(Discussione sulle linee generali – Doc. XXII, nn. 46-51-A)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
Ha facoltà di intervenire il relatore, il deputato Andrea Causin.
ANDREA CAUSIN, Relatore.
Signora Presidente, so che i colleghi dicono: «breve», però siccome
parliamo di una cosa delicata, nel senso che parliamo di una persona,
penso che per il rispetto suo e della famiglia, pur nella brevità, due
cose vadano dette su questa vicenda. Onorevoli colleghi, con le proposte
n. 46 e n. 51, i colleghi Amoddio e Zappulla in qualità di Pag. 95primi
firmatari hanno proposto di istituire una Commissione di inchiesta
della Camera dei deputati sulla tragica morte del militare di leva
Emanuele Scieri, avvenuta, com’è noto, il 13 agosto 1999, presso la
caserma «Gamerra» di Pisa, dove lo stesso Scieri era giunto dopo aver
concluso la fase di addestramento delle reclute presso la caserma «Lupi
di Toscana» a Firenze. Rammento sinteticamente come si svolsero i fatti.
Il 13 agosto 1999, esaurite le formalità di rito, alle reclute
provenienti dalla caserma «Lupi», tra cui Emanuele Scieri, venne
concessa la libera uscita, che, stando a quanto successivamente emerso
dall'indagine compiuta dalla competente procura della Repubblica, il
giovane Emanuele trascorse passeggiando per il centro di Pisa con alcuni
commilitoni. Alle 22,15 Emanuele Scieri rientrò in caserma, ma la sera i
militari addetti al contrappello accertarono che non era presente in
camerata. Nei giorni seguenti, nonostante di lui non si avessero
notizie, nessuno alla caserma Gamerra si attivò per cercarlo. Solo alle
13,50 di lunedì 16 agosto quattro allievi paracadutisti in servizio al
magazzino-casermaggio si accorsero che il suo corpo senza vita giaceva
ai piedi della scala della torretta di prosciugamento dei paracadute. Né
le indagini svolte dalle autorità militari, né quelle della
magistratura ordinaria hanno mai fatto piena luce sui contorni della
vicenda. Ancora oggi la verità dei fatti non è stata accertata. La
proposta di inchiesta che si sottopone all'esame dell'Assemblea trae
origine perciò dalla necessità di fare emergere la verità su questa
tragica vicenda.
La proposta si compone di cinque articoli. Quanto alla durata, la
Commissione è istituita per la durata residua della legislatura in
corso. Quanto invece ai compiti, la Commissione ha i seguenti: stabilire
la dinamica dei fatti, per accertare le cause e i motivi della morte di
Emanuele Scieri e raccogliere gli elementi utili per l'identificazione
dei responsabili; appurare se vi siano responsabilità di coloro che
erano preposti al controllo all'interno della caserma ed effettuare
un'indagine approfondita sulla gestione della medesima caserma, in
particolare accertando l'eventuale esistenza di direttive diffuse da
parte di ufficiali, sottufficiali o graduati della caserma atte a
rendere operanti comportamenti gravemente lesivi del codice penale
militare e dei regolamenti militari. Entro sessanta giorni dalla
conclusione dei propri lavori – ma anche prima, qualora vi siano casi di
particolare gravità e urgenza che lo rendano necessario – la
Commissione dovrà presentare all'Assemblea una relazione. È
espressamente previsto che possano essere presentate relazioni di
minoranza. La Commissione è composta da ventuno deputati, nominati dal
Presidente della Camera dei deputati, in proporzione al numero dei
componenti dei gruppi parlamentari, comunque assicurando la presenza di
un rappresentante per ciascun gruppo parlamentare. Entro dieci giorni
dalla nomina dei componenti, la Commissione è convocata dal Presidente
della Camera per la costituzione del suo ufficio di presidenza, che
avviene mediante l'elezione del presidente, di un vicepresidente e di un
segretario. La Commissione – come previsto dalla Costituzione – procede
alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse
limitazioni dell'autorità giudiziaria. Non può adottare provvedimenti
attinenti alla libertà e alla segretezza della corrispondenza e di ogni
altra forma di comunicazione né alla libertà personale, fatto salvo
l'accompagnamento coattivo di cui all'articolo 133 del codice di
procedura penale. Può richiedere agli organi e agli uffici della
pubblica amministrazione copie di atti e di documenti da essi custoditi,
prodotti o comunque acquisiti nelle materie dell'inchiesta. Può altresì
richiedere copie di atti e di documenti relativi a procedimenti e
inchieste in corso o conclusi presso l'autorità giudiziaria o altri
organi inquirenti, nonché copie di atti e di documenti relativi a
indagini e inchieste parlamentari. L'autorità giudiziaria può
trasmettere copie di atti e di documenti anche di propria iniziativa.
