[RSF] la nato non è una tigre di carta

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Autor: pilar castel
Data:  
Dla: pace
Temat: [RSF] la nato non è una tigre di carta
Maronna ragà, malgrado il mio successo personale di teatrante, sono tornata dagli usa profondamente affranta perché ho capito che per loro se al posto dell 'Europa e del medio oriente si crea un cratere da vulcano spento a loro non gliene frega niente, anzi...E qui stiamo con : quelli ci piacciono e quelli no, perchè quella volta hanno detto che...ma ??????????????????????? No, dico:??????????????????????????? Ci rendiamo conto che questi ci vogliono fare fuori e disputarsi la partita direttamente con la Cina e chi sta in mezzo , via? In un momento più in là vi scriverò come noi europei lì siamo roba da museo, nel bene e nel male, come ogni questione sociale sia una casella da gioco dell'oca, come parlargli della NATO era come se dovessi spiegare ad un romano cos'è il Vaticano ...Ecc. Dobbiamo urlare tuttiiiiiii, e a pieni polmoni : via la nato , non lo vogliamo questo futuro , già presente , di morte , implodete voi! Poi, se ci sarà un poi, si farà sempre in tempo a dire : no,tu no. Bah. paci, pilar

Date: Sun, 13 Sep 2015 19:46:45 +0200
From: nowaroma@???
To: nowaroma@???
Subject: R: Re: R: Re: R: [nowaroma] Aderiamo come No War Roma alle mobilitazioni di Napoli antiNato?

Cara Stefania, non ho capito il senso della tua risposta polemica, ma sono veramente stanco di tutte queste polemiche e rpicche. Forse è meglio che ognuno se ne vada per la sua strada. Comunque, a meno di intoppi, ci sarò martedì.




----Messaggio originale----

Da: nowaroma@???

Data: 13/09/2015 19.01

A: "nowaroma@???"<nowaroma@???>

Ogg: Re: R: Re: R: [nowaroma] Aderiamo come No War Roma alle mobilitazioni di Napoli antiNato?



L'ho capito benissimo. ho anche capito, perché ho letto le e mail tra alcuni del comitato no nato in cui Zanotelli serviva alla causa....

        De: "'brandienzo@???' via nowaroma" <nowaroma@???>
 Para: nowaroma@??? 
 Enviado: Domingo 13 de septiembre de 2015 18:58
 Asunto: R: Re: R: [nowaroma] Aderiamo come No War Roma alle mobilitazioni di Napoli antiNato?


Infatti Zanotelli è uno dei principali organizzatori di Napoli. Forse non l'hai capito.Per quanto riguarda i veti. Chi pone veti deve aspettarsi che gli altri prendano contromisure.


----Messaggio originale----
Da: nowaroma@???
Data: 13/09/2015 18.44
A: "nowaroma@???"<nowaroma@???>, "mari.liberazioni@???"<mari.liberazioni@???>
Ogg: Re: R: [nowaroma] Aderiamo come No War Roma alle mobilitazioni di Napoli antiNato?

Scusa Enzo ma a rigor di logica, se pensi che Nowar Roma dovrebbe fare opera unitaria ed appoggiare tutte le
manifestazioni anti NATO (ad es. anche quella a Roma del 23, ed altre
eventuali in Sicilia, a Roma, ecc.) evitando che siano posti veti, perché allora non appoggiare anche la manifestazione di Napoli? sostenere tutte le manifestazioni anti nato non significa esserci solo in quelle organizzate dal Comitato No Nato, o solo in quelle avallate dal comitato no Nato.Personalmente sono d'accordo sulle ambiguità di altre organizzazioni come sinistra anticapitalista (di cui penso tutto il peggio possibile), ma allora a questo punto dovremmo mettere in discussione anche la posizione e il modo di muoversi di Zanotelli, il quale nel febbraio del 2011 scrisse e lanciò un appello contro Gheddafi avallando la balla dei 10.000 morti ammazzati dal dittatore (che legittimò l'aggressione) e poi nel 2015, insieme a Del Boca lancia un altro appello in cui Gheddafi aveva dato dignità e ricchezza al suo popolo.


