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Aihe: [Forumlucca] l'associazione antimafie Rita Atria per bocca della Presidenza fa propria la nota di Nadia Furnari a titolo personale di ieri
Si ringrazia sentitamente Santina Latella per aver coraggiosamente trasformato parole a titolo personale in parole di tutti/e quelli che stanno in prima linea insieme da 20 anni con Nadia . laura picchi
Santina Latella
La mia amica, sorella, compagna di viaggio oggi, ha pubblicato sulla sua bacheca queste parole che io di seguito pubblico perchè le condivido una per una.
Le sottoscrivo, come Santina Latella e come presidente della nostra Associazione, che è composta da persone che sicuramente non la lasceranno mai senza copertura, a prescindere da dove lei metta la sua firma.
Mi appello inoltre a tutte le persone che hanno partecipato alle marce dei piedi scalzi, manifestazioni che trovo encomiabili e di grande significato, facendogli presente, a proposito di sostegno alle popolazioni che scappano dalle guerre e dalla fame, che nella regione siciliana si sta combattendo, anche qui nella più completa solitudine ed indifferenza mediatica e della società civile, una battaglia contro il muos, contro chi vuole costruire armi che condurranno a nuove guerre e a nuove vittime, affinché continuino a marciare non solo per evitare che questo crimine contro l'umanità prosegua, ma anche contro ciò che lo produce.

Nadia Furnari
"Io ho un concetto etico di giornalismo. Un giornalismo fatto di verità, impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, sollecita la costante attuazione della giustizia, impone ai politici il buon governo. Se un giornale non è capace di questo si fa carico di vite umane. Un giornalista incapace, per vigliaccheria o per calcolo, della verità si porta sulla coscienza tutti i dolori che avrebbe potuto evitare, le sofferenze, le sopraffazioni, le corruzioni, le violenze, che non è stato capace di combattere." [Giuseppe Fava]

Adesso che la procura di Calatnissetta ha fatto scoppiare il caso, tutti lo cercano. Pino Maniaci (telejato) nei mesi scorsi ha consegnato un corposo dossier sulla gestione dei beni confiscati ad opera della Dott.ssa Saguto. Ha portato nomi, cognomi, fatti, carte. Ha chiesto alla commissione antimafia di essere ascoltato. Niente. Silenzio.
Adesso tutti lo cercano, tutti a dargli pacche sulle spalle. E la politica? Tace!
Il silenzio della politica sembra ormai l’unica costante in questo Paese di marionette e burattinai; ma non è la favola di pinocchio che alla fine diventa un bambino e si guarda allo specchio pensandosi a quando era un burattino. No è la storia di burattini che vogliono rimanere burattini perché diventare esseri pensanti e autonomi fa male. E così, dopo che la storia ci ha consegnato pagine e pagine di manipolazioni dell’informazione, dopo che la storia ci ha consegnato morti su morti… noi siamo ancora qua. Fermi. Immobili a delegare la lotta a pochi. E così accade che il giornalista Antonio Mazzeo venga rinviato a giudizio per aver scritto di mafia in un paese dove ci sono centinaia di accertamenti sulla presenza della mafia (inchieste comprese); succede che si aspetta una sentenza che a noi sembrava una formalità (visto che due periti hanno già dimostrato che la firma del Presidente Pertini sul decreto di radiazione del Capitano Ciancarella è falsa) e da Firenze abbiamo solo informazioni del tipo "vi arriverà una PEC"; succede che chi denuncia le “stranezze” giudiziarie venga additato come eversore o, meglio, irrispettoso delle istituzioni e antagonista. Allora occorre fare un po’ di chiarezza sul senso delle cose e sul senso del rispetto.
Chi manca di rispetto alle istituzioni sono quegli onorevoli, per prima la presidente Bindi, che non hanno sentito l’esigenza di ascoltare il giornalista Pino Maniaci su quelle carte depositate in procura a Caltanissetta.

Volete che vi racconti l’isolamento di Pino Maniaci negli ultimi anni o ci arrivate da soli?

Chi manca di rispetto è quella politica che si lascia scivolare sentenze che offendono i Padri e Madri Costituenti di questo Paese.

Chi manca di rispetto sono quegli uomini e donne che si definiscono Stato ma che davanti a sé confondono i ruoli con il potere.

Allora ho pensato di scrivere in prima persona queste due righe per esprimere tutto il mio disprezzo agli immobili di questo Paese. A quelli che non hanno paura a schierarsi sulla faccenda dei Casamonica ma senza MAI puntare il dito contro la filiera degli uomini delle istituzioni che hanno permesso persino ad un elicottero di sorvolare lo spazio aereo della Capitale d’Italia per cospargere il terreno di petali di rose.

Per esprimere il mio disprezzo a quelli che si riempiono la bocca di legalità e giustizia senza fare MAI un nome.

Per esprimere il mio disprezzo a chi parla di solitudine di Borsellino e Falcone e poi lascia soli quei magistrati che oggi vogliono fare VERA memoria dei loro colleghi.A proposito sapete che sono ricominciate le udienze sul processo trattativa Stato-mafia?

Per esprimere il mio disprezzo a chi continua a considerare un poliziotto tale De Gennaro. Oggi uomo di finmeccanica...ieri dietro le quinte del G8 di Genova.

...e potrei continuare a lungo... perché a me indigna la mafia e i mafiosi ma riesco a provare una indignazione superiore a chi rappresenta indegnamente lo Stato per il quale i nostri Partigiani hanno versato sangue.

E così, caro Pino Maniaci, sarebbe facile oggi sbugiardare chi ti ha isolato. Ma lo faremo. Lo faremo insieme a te. Insieme a chi ancora non ha perso la dignità della lotta. Con chi ritiene che pagare prezzi alti, altissimi, per la lotta sia ancora un valore. Con chi deve sopportare il fango che arriva da tutte le parti. Compresi i nostri ex amici.

E queste due righe le scrivo di persona, senza la copertura della mia Associazione. Le scrivo sul mio profilo facebook per dire a chi di dovere che non ho bisogno di coperture per avere disprezzo di “loro”.

Grazie Pino Maniaci (Telejato). Grazie Antonio Mazzeo . Grazie Carmelo Catania. Grazie Graziella Proto. …per chi non lo sapesse sono Giornalisti. VERI!

Nadia Furnari