi.
dicevo, la pagina "non personale".
io credo che sia una strada al tuo problema, perchè non diffonde se vuoi
informazioni strettamente biografiche di un individuo ma ha relazioni
diverse.
E poi scusate, ma una domanda provocatoria mi viene in mente: pensare
che stare fuori da facebook abbia una valenza di strategia politica, non
è essa stessa un esempio di tecno-feticismo, che è come dire che usando
il mezzo nel senso di non-iscrizione, si cambia qualcosa nel reale?
perchè questa domanda mi porta ad una conclusione, che spesso traggo:
che non stiamo rinunciando a fb a seguito di un analisi politica
valutando pro e contro, ma per una questione di principio, quasi morale.
E allora sarebbe un problema.
d.
Il 23/12/2015 12:48 boyska ha scritto:
> On Wed, Dec 23, 2015 at 12:30:20PM +0100, daniele.florian@???
> wrote:
>> 1) insegnare alla gente a non condividere su facebook informazioni
>> sensibili
>> 2) evitare di considerarlo un mezzo politico *salvifico* e definitivo
>> 3) informarsi su come usare mail cifrate e altro per quanto riguarda
>> comunicazioni delicate
>> 4) in altre parole, ancora una volta, come-starci-dentro...
>
> ok quindi era qui che non ci si capiva. Cioè escludo dal discorso la 2)
> su cui non ci sono dubbi, la 3) che la facciamo in tanti da tanto,
> rimane la 1); tu dici che come-starci-dentro significa come usarlo
> senza
> farsi sgamare troppo, dal punto di vista della privacy. Io credo che il
> tema della privacy non sia mica quello delle informazioni sensibili
> (quello è un problema di sicurezza) ma proprio quello delle
> informazioni
> "sceme" che però se le metti tutte insieme ti fanno la profilazione
> dettagliata. Con chi ti prendi una birra? come si evolve il flusso di
> comunicazione con i tuoi amici? con quale genere di soggetto leghi di
> più?
>
> E credo anche che pure se il problema di sorveglianza fosse risolto
> rimarrebbe il problema della sussunzione, da cui ci si salva solo
> quando
> si ribalta il rapporto di potere tra contenitore e contenuto. Quando
> riesci a fare questo giochino (e sono davvero interessato a raccogliere
> esperienze interessanti in tal senso) allora puoi parlare, secondo me,
> del «questo è un modo sveglio di starci dentro».
>
> Però se vuoi fare il vademecum delle precauzioni da prendere per stare
> su facebook senza proprio vendergli l'anima, ok, va bene, puoi fare
> anche quello. L'importante è che ci capiamo.
--
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