Per le testimonianze da rendere davanti alla Commissione si applicano le
disposizioni pertinenti del codice penale. Quanto alla Pag. 96disciplina
del segreto, è previsto – sulla falsariga di quanto stabilito per altre
Commissioni monocamerali di inchiesta – che la Commissione debba
mantenere il segreto funzionale fino a quando gli atti e i documenti
trasmessi in copia siano coperti da segreto nei termini precisati dagli
organi e uffici che li hanno trasmessi. La Commissione può stabilire
quali atti e documenti non debbano essere divulgati, anche in relazione a
esigenze attinenti ad altre istruttorie o inchieste in corso. Devono in
ogni caso essere coperti dal segreto gli atti, le assunzioni
testimoniali e i documenti attinenti a procedimenti giudiziari nella
fase delle indagini preliminari fino al termine delle stesse. I
componenti della Commissione e il personale che vi lavora o che
collabora con essa o comunque viene a conoscenza per ragioni d'ufficio o
di servizio di atti o fatti coperti dal segreto sono obbligati a
mantenerne la segretezza. Per il segreto di Stato si applica quanto
previsto dalla legge di riferimento. Per il segreto d'ufficio,
professionale e bancario si applicano le norme vigenti in materia. È
sempre opponibile il segreto tra difensore e parte processuale
nell'ambito del mandato. È precisato che gli ufficiali e gli agenti di
polizia giudiziaria non sono tenuti a comunicare alla Commissione le
fonti delle loro informazioni.
Venendo all'organizzazione dei lavori della Commissione e alla
copertura finanziaria, il testo che la Commissione difesa sottopone
all'Assemblea prevede che l'attività e il funzionamento della
Commissione di inchiesta siano disciplinati da un regolamento interno
approvato dalla Commissione stessa, prima dell'inizio dei lavori, fermo
restando quanto previsto dal Regolamento della Camera in merito alle
missioni fuori sede delle Commissioni di inchiesta. Modifiche delle
norme regolamentari possono essere proposte da ogni componente. Le
sedute della Commissione sono pubbliche, fermo restando che tutte le
volte che lo si ritenga opportuno la Commissione può deliberare di
riunirsi in seduta segreta. La Commissione può avvalersi dell'opera di
agenti e di ufficiali di polizia giudiziaria e di tutte le
collaborazioni che ritenga necessarie. Per l'esercizio delle sue
funzioni, è previsto che la Commissione fruisca di personale, locali e
strumenti operativi messi a disposizione dal Presidente della Camera dei
deputati. Quanto alle spese di funzionamento della Commissione, queste
sono poste a carico del bilancio interno della Camera. Esse sono
stabilite nel limite massimo di 15 mila euro per l'anno 2015 e di 100
mila euro per ciascuno degli anni successivi compresi nella XVII
legislatura. Il Presidente della Camera può autorizzare un incremento
delle spese di cui al periodo precedente, in misura non superiore al 30
per cento, a seguito di richiesta formulata dal presidente della
Commissione per motivate esigenze connesse allo svolgimento
dell'inchiesta.
Mi avvio a concludere. Nel corso dell'esame in sede referente si è
registrata la convergenza pressoché unanime dei gruppi sulla proposta
di inchiesta. Rispetto alle proposte iniziali il testo elaborato dalla
Commissione difesa si caratterizza principalmente per il non prevedere,
tra i compiti della Commissione di inchiesta, quello di indagare sulle
pratiche di nonnismo e sulle condotte ad esso correlate in epoca
antecedente e successiva alla sospensione del servizio di leva
obbligatorio. La Commissione difesa ha infatti ritenuto che includere il
fenomeno del nonnismo tra gli oggetti dell'inchiesta avrebbe disperso
l'attenzione della Commissione di inchiesta impedendole di concentrarsi
sull'obiettivo principale, vale a dire quello di fare piena luce sulla
morte di Emanuele Scieri.
Quanto alle Commissioni competenti in sede consultiva, le
Commissioni affari costituzionali e giustizia hanno espresso pareri
favorevoli; la Commissione bilancio ha espresso parere favorevole con
una osservazione, che è stata recepita nel testo mediante un emendamento
del relatore.
PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo rinuncia ad intervenire.Pag. 97
Non essendovi iscritti a parlare dichiaro chiusa la discussione sulle
linee generali, avvertendo che non si darà luogo alle repliche.
(Esame degli articoli – Doc. XXII, nn. 46-51-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del testo unificato della Commissione.