      De: "'brandienzo@???' via nowaroma" <nowaroma@???> Para: mari.liberazioni@??? CC: nowaroma@???  Enviado: Domingo 13 de septiembre de 2015 18:25 Asunto: R: [nowaroma] Aderiamo come No War Roma alle mobilitazioni di Napoli antiNato?   Personalmente sono contrario ad aderire ufficialmente, almeno per ora. Il gruppo di Napoli è alquanto settario (lo posso testimoniare personalmente essendo stato presente alla riunione di Napoli) ed esprime varie posizioni non condivisibili (posizione equidistante tra NATO e Russia, posizione demagogica e retorica sui "migranti", ecc.). Vi  aderiscono formazioni molto ambigue, come Sinistra Anticapitalista (quelli che sostengono i rivoltosi in Siria). Inoltre escludono esplicitamente di partecipare ad altre iniziative, come quella con partecipazione  internazionale e di parlamentari italiani  che il Comitato No Guerra No Nato intende lanciare per il 23 ottobre a Roma, e sono esplicitamente contrari alla partecipazione di alcune formazioni alle loro iniziative (ad es. Alternativa).Penso che Nowar Roma dovrebbe fare opera unitaria ed appoggiare tutte le manifestazioni anti NATO (ad es. anche quella a Roma del 23, ed altre eventuali in Sicilia, a Roma, ecc.) evitando che siano posti veti.



----Messaggio originale----
Da: nowaroma@???
Data: 13/09/2015 17.18
A: "Nowaroma"<nowaroma@???>
Ogg: [nowaroma] Aderiamo come No War Roma alle mobilitazioni di Napoli antiNato?

