[Intergas] Fwd: Seminario migrazioni

このメッセージを削除

このメッセージに返信
著者: Sandra Cangemi
日付:  
To: intergas, ekonomi, gas-del-parco@googlegroups.com, milanocittaperta, Roberto Brambilla, comitatostopttipmilano
題目: [Intergas] Fwd: Seminario migrazioni

a proposito di migrazioni

-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:     Seminario migrazioni
Data:     Mon, 26 Oct 2015 15:57:47 +0100
Mittente:     Piero Basso <piero.basso@???>
A:     Destinatari nascosti <piero.basso@???>




*Invito a una manifestazione*

La mia circolare di oggi è interamente dedicata a presentare un
seminario di cui sono l'animatore.

Il tema del seminario è indicato nel suo titolo: Migrazioni: una
difficoltà e una risorsa - proposte per affrontare in modo innovativo le
nuove ondate migratorie.

Parte dal convincimento, ormai sempre più diffuso e confortato dalle
esperienze precedenti, che l'accoglienza ai profughi non è solo un
dovere giuridico e un obbligo morale, ma anche un investimento
vantaggioso per la società di accoglienza.

Nel dibattito, con studiosi e rappresentanti delle associazioni milanesi
impegnate al fianco dei migranti, affronteremo i diversi aspetti della
questione, giuridici, economici, sociali, cercando di giungere ad alcune
proposte concrete e condivise.

Il seminario, che si terrà *venerdì 30 ottobre, dalle 18 alle 21, a
Palazzo Marino*, sarà seguito, il sabato successivo alle 9.30, da una
manifestazione di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, che si terrà
nella sala viscontea del Castello Sforzesco.

Di seguito una breve presentazione del seminario e il programma delle
due manifestazioni; allegata una locandina.

Vi chiedo, se condividete lo spirito del seminario, di rilanciare questo
invito ai vostri contatti. Grazie.

E, naturalmente, spero di vedervi.

*Migrazioni: una difficoltà e una risorsa - proposte per affrontare in
modo innovativo le nuove ondate migratorie.*

Il recente arrivo in Europa di centinaia di migliaia di profughi
provenienti da paesi distrutti dalla guerra, oppressi da regimi
dittatoriali o devastati dalla fame ha contribuito a riaprire un
dibattito, nell'opinione pubblica e tra i governi, sul fenomeno delle
migrazioni forzate.

La tragedia di intere popolazioni costrette dalla sera alla mattina ad
abbandonare tutto per salvare la vita non è certamente una novità, e il
numero di profughi è in costante aumento da molti anni. Pensiamo agli
oltre cinque milioni di rifugiati palestinesi da settant'anni impediti
di tornare alle loro case, o ai sette milioni di rifugiati afghani nel
momento culminante della guerra, oggi nuovamente minacciati di dover
abbandonare le loro case.

La novità è che questa volta i profughi, anziché fermarsi nei paesi
confinanti, stanno arrivando in Europa. E noi li vediamo.

Non è un caso che si parli di Siriani, di Eritrei, di Afghani, e non una
parola, nei giornali o nei notiziari televisivi, dei paesi con i più
alti tassi di rifugiati o di "sfollati interni" in rapporto alla
popolazione, Sahara occidentale, Repubblica Centro-africana, Colombia,
le cui vittime non arrivano sulle sponde dell'Europa.

Dietro a queste tragedie umane stanno, il più delle volte, guerre
portate direttamente da potenze straniere (in Somalia, in Afghanistan,
in Irak, in Libia) o sostenute da potenze straniere (in Siria), o
l'accaparramento di risorse, terra, acqua, petrolio da parte di potenze
straniere (Stati Uniti, Europa, Cina).

A questi fatti, che già prefigurano la terza guerra mondiale, dedichiamo
una grande manifestazione pubblica il prossimo 7 novembre, al Castello
sforzesco.

Di fronte a questa inarrestabile ondata di profughi in arrivo in Europa,
le reazioni sono state sostanzialmente due: quella del brutale
respingimento (non solo dall’Ungheria) o quella di un'accoglienza
umanitaria basata su sentimenti di solidarietà e, in parte, sul
riconoscimento delle nostre responsabilità.

Solo recentemente i dirigenti politici sembrano rendersi conto delle
opportunità che una politica di accoglienza e di integrazione, nel
rispetto delle diversità, offre non solo ai profughi in fuga ma agli
stessi paesi riceventi.

Che i lavoratori stranieri siano una risorsa per il paese ricevente è un
fatto noto da tempo. Tutte le statistiche dimostrano che il loro apporto
alla ricchezza di un paese è molto maggiore del loro consumo di welfare,
come ha confermato recentemente, per l’Italia, lo stesso presidente
dell'INPS ("sono i giovani lavoratori stranieri a pagare le pensioni
degli italiani anziani").

Solo una campagna a sfondo razzista che si alimenta di singoli episodi
delinquenziali e alimenta paure può fingere di ignorare questa realtà.
Ma anche la battaglia per la sicurezza e la legalità si combatte con un
miglior funzionamento della polizia e con più integrazione, non meno.
Infatti tutte le statistiche relative alla comunità straniere mostrano
che il tasso di malavitosità diminuisce costantemente al crescere
dell'integrazione.

