[nuovopci] Si acuisce la lotta di classe in Italia e nel mon…

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Aihe: [nuovopci] Si acuisce la lotta di classe in Italia e nel mondo!


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Comunicato CC 21/2015 - 2 settembre 2015

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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell'Ordine borghese,
una via consiste nell'usare TOR [vedere
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [7] ], aprire una casella
email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i
messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [7] ].

LE ISTRUZIONI PER L’USO DI TOR E DI PGP SONO STATE RECENTEMENTE
AGGIORNATE. UNA VERSIONE PIÙ SEMPLICE DELLE PRECEDENTI È ORA DISPONIBILE
IN http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [7]

SI ACUISCE LA LOTTA DI CLASSE IN ITALIA E NEL MONDO!

L'instaurazione del socialismo è la sola alternativa al catastrofico
corso delle cose che la borghesia imperialista impone nel mondo!

I COMUNISTI POSSONO E DEVONO CREARE LE CONDIZIONI PERCHÉ LA CLASSE
OPERAIA, ALLA TESTA DELLE ALTRE CLASSI DELLE MASSE POPOLARI, COSTITUISCA
IL GOVERNO DI BLOCCO POPOLARE FACENDOLO INGOIARE AI VERTICI DELLA
REPUBBLICA PONTIFICIA.

Prosegue il catastrofico corso delle cose che la borghesia imperialista,
con alla testa la Comunità Internazionale (CI) dei gruppi imperialisti
europei, americani e sionisti, impone in tutto il mondo. La crisi
economica si trasforma via via in crisi politica a livello dei singoli
paesi (compresi gli USA) e ancora più rapidamente a livello
internazionale. Il sistema imperialista mondiale devasta un numero
crescente di paesi sul piano economico, ambientale e politico. La CI fa
leva su questo o quello dei mille contrasti lasciati ovunque in eredità
dal passato per creare il caos: non solo in Medio Oriente, in Africa e
in Asia, ma in tutti i paesi in cui lo Stato non lascia via libera ai
traffici dei gruppi imperialisti, in particolare anche nei paesi
dell'ALBA (Venezuela, Bolivia, Ecuador, Nicaragua) e in altri paesi
dell'America Latina. Mille conflitti si accendono in ogni continente e
milioni di uomini e donne emigrano all'interno del loro paese o da un
paese all'altro, per sfuggire alla miseria, alla devastazione e alla
guerra generate dal sistema imperialista mondiale. I paesi emergenti, i
Brics (Brasile, Russia, India, Cina e SudAfrica), le tigri asiatiche
(Corea del Sud, Singapore, Hong Kong, Taiwan) e gli altri sono serviti
per alcuni anni ai gruppi imperialisti europei e americani come
ammortizzatori della crisi generale del capitalismo: ora sono sempre più
ampiamente coinvolti nel corso catastrofico imposto al mondo dalla CI.
In particolare lo è la Cina. In questo paese, che comprende poco meno di
un quinto dell'umanità, sta arrivando a conclusione la seconda fase dei
primi paesi socialisti [8]. Arriva alla fine il tentativo di instaurare
gradualmente e pacificamente nel paese il sistema capitalista, lanciato
dopo la scomparsa (1976) di Mao Tse-tung dai revisionisti moderni
capeggiati da Teng Hsiao-ping. Dall'integrazione graduale e pacifica nel
sistema imperialista mondiale, la borghesia cresciuta durante la seconda
fase e i fautori "comunisti" della via capitalista devono cercare di far
passare la Cina all'integrazione ad ogni costo, scontrandosi sia con la
Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e
sionisti che sopravvive solo se estende e rafforza il suo dominio del
mondo, sia con la resistenza delle masse popolari cinesi.

Siamo a poco più di cento anni dall'inizio della prima Guerra Mondiale
(28 luglio - 4 agosto 1914) ed è impossibile dire fin dove l'umanità
dovrà percorrere il catastrofico corso delle cose che, dopo
l'esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria scatenata
dalla vittoria della Rivoluzione d'Ottobre del 1917, la borghesia
imperialista ha nuovamente imposto al mondo. Le linee generali di questo
corso sono chiare per chi studia la natura e le leggi del sistema
imperialista, come all'inizio del secolo scorso era chiaro che la
borghesia imperialista portava il mondo alla guerra. Non nascondiamo la
testa sotto la sabbia, come allora fecero tutti i partiti socialisti dei
paesi imperialisti! Possiamo arrestare e invertire il catastrofico corso
delle cose imposto dalla borghesia, sviluppando la rivoluzione
socialista. Al catastrofico corso delle cose imposto dalla borghesia si
contrappongono in tutto il mondo la resistenza diffusa di tanta parte
delle masse popolari e la rinascita del movimento comunista che avanza
in tutto il mondo. La seconda ondata delle rivoluzione proletaria avanza
man mano che i comunisti assimilano le lezioni della prima ondata,
sviluppano la concezione comunista del mondo, la scienza delle attività
con cui gli uomini fanno la loro storia e la applicano nella lotta di
classe in corso nel proprio paese e nel mondo. In tutti i paesi del
mondo vi sono gruppi comunisti all'opera. Il primo paese imperialista
che romperà le catene della Comunità Internazionale mostrerà la strada e
aprirà la via anche alle masse popolari degli altri paesi. Il nostro
paese è un paese imperialista abbastanza grande e per di più sede della
Corte Pontificia che con la sua Chiesa è uno dei pilastri del sistema
imperialista mondiale e della sua Comunità Internazionale. Quindi le
masse popolari italiane possono rendere a se stesse e al mondo questo
servizio. Sta a noi comunisti renderci capaci di mobilitarle e portare
gli operai e le altre classi delle masse popolari del nostro paese a
compiere questa storica impresa.