  OPPONIAMOCI ALl’esercitazione Trident Juncture 2015NO ALLA NATO, alle aggressioni imperialiste e alle spinte verso un nuovO SCONTRO mondiale  Le contraddizioni causate dal dominio capitalistico ancora una volta stanno producendo crisi economica, rafforzamento della competizione tra le grandi potenze, aggressioni dirette ed indirette ai popoli dei Paesi più deboli e rafforzamento del militarismo. Ancora una volta si stanno creando le condizioni per un nuovo conflitto mondiale che tutte le classi dirigenti dicono di non volere ma che rafforzano ogni giorno di più con le loro scelte economiche, politiche e militari. Le potenze occidentali, con capofila gli USA, per quanto in competizione anche tra di loro, perseguono al momento una politica unitaria nei confronti delle potenze emergenti di Russia e Cina ma soprattutto nella manomissione e aggressione verso i Paesi più deboli. Di tale politica unitaria la NATO è il dispositivo principale: uno strumento di convergenza e di coordinamento degli interessi dominanti dell'imperialismo euro-atlantico, uno strumento offensivo al servizio delle mire espansionistiche ed interventistiche delle grandi potenze occidentali, a scala planetaria, che tanti disastri stanno provocando in giro per il mondo. Dalla ex Jugoslavia all’Afghanistan, dall’Iraq alla Libia, passando per il sostegno ai cosiddetti “rivoltosi” di Ucraina e Siria, la Nato ha seminato morte e distruzione contro popolazioni e Paesi che non rappresentavano nessuna minaccia per l’Europa e per gli USA.  Ma il crescente militarismo, la corsa agli armamenti da esso indotto e la militarizzazione dei territori degli stessi Paesi facenti parte della NATO si rivela essere un potente strumento in mano ai governanti e alle classi dirigenti per disciplinare anche le proprie popolazioni, per imporre una gestione sempre più autoritaria delle istituzioni, per ridurre le possibilità di ribellarsi alle conseguenze della crisi ed alle politiche che l’accompagnano a difesa dei grandi poteri economici finanziari ed industriali.Per tale motivo la lotta contro la NATO rappresenta uno dei nodi principali per contrastare il crescente militarismo, la politica di aggressione e le spinte verso una Terza guerra mondiale. Dal 3 ottobre fino al 6 novembre si svolgerà in Italia, Spagna e Portogallo la «Trident Juncture 2015» (TJ15), definita dallo U.S. Army Europe «la più grande esercitazione Nato dalla caduta del Muro di Berlino». Con 36 mila uomini, oltre 60 navi e 200 aerei da guerra di 33 paesi (28 Nato più 5 alleati), questa esercitazione servirà a testare la forza di rapido intervento  - Nato Response Force (NRF) - (circa 40mila effettivi) e soprattutto il suo corpo d’élite (5mila effettivi), la Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), enfaticamente soprannominata “Spearhead” (punta di lancia), in grado di essere schierata in meno di 48 ore per rispondere “alle sfide alla sicurezza sui nostri fianchi meridionale e orientale”.  In altre parole ad intervenire rapidamente, portando la “guerra preventiva”,  ovunque si ritengono minacciati gli interessi occidentali estendendo, quindi, l’azione della Nato ad ogni angolo del mondo. Parteciperanno all’esercitazione, oltre ad alcune tra le maggiori organizzazioni internazionali e governative, anche varie associazioni cosiddette umanitarie e diverse ONG, a dimostrazione della funzione collaterale alle politiche interventiste delle grandi potenze che molte di esse svolgono. Soprattutto vi parteciperanno le industrie militari di 15 paesi pronte a fare altri profitti fornendo le nuove armi di cui la Nato avrà bisogno. Sebbene rappresenti un appuntamento decisivo per certificare le nuove strategie interventiste, Trident Juncture 2015 non è la sola grande esercitazione militare messa in campo dalla Nato. Dall’“esplosione” della crisi ucraina le esercitazioni a ridosso dei confini russi sono più che raddoppiate. Decine di migliaia di uomini e centinaia di mezzi hanno partecipato alle manovre aereo-navali nel mar Nero,  al largo delle coste sia di Romania e Bulgaria che della Georgia, nel mar Baltico, al largo della Norvegia e delle Repubbliche baltiche, rafforzando di fatto la presenza navale Nato. E ancora, esercitazioni terrestri in Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e nei Paesi baltici cui si sta accompagnando un crescente processo di riarmo con il trasferimento in questi Paesi di centinaia di carri armati, pezzi di artiglieria ed altri mezzi militari e l'avvio del programma di dispiegamento della cosiddetta “Difesa antimissile” in Polonia.Una provocatoria stretta  militare sulla Russia che,  insieme alle pressioni sulla Cina con il dispiegarsi di mezzi militari nel Mar Cinese, aumenta il rischio di uno scontro diretto tra grandi potenze, portandoci dritti ad un nuovo conflitto militare internazionale. Ma l’esercitazione è anche una prova di forza diretta a quei Paesi o pezzi di Paesi (ormai) riluttanti ad accettare supinamente il dominio dell’imperialismo.  E’ di appena qualche giorno fa il minaccioso appello che i principali membri della Nato, Italia in primis, hanno indirizzato “a tutte le fazioni libiche” perché arrivino ad un “governo di concordia nazionale che, in cooperazione con la comunità internazionale, possa garantire la sicurezza al Paese (alias  agli affari dei “nostri” imprenditori, al “nostro” petrolio, alle “nostre” coste) contro i gruppi di estremisti violenti che cercano di destabilizzarlo”.  