[Forumlucca] Fw: con le dita nella marmellata

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Szerző: Aldo Zanchetta
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     UN COLONNELLO ISRAELIANO 'COLTO IN FLAGRANTE' CON L'ISIS


      DI F. WILLIAM ENGDHAL
      Journal-neo.org



DI F. WILLIAM ENGDHAL
Journal-neo.org

Questo non era assolutamente previsto che accadesse. Un militare israeliano, col grado di colonnello, è stato catturato a “ brache calate assieme all’Isis”. Con questo voglio dire che è stato catturato da soldati dell’esercito iracheno, assieme ad una banda di terroristi dello Stato Islamico o Isis o Daesh, come preferite. Sotto interrogatorio da parte dell’intelligence irachena, pare abbia riferito parecchie cose sul ruolo dell’IDF ( esercito israeliano ndr) nell’appoggiare l’Isis.

Un’agenzia di stampa iraniana alla fine di ottobre ha riferito — citando un esperto funzionario dell’intelligence irachena — della cattura di un colonnello dell’esercito israeliano, di nome Yusi Oulen Shahak, legato a quanto si dice al battaglione Golani dell’Isis, operante nel governatorato di Salahuddin. In una dichiarazione presso l’agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana Fars, un comandante dell’esercito iracheno disse: “Le forze popolari di sicurezza hanno fatto prigioniero un colonnello dell’esercito di Israele”. Aggiunse anche che il colonnello dell’IDF “aveva partecipato alle operazioni terroristiche della fazione takfirita dell’Isis”. Precisò che il colonnello è stato arrestato assieme ad un gruppo di terroristi dell’Isis o Is, fornendo dei dettagli: “Il nome del colonnello israeliano è Yusi Oulen Shahak, ed ha il grado di colonnello presso la brigata Golani…col codice segreto militare di Re34356578765az231434.”

Perché Israele?

Dal 30 settembre, quando sono iniziati gli efficaci bombardamenti russi contro obbiettivi specifici dell’Isis, sono emersi dei dettagli, per la prima volta alla luce del sole, sul ruolo alquanto sporco non solo di Washington, ma anche di un altro membro della Nato, la Turchia, sotto la presidenza Erdogan.

Diventa sempre più chiaro che, perlomeno una fazione dell’amministrazione Obama ha giocato un ruolo molto sporco dietro le quinte nel sostenere l’Isis, con l’intento di accelerare la dipartita del presidente Bashar Al Assad e preparare il terreno per quelli che sarebbero inevitabilmente stati un caos e una distruzione in stile libico, che avrebbero fatto dell’attuale crisi dei rifugiati siriani in Europa, un semplice antipasto.

La fazione pro-Isis a Washington include i cosiddetti neoconservatori che ruotano attorno all’ex direttore della Cia, nonché boia della resistenza irachena, il generale David Paetreus. Essa include inoltre il generale Usa John R. Allen, che dal settembre del 2014 ha ricoperto il ruolo di inviato speciale del presidente Obama per la Coalizione Globale volta al contrasto dell’ISIL (stato islamico di Siria e del Levante); fino alle sue dimissioni nel febbraio 2013, vi era anche il Segretario di Stato Hillary Clinton.

Il generale John Allen, imperterrito sostenitore della “no fly zone” portata avanti dagli Usa in Siria lungo i confini con la Turchia — cosa che il presidente Obama ha respinto — è stato significativamente rimosso dal suo incarico il 23 ottobre 2015. Ciò è avvenuto appena dopo che il lancio degli efficaci bombardamenti russi contro le basi terroriste dell’Isis in Siria e del fronte Al-Nusra cambiassero completamente la situazione del quadro geopoltico in Siria e nell’intero Medio Oriente.

Il rapporto dell’ONU cita Israele

E’ ormai consolidato che il Likud di Netanyahu e le forze armate israeliane lavorino a fianco ai guerrafondai neocon, cosi come lo è l’oposizione del primo ministro Benjamin Netanyahu all’accordo di Obama sul nucleare iraniano. Israele considera Hezbollah, il partito islamico sciita appoggiato dall’Iran, con sede nel Libano, come il nemico principale. Hezbollah ha combattuto attivamente a fianco all’esercito siriano contro l’Isis in Siria. La strategia del generale Allen di bombardare l’Isis, da quando è stato incaricato dell’operazione nel settembre del 2014, lungi dal distruggere l’organizzazione in Siria, ha invece fatto espandere il suo controllo del territorio, come ha ripetutamente fatto notare Lavrov, ministro degli esteri della Russia di Putin. Adesso è chiaro quale fosse precisamente l’intento di Allen e della fazione di Washington per la guerra.

