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Date: Wed, 7 Oct 2015 19:01:10 +0200
Subject: [donneinnero] (senza oggetto)
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ricevo da Aldo il sacerdote della comunità di San Fermo e
inoltro
Alex Zanotelli
LA
GUERRA IN CASA
(Da
Mosaico di Pace Settembre 2015)


"Trident
Juncture
2015”, prova
generale di
guerra globale:
un’esercitazione che
si terrà in Europa
dal 3ottobre
al 6
novembre, con
il coinvolgimento
di 36.000
uomini, 60 navi e
140 aerei “provenienti
da oltre 30
Nazioni alleate
e partner”
e che “si svolgerà in tutta
Italia, Portogallo,
Spagna, Oceano
Atlantico, Mar Mediterraneo” ma anche in
“Canada, Norvegia,
Germania, Belgio
e Paesi Bassi”.
“Trident
Juncture
2015 dimostrerà
il nuovo
accrescimento
del
livello
di ambizione
della
NATO
nello scenario
di guerra
moderna
comune”
e ci dimostrerà
di essere
capace –
a suo dire –
e ben equipaggiata
per affrontare le sfide
di sicurezza
presenti e future
(così si legge
nel sito della Nato http://www.jfcbs.
nato.int/).
“La
più grande
esercitazione
della storia
moderna
della Nato”:
E l’Italia
sarà protagonista!.
Diverse grandi organizzazioni internazionali, agenzie di aiuto e alcune ONG parteciperanno all’esercitazione per dimostrare al mondo intero come la Nato oggi lavori con un approccio globale. Rapporti di forza più che sicurezza delle genti. Braccio di ferro tra potenze più che tutela dei diritti.
Siamo veramente sicuri che, in questo pesante clima di guerra che dall’Ucraina vola verso il Medio Oriente passando per il Mediterraneo, ci sentiremo incoraggiati dalla presenza di forze d’aria, di terra e marittime che scorrazzeranno nei nostri cieli e sulle nostre terre? Pare uno scherzo di cattivo gusto ma siamo di nuovo sul piede di guerra. E, per di più, giochiamo in casa, questa volta. Perché questa gigantesca esercitazione sarà pilotata dalla nuova base Nato di Lago Patria a Napoli.
Ma una domanda sorge spontanea: quale sicurezza armata potrà restituire il futuro rubato ai bambini siriani e palestinesi? Quali armi ricostruiranno le case degli yemeniti?
E altre domande affollano le nostre menti: cosa ci stiamo a fare ancora nella Nato? A cosa serve questa grande organizzazione militare se non a condurci verso nuove guerre? Quale sicurezza possono garantire le armi? Come non accorgersi che le immagini di questi giorni dei profughi siriani, che chiedono di poter fuggire attraverso la Macedonia, stridono con il rombo degli arei?
Pur tralasciando in questo contesto l’inutilità odierna della Nato, l’excursus storico che l’ha rafforzata e i suoi esosi costi di mantenimento, devo ricordare il ruolo cruciale che oggi l’Italia gioca nello scacchiere militare dell’Alleanza Atlantica. A Napoli è stata da poco inaugurata una sede NATO (a Lago Patria) con 1.500 militari. A Sigonella (Catania) entrerà in funzione il sistema Ags definito “il più sofisticato sistema di spionaggio elettronico, non in difesa del territorio dell’Alleanza, ma
per il potenziamento della sua capacità offensiva fuori area” (Manlio Dinucci).
Nel 2016, Sigonella diventerà la capitale mondiale dei droni, per pilotare i quali entrerà in funzione, nella vicina Niscemi, il sistema MUOS di telecomunicazioni satellitari di nuova gene- razione.
Non possiamo accettare una tale militarizzazione del nostro territorio!
Da
credente non posso accettare un mondo così assurdo da permettere a pochi di vivere da nababbi
a spese di molti anche grazie alla Nato e agli arsenali di spaventose armi atomiche.
Come credente nel Dio della vita non posso accettare un Sistema di morte come il nostro pagato da miliardi di impoveriti.
Come seguace di Gesù di Nazareth che ci ha insegnato la via della nonviolenza attiva, non posso accettare che il mio Paese faccia parte della NATO, una realtà che perde senso con la caduta del Muro di Berlino.
Lo aveva già capito, tutto questo, Giuseppe Dossetti quando nel 1948 votò in Parlamento contro l’adesione alla NATO, mentre tutta la DC era schierata per il Sì. Lo fece in ossequio alla sua coscienza e al Vangelo.
Ecco
allora che un
appuntamento
ce lo diamo anche
noi: perché
non mobilitarci,
a Napoli
e in
altre città,
per
i giorni
in
cui
si assisterà
in Italia
al Trident
Juncture 2015?











    
        
            
                
            
        
        
            
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