Poiché non sono stati presentati emendamenti li porrò direttamente in votazione.
Prego i colleghi di prendere posto.
Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A – Doc. XXII, nn. 46-51-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Vecchio. Stanno entrando
tanti colleghi; poi non aspettiamo. Questo è il primo voto sul
provvedimento e poi andremo più rapidamente. Ruocco è in arrivo.
Guidesi... sì, aspettiamo. Camani, Naccarato, Di Lello, Rubinato,
Carinelli, Marcon, Colaninno. Forza colleghi. Pesco. Quando ha votato
l'onorevole Pesco chiudiamo la votazione. È rimasto Villarosa lì in
mezzo. Non vedo da qui: ha votato, onorevole Pesco ?
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 350
Votanti 341
Astenuti 9
Maggioranza 171
Hanno votato sì 340
Hanno votato no 1).
Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A – Doc. XXII, nn. 46-51-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Ci siamo ? Dellai, Malpezzi.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 345
Votanti 335
Astenuti 10
Maggioranza 168
Hanno votato sì 335).
Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A – Doc. XXII, nn. 46-51-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Fitzgerald Nissoli...
Dichiaro chiusa la votazione. Mi dispiace, collega Ciracì.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 341
Votanti 331
Astenuti 10
Maggioranza 166
Hanno votato sì 331).
(La deputata Argentin e il deputato Fossati hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole).
Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A – Doc. XXII, nn. 46-51-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Pag. 98
Montroni, Frusone, Quaranta, Dellai, Di Salvo, Attaguile...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 348
Votanti 334
Astenuti 14
Maggioranza 168
Hanno votato sì 334).
(La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).
Passiamo all'esame dell'articolo 5 (Vedi l'allegato A – Doc. XXII, nn. 46-51-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Lainati, Dall'Osso, Palma, Martino, Brugnerotto, Agostinelli, Antimo Cesaro...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 361
Votanti 349
Astenuti 12
Maggioranza 175
Hanno votato sì 349).
(La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).
(Dichiarazioni di voto finale – Doc. XXII, nn. 46-51-A)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gianluca Pini. Ne ha facoltà.
GIANLUCA PINI.
Grazie, Presidente. Molto brevemente, anche perché qui si parla di una
vicenda molto lontana nel passato, molto dolorosa e anche molto oscura.
PRESIDENTE. Colleghi, se abbassate un po’ il tono della voce, si sentono anche gli interventi.
GIANLUCA PINI.
Noi, onestamente, ci siamo interrogati in maniera sincera sul tipo di
voto da consegnare a questo tipo di richiesta di Commissione
parlamentare, e l'ho fatto anch'io in primis, perché penso di
essere uno dei pochi, all'interno di questo Parlamento, a essere stato,
come allievo, all'interno di quella struttura, cioè la caserma «Gamerra»
di Pisa, in quanto, poi, componente della «Folgore». Non nascondo che,
soprattutto in quel periodo lì e anche nel periodo antecedente, nel
quale io ho svolto il servizio militare, purtroppo interrotto per un
grave incidente, è chiaro che vi erano situazioni che venivano
tollerate, ma che mai, personalmente, ho visto sfociare in episodi di
violenza tali da generare la morte di una persona.
Vi è stata un'indagine da parte della magistratura, che non ha
scoperto, diciamo così, o non ha fatto rilevare alcun tipo di
responsabilità penale personale nei confronti dei vertici o di altri
commilitoni, ed è stata un'indagine abbastanza accurata. Quindi, una
richiesta di Commissione di inchiesta specifica su un singolo caso, sul
quale già la magistratura, per lungo tempo, ha svolto delle indagini,
sembra, in qualche modo, dire che non ci si fida assolutamente di quel
tipo di indagine lì.
Sarebbe stato sì, come era nelle intenzioni iniziali, importante,
magari, svolgere una ricognizione su tutti i casi che in questo Paese
possono o potevano essere ricondotti a episodi di nonnismo che hanno
portato alla morte o a episodi di incidenti gravi nei confronti di
reclute di leva. Non lo si è voluto fare: si è voluto ricondurre il
tutto a una sorta di bandierina politica da piantare in non so quale
campo, cioè quella di dire «siamo riusciti Pag. 99ad
ottenere una Commissione di inchiesta su un caso specifico». Un po’
poco, onestamente, se si vuole veramente far luce su quelli che erano
gli episodi di nonnismo nel passato, quando esisteva e si svolgeva,
fortunatamente – sottolineo, fortunatamente –, ancora la leva
obbligatoria, che dava un minimo di responsabilità ai giovani
dell'epoca, cosa che oggi, invece, non avviene.
