[RSF] Seigneurs de la Guerre

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Author: comune-info
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Subject: [RSF] Seigneurs de la Guerre
NEWSLETTER DI COMUNE

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<http://comune-info.net/newsletter/>

LES SEIGNEURS DE LA GUERRE <http://comune-info.net/>

Dalla prima guerra nel Golfo (1990), la guerra mondiale al terrorismo
ha ucciso 1,3 milioni di civili soltanto in Iraq, Pakistan e
Afghanistan. Quello che è accaduto a Parigi sembra dire che quella
guerra, come tutte le guerre, produce soltanto nuovi assassini. Forse
ha ragione Ascanio Celestini, di fronte al massacro francese abbiamo
bisogno prima di tutto di domande, di dubbi e di gridare ciò che
rifiutiamo: il rifiuto del colonialismo e del razzismo vecchi e nuovi
(come l'islamofobia), il rifiuto di produrre e vendere armi, il
rifiuto di bombardare... Una newsletter ricca di domande, di dubbi e
di voglia di gridare contro i signori della guerra di tutto il mondo

LA SOLITA STORIA <http://comune-info.net/2015/11/la-solita-storia/>

C'era una volta una storia che si ripeterà. Vedrete, anche stavolta
sarà così. Perché il film è quello, la sceneggiatura è sempre la
stessa... I morti sono morti e fanno male, a chi resta, a chi amava e
anche a chi ha iniziato a farlo solo ora... Libano (18 morti) Iraq
(37) Burundi (198) Rep. Centrafricana (centinaia) Sudan (80) Pakistan
(16) Nigeria (50) Afghanistan (23) Siria (decine) Arabia Saudita (5)
Libia (13) Palestina Francia... Solo nell'ultimo mese sono centinaia
le persone uccise in guerra... Possono assumere nuove comparse,
aggiungere effetti speciali e giocare a piacimento con i titoli. Il
quadro mostrerà ogni volta lo stesso disegno... Ma tra qualche giorno
tutto sarà tornato normale. E torneremo a tavola, a parlar di gossip,
calcio e reality show ALESSANDRO GHEBREIGZIABIHER
<http://comune-info.net/autori/alessandro-ghebreigziabiher/>

NOI, GLI ALTRI, LA PAURA. LA FOBIA DELL'ISLAM
<http://comune-info.net/2015/11/noi-gli-altri-la-paura-la-fobia-dellislam/>

Quando riduciamo un miliardo e 300 milioni di persone concrete, che
praticano forme diverse di religione, a una sola unità e chiamiamo
Islam questo insieme eterogeneo, commettiamo una pericolosa
generalizzazione, cadiamo cioè in una di quelle trappole dalle quali
si deve guardare chiunque voglia interpretare il mondo. Eppure, questa
è la pratica abituale dei nostri media. Qualcuno poi, magari ansioso
di "ripulire" certi quartieri, arriva a lasciar credere che i
musulmani siano tutti manipolati o assimilabili all'Isis, così
facendo, applica lo schema di esclusione che trasforma l'altro in
unità negativa, la soglia della sua distruzione. Comincia così
quella costruzione di un altro sterminabile, non appena si presenti
l'occasione storica, che sta producendo effetti devastanti non solo in
termini politici o istituzionali ma anche antropologici: la silenziosa
interiorizzazione dell'inferiorità di altra gente. È molto probabile
che la risposta al jihadismo possa essere ben più pericolosa
dell'islamismo più radicale. Santiago Alba Rico racconta in questa
lunga e bella intervista perché ha sentito la necessità di scrivere
un libro su un pericolo che è già da tempo realtà e perché
identificare l'Islam con le sue interpretazioni più deliranti è come
specchiarsi nell'IsisSANTIAGO ALBA RICO
<http://comune-info.net/2015/11/noi-gli-altri-la-paura-la-fobia-dellislam/>

COMINCIAMO DAL RIFIUTO
<http://comune-info.net/2015/01/in-piazza-per-charlie-hebdo-rifiuto/>