Almeno dal 2013 le forze armate israeliane hanno apertamente bombardato quelli che ritenevano fossero gli obiettivi di Hezbollah in Siria. Un’indagine ha infatti rivelato come Israele stesse colpendo le forze armate siriane e alcuni obiettivi di Hezbollah che stavano efficacemente contrastando l’Isis ed altri gruppi terroristi. In questo modo Israele sta attualmente aiutando di fatto l’Isis, così come i bombardamenti anti-Isis del generale Allen che durano da un anno.

Che una fazione del Pentagono abbia lavorato in segreto per addestrare, armare e finanziare quella che oggi chiamiamo Isis o IS in Siria, è oggi provato nero su bianco. Nell’agosto del 2012 un documento del Pentagono classificato come “segreto”, poi successivamente desecretato sotto la pressione dell’ ONG Judicial Watch, ha descritto con precisione la nascita di quello che è diventato in seguito l’Isis, sorto dallo Stato Islamico dell’Iraq, quindi affiliato ad Al-Qaida.

Il documento del Pentagono riportava che “…c’è la possibilità di impiantare un’entità statale salafita nella Siria orientale (Hasaka e Der Zor), e questo è esattamente ciò che vogliono le potenze che sostengono l’opposizione [ad Assad ndr], al fine di isolare il regime siriano, considerato l’avamposto strategico dell’espansione sciita. (Iraq ed Iran).” Le potenze che nel 2012 sostenevano l’opposizione includevano allora il Qatar, la Turchia, l’Arabia Saudita, gli Usa e, dietro le quinte, Israele e Netanyahu.

La creazione di “un’entità salafita nella Siria orientale,” oggi territorio dell’Isis o Is, era nell’agenda di Petraeus, del generale Allen e di altri al fine di distruggere Assad. E’ questo che porta l’amministrazione Obama in stallo con la Russia, la Cina e l’Iran, riguardo alla bizzarra richiesta Usa di rimuovere Assad prima che venga distrutto l’Isis. Questo gioco è oggi alla luce del sole e mostra al mondo la doppiezza di Washington nell’appoggiare quelli che la Russia definisce correttamente “terroristi moderati” contro un Assad regolarmente eletto. Che Israele si trovi inoltre in mezzo alla tana di ratti delle forze di opposizione terroristiche in Siria è stato confermato in un recente rapporto dell’ONU.

Ciò che il rapporto non menzionava era invece il perché Israele avesse un interesse così forte per la Siria, specialmente per le alture del Golan.

Perché Israele vuole rimuovere Assad

Nel dicembre 2014 il Jerusalem Post ha riportato la scoperta di un rapporto delle Nazioni Unite largamente ignorato e politicamente esplosivo, che descrive come l’esercito Israeliano sia stato visto dall’ONU assieme a combattenti dell’Isis. La forza di peacekeeping dell’ONU — forza di osservatori per il ritiro (UNDOF) — stanziata lungo i confini tra Israele e Siria presso le Alture del Golan dal 1974, ha rivelato che Israele ha collaborato strettamente con le forze terroriste di opposizione siriane, presso le Alture del Golan, incluso il qaedista fronte Al-Nusra e lo Stato Islamico, “mantenendo stretti contatti negli ultimi 18 mesi”. Il rapporto è stato inviato presso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU. I media mainstream negli Usa e in tutto l’Occidente hanno nascosto queste scoperte esplosive.

I documenti ONU mostrano come le forze armate israeliane (IDF) abbiano tenuto contatti regolari con membri del cosiddetto Stato Islamico fin dal maggio 2013. L’IDF ha dichiarato che simili contatti ci sono stati solo per fornire cure mediche a civili, ma l’inganno è stato svelato quando gli osservatori dell’UNDOF hanno accertato contatti diretti tra forze dell’IDF e soldati dell’Isis, fornendo anche assistenza medica a combattenti dello Stato Islamico. Il rapporto cita anche la consegna di due casse di materiale dall’IDF alle forze dell’Isis, il contenuto delle quali non è stato specificato. Il rapporto ONU ha inoltre identificato ciò che i siriani hanno definito un “crocevia di movimenti di truppe tra l’IDF e l’Isis”, argomento di interesse che l’UNDOF ha portato davanti al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

L’UNDOF è stato creato sulla base della risoluzione n° 350 del 1974 del Consiglio di Sicurezza sulla scia delle tensioni create dalla guera dello Yom Kippur del 1973 tra Siria e Israele. Essa ha delineato una zona cuscinetto tra Israele e le Alture del Golan siriane, conformemente all’accordo per il ritiro delle forze armate del 1974, governata e gestita dalle autorità siriane. A nessuna forza militare al di fuori dell’UNDOF è consentita la permanenza laggiù. Al giorno d’oggi vi sono 1200 osservatori.