Quindi noi, lo ripeto, per il fatto che valutiamo questa richiesta
una mera operazione di visibilità politica da parte di qualche collega o
di qualche gruppo parlamentare, per dire abbiamo ottenuto qualcosa, che
in realtà è ben poca cosa, se non riaprire una ferita dolorosissima per
i parenti di questo ragazzo, non ce la sentiamo onestamente di avallare
questo tipo di richieste. È un'operazione politica volta non solo ed
esclusivamente (come dovrebbe essere per una Commissione di inchiesta)
ad appurare la verità che speriamo comunque venga fuori. Quindi non ci
opporremo, ma il nostro voto sarà di astensione per i motivi che ho
anzidetto (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Duranti. Ne ha facoltà.
DONATELLA DURANTI.
Grazie, signora Presidente. È stato già detto, questa sera la Camera
finalmente delibererà la Commissione di inchiesta per fare luce sulla
morte di Emanuele Scieri, un ragazzo, una giovane recluta, un militare
di leva presso la caserma Gamerra di Pisa che ha perso la vita lì
dentro, sedici anni fa, tantissimi anni fa. In questi anni i sui
familiari, i sui amici, le istituzioni di Siracusa e di Pisa, hanno
chiesto verità sulla tragica vicenda e giustizia per Emanuele. Io penso
che abbiamo il dovere di restituire la verità e la giustizia ai
familiari e di restituirla a lui.
Voglio ricordare che in Commissione difesa abbiamo lavorato anche
riducendo al massimo i tempi per arrivare, questa sera, a questo
risultato, all'istituzione della Commissione di inchiesta e lo abbiamo
fatto con una condivisione importante. La Commissione di inchiesta avrà
poteri di indagine che ci potranno consentire di arrivare alla verità.
Lo voglio ricordare: il procedimento a carico degli ufficiali
responsabili della caserma e dei militari del contrappello, quelli cioè
che avrebbero dovuto accorgersi che Emanuele non era presente, mentre
era agonizzante prima, e morto dopo, si è concluso con l'archiviazione.
La vicenda, invece, è davvero drammatica e per noi è chiaro che Emanuele
è stato vittima di un atto di nonnismo. Emanuele si era arrampicato su
una torre e gli hanno trovato gli scarponi con i lacci legati tra di
loro. Hanno trovato segni di scarponi sul dorso della mani, come se
qualcuno abbia cercato di farlo cadere, di impedirgli anche di aiutarsi
con le mani, già non potevo farlo con i piedi perché, appunto, aveva gli
scarponi allacciati tra di loro. È stato sottoposto a un comportamento
vessatorio, violento, un rituale, una pratica che abbiamo conosciuto
negli anni in particolare quando il servizio militare nel nostro Paese
era obbligatorio. Rituali e pratiche violente che venivano messe in atto
perché i giovani militari, le reclute, potessero integrarsi nel gruppo.
Si tratta di una pratica e di un fenomeno inaccettabile. Un fenomeno
inaccettabile che ci risulta abbia avuto una recrudescenza negli ultimi
tre, quattro anni, dal 2012 in poi. Anch'io penso, come il collega della
Lega, che vada ripreso il tema del fenomeno del nonnismo più in
generale e vada indagata la recrudescenza di questi ultimi anni anche in
riferimento all'ingresso di tante donne nelle Forze armate. Ci sono,
insomma, dei giudici dei tribunali militari che hanno già denunciato
alcune situazioni di questo tipo.
Penso, però, che Emanuele, la sua famiglia, i suoi amici, le
istituzioni e tutti coloro che in questi anni hanno chiesto verità e
giustizia, meritino che la Commissione d'inchiesta vada fino in fondo e
che siano chiare le responsabilità. Penso sia a tutti noto che molto
spesso, in particolare gli alti ufficiali, hanno sottovalutato Pag. 100i
casi di nonnismo. Li hanno nascosti, se non addirittura favoriti, una
pratica che era molto diffusa e che ha provocato ferite psichiche e
fisiche a moltissimi giovani e a moltissimi ragazzi che hanno svolto il
servizio militare di leva, il servizio militare obbligatorio. Le
famiglie li affidavano in qualche maniera allo Stato e lo Stato spesso,
come nel caso di Emanuele, ha restituito ragazzi chiusi in una bara.