Di fronte al massacro di Parigi abbiamo bisogno di domande, di dubbi e
di gridare il nostro rifiuto. Non vogliamo essere colonialisti, non
vogliamo produrre e vendere armi, non vogliamo bombardare i morti di
fame in giro per il mondo... ASCANIO CELESTINI
<http://comune-info.net/autori/ascanio-celestini/>

ANNICHILISCILO! <http://comune-info.net/autori/ascanio-celestini/>

Mentre la Francia scatena l'inferno bombardando Raqqa (Siria),
bisognerebbe vedere questo video. Non riguarda la Francia ma la
‪‎guerra. Lo segnala Ascanio Celestini: è un filmato durissimo
che, a modo suo, ricorda come le bombe non servono a nulla ma
fomentano solo violenza e moltiplicano gli assassini, che abbiamo
bisogno di ragionare sulle origini dell'Isis, che le bugie di governi
e grandi media sulle “missioni di pace” hanno sempre un terribile
odore di morteR.C. <http://comune-info.net/2015/11/annichiliscilo/>

LA FESTA DI COMPLEANNO DI VENERDÌ SERA
<http://comune-info.net/2015/11/parigi-la-festa-di-compleanno-di-venerdi-sera/>

"Alle 21,20 arrivo con qualche minuto di ritardo a una festa di
compleanno nel tredicesimo arrondissement, a sud-est di ‪
<https://www.facebook.com/hashtag/parigi?source=feed_text&story_id=1068686376504794>
Parigi...". Una testimonianza di Marino Ficco, che per Comune nei
giorni scorsi ha scritto il reportage da CalaisMARINO FICCO
<http://comune-info.net/autori/marino-ficco/>

DI QUALE FRANCIA STIAMO PARLANDO?
<http://comune-info.net/2015/11/francia-bandiera/>

Ma davvero abbiamo bisogno di bandiere? Davvero dobbiamo rivendicare
identità, per altro dimenticando ciò che di terribile alcune storie
hanno prodotto? Sui social network come negli stadi o nelle
Università sventola la bandiera francese. "Si può comprendere
l'emozione e la solidarietà con le vittime di Parigi, eppure
personalmente, come figlio di un parigino, formato in una cultura
francofona in Belgio - scrive Alain Goussot, docente di pedagogia
presso l'Università di Bologna - non esibisco la bandiera francese...
Ma di quale Francia parliamo? Quella della Rivoluzione del 1789, di
Napoleone, la Francia di Versailles che schiaccià brutalmente la
Comune di Parigi nel 1871 (circa 40.000 morti) oppure la Francia di
Victor Hugo che denunciava questo orrore?... La Francia antisemita e
nazionalista o quella di Zola che difese Dreyfus?... La Francia dei
torturatori dei militanti algerini o quella di Jean-Paul Sartre che li
denunciava?... Quella bandiera è stata usata nella storia per
commettere le peggiori atrocità... " ALAIN GOUSSOT
<http://comune-info.net/autori/alain-goussot/>

CONTRO LA BARBARIE E LA LOGICA DELLA GUERRA
<http://comune-info.net/2015/11/contro-la-barbarie-e-la-logica-della-guerra/>
[ALAIN GOUSSOT <http://comune-info.net/autori/alain-goussot/>
]
Parigi è sotto choc. La domanda che bisogna tuttavia porsi è perché
tutta questa violenza?

PARIGI, GIORNALISTI ITALIANI SMETTETELA
<http://comune-info.net/2015/11/parigi-giornali-italiani-smettetela/>

