LECTIO MAGISTRALIS DEL MAGISTRATO TERESA PRINCIPATO
Credo che nessuno possa mettere in dubbio oggi che per esempio la strage di Portella della Ginestra, nella quale furono falcidiate decine di contadini, fu eseguita dal bandito Giuliano per ordine di mandanti eccellenti e che poi lui stesso ed il suo complice Gaspare Pisciotta furono uccisi per tappare loro la bocca ed impedire di rivelare nomi di chi aveva voluto quella strage.
E ancora nel processo per la strage di Bologna ed in altri processi sono emersi e accertati con chiarezza i depistaggi delle indagini poste in essere da esponenti dei servizi segreti e le coperture offerte ad alto livello agli esecutori materiali. Potremmo proseguire a lungo dal disastro di Ustica ed altri e dunque, a meno di non volere rimuovere la storia e la realtà, dobbiamo concludere che questi fatti criminosi sono stati non certo opera di pochi esaltati, di mostri ma piuttosto i colpevoli sono stati gli esecutori, le pedine di quello che Falcone chiamava il Gioco Grande, cioè il gioco del potere che per raggiungere i suoi scopi non si ferma dinanzi a nulla.
Siamo stati in altri termini, terminali di strutture di potere complesse e anti-democratiche, espressione di alcuni settori della classe dirigente, questo vuol dire che in Italia la questione criminale e la questione democratica sono state e sono strettamente connesse e dato che è così ci muoviamo ad un livello tale che supera il limitato orizzonte della giurisdizione penale e coinvolge l’intera compagine statale e tutta la società.
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