Io colgo diverse criticità in un sacco di cose che sono state scritte, sono molto d'accordo con altre, purtoppo sono con il tablet per cui mi è difficile quotare tutt@..
Provo a scrivere due riflessioni in merito..
Ormai faccio militanza da un sacco di anni e sentir dire che " è da quasi 10 anni che se ne parla ed io continuo a non essere convinto della supposta "esigenza" di cui parli tu" riferito all'esigenza dei movimenti di usare piattaforme sociali mi sembra una frase difficile da interpretare, partendo dal fatto che l'uso di Facebook e Twitter da parte dei movimenti e dei singoli è cambiato enormemente in questo arco di tempo (dove enormemente cambiato, vuol dire che tipo Facebook è nato 10/11 anni fa, Twitter ha meno di dieci anni, ecc ecc)
È evidente che negli ultimi anni che lo vogliamo o meno il numero di utizzatori di questi due social sia aumentato esponenzialmente, e mi sembra riduttivo e sbagliato "giudicare" la vita sui social parlando di " convincere i militanti che i sn, non solo sono strumenti impropri per fare socialità e politica, ma sono deleteri anche per le relazioni umani che ivi si costruiscono!"
Che cosa significa questa frase? Stiamo veramente giudicando le persone per le relazioni che creano sui sn, crediamo sul serio che la vita si divida in relazioni "reali" e "virtuali", che esista una socialità "buona" e una "cattiva" che dobbiamo scoraggiare? A partire da quali presupposti? A mio parere la vita è una sola, la mia vita negli anni novanta era ben diversa da quella di ora, nel 2015, e questo si,è anche dovuto all'arrivo degli smartphone, dei tablet, all'uso dei social...ma non mi sento di definire le relazioni che ho ora qualitivamente peggiori di quelle dell'era pre sn, nemmeno credo che avere una pagina facebook del collettivo stia ledendo alla legittimità politica di quello che costruiamo in città, anzi... mi sento invece di dire che ormai l'unico modo per agire politicamente con rilevanza sia fare una riflessione collettiva su come sfruttare al meglio chi ci sfrutta.
Non condivido neanche il discorso " Basta aspettare la morte dei
SN che verrà non appena sarà chiaro ai più che cosa sono realmente i
SN. Nel frattempo, da brave formichine, continuiamo a coltivarci e
costruirci le nostre cose. E quando arriverà l'inverno faremo un po'
di posto alle cicale infreddolite che verranno a bussare alle nostre
porte." Perché questa cosa è evidente che non succederà mai, e se pensiamo davvero che il modo giusto per affrontare la situazione sia "aspettare che la gente si svegli" allora ciao core... (a parte il fatto che non condivido nemmeno l'idea che la gente sia "stupida" e si debba "svegliare" mentre noi siamo tutti intelligenti e svegli, ma questa è un'altra storia).
Detto questo vorrei riflettere su cosa sono Facebook e twitter adesso (sicuramente non quello che erano dieci anni fa!) e come riuscire a porci rispetto a quest'annosa questione che credo metta sempre tutti noi un po' in imbarazzo.. la causa principale di questo imbarazzo io la identifico in un paio di aspetti: la percezione di dover scendere a compromessi, di dover rinunciare a sicurezza, decentralizzazione e flessibilità per raggiungere un gran numero di persone...quelle piattaforme incarnano per la comunità hacker il male assoluto e la risposta che è stata data per ora è il boicottaggio, al punto da sperare che si ritorni alla beneamata era dei forum...
E poi un altro aspetto, intrinsecamente collegato, che sono riuscita a chiarirmi solo parzialmente grazie a questo articolo dei compagni del cantiere
http://www.cantiere.org/10020/a-genova-non-avevamo-gli-smartphone/ che provo a esporvi qui:
Se agli albori degli anni 2000 eravamo fomentati al grido di "Don’t hate the media, become the media", proprio perché si stava costruendo qualcosa di alternativo E massivo, proprio perché indymedia rappresentava un'avanguardia incredibile e difatti avrebbe anticipato di gran lunga l'hacktivismo dei giorni nostri, ora non possiamo non renderci conto che la partecipazione politica dei movimenti passa in gran parte da interazioni virtuali, agendo però, al contrario di Indymedia, su livelli mediatici e tecnologici diversi, ovvero utilizzando come piattaforme le superodiate multinazionali delle telecomunicazioni, tramite applicazioni chiuse e magari pure con il proprio iphone, insomma senza poter lasciar perdere i livelli massimi del potere, per i quali, citando l'articolo che ho linkato prima, "siamo il tessuto connettivo grazie a cui si costituisce il ‘capitale sociale’ delle società postfordiste.", ovvero, in spiccioli, le nostre vite sono state messe a valore, il nostro
tempo e interazioni virtuali gli fanno guadagnare capirali enormi, mentre noi "postiamo foto di gattini".