La città "deserta", la paura, i cervelli in fuga. E la stupidità dei
media. Una lettera da Parigi, dove vive, di Elisabetta Cangelosi,
ricercatrice di Scienze sociali: "Vorrei dire un paio di cose, in
sordina, senza fare troppo rumore che ce n'è pure troppo in giro...
La prima: Parigi è stata deserta solo sabato sera. E non era per
paura, era perchè la gente non aveva certamente voglia di faire la
fete! Su 129 morti e più di 300 feriti, e 1.200 persone traumatizzate
per essere state sotto attacco tutti hanno un amico, un conoscente, un
vicino, un amico di un collega/vicino/conoscente, un lontano parente,
qualcuno insomma che era lì… voi sareste usciti di sabato sera a
farvi un bicchiere di vino? Ma non era paura, e non era nemmeno il
coprifuoco!... La seconda: smettetela di occuparvi morbosamente della
ragazza veneziana. Non vi pare che ci siano abbastanza suoi amici in
giro a soffrire per la sua morte? Se non la conoscevate che importanza
ha che fosse italiana? Perchè il nazionalismo anche nella morte? E
per favore cari giornalisti eliminate dal vostro vocabolario il
concetto di cervelli in fuga!... Scommetto che anche per lei, come per
me e molti altri, Parigi era casa! Per lei e per tutte le altre
vittime, smettetela di vociare. Lasciateci un po' di silenzio,
lasciateci piangere in pace... "ELISABETTA CANGELOSI
<http://comune-info.net/autori/elisabetta-cangelosi/>

QUELLO CHE CI VOGLIONO OCCULTARE
<http://comune-info.net/2015/11/parigi-quello-che-ci-vogliono-occultare/>

"I mezzi di [non]comunicazione del sistema non lasciano nessuno
spazio, nessuno, per la denuncia della responabilità, centrale, che
le potenze occidentali, con i loro gendarmi regionali e le loro guerre
di rapina, hanno nella gestazione di fatti di terrore come quelli di
venerdì sera a ‪‎
<https://www.facebook.com/hashtag/parigi?source=feed_text&story_id=1068895096483922>
Parigi... Che l'inequivocabile solidarietà con le vittime innocenti,
non ci faccia perdere di vista quello che ci vogliono
occultare..."CARLOS TAIBO
<http://comune-info.net/autori/carlos-taibo/>

IN VIA DELLA ‪PACE
<http://comune-info.net/2015/11/in-via-della-pace/>

"Così lontana dagli attentati, dalla guerra diffusa, così prossima
al dolore. Così urgente, necessaria, fatta d'acqua e aria, di sangue
e latte, di casa e non ritorno. Come potrò parlarne con i bambini,
senza lasciarli soli a spiegare e a costruire incubi e mostri, soli
con la paura?... Inizierò da loro, come sempre - scrive Rosaria
Gasparro <http://comune-info.net/autori/rosaria-gasparro/>
, maestra - Dai loro pensieri, da ciò che li spaventa... Chiederò a
Sami e a Malak di spiegare ai compagni cosa vuol dire per loro essere
musulmani, d'insegnare ai compagni che l'Islam ha come radice slm,
cioè salam, cioè pace. Cercheremo le soluzioni. “Slitigheremo”
tra di noi per metterci d'accordo. Faremo un laboratorio di poesia e
pace. Pensa agli altri, dice una delle poesie che ho cercato per loro.
È del poeta palestinese Mahmud Darwish. Questa: Mentre prepari la tua
colazione..., SEGUE QUI
<http://comune-info.net/2015/11/in-via-della-pace/>

CONTINUIAMO A OCCUPARCI DI LORO
<http://comune-info.net/2015/11/continuiamo-a-occuparci-di-loro/>

"L'ho pensato quando ho pubblicato questa foto a gennaio dopo la
strage di Charlie Hebdo. L'ho pensato ogni giorno di fronte alle
continue stragi invisibili, ignorate, taciute, nascoste... Lo penso
oggi guardando ancora Parigi. Sono loro. Sono le bambine e i bambini i
nostri germogli di pace... Continuiamo a occuparci di loro, della loro
crescita umana e culturale, dello sviluppo delle loro capacità
critiche, dei loro sorrisi, dei loro sogni..."PAOLO LIMONTA
<http://comune-info.net/autori/paolo-limonta/>

LA GUERRA NON È QUALCOSA DI LONTANO
<http://comune-info.net/2015/11/la-guerra-non-e-qualcosa-di-lontano/>

" Ora come non mai è evidente che la guerra che sempre veniva vista
come qualcosa di lontano, da combattare altrove o far combattere per
procura, sorte tragica per altri popoli, che secondo la vulgata
mainstream forse in fondo in fondo se l'erano andata a cercare, ci
accomuna..." FRANCESCO MARTONE
<http://comune-info.net/autori/francesco-martone/>