Possiamo noi aprire le porte ai profughi, sostenere l'afflusso massiccio
di lavoratori stranieri, in particolare in un periodo di recessione
economica? E' a queste domande che tenteremo di dare qualche risposta
nel seminario che terremo venerdì 30 ottobre a Palazzo Marino.

Le esperienze precedenti sono positive: l'apertura dell'Unione europea
ai paesi dell'Est Europa, cento milioni di persone con redditi molto
inferiori a quelli dell'Europa occidentale, che ha fatto gridare molti
contro il rischio di invasione (ricordate la retorica intorno alla
figura dell'«idraulico polacco» assunto a simbolo di lavoro
sottopagato?) si è conclusa positivamente: un recente studio della
Commissione europea ha mostrato che l'arrivo di lavoratori dall'Europa
dell'Est non ha né sottratto lavoro né depresso i salari dei lavoratori
occidentali.

Al contrario: l'immigrazione può essere il tonico di cui un'Europa
sempre più vecchia e con un'economia stagnante ha bisogno. Senza
immigrazione, nei vent'anni tra il 2010 e il 2030, la popolazione in età
di lavoro passerebbe da 336 a 300 milioni, e la popolazione oltre i 65
anni passerebbe da 87 a 123 milioni. Non a caso il settore economico in
più rapida espansione in Europa è quello dell'assistenza agli anziani.

Tutti gli studi mostrano che gli immigrati portano un contributo netto
positivo alle finanze pubbliche: in generale giovani, sani, istruiti a
spese del paese di origine, non solo non rappresentano una minaccia per
il welfare europeo, ma al contrario lo sostengono.

Certo, il processo di integrazione non è né facile né scontato. Richiede
tempo, investimenti, capacità di direzione politica. Di questo
discuteremo nel nostro seminario: come dare un futuro ai profughi, un
futuro all'Italia.

*Programma*

*Migrazioni: una difficoltà e una risorsa - proposte per affrontare in
modo innovativo le nuove ondate migratorie.*

Seminario di studio.

*Venerdì 30 ottobre, dalle 18 alle 21
Sala Alessi, Palazzo Marino, piazza della Scala 2 (MM Duomo)*

Saluto di Anita Sonego, consigliere comunale, capogruppo Sinistra per
Pisapia

Introduzione di Piero Basso, Costituzione Beni Comuni

Relazioni di:
Alberto Guariso, avvocato, direttivo ASGI:"integrazione dei richiedenti
asilo: una proposta a partire dal “nuovo” servizio civile".

Enzo Mingione, professore di sociologia Università degli Studi di Milano
Bicocca: "Migranti e profughi: tensioni, conflitti e prospettive. Le
difficoltà delle società in una fase di transizione critica".
Lorenzo Trucco, presidente ASGI: "Accoglienza e diritti: la protezione
internazionale in Italia nel contesto dell'Unione Europea".
Mattia Vitiello, ricercatore presso l'Istituto di Ricerche sulla
Popolazione e le Politiche Sociali - CNR: “Dall'ingresso alla
cittadinanza. I percorsi di integrazione degli immigrati attraverso il
lavoro".

Interventi di:
Luca Bettinelli, Caritas ambrosiana
Maurizio Bove, CISL Milano Metropoli - Dipartimento immigrazione
Pietro Massarotto, presidente Naga

Marzia Oggiano, Camera del Lavoro Metropolitana di Milano
Ilaria Scovazzi, ARCI Politiche sociali

Modera: Erica Rodari, Costituzione Beni Comuni

Organizza: Gruppo parlamentare della Sinistra Unita Europea,
Costituzione Beni Comuni e gruppo consiliare Sinistra per Pisapia

*Migrazioni: una difficoltà e una risorsa - Le mille facce della terza
guerra mondiale.*
Convegno internazionale

*Sabato 7 novembre, dalle 9.30 alle 13.30*

*Sala Viscontea, Castello Sforzesco, piazza Castello, MM Cairoli*

Saluto di Basilio Rizzo, presidente del consiglio comunale

Interventi di:

Barbara Spinelli, Parlamentare Europea, GUE, gruppo della Sinistra Europea.

Alganesh Fessaha, Eritrea, ONG Gandhi.

Guido Viale, Associazione Prima le Persone.

Aminata Traorè, coordinatrice del Forum per un altro Mali, già ministra
della Cultura e del Turismo del Mali.

Emilio Molinari, Contratto mondiale dell'acqua

Coordina: Vittorio Agnoletto, CostituzioneBeniComuni

Organizza: Gruppo parlamentare della Sinistra Unita Europea,
Costituzione Beni Comuni e gruppo consiliare Sinistra per Pisapia

Piero Basso
via Pisacane 26
20129 Milano
tel. 02 36581810 (nuovo numero)
piero.basso@??? <mailto:piero.basso@fastwebnet.it>