Penso quindi che il tema del nonnismo e del fenomeno, soprattutto
se si dovesse in qualche maniera confermare la sua recrudescenza, vada
ancora indagato. Penso che la Commissione difesa e la Camera dei
deputati possano continuare a lavorare su questo. Ma intanto, adesso, da
questa sera, i voti che noi abbiamo espresso sui cinque articoli, di
cui è composta la proposta di istituzione della Commissione, dicono di
una volontà condivisa. Una volontà che deve, però, portare un risultato
importante: vanno scoperti e vanno indicati con esattezza i
responsabili, vanno indicate e trovate con esattezza le cause della
morte di Emanuele Scieri. Non si può più tacere. Penso che stasera il
Parlamento, questa Camera, potrà esprimere una pagina un po’ più nobile
di quelle che di solito siamo costretti a scrivere (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Scopelliti. Ne ha facoltà.
ROSANNA SCOPELLITI.
Grazie Presidente. Nel preannunziare il voto favorevole del gruppo di
Area Popolare, vorrei rinnovare anche in questa sede il mio personale
ringraziamento ai proponenti e ai colleghi che hanno fortemente voluto
l'istituzione di questa Commissione, peraltro anche voluta all'unanimità
in Commissione.
Presidente, verità e giustizia, devono essere infatti dei principi
cardine per dare ancora di più forza e credibilità alle istituzioni di
questo Paese. Diceva Montesquieu: giustizia ritardata è giustizia
negata. Ecco, io penso che la stessa cosa valga anche per la verità.
Vorrei, vorrei tanto, che il caso di Emanuele Scieri non sia
l'ennesimo caso dimenticato, un caso in cui i colpevoli non vengono
individuati e soprattutto non vengono puniti. Per questo, ribadisco il
voto favorevole del gruppo di Area Popolare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Prestigiacomo. Ne ha facoltà.
STEFANIA PRESTIGIACOMO.
Grazie Presidente. Il gruppo di Forza Italia voterà convintamente a
favore dell'istituzione di una Commissione di inchiesta sulla morte di
Emanuele Scieri. Sono anch'io firmataria della proposta Amoddio, che
assieme al collega Zappulla – siamo tutti e tre siracusani – abbiamo
voluto presentare. Ci sono voluti sedici lunghissimi anni perché
finalmente si decidesse di aprire un'inchiesta vera. Io non so se dopo
sedici lunghissimi anni sarà possibile fare piena luce su una vicenda
drammatica, che ha spezzato la vita a un ragazzo meraviglioso di 27
anni, appena laureato, che svolgeva l'allora obbligatorio servizio di
leva.
Io sono tra quelle persone che hanno manifestato per mesi. Sono
tra quelle persone che, con i cartelli «verità e giustizia», hanno
manifestato all'interno della caserma Gamerra. Emanuele Scieri è stato
lasciato per tre giorni agonizzante, sotto la torre con questa scala
altissima dalla quale è caduto. Nessuno lo ho cercato. È ovvio che ci
sono stati dei colpevoli silenzi. Non si è mai voluta fare piena luce su
questo caso e non soltanto la famiglia non si è mai rassegnata:
un'intera comunità non si è mai rassegnata.
E oggi il risultato è proprio l'istituzione di questa Commissione
di inchiesta, dopo sedici lunghissimi anni, che tenta di rompere quel
muro di omertà, che tenta di risvegliare le coscienze dei circa
quattrocento commilitoni che erano presenti assieme a Emanuele Scieri
nella caserma «Gamerra». Io, con uno spirito non certamente di rivalsa,
ho sostenuto questa proposta di legge. Gli episodi di nonnismo Pag. 101c'erano, erano tanti, lo sapevamo e probabilmente il caso di Emanuele Scieri, che ha monopolizzato i media
per moltissimi mesi, ha anche condizionato le scelte poi che sono state
fatte dal Parlamento e dal Governo di allora sulla riforma del servizio
di leva.
Io penso che questa Commissione di inchiesta sia un atto dovuto.
Ripeto che non sono convinta che riusciremo a restituire giustizia a
Emanuele Scieri; non sarà facile, ma sarà anche importante solo scrivere
nero su bianco in Parlamento e lasciare una traccia e una testimonianza
che ci fu insabbiamento, che sia l'inchiesta della magistratura
militare, che della magistratura ordinaria fu un'inchiesta sommaria. Chi
ha vissuto in prima persona tutti quegli atti e ha seguito quegli atti
da vicino, sa come sono state condotte le indagini. Quindi, oggi ha
anche un valore, non solo simbolico, ma di sostanza, il solo accertare
che non si volle fare piena luce sulla morte di un ragazzo meraviglioso,
Emanuele Scieri, che la sua città non ha mai dimenticato e al quale
continua ad intitolare iniziative, manifestazioni, targhe e convegni
perché la sua storia deve essere ricordata e deve essere una storia di
insegnamento per tutti coloro i quali decidono di intraprendere una
carriera militare all'insegna di valori ben più alti di quelli che,
purtroppo, spesso animavano le caserme di quell'epoca (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rizzo. Ne ha facoltà.