CHI DOVREBBE SCUSARSI?
<http://comune-info.net/2015/11/dissociarsi-islamici/>

Scrive Saverio Tommasi: A proposito di chi dice che gli islamici
dovrebbero “dissociarsi e scusarsi per gli attentati”: 1) nelle
manifestazioni organizzate in tante città italiane per ricordare le
vittime, le persone di religione musulmana c'erano, eccome. Se siete
fan di Salvini e la Meloni (e perciò in piazza non c'eravate),
cercate le foto online, invece di usare facebook per scrivere post che
uccidono i congiuntivi e l'umanità... 2) io sono cristiano, ma quando
Anders Behring Breivik, cristiano fondamentalista, uccise 77 ragazzi,
nessuno mi chiese di dissociarmi da lui. Fu ritenuto scontato... 3)
invece di chiedere ai musulmani di scusarsi, la prossima volta che
accompagnate vostra figlia all'asilo, scusatevi voi con quella mamma
con il velo colorato in testa... 4) ... 5) ... La pace è l'unica
risposta... »SAVERIO TOMMASI
<http://comune-info.net/autori/saverio-tommasi/>

ZOUHEIR E SAFER
<http://comune-info.net/2015/11/contro-lodio-coltiviamo-speranza/>

Zouheir venerdì era al servizio di sicurezza dello stadio dove si
sarebbe consumata una strage ancora più terrificante se lui ai
tornelli non si fosse accorto dell'uomo che sotto al giubbotto
nascondeva l'esplosivo e i dispositivi per azionarlo... Zouheir, per
la cronaca, è musulmano. Safer, invece, fa il cameriere nel
ristorante di Avenue de la Republique, vicino al Bar Carillon;
venerdì è riuscito a trascinare due ragazze in cantina mentre al
piano superiore si sparava. Alla fine in quel locale si sono contate
quindici vittime meno due. Anche Safer, se a qualcuno interessa, è
musulmano (lo ricorda Tonio Dell'Olio in un messaggio raccolto insieme
ad altri qui
<http://comune-info.net/2015/11/contro-lodio-coltiviamo-speranza/>
).

HO PAURA <http://comune-info.net/2015/11/ho-paura/>

"... La guerra si è insinuata in casa nostra... Ed io ho paura. Non
paura di uscire per strada - scrive Emilia De Rienzo -, di andare al
concerto o al cinema, di prendere un aereo. Paura per l'odio che
prende forma... Di chi non ha ancora imparato che odio tira
odio..."EMILIA DE RIENZO
<http://comune-info.net/autori/emilia-de-rienzo/>

_______________________________

TUTTI DEVONO SAPERE CIÒ CHE È ACCADUTO A BOLZANO
<http://comune-info.net/2015/11/quello-che-e-successo-a-bolzano-refugees/>

E ora, per favore, qualcuno, ringrazi chi ha promosso Refugees
Welcome. Ringrazi chi ha mostrato come, attraverso l'autogestione
spontanea di decine di persone, sia possibile non solo accogliere ogni
giorno in una stazione migranti e rifugiati senza attendere grandi
associazioni e istituzioni, ma anche organizzare una straordinaria
giornata di musica in città per sostenere quell'esperienza. Ringrazi
chi, con solo tre piccoli palchi, ha messo insieme più di sessanta
performance tra concerti, dj, danza e teatro, con artisti locali (ma
è voluto passare anche Paolo Rossi con la sua band) che si sono
esibiti - a titolo gratuito - per venti minuti a testa, nel freddo di
metà novembre, pur di esserci, tra classica, jazz, rock, rap,
elettronica, swing, punk, cantautore, blues. Ringrazi chi ha coinvolto
il meglio di una città e di una regione, persone comuni di ogni età,
con molta musica, un po' di birra e le magliette Refugees Welcome
presto terminate. Ringrazi chi di fronte alla paura diffusa ha deciso
di fare un passo avanti, e non uno indietro, insieme anche alla band
parigina The Kandinsky Effect che ha chiuso la giornata. Ringrazi chi
ha scelto di rispondere all'odio, al razzismo e alle guerre con un
linguaggio diverso R.C.
<http://comune-info.net/2015/11/annichiliscilo/>

