On Wed, 16 Sep 2015, 朱莉娅 酷 wrote:
> però non c'entra un cazzo
ahahah si vede che ho le visioni
cmq alla fine la colpa non e' "degli americani", ma dei marchettari (che
sono ovunque, figuriamoci in italia): di gente che non sa fare un cazzo
d'altro se non vendere, o per dirla con marx: del valore di scambio che
ha surclassato il valore d'uso.
sugli artisti pure tu dici qualcosa che quasi non c'entra un cazzo,
ma e' giusto. certo essendo difficile stabilire il valore d'uso
dell'arte (che e' molto soggettivo...) si ricorre a quello di scambio
forse e' una mossa proprio furba prendere il contesto dell'arte a
riferimento di queste dinamiche: riassume molto bene quanto la passione
per la qualita' (e... la poesia?) non valga una beneamata ceppa sul
mercato e cio' porta la maggior parte degli artisti ad una sorta di
nichilismo. cmq io in tutta risposta ti dico che, nel mio piccolo e
volendo ricominciare da me stesso piuttosto che lamentarmi degli altri,
qualche risparmio lo spendo sempre per comprare arte (ma soprattutto
libri) e quando io stesso ho un progetto che cresce e genera un po' di
valore lo spendo subito su qualche amic* artista per farci un design,
logo etc. e alla fine la differenza si vede.... l'amore per quello che
facciamo supera i confini del mercato ed e' l'unica vera cosa dell'arte
che non morira' mai.