GIANLUCA RIZZO.
Grazie Presidente, «l'inchiesta giudiziaria sulla morte di Emanuele,
condotta dalla procura di Pisa, si è fermata davanti ai silenzi, alle
reticenze, alle omertà e si è conclusa con un'ingloriosa, scandalosa e
vergognosa archiviazione. Ancora una volta la giustizia italiana ha
dimostrato di essere una pseudogiustizia: delitti senza colpevoli, casi
irrisolti, archiviazioni invece di verità, fantasmi al posto di
imputati, generiche ipotesi invece di accertamenti». Presidente, queste
parole, dure e dolorose, sono state pronunciate da Isabella e Corrado
Scieri, madre e padre del paracadutista Emanuele Scieri, entrato con le
sue gambe nella caserma «Gamerra» di Pisa nell'agosto 1999 e trovato
morto, dopo tre giorni di agonia, nella stessa caserma, il 13 agosto
1999. Emanuele è morto mentre svolgeva il servizio militare, mentre
serviva lo Stato e questa morte e le sue circostanze ancora non chiarite
rimangono una ferita ancora aperta, non solo per i genitori, ma per
tutti coloro che reputano che sia assurdo che si possa morire in questo
modo, dentro le mura di una caserma italiana. Troppe omissioni e
reticenze – i genitori parlano apertamente di omertà – hanno
caratterizzato questa vicenda. Fa onore al Parlamento aver avuto il
coraggio di riaprire questa vicenda, di non rassegnarsi
all'archiviazione alla quale si è arresa la procura di Pisa. Ed è un
onore per noi votare questa proposta di legge proprio il giorno in cui
si celebra la festa delle Forze armate. Con questa proposta di legge il
Parlamento manda un segnale chiaro a tutti i cittadini in uniforme e,
cioè, che la Repubblica non li abbandona, che non si dimentica di chi
serve lo Stato e la patria, anche se Stato e patria non sono riusciti ad
impedire che un gioco spregevole e crudele avesse ragione sulla vita di
questo nostro giovane cittadino. Ciò su cui si indagherà sarà anche il
nonnismo in generale, che è stato una delle piaghe più odiose
dell'esercito di leva, troppo spesso tollerato da chi invece doveva
combatterlo; fenomeno che ha allontanato tanti giovani da quello che per
l'articolo 52 della Costituzione rappresenta un sacro dovere per il
cittadino.
Presidente, votiamo a favore di questa Commissione d'inchiesta
proprio perché riteniamo che sia il miglior modo di difendere le Forze
armate e combatterne le parti non sane, quelle degenerazioni che ne
minano la credibilità. Sono trascorsi sedici anni dalla tragica morte di
Emanuele. Tanto tempo, ma la richiesta di verità e giustizia rimane
ancora di più Pag. 102attuale. Per questo, il MoVimento 5 Stelle voterà con convinzione la costituzione di questa Commissione d'inchiesta.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Amoddio. Ne ha facoltà.
SOFIA AMODDIO.
Presidente, onorevoli deputati, mi accingo a formulare la dichiarazione
di voto per conto del PD su questa vicenda devo dire molto, molto
scottante. Permettetemi una breve sintesi. Sarò breve ma i fatti vanno
raccontati per un voto veramente consapevole. In data 13 agosto 1999,
come è stato detto, Emanuele Scieri terminava la fase di addestramento e
veniva trasferito con un pullman alla caserma militare di Pisa, caserma
Gamerra. Già durante questo trasferimento in pullman si verificavano
numerosi episodi di violenza per i quali è stato aperto un procedimento
militare al tribunale di La Spezia con condanna dei responsabili.
Emanuele Scieri raggiungeva la caserma Gamerra e poi la sera alle
reclute veniva concessa la libera uscita. Emanuele faceva un giro per la
città e rientrava alle 22,15 in caserma. Ripeto: rientrava in caserma.
Anziché ritirarsi subito in camerata, fumava l'ultima sua sigaretta e si
attardava a fare una telefonata. Il commilitone suo compagno, tale
Viberti, rientrava. Alle 23,45 però veniva effettuato il contrappello ed
Emanuele Scieri non si presentava al contrappello. Moltissimi militari
dissero che Emanuele Scieri era regolarmente rientrato in caserma, che
fino a pochi minuti prima era stato visto, che ritenevano strana
l'assenza di Emanuele Scieri ma nessuno in quella notte lo cercò. I
militari addetti al contrappello non segnalarono niente all'ufficiale di
picchetto che avrebbe dovuto ovviamente effettuare e disporre le
ricerche. Intorno alla mezzanotte del 13 agosto alla caserma Gamerra
nessuno si preoccupò di ricercare Emanuele Scieri e così anche il 14.
