Segnaliamo l'iniziativa organizzata da Eat the rich che si svolgerà
domani sera @ Vag61 - Spazio libero autogestito in via Paolo Fabbri
110:
MERCOLEDI’ 11 NOVEMBRE’015 alle 20
Un minuto più di voi
Cena e discussione con:
– Fulvio Massarelli, autore del libro “La forza di piazza Syntagma” (Agenzia X).
– “La rivoluzione vien mangiando”, di Pat: cucina a basso impatto
ambientale e alto valore energetico (Val Susa).
Parigi, 1871: le “pentole operaie” borbottano incessantemente nelle
mense collettive, gli studenti nel quartiere di Belleville ricevono
cibo e vestiti gratis, il pane viene redistribuito. Nei giorni della
Comune un problema è risolto, ora ci si può dedicare alle barricate.
Che alimentarsi, mangiare, condividere cibo e trasformarlo siano
costanti necessità per qualsiasi essere umano è una banalità oltre che
un dato di fatto. Ma ci sono situazioni nelle quali il valore di
queste pratiche va al di là di questa loro primaria funzione.
Se già nella vita di tutti i giorni il cibo – le sue qualità così come
la sua accessibilità economica – è un elemento di ricatto e
sfruttamento, nei momenti di resistenza, quando le comunità solidali
diventano elemento di blocco a speculazione e profitti, la questione
del “cosa mangiamo?” assume un ruolo ancora più centrale.
Immediatamente approvvigionamento, trasformazione e distribuzione di
pasti diventano aspetti fondamentali che possono permettere una
capacità di organizzazione collettiva.
Il “cosa mangiamo?”, da domanda vitale ai fini della sopravvivenza
biologica, diventa così per le comunità resistenti una scommessa
politica, un terreno di incontro e confronto che impone sforzi
immaginativi e crescita reciproca. Da bisogno o problema etico
individuale a processo dinamico, espansivo e collettivo.
Recuperare materie prime, cucinarle e condividerle non possono più
essere considerate mere pratiche “al servizio” di qualcosa o di
qualcuno, ma debbono essere analizzate per quella che è la loro
valenza politica quando divengono forma di solidarietà attiva e di
mutuo soccorso, quando si rivelano in grado di scatenare processi di
partecipazione allargata e conflitto.
Quando entra nei picchetti contro gli sfatti o di fronte ai luoghi di
lavoro, nella situazione di rivolta o nella festa liberatoria, quando
permette l’autorganizzazione di quartieri e comunità, anche il cibo
diviene un ingrediente fondamentale per la lotta.
Perché questo avvenga non ci sono ricette pronte, ma guardando a ciò
che già è successo possiamo cominciare a pensarne collettivamente
alcune.
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Vag61 - Spazio libero autogestito
in via Paolo Fabbri 110 - Bo
infovag61@??? -
www.vag61.info
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