LE SENTINELLE, IL PROCURATORE E LA SENTENZA
<http://comune-info.net/2015/11/le-sentinelle-il-procuratore-e-la-sentenzaiola/>

C'è un sacco di gente poco informata o molto distratta che scrive
falsità sulla lotta dei No Tav. Uno dei luoghi di abituale ritrovo di
queste persone sono le autorevoli pagine di Repubblica. Nei giorni
scorsi, forse contrariato dall'impossibilità di raccontare la
sessione del Tribunale Permanente dei Popoli dedicata al Tav come
problema di ordine pubblico, il quotidiano ha pubblicato nell'edizione
torinese due rilevanti esempi della serenità d'animo con cui tratta
quegli eventi. Il primo è una notizia di scarso rilievo annunciata in
pompa magna dal direttore generale della società incaricata di
gestire la Torino Lione con evidenti intenti mistificatori. Il secondo
è un'invettiva priva di contenuti quanto ricca di livore contro il
Tribunale dei Popoli. L'ha scritta, al solo scopo di denigrare il
lavoro dei "colleghi", un procuratore in pensione, nemico giurato
della protesta valsusina. Il suo nervosismo segnala, tuttavia, che per
i supporter e i lobbysti dell'alta velocità la sentenza del Tribunale
è stata un gran brutto colpo. Per la gente che difende una valle
meravigliosa, invece, si tratta di un punto di non ritorno. Lo
dimostra il fatto che la sentenza li riconosca come "sentinelle che
lanciano l'allarme" ma lo dice, a modo suo, anche la creatività di
piccole iniziative come la "sentenzaiola", l'allegra trovata promossa
da un pericoloso gruppo di settantenni ai cancelli del cantiere di
ChiomonteEZIO BERTOK <http://comune-info.net/autori/ezio-bertok/>

PUNTUALITÀ <http://comune-info.net/2015/11/puntualita/>

Un conto è vivere sotto la dominazione di un orologio che serve a
sottomettere ogni minuto della nostra vita agli interessi che dominano
la società contemporanea, quelli dell'accumulazione di beni e denaro,
e un altro conto, ben diverso, è considerare la puntualità un
indicatore di responsabilità e rispetto degli altri, tra persone
diverse che condividono la propria esistenza. Visto come l'espressione
di una volontà comune che si costruisce in modo collettivo e si
esprime nel tempo, l'intento di evitare anticipi e ritardi, ha un
significato molto differente. A maggior ragione, poi, in un tempo
terribile: quando arriva la tormenta, come dicono gli zapatisti.
Allora la puntualità diventa essenziale per poterci unire di fronte
alla spoliazione e all'aggressione, per vivere in modo continuo la
solidarietà e per camminare mano nella mano. Dobbiamo andare a tempo
nella lotta e nel cambiamento. In questi giorni a Cuernavaca, Messico,
un piccolo gruppo di persone e collettivi ha promosso una bella e
importante iniziativa che ha questa ispirazione GUSTAVO ESTEVA
<http://comune-info.net/autori/gustavo-esteva/>

NON RINUNCIAMO AL NOSTRO FUTURO
<http://comune-info.net/2015/11/non-rinunciamo-al-nostro-futuro-clima/>

