Autor: scarph Datum: To: Polgara CC: hackmeeting Betreff: Re: [Hackmeeting] a/i , social network, forum e cloud militanti
Il 2015-12-20 14:45 Polgara ha scritto:
> Quindi io direi di non prenderci male, rendiamoci conto che
> probabilmente non vedremo grandi mobilitazioni per un po' e che
> mobilitare la gente è difficile, ma non impossibile, bisogna cercare
> di capire quali sono le corde giuste da stuzzicare e oltre a questo
> anche capire come strappare qualcosa da questi mostri del capitale,
> che ci succhiano plusvalore anche quando dormiamo, e capire come fare
> a fregare i loro algoritmi per esser presenti "sempre" in ogni
> "bacheca".
>
> Un ultimo appunto, che va riguarda la rete più in generale - Secondo
> me non ha senso parlare di allucinazione collettiva, poichè per me non
> esiste la dicotomia vita "reale" vita "virtuale", al di la del fatto
> che sono sue sfere che si influenzano a vicenda, e che esistono
> relazioni "reali" anche se "virtuali", se lo portiamo dal punto di
> vista del movimento e quindi politico, dobbiamo tener presente che il
> capitalismo ci sfrutta anche nella nostra vita "virtuale" e che questo
> produce un guadagno "reale", e che quindi come abbiamo imparato a
> fottere la catena di montaggio bloccando la produzione, comprendere
> che la "catena di montaggio" ora si spiega tra queste sue sfere, vuol
> dire che esiste un un piano di azione politica nuovo che va studiato,
> indagato e praticato.
io non contesto la questione comunicazione in quanto tale, ma
l'importanza che gli viene data come agire politico. Secondo voi se ci
conquistiamo lo spazio sui media a quel punto la gente la pensa come noi
e scende nelle strade? La questione media e comunicazione e' subordinata
a mio avviso alla conquista di un contropotere reale sui territori. Poi
il media successivamente fa il suo lavoro: spinge la propaganda e crea
discorsi che permettono ai poteri di consolidarsi. Se non hai
contropotere reale nella societa' puoi crearti tutti gli strumenti che
vuoi ma te li dai sui denti. Non mi sembra che esempi, come quelli
portati in qualche mail, dei movimenti della accampate, degli indignados
o delle cosiddette primavere arabe abbia inciso gran che sulla vita
concreta delle persone. Se la politica dal basso fosse una mera
questione di comunicazione, nel passato si sarebbero tutti preoccupati
di essere editori o giornalisti, anziche' occupare fabbriche, case ed
universita', fare autoriduzioni, espropri ai supermercati e
manifestazioni di piazza. Puoi essere presente in tutte le bacheche che
vuoi ma se non ti prendi prima quello che ti spetta che cosa racconti
alla gente? Ciao, abbiamo colonizzato facebook, abbiamo conquistato i
social media ma dormiamo ugualmente sotto i ponti! Purtroppo il
contrario non funziona. Puoi anche hackerare la prima pagina del
corriere.it ma non e' che la cosa cambia le questioni materiali della
vita. La gente non scende in piazza perche' la convinci che e' giusto
con quattro post su facebook o dieci messaggi wozzap, ma perche' sa che
e' giusto e vincente lottare per prenderci quello che ci spetta.
Dobbiamo reimparare le modalita' del fare politica. E soprattutto
scrollarci di dosso le bastonate che abbiamo preso da Genova in poi. I
social network sono pura propaganda della propria solitaria identita'
utile alle analisi di social engineering, al mantenimento dei poteri
consolidati e alla creazione di plusvalore. Lasciamolo pure alle
multinazionali del web perche' a noi non serve assolutamente.
A noi ci serve ripartire dai nostri bisogni. E quello di farsi vedere e'
tutto meno che un bisogno.