A partire dal 2013 e dall’escalation di attacchi israeliani contro la Siria lungo le Alture, ufficialmente per ricercare “terroristi di Hezbollah”, la stessa UNDOF è soggetta a massicci attacchi da parte dei teroristi dell’Isis e di Al-Nusra per la prima volta dal 1974, così come a rapimenti, omicidi, furti di materiale e munizioni ONU, di veicoli e di altri beni, al saccheggio ed alla distruzione delle proprie strutture.

Israele ed il petrolio delle Alture del Golan

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, al meeting del 9 novembre col presidente Obama alla Casa Bianca, ha chiesto a Washington di riconsiderare il fatto che Israele ha illegalmente occupato una parte delle alture del Golan, a partire dalla Guerra dei Sei giorni del 1967 tra Israele ed i paesi arabi. Durante l’incontro, Nethanyahu ha chiesto ad Obama, apparentemente senza successo, di appoggiare formalmente l’annessione israeliana delle Alture del Golan illegalmente occupate, sostenendo che l’assenza di un governo siriano funzionante “da luogo a diverse valutazioni” riguardo al futuro di quell’area così strategicamente importante.

Certamente Netanyahu non ha dato nessuna spiegazione plausibile sul fatto che le forze israeliane, assieme ad altre, sono state responsabili dell’assenza di un governo siriano funzionante a causa del loro supporto all’Isis ed al fronte qaedista Al-Nusra.

Quando l’UNDOF ha iniziato a documentare nel 2013 i contatti sempre più frequenti tra l’esercito di Israele da una parte e l’Isis ed Al-Qaeda dall’altra lungo le Alture del Golan, la Genie Energy, una semi-sconosciuta compagnia petrolifera di Newark, nel New Jersey, assieme ad una sua controllata isreliana, la Afek Oil e Gas, iniziò a muoversi nelle Alture per delle esplorazioni petrolifere, col permesso del governo Netanyahu. Quello stesso anno gli ingegneri dell’esercito di Israele sostituirono la recinzione di confine lunga cinque miglia con la Siria, rimpiazzandola con una barriera dotata di filo spinato, sensori di movimento, sensori a contatto, telecamere ad infrarossi e radar di terra, alla pari del muro costruito da Israele lungo la West Bank.

E’ abbastanza interessante che Yuval Bartov, geologo capo della controllata israeliana della Genie Energy, l’Afek Oil e Gas, abbia annunciato alla TV israeliana Channel 2 come la sua compagnia avesse scoperto un consistente giacimento petrolifero sulle Alture del Golan: “Abbiamo scoperto un giacimento spesso 350 metri nelle Alture del Golan meridionali. A livello mondiale, i giacimenti hanno in media lo spessore di 20 o 30 metri, mentre questo è 10 volte più spesso, parliamo quindi di una quantità rilevante”. Come ho rilevato in un precedente articolo, il comitato consultivo internazionale della Genie Energy include alcuni nomi noti, come Dick Cheney, l’ex direttore della Cia e famigerato neo-con James Woosley, Lord Jacob Rothschild ed altri.

Di certo, nessuna persona sana di mente suggerirebbe che vi sia un legame tra i rapporti dell’esercito di Israele con l’Isis ed altri terroristi anti-Assad in Siria, specialmente lungo le alture del Golan, e la scoperta dei giacimenti da parte della Genie Energy nello stesso posto, o con i recenti appelli di Netanyahu al “ripensamento” sulle Alture del Golan ad Obama. Questo suonerebbe troppo simile ad una “teoria della cospirazione”, mentre tutte le persone ragionevoli sanno bene che non esistono cospirazioni ma solo coincidenze. Oppure…parafrasando le parole immortali di Brad Pitt nel ruolo del Primo sottotenente del West Virginia Aldo Reine, nella scena finale di un brillante film di Tarantino, Inglorious Bastards, sembra che “ il vecchio Netanyahu e i suoi amici succhiac***i siano stati beccati con le mani in un barattolo di biscotti molto sporco laggiù in Siria.”



F. William Engdhal è un consulente di rischio strategico e docente universitario, laureato in Scienze Politiche all’università do Princeton, autore di successo in ambito geoplitico e sul petrolio, scrive esclusivamente per il magazine on-line. E

Fonte: http://journal-neo.org

Link: http://journal-neo.org/2015/11/25/israeli-colonel-caught-with-is-pants-down/

25.11.2015



Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di VALENTINO FANCELLO DI F. WILLIAM ENGDHAL
Journal-neo.org




per comedonchisciotte.org a cura di VALENTINO FANCELLO