Antonello ci ha lasciato troppo presto e con un lungo addio, coinciso con la fase finale della sua malattia.
Aveva 55 anni, spesi avendo nel cuore un’idea profonda di giustizia. La stessa idea che lo spinse, qualche anno fa, ad avvicinarsi al nostro Comitato, che aveva cominciato a lavorare alla ricerca di verità e giustizia, mentre i riflettori dei media e della politica si erano allontanati dalla vicenda di Genova G8.
Antonello ci ha portato una ventata di vitalità e di allegria, oltre che l’esempio di un impegno civile e politico quotidiano, condotto con il sorriso sulle labbra.
Genova G8 aveva cambiato anche la sua vita e non solo per lo choc della repressione poliziesca: il luglio del 2001, per lui, era stato un punto d’approdo del lavoro compiuto nel Social forum di Varese; aveva sperato, come tutti noi, che quelle giornate fossero l’apertura di una fase nuova. Non è stato così e siamo stati costretti ad occuparci della difesa dei diritti fondamentali della persona, negati a Genova nel luglio 2001 e negati ancora negli anni successivi.
Antonello resterà nei nostri cuori per la sua grande attitudine all’empatia, per la sua aria da sognatore, per le serate che ci ha regalato con la chitarra al collo cantando le sue e nostre canzoni.
Lo ricorderemo per quel che era: una persona sincera, leale, un amico e un attivista sul quale contare in qualsiasi momento, per qualsiasi motivo. Una persona di profonda umanità.
Ciao Antonello, grazie di essere stato con noi.
Enrica, Lorenzo, Paolo, Arnaldo, Antonio, Luca, Matteo.