Author: sofista Date: To: cm-roma Subject: [cm-Roma] Ciemmona a Bologna
Beh, notevole l'interesse per la Ciemmona.
Qualcuno (magari me) avrebbe preferito (dopo Milano, maggio 2015) una
mezza analisi della storia universale tutta ed in particolare di quella
degli ultimi anni del ciclismo critico; come del ruolo del lobbyismo che
intorno vi è fiorito; e dell'esito sciagurato di una finta ciemmona
organizzata col consenso delle guardie (in testa, in coda, in mezzo, con
servili strette di mano digossine e percorsi annunziati; e l'osceno expo
prontamente evitato, da noi in bicicletta, la congrega con-festante più
bella che potesse mai girare per quelle strade).
Ora, la retorica della libertà - in poche righe - si presta a molti
equivoci. Certo è che la ciemmona romana, non perchè romana, è stata è e
sarà bella perchè, anche se organizzata, autogestita e selvatica
(erbacce ex-snia) è rimasta sempre libera. Speriamo rimanga libera. Se
sarà libera e - attenzione - partigiana, a Bologna, anche contro un
lobbyismo utile solo ad amministrazioni locali e al "movimento" bici
divenuto moda verdecapitalistica, tornerà ad essere lo spettacolo che
vogliamo. Peraltro, fin dai primi anni di insorgenza si è sempre detto
di farla itinerante, ciclica, imprevedibile. Mi pare, eh, contraddite
pure.
Come dire, il discorso terra e libertà rimane un po' più ampio e
profondo di cittadine zone 30.
[Saluti al sempre più alto Valerione ed alla terza generazione di unti
compagni conosciuti ieri alkla Ciclofficina Popolare DonChisciotte a
Roma, se mi leggete..]