"Le donne di tutto il mondo ne hanno abbastanza. Il momento per
l'azione urgente è ora... - scrivono alcune donne di tutto il mondo
in un appello diffuso da womenclimatejustice.org - Siamo donne e
ragazze di tutte le età, in tutta la nostra diversità, di ogni
regione del mondo. Siamo seriamente preoccupate per la mancanza di
azioni giuste e sufficienti sui cambiamenti climatici... Ci rifiutiamo
di permettere alle corporazioni economiche il controllo del nostro
pianeta... Sappiamo di essere al centro dell'implementazione di
soluzioni reali che producono risultati concreti... Insieme, stiamo
creando un movimento di massa per la giustizia climatica. Insieme, ci
impegniamo ad agire... Agiremo ovunque: nelle nostre case, quartieri,
piazze dei villaggi, giardini agricoli, luoghi sacri, luoghi di culto,
organizzazioni comunitarie, luoghi di lavoro e scuole... Parleremo,
canteremo, grideremo, staremo in piedi e sedute Terremo veglie,
proteste, blocchi e barricate... Cosa vogliamo? Cambiamento di
sistema, non cambiamento climatico... " DOSSIER CLIMA IL BIVIO DI
PARIGI <http://comune-info.net/2015/10/il-bivio-di-parigi-cop21/>

VENT'ANNI DALLA MORTE DI KEN SARO WIWA
<http://comune-info.net/2015/11/ventanni-dalla-morte-di-ken-saro-wiwa/>

Nei giorni scorsi molti hanno ricordato Ken Saro Wiwa, lo scrittore
?nigeriano anti-trivelle impiccato per ordine del governo nigeriano.
Oggi nessuno dubita che il processo di Ken Saro Wiwa fosse fasullo. La
colpa? Aveva usato la sua visibilità di scrittore ?per sottolineare
che quello che la ‪
<https://www.facebook.com/hashtag/shell?source=feed_text&story_id=1068355473204551>
Shell faceva nella sua terra mai e poi mai sarebbe stato lecito in
occidente. Grazie a lui nel 1993 ci fu la più grande protesta
nazionale contro le trivelle, in cui 300.000 persone marciarono
pacificamente contro le multinazionali in Nigeria. I tre quinti
dell'intera popolazione Ogoni scesero in piazza. La terra degli Ogoni
oggi è ancora nelle mani delle multinazionali del ‪
<https://www.facebook.com/hashtag/petrolio?source=feed_text&story_id=1068355473204551>
petrolio. Tuttavia, vari tribunali nel mondo hanno risconosciuto le
devastazioni ambientali di Shell e dei suoi amici; tutti sappiamo che
i cambiamenti climatici esistono e che è colpa nostra; tutti sappiamo
che non possiamo continuare a spremere petrolio; in Italia sappiamo
anche che Eni-Agip non è una santa; il messaggio di Ken Saro Wiwa è
più forte che maiMARIA RITA D'ORSOGNA
<http://comune-info.net/autori/maria-rita-dorsogna/>

REGALA DIAMANTE ALLA FIGLIA: RINGRAZIA ME
<http://comune-info.net/2015/11/regala-diamante-alla-figlia-ringrazia-me/>

Il diamante Luna Blu è stato acquistato da un collezionista di Hong
Kong, il miliardario Joseph Lau, per 48,5 milioni di dollari, uno dei
gioielli più costosi della storia, per regalarlo alla figlia. La
pietra proviene da una miniera del Sud Africa…ALESSANDRO
GHEBREIGZIABIHER
<http://comune-info.net/autori/alessandro-ghebreigziabiher/>

VIOLENZA SESSUALE, GUERRA E PATRIARCATO
<http://comune-info.net/2015/11/violenza-sessuale-guerra-e-patriarcato/>

La guerra, la violenza contro gli indigeni e lo stupro hanno segnato
la conquista dell'America latina e poi accompagnato la storia intera
del continente fino ad oggi. La colonizzazione ha marcato
profondamente il passato, il presente e il futuro dell'America Latina,
tanto che può facilmente rinvenirsi un legame tra ciò che avvenne
durante la conquista e la più attuale e drammatica espressione di
violenza nei confronti delle donne: il femminicidioLAURA FANO
<http://comune-info.net/autori/laura-fano/>

BASTA CON QUESTA STORIA DEI BAMBOCCIONI
<http://comune-info.net/2015/11/basta-con-questa-storia-dei-bamboccioni/>

