Autor: daniele.florian Data: Dla: hackmeeting Temat: Re: [Hackmeeting] a/i , social network, forum e cloud militanti
+ 1k
partiamo da qui, pleaze..
d.
Il 18/12/2015 15:34 Lunaele ha scritto: > Io colgo diverse criticità in un sacco di cose che sono state scritte,
> sono molto d'accordo con altre, purtoppo sono con il tablet per cui mi
> è difficile quotare tutt@..
>
> Provo a scrivere due riflessioni in merito..
> Ormai faccio militanza da un sacco di anni e sentir dire che " è da
> quasi 10 anni che se ne parla ed io continuo a non essere convinto
> della supposta "esigenza" di cui parli tu" riferito all'esigenza dei
> movimenti di usare piattaforme sociali mi sembra una frase difficile
> da interpretare, partendo dal fatto che l'uso di Facebook e Twitter da
> parte dei movimenti e dei singoli è cambiato enormemente in questo
> arco di tempo (dove enormemente cambiato, vuol dire che tipo Facebook
> è nato 10/11 anni fa, Twitter ha meno di dieci anni, ecc ecc)
>
> È evidente che negli ultimi anni che lo vogliamo o meno il numero di
> utizzatori di questi due social sia aumentato esponenzialmente, e mi
> sembra riduttivo e sbagliato "giudicare" la vita sui social parlando
> di " convincere i militanti che i sn, non solo sono strumenti impropri
> per fare socialità e politica, ma sono deleteri anche per le relazioni
> umani che ivi si costruiscono!"
> Che cosa significa questa frase? Stiamo veramente giudicando le
> persone per le relazioni che creano sui sn, crediamo sul serio che la
> vita si divida in relazioni "reali" e "virtuali", che esista una
> socialità "buona" e una "cattiva" che dobbiamo scoraggiare? A partire
> da quali presupposti? A mio parere la vita è una sola, la mia vita
> negli anni novanta era ben diversa da quella di ora, nel 2015, e
> questo si,è anche dovuto all'arrivo degli smartphone, dei tablet,
> all'uso dei social...ma non mi sento di definire le relazioni che ho
> ora qualitivamente peggiori di quelle dell'era pre sn, nemmeno credo
> che avere una pagina facebook del collettivo stia ledendo alla
> legittimità politica di quello che costruiamo in città, anzi... mi
> sento invece di dire che ormai l'unico modo per agire politicamente
> con rilevanza sia fare una riflessione collettiva su come sfruttare al
> meglio chi ci sfrutta.
> Non condivido neanche il discorso " Basta aspettare la morte dei
> SN che verrà non appena sarà chiaro ai più che cosa sono realmente i
> SN. Nel frattempo, da brave formichine, continuiamo a coltivarci e
> costruirci le nostre cose. E quando arriverà l'inverno faremo un po'
> di posto alle cicale infreddolite che verranno a bussare alle nostre
> porte." Perché questa cosa è evidente che non succederà mai, e se
> pensiamo davvero che il modo giusto per affrontare la situazione sia
> "aspettare che la gente si svegli" allora ciao core... (a parte il
> fatto che non condivido nemmeno l'idea che la gente sia "stupida" e si
> debba "svegliare" mentre noi siamo tutti intelligenti e svegli, ma
> questa è un'altra storia).
>
> Detto questo vorrei riflettere su cosa sono Facebook e twitter adesso
> (sicuramente non quello che erano dieci anni fa!) e come riuscire a
> porci rispetto a quest'annosa questione che credo metta sempre tutti
> noi un po' in imbarazzo.. la causa principale di questo imbarazzo io
> la identifico in un paio di aspetti: la percezione di dover scendere a
> compromessi, di dover rinunciare a sicurezza, decentralizzazione e
> flessibilità per raggiungere un gran numero di persone...quelle
> piattaforme incarnano per la comunità hacker il male assoluto e la
> risposta che è stata data per ora è il boicottaggio, al punto da
> sperare che si ritorni alla beneamata era dei forum...
> E poi un altro aspetto, intrinsecamente collegato, che sono riuscita a
> chiarirmi solo parzialmente grazie a questo articolo dei compagni del
> cantiere
> http://www.cantiere.org/10020/a-genova-non-avevamo-gli-smartphone/ che
> provo a esporvi qui:
> Se agli albori degli anni 2000 eravamo fomentati al grido di "Don’t
> hate the media, become the media", proprio perché si stava costruendo
> qualcosa di alternativo E massivo, proprio perché indymedia
> rappresentava un'avanguardia incredibile e difatti avrebbe anticipato
> di gran lunga l'hacktivismo dei giorni nostri, ora non possiamo non
> renderci conto che la partecipazione politica dei movimenti passa in
> gran parte da interazioni virtuali, agendo però, al contrario di
> Indymedia, su livelli mediatici e tecnologici diversi, ovvero
> utilizzando come piattaforme le superodiate multinazionali delle
> telecomunicazioni, tramite applicazioni chiuse e magari pure con il
> proprio iphone, insomma senza poter lasciar perdere i livelli massimi
> del potere, per i quali, citando l'articolo che ho linkato prima,
> "siamo il tessuto connettivo grazie a cui si costituisce il ‘capitale
> sociale’ delle società postfordiste.", ovvero, in spiccioli, le nostre
> vite sono state messe a valore, il nostro
> tempo e interazioni virtuali gli fanno guadagnare capirali enormi,
> mentre noi "postiamo foto di gattini".