Fino a quando il 15 agosto, il giorno di Ferragosto, ben due ispezioni
straordinarie vennero fatte alla caserma. Alle 5 e mezza del mattino di
Ferragosto e alle 21,30 di Ferragosto queste ispezioni provano che i
vertici della caserma sapevano benissimo che non era affatto ordinaria
la scomparsa di un commilitone, ma il corpo di Emanuele Scieri venne
trovato il 16 agosto alle 13,50 e il cadavere ovviamente era in stato di
decomposizione.
Le indagini della procura di Pisa hanno permesso di raggiungere
purtroppo una conclusione misteriosa: un'archiviazione. Tuttavia voglio
leggervi le parole scritte dal procuratore: è certo che Emanuele Scieri
cadde la notte del 13 agosto 1999 all'esterno della protezione della
scala posta nella torre di prosciugamento dei paracadute della caserma
Gamerra; è certo che cadde con le scarpe slacciate da una altezza di
almeno 10 metri; è certo che sul dorso del piede aveva aperture cutanee e
la deduzione logica – scrive il procuratore – è che Emanuele Scieri
venne costretto a salire sulla scaletta senza alcuno strumento di
protezione e che dall'interno della scala con uno strumento contundente
non rinvenuto gli vennero procurate le lesioni al piede e gli vennero
percosse le mani affinché Emanuele Scieri cadesse da quella scala.
Allora il colpevole non c’è, ha il volto coperto, ma, signori
deputati, tutti quanti ci chiediamo – la Lega ha espresso i suoi dubbi –
perché dopo così tanto tempo. La risposta che tutti dovete sapere è che
questa Commissione di inchiesta è stata chiesta in diverse precedenti
legislature ma non ha mai visto la luce, non è mai stata portata in
porto per fine legislatura, è stata chiesta da numerosi deputati.
Confido e sono certa che il tempo trascorso oggi non è una debolezza ma
sarà una nostra forza, la forza di questa Commissione d'inchiesta. Sono
certa che moltissimi che allora non hanno parlato, hanno visto e sanno,
domani potranno riferire alla Commissione di inchiesta perché magari
sono stati trasferiti in altre caserme o non hanno più nulla da temere
nel dire la verità.
Ringrazio tutti i deputati e tutti i partiti politici che hanno
firmato all'unisono questa proposta di legge perché, contrariamente a
quanto ha detto la Lega, diverse Pag. 103indagini
non sono state svolte e io sono certa che le svolgerà la Commissione di
inchiesta. Ci sono molti buchi neri in questa indagine.
Ringrazio a gran voce i 13 consigli comunali che hanno chiesto
l'istituzione di questa Commissione di inchiesta, perché il trascorrere
del tempo non ha assolutamente sopito il legittimo anelito di verità e
di giustizia dell'opinione pubblica, dei seimila suoi amici che hanno
aperto un blog, della famiglia e dello Stato italiano.
Indagare ancora sulla responsabilità della morte di Emanuele
Scieri significa perseguire veramente l'interesse generale, per
condannare gli episodi di nonnismo che nel caso di Emanuele Scieri hanno
trovato veramente il peggiore degli epiloghi.
Mi accingo a concludere, colleghi deputati, e ricordo in
quest'Aula che dopo la morte di Emanuele Scieri, molti militari,
moltissimi militari trovarono il coraggio di raccontare gli abusi subiti
e il dibattito che ne seguì fu la molla per far scattare la modifica
del servizio di leva da obbligatorio in facoltativo. Per la morte di
Emanuele Scieri, la giustizia non può avere assolutamente una data di
scadenza.
Onorevoli deputati, oggi è il 4 novembre, festa delle Forze
armate, molti militari muoiono in territori di guerra per difendere
questa patria. Il 6 novembre ricorre l'anniversario della laurea in
giurisprudenza di Emanuele Scieri, tra due giorni; con il voto
favorevole di quest'Aula possiamo dare giustizia a un ragazzo che
giustizia ha studiato e che giustizia ancora aspetta. Esprimo il voto
favorevole di tutto il Partito Democratico e invito tutti a votare per
l'istituzione della Commissione di inchiesta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI.