I dati Eurostat offrono una nuova descrizione statistica sulla
situazione dei giovani adulti che, nell'Europa a 28, vivono ancora a
casa dei genitori: l'Italia (66%) risulta al penultimo posto. Ma c'è
chi continua a confondere effetti con le cause e dimentica che
l'Italia sconta, sin dalla seconda metà degli anni Settanta, un
ritardo enorme nelle politiche sui giovani. Alcuni parlano di un vero
abuso economico e fiscale compiuto sulle nuove generazioni e di una
progressiva riduzione del peso dei giovani in tutti i campi che
potrebbe portare a uno scontro di tipo generazionale. Di certo non
basta lasciare poltrone ai giovani, bisogna cambiare i contesti in cui
ci si trova a vivere, utilizzare logiche di condivisione, di
partecipazione e strumenti come il reddito di cittadinanza MARINA
MASTROPIERRO <http://comune-info.net/autori/marina-mastropierro/>

L'AMORE E LE DONNE NEL MARE DI MEZZO
<http://comune-info.net/2015/11/lamore-e-le-donne-nel-mare-di-mezzo/>

Gustavo Esteva lo ricordava nei giorni scorsi citando il grande poeta
spagnolo Antonio Machado: per poter dialogare bisogna prima ascoltare,
e poi ascoltare ancora. Le ragioni sono diverse e tutte di grande
rilevanza ma è in primo luogo per questo che pensiamo sia importante
sostenere Women in between, un progetto multimediale bello e
appassionante che il collettivo Maboula ha lanciato in questi giorni.
Si propone di incrociare gli sguardi, le voci e i percorsi di donne
che vivono nei paesi toccati dal Mediterraneo. Al centro c'è l'amore,
guardato da ogni angolazione, anche quando diventa lacerante, quando
incontra la violenza oppure viene avvolto dalla mistificazione e dalla
vergogna. Francesca Oggiano, fotografa italiana migrante a Tunisi, lo
racconta in questa ampia intervista con Patrizia Mancini di ‪
<https://www.facebook.com/hashtag/tunisia?source=feed_text&story_id=1069582886415143>
Tunisia in Red, che da tempo cura le nostre corripondenze da un paese
che al circo mediatico interessa solo se subisce attentati e che
invece custodisce giovani resistenze, complessità, speranze e piccole
straordinarie esperienze come quella di Twiza PATRIZIA MANCINI
<http://comune-info.net/autori/patrizia-mancini/>

CREARE TERRITORI E COMUNITÀ
<http://comune-info.net/2015/11/comunita-genuino-clandestino/>

La chiusura dell'Expo è un buon momento per seminare qualcosa di
diverso, per immaginare nuove comunità, per riappropriarsi di
autonomia, terre e idee. I buoni frutti di GenuinoClandestino FILIPPO
TAGLIERI <http://comune-info.net/autori/filippo-taglieri/>

MONDEGGI NON DISTRIBUISCE PROFITTI
<http://comune-info.net/2015/11/senza-padroni-mondeggi/>

I mercanti che in questi giorni hanno dichiarato guerra a "Mondeggi
Bene Comune (Mbc) - Fattoria senza padroni" dovranno farsene una
ragione. Mbc non è un'azienda, cioè non persegue un utile privato
(incredibile vero?). Mbc è nato per impedire la svendita di un bene
comune e per recuperarne la completezza della funzione paesistica,
cioè sottrarre il territorio all'abbandono e non sprecarne
ulteriormente le potenzialità culturali, sociali ed economiche
(bizzarro?). Mbc ha ridato a un pezzo di campagna, ha arricchito la
biodiversità locale, ha ripristinato il rapporto del territorio con
la comunità locale, ha ignorato ogni tipo di trattamento chimico
(follia?). E ancora: ha promosso una scuola contadina, corsi di sulle
medicine olistiche, eventi estivi culturali... A tutt'oggi Mbc non
solo non garantisce reddito, ma deve ancora completare la restituzione
dei finanziamenti che i suoi attivisti e sostenitori hanno devoluto a
copertura dei costi delle opere di ripristino, manutenzione,
coltivazione. Mondeggi bene comune dimostra che mondi nuovi già
esistono. Se ne facciano una ragione... MONDEGGI BENE COMUNE
<http://comune-info.net/2015/11/senza-padroni-mondeggi/>

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