>
> Il problema più grande poi, che si collega al discorso appena fatto e
> secondo me spiega il motivo per cui sia così difficile creare qualcosa
> di alternativo ai social network mainstream, è anche che per come sono
> intrinsecamente costituiti, quello che li rende vincenti sono le
> persone che lo popolano... mentre per servizi autogestiti come
> autistici/inventati, owncloud (per rispondere alla domanda sui
> cloud!), wiki..ecc il fatto che ci siano tante persone o solo i
> "militanti o affini" non è un problema (posso interagire con la mia
> mail autistiche anche con chi ha gmail, condividere un file di
> owncloud con chi usa dropbox..ecc); per quanto riguarda i SN e le
> chat, se non sono abitati non possono funzionare...
> E lo dico con un lacrimuccia perché ad eigenlab abbiamo avuto per
> molto anni un grosso pod di diaspora, rendendoci conto dopo anni che
> non aveva più senso investirci..
> Con questo non dico che un social network alternativo non possa
> funzionare in generale, avoja se lo vorrei, detto questo potrebbero
> volerci anni per riuscire a creare qualcosa di innovativo, alla
> portata di tutti... e nel frattempo? Ci sono un miliardo di persone
> iscritte a Facebook (e con un milardo non intendo
> "tantissime"..intendo che sono 1,3 miliardi di iscritti!), è uno dei
> siti più visitati al mondo, nella nostra esperienza locale (parlo per
> pisa, immagino che la cosa possa essere generalizzata...)la gente non
> controlla più gli aggiornamenti sul sito del nostro hacklab ma sulla
> pagina fb, molti si stanno disinscrivendo alle ml eventi dicendo"tanto
> vi seguo su fb!"
> Cosa fare dunque? Sento già una risposta da lontano... chiudete la
> pagina, così la gente sarà costretta a seguire il sito, ad iscriversi
> alla ml..
> Ecco il problema:1la gente non lo fa. Punto. Se non hai una pagina
> facebook, non esisti. Negli anni 90 andavano i forum, ora i forum non
> se li caga nessuno. Chiedere alla gente di iscriversi a una
> newsletter/usare un forum sarebbe come costringerli a girare con
> walkman e cassette. Dobbiamo scendere a compromessi, se vogliamo
> essere inclusivi. Se ci piace rimanere tra di noi, come dice cocconat,
> tra gente con le mani pulite, è un altro discorso (che io non
> condivido).
> 2. Con facebook puoi raggiungere molte più persone al di fuori della
> cerchia solita. Certi video/foto/post nostri hanno raggiunto 400 mila
> persone. Ma quando mai può succedere una cosa del genere? Sì, Facebook
> filtra i risultati, sfrutta le nostre interazioni giornaliere per
> farci i miliardi, alla prima richiesta di governi autoritari pialla
> qualsiasi cosa. Sì, non possiamo parlare di "una piazza neutrale"
> perché neutrale non è. Ma non credo che tagliarsene fuori sia la
> soluzione. TANTOMENO fa finta che il problema non esista, perché il
> problema c'è, ed è enorme!
>
> Baci!
>
> Le 15 décembre 2015 13:06:53 UTC+01:00, Accattone
> <hackattone@???> a écrit :
>>
>>> come le manifestazioni si fanno nelle piazze o e non nelle vie
>>> private, così i contenuti li vuoi condividere in un ambiente di
>>> massa proprio come un social network; ...poi vaglielo a spiegare
>>> che facebook ti filtra i contenuti.
>>
>> Già, vaglielo a spiegare...
>> :-)
>>
>>
>>> D'altra parte interagire con un social network, per quanto barboso,
>>> può essere terreno per proporre strumenti alternativi (Discussion
>>> e Crabgrass e il divenendo cloud di Ninux mi sembrano i più sensati
>>> fin ora proposti).
>>
>> Beh, anche questa mailing list, allora.
>> ;-)
>>
>>
>>> un social network, su cui mi concentro perche credo sia il nodo
>>> centrale, è un ambiente di massa che no puo scomparire domani, però
>>> si può lavorare/impegnarsi affinche sempre più gente abbandoni
>>> quella piattaforma. Per fare questo serve un lavoro doppio dei
>>> suddetti attivisti che da un lato dovrebbero adattarsi a nuovi
>>> strumenti e dall'altro immaginare paratiche originali per
>>> trascinare click fuori dal social network con la f maiuscola.
>>
>> Che fatica... Quindi dovremmo entrare dentro e portare la gente fuori?
>> Può essere una strada. Te ne dico un'altra più semplice. Hai presente
>> la storia della cicala e della formica? Basta aspettare la morte dei
>> SN che verrà non appena sarà chiaro ai più che cosa sono realmente i
>> SN. Nel frattempo, da brave formichine, continuiamo a coltivarci e
>> costruirci le nostre cose. E quando arriverà l'inverno faremo un po'
>> di posto alle cicale infreddolite che verranno a bussare alle nostre
>> porte.
>>
>> Io la vedo così. E pur essendo anagraficamente vecchio, mi sento molto
>> giovane a vederla così!
>> :-)
>>
>>
>> Saluti antisociali,
>> Accattone
>>
>>
>> --
>>
>> E' difficile riuscire a far capire una cosa a una persona il cui
>> stipendio dipende proprio dal non capirla.
>>
>> Upton Sinclair
>>
>>
>> _______________________________________________
>> Hackmeeting mailing list
>> Hackmeeting@???
>> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/hackmeeting > _______________________________________________
> Hackmeeting mailing list
> Hackmeeting@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/hackmeeting