Grazie Presidente, a rinforzo di quanti voteranno a favore e per
mettere un ulteriore dubbio relativamente a quanti voteranno contro
rispetto a questa Commissione parlamentare di inchiesta, voglio solo
raccontare un breve aneddoto. Io ho fatto il collegio navale Morosini a
Venezia e sono stato, come prevede quel collegio che è omologo alla
Nunziatella, un pivolo. Un pivolo è un allievo del primo anno e il
pivolo deve essere spivolato.
Al di là dell'idea della goliardia che gira e come leggenda ancora
gira intorno a queste istituzioni totali che rispondono a dinamiche
molto spesso senza senso e al di fuori di una visione effettivamente
importante e forte di Stato e di costruzione di uno Stato consapevole,
c'erano dei minorenni, io ero uno di questi, avevo 16 anni – è
incredibile ma vero, avevo tutti i capelli – e mi ero prefisso l'idea
che bisognasse difendere i più deboli all'interno di questa istituzione.
Ebbene, questo tipo di comportamento è assolutamente impossibile, o
almeno in quegli anni era impossibile, perché diventi tu, alla fine, il
più debole che farà le spese di questo comportamento.
Quindi, dopo il primo anno si diventa anziani, al secondo anno, e
il tipo di recrudescenze più forti e più violente avvenivano proprio da
quelli del terzo anno, gli anzianissimi. I pivoli venivano un po’ difesi
dal nonno, in quanto diventavano nipoti. Ebbene, dopo due anni mi sono
dovuto allontanare, perché, un po’ come qui alla Camera dei deputati,
succede che, difendendo i più deboli, anche all'epoca si prendevano le
espulsioni e gli isolamenti disciplinari. Riuscii a prendere 60 giorni
di isolamento disciplinare, quindi due mesi su nove mesi di corso.
È una parentesi molto dolorosa della mia vita e ritengo che questa
testimonianza sia importante perché bisogna entrare nelle pieghe là
dove non si dice e solo i familiari più stretti sanno, ma nessuno parla,
perché, altrimenti, chi ne fa le spese è l'allievo o l'allievo
sottufficiale o ufficiale.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
Pag. 104
(Coordinamento formale – Doc. XXII, nn. 46-51-A)
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
(Così rimane stabilito).
(Votazione finale ed approvazione – Doc. XXII, nn. 46-51-A)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento
elettronico, sul testo unificato delle proposte di inchiesta
parlamentare, Doc. XXII, nn. 46-51-A, di cui si è testé concluso l'esame.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni – Applausi).
«Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri» (Doc XXII, nn. 46-51-A):
(Presenti 345
Votanti 337
Astenuti 8
Maggioranza 169
Hanno votato sì 337).
(La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).
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Subject: RE: Commissione Scieri: la Camera ha approvato poco fa
Date: Wed, 4 Nov 2015 20:39:16 +0100
PresidioPermanente MarcuccieLorenzini
è
stata istituita la commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di
Scieri. Lo scrivo sulla bacheca mia solo per denunciare la realtà dei
fatti.
Ancora una volta ci troviamo a dover constatare che chi ha
lottato per la Commissione ma soprattutto la Camera dei Deputati ha
dimenticato che esiste chi s'è fatto a Luglio 2000 dall'8 al 24 tra
carcere e domiciliari per aver portato a conoscenza del Procuratore
Iannelli la telefonata di un parà che si diceva a conoscenza che quello
di Scieri è un omicidio coperto dal vertice della Folgore, l'allora
Generale Enrico Celentano, autore del famigerato zibaldone pieno di
fascismo, razzismo e ogni genere di cialtroneria. Colui che si fece
carcere e domiciliari è Mario Ciancarella assolto tutte 7 le volte in
cui ha subito processi per il caso Scieri. Ecco dimenticare la
testimonianza di Ciancarella fin qui è per me già essere partiti con il
piede sbagliato. Mi auguro che tale commissione d'inchiesta risenta
Mario Ciancarella, non ci credo, come non credo che Scieri avrà verità e
giustizia da questa Commissione. Spero in memoria di Lele e di Suo
Padre Corrado di essere smentita. Spero che ancora una volta il
Parlamento non cerchi la verità di comodo. Spero che per una volta
abbiano la dignità di voler arrivare alla verità qualunque sia il prezzo
seguendo l'esempio proprio di Mario Ciancarella. Laura Picchi
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Subject: Commissione Scieri: la Camera ha approvato poco fa
Date: Wed, 4 Nov 2015 19:16:05 +0100
La Camera dei deputati ha appena approvato l'istituzione della
commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri e il
nonnismo. Laura Picchi socia Associazione antimafie Rita Atria