Il problema più grande poi, che si collega al discorso appena fatto e secondo me spiega il motivo per cui sia così difficile creare qualcosa di alternativo ai social network mainstream, è anche che per come sono intrinsecamente costituiti, quello che li rende vincenti sono le persone che lo popolano... mentre per servizi autogestiti come autistici/inventati, owncloud (per rispondere alla domanda sui cloud!), wiki..ecc il fatto che ci siano tante persone o solo i "militanti o affini" non è un problema (posso interagire con la mia mail autistiche anche con chi ha gmail, condividere un file di owncloud con chi usa dropbox..ecc); per quanto riguarda i SN e le chat, se non sono abitati non possono funzionare...
E lo dico con un lacrimuccia perché ad eigenlab abbiamo avuto per molto anni un grosso pod di diaspora, rendendoci conto dopo anni che non aveva più senso investirci..
Con questo non dico che un social network alternativo non possa funzionare in generale, avoja se lo vorrei, detto questo potrebbero volerci anni per riuscire a creare qualcosa di innovativo, alla portata di tutti... e nel frattempo? Ci sono un miliardo di persone iscritte a Facebook (e con un milardo non intendo "tantissime"..intendo che sono 1,3 miliardi di iscritti!), è uno dei siti più visitati al mondo, nella nostra esperienza locale (parlo per pisa, immagino che la cosa possa essere generalizzata...)la gente non controlla più gli aggiornamenti sul sito del nostro hacklab ma sulla pagina fb, molti si stanno disinscrivendo alle ml eventi dicendo"tanto vi seguo su fb!"
Cosa fare dunque? Sento già una risposta da lontano... chiudete la pagina, così la gente sarà costretta a seguire il sito, ad iscriversi alla ml..
Ecco il problema:1la gente non lo fa. Punto. Se non hai una pagina facebook, non esisti. Negli anni 90 andavano i forum, ora i forum non se li caga nessuno. Chiedere alla gente di iscriversi a una newsletter/usare un forum sarebbe come costringerli a girare con walkman e cassette. Dobbiamo scendere a compromessi, se vogliamo essere inclusivi. Se ci piace rimanere tra di noi, come dice cocconat, tra gente con le mani pulite, è un altro discorso (che io non condivido).
2. Con facebook puoi raggiungere molte più persone al di fuori della cerchia solita. Certi video/foto/post nostri hanno raggiunto 400 mila persone. Ma quando mai può succedere una cosa del genere? Sì, Facebook filtra i risultati, sfrutta le nostre interazioni giornaliere per farci i miliardi, alla prima richiesta di governi autoritari pialla qualsiasi cosa. Sì, non possiamo parlare di "una piazza neutrale" perché neutrale non è. Ma non credo che tagliarsene fuori sia la soluzione. TANTOMENO fa finta che il problema non esista, perché il problema c'è, ed è enorme!
Baci!
Le 15 décembre 2015 13:06:53 UTC+01:00, Accattone <hackattone@???> a écrit :
>
>> come le manifestazioni si fanno nelle piazze o e non nelle vie
>> private, così i contenuti li vuoi condividere in un ambiente di
>> massa proprio come un social network; ...poi vaglielo a spiegare
>> che facebook ti filtra i contenuti.
>
>Già, vaglielo a spiegare...
>:-)
>
>
>> D'altra parte interagire con un social network, per quanto barboso,
>> può essere terreno per proporre strumenti alternativi (Discussion
>> e Crabgrass e il divenendo cloud di Ninux mi sembrano i più sensati
>> fin ora proposti).
>
>Beh, anche questa mailing list, allora.
>;-)
>
>
>> un social network, su cui mi concentro perche credo sia il nodo
>> centrale, è un ambiente di massa che no puo scomparire domani, però
>> si può lavorare/impegnarsi affinche sempre più gente abbandoni
>> quella piattaforma. Per fare questo serve un lavoro doppio dei
>> suddetti attivisti che da un lato dovrebbero adattarsi a nuovi
>> strumenti e dall'altro immaginare paratiche originali per
>> trascinare click fuori dal social network con la f maiuscola.
>
>Che fatica... Quindi dovremmo entrare dentro e portare la gente fuori?
>Può essere una strada. Te ne dico un'altra più semplice. Hai presente
>la storia della cicala e della formica? Basta aspettare la morte dei
>SN che verrà non appena sarà chiaro ai più che cosa sono realmente i
>SN. Nel frattempo, da brave formichine, continuiamo a coltivarci e
>costruirci le nostre cose. E quando arriverà l'inverno faremo un po'
>di posto alle cicale infreddolite che verranno a bussare alle nostre
>porte.
>
>Io la vedo così. E pur essendo anagraficamente vecchio, mi sento molto
>giovane a vederla così!
>:-)
>
>
>Saluti antisociali,
>Accattone
>
>
>--
>
>E' difficile riuscire a far capire una cosa a una persona il cui
>stipendio dipende proprio dal non capirla.
>
>Upton Sinclair
>
>
>_______________________________________________
>Hackmeeting mailing list
>Hackmeeting@???
>https://www.autistici.org/mailman/listinfo/hackmeeting