Un pretesto, quello del terrorismo e dell’ISIS, che, insieme alla lotta contro i trafficanti di esseri umani, serve a legittimare le guerre e le occupazioni militari in corso in alcuni Paesi e le nuove aggressioni, al Medio e Vicino Oriente come ai Paesi dell’Africa Nord e sub-sahariana. Il via libera alla missione navale EuNavForMed con cinque navi militari, due sottomarini, l’uso dei droni, tre elicotteri e un migliaio di soldati per bloccare la partenza dei migranti dalle coste libiche, è solo la fase preparatoria di un nuovo intervento in Libia di cui l’Italia si candida ad essere capofila. Così come l’annuncio da parte di Francia e Gran Bretagna dell’invio di aerei in Siria per bombardare ufficialmente le postazioni dell’ISIS, ma di fatto l’esercito siriano, è un salto di qualità in direzione di un’aggressione diretta alla Siria.Come al solito le diplomazie dei governi occidentali si vestono da (presunti) pompieri dopo che hanno provveduto essi stessi ad appiccare l’incendio. Così ora si crea un allarme per l’arrivo di tanti immigrati come se le politiche di strozzinaggio e di rapina prima e di aggressione militare diretta ed indiretta poi, di cui sono stati artefici, non fossero la causa scatenante di questo enorme afflusso di immigrati. Così l’emergenza immigrati viene strumentalizzata per giustificare un ulteriore livello di militarizzazione e per creare consenso alle politiche interventiste facendo leva sulla più bieca propaganda razzista di cui in Italia è capofila la Lega di Salvini. Le orribili scene di morte, che, data la presenza dei  barconi, l’esercitazione nel Mediterraneo rischia di moltiplicare,  e la repressione di questi giorni verso chi fugge da guerra, fame e devastazione ambientale rendono ancora più doveroso uno schieramento netto al fianco degli immigrati ed una mobilitazione forte contro queste odiose campagne xenofobe.  Opporsi alle esercitazioni per dire no alla politica di aggressione della Nato ed alla politica militarista del nostro governo è necessario. Non possiamo essere complici della politica imperialista di distruzione e sfruttamento. Non possiamo più accettare che mentre ci chiedono continui sacrifici per “uscire dalla crisi economica”, mentre tagliano salari e pensioni, la sanità, la scuola, i trasporti, rendendo precaria la nostra stessa sopravvivenza, continuano a spendere miliardi per le spese militari che hanno ormai raggiunto cifre spaventose (la spesa militare italiana, secondo il SIPRI, nel 2014, è stata di circa 30 miliardi di dollari). Non possiamo permettere che mentre si strozzano Paesi come la Grecia e si spendono centinaia di milioni per impedire l’arrivo dei migranti o per tenerli in lager come i CIE, ogni minuto si spendono nel mondo, con scopi militari, 3,4 milioni di dollari, 204 milioni ogni ora, 4,9 miliardi al giorno con il solo obiettivo di accrescere i profitti e difendere i privilegi delle classi dominanti.L’esercitazione Trident Juncture 2015 sarà guidata dal Jfc Naples, comando Nato (con quartier generale a Lago Patria, Napoli) agli ordini dell’ammiraglio USA Ferguson, che è a capo delle Forze navali USA in Europa e delle Forze navali del Comando Africa. Non è occasionale: il Jfc Naples, infatti, si alternerà annualmente con Brunssum (Olanda) nel  comando operativo della Nato Response Force, confermando il ruolo decisivo di Napoli nelle strategie dei comandi militari.E’ per questo che, a partire dalla Sicilia, dalla Sardegna, da Poggio Renatico (Ferrara), da Pratica di Mare e Pisa, tutti coinvolti nell’esercitazione, proponiamo di costruire insieme una forte mobilitazione contro la Trident Juncture, la militarizzazione dei territori e le politiche di guerra, su tutto il territorio nazionale da far confluire in una manifestazione nazionale a Napoli il 24 ottobre.Anche negli altri Paesi coinvolti dall’esercitazione - ad es., a Saragoza e Barbate, in Spagna -  gli attivisti antimilitaristi hanno avviato una campagna di opposizione alle manovre Nato e stanno preparando mobilitazioni.Lavoriamo sin da ora a coordinare le tante opposizioni che si daranno dentro e fuori dall’Italia per allargare e dare continuità ad un movimento contro la Nato e la guerra.  Napoli 24 ottobre 2015 Manifestazione Nazionale per dire:•        No all’esercitazione militare NATO “Trident Juncture 2015”•        No alle aggressioni militari e a qualsiasi ingerenza e manomissione portata avanti dalle potenze imperialiste•        No alle campagne razziste e xenofobe•        Si al diritto d'asilo per tutti i profughi e immigrati;•        Si al taglio delle spese militari e l’incremento delle spese sociali per: casa, lavoro, servizi sociali, reddito garantito, provvedimenti a difesa del territorio e dell’ambiente...  Napoli 10/09/15                                 Per info, adesioni e contatti: assembleanowar.na@??? Promotori:Alex Zanotelli Padre combonianoComitato napoletano “Pace e disarmo”Rete Napoli No War  Prime adesioni:AssadakahAlba informazioneCobas Napoli EsseblogMovimento di lotta per il lavoro Banchi NuoviPax Christi NapoliRed LinkRete dei ComunistiSinistra anticapitalista 


san gennaro e banda NATOè su Ytube -https://youtu.be/8NVYBkUkF4MComunque, per promuoverlo in rete il mezzo migliore è condividerlo (sul proprio account e sui gruppi) tramite Facebook. Per farlo, ho messo il video sulla pagina facebook:https://www.facebook.com/Contro-la-guerra-Contro-la-NATO-128338824182432/timeline/-- Paola Manduca, Prof. GeneticsGenoa, Italy

-- Paola Manduca, Prof. GeneticsGenoa, Italy

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