Con settembre inizia nel nostro paese una stagione in cui si
moltiplicheranno mobilitazioni di massa e di organismi (riunioni,
assemblee, manifestazioni), scioperi e azioni di protesta. Compito di
noi comunisti è partecipare su larga scala a sostegno delle
mobilitazioni, degli scioperi e delle proteste, facendo valere ovunque,
nella forma e nel modo più adatto, l'orientamento a organizzarsi e
coordinarsi con l'obiettivo di costituire il governo d'emergenza delle
masse popolari organizzate, il Governo di Blocco Popolare [9].
Costituire il GBP facendolo ingoiare ai vertici della Repubblica
Pontificia è possibile e sarà l'inizio di una lotta di livello superiore
per instaurare il socialismo nel nostro paese.

Le lotte di difesa contro le infami misure prese dal governo
dell'accoppiata Bergoglio-Renzi, le lotte rivendicative e sindacali, le
proteste sono sacrosante e di per se stesse sono scuole di comunismo (di
livello elementare ma sta ai comunisti farne scuole di livello
superiore). Dobbiamo sostenerle e promuoverle puntando caso per caso
sugli obiettivi immediati sui quali è maggiore la mobilitazione che si
riesce a promuovere e maggiori le possibilità di vittoria. Anche le
mobilitazioni promosse dai reazionari, possiamo rovesciarle in
mobilitazioni contro i padroni e la Repubblica Pontificia. Ogni volta
che la Lega Nord, i promotori delle prove di fascismo (Forza Nuova, Casa
Pound, organismi affini e derivati) o altri gruppi trasformano la
mobilitazione delle masse popolari contro le miserabili condizioni di
vita imposte dai capitalisti e dal loro governo, in lotta tra parti
delle masse popolari (in particolare tra residenti e immigrati),
dobbiamo indirizzare la mobilitazione delle masse popolari contro i veri
responsabili del degrado del nostro paese, del peggioramento delle
nostre condizioni di vita e di lavoro: la borghesia, il clero e le
autorità della Repubblica Pontificia. Essi impongono condizioni
miserabili agli immigrati, perché le impongono anche alle masse popolari
residenti. La disoccupazione, la miseria e il degrado non nascono con
l'arrivo degli immigrati. Questi si aggiungono alla parte delle masse
popolari già colpite dal catastrofico corso delle cose imposto dalla
borghesia, dal clero e dalle loro autorità. La Repubblica Pontificia
partecipa con la NATO e gli altri Stati imperialisti alla devastazione
economica, ambientale e politica dei paesi neocoloniali e oppressi dal
sistema imperialista mondiale, devastazione che è all'origine delle
migrazioni. La borghesia usa gli emigrati che arrivano nel nostro paese
e in Europa come lavoratori privi di diritti e sottopagati da
contrapporre agli altri lavoratori. Li usa per distrarre le masse
popolari residenti dalla lotta contro i veri responsabili del
catastrofico corso delle cose e per peggiorare le condizioni di vita e
di lavoro di tutte le masse popolari.

Per dare realmente forza e vigore alle lotte di difesa, alle lotte
rivendicative e sindacali, alle proteste, dobbiamo indicare a tutti
quelli che vi partecipano la prospettiva che va oltre la singola lotta:
la costituzione del Governo di Blocco Popolare. Non basta coordinare le
lotte nel senso di "metterle assieme", fare numero: si tratta
principalmente di dare a tutte le lotte, oltre all'obiettivo particolare
di ciascuna, l'obiettivo comune di costituire il GBP. Anche se in una
mobilitazione e in una lotta non riusciamo a conquistare l'obiettivo
immediato, è una vittoria e vale la pena aver combattuto se essa
contribuisce a creare condizioni più avanzate per la costituzione del
Governo di Blocco Popolare. Bisogna non limitarsi a invocare sindacati
più combattivi: i sindacati erano combattivi quando il movimento
comunista era forte, quando esso animava le masse con la fiducia di
instaurare il socialismo. Per avere nuovamente sindacati combattivi,
occorre promuovere la rinascita del movimento comunista.

La rovina del nostro paese non è causata da questa o quella politica: è
causata dal sistema borghese. Da quando il movimento comunista si è
indebolito nel mondo, tutti i governi che si sono succeduti negli anni,
dai governi del CAF (Craxi, Andreotti, Forlani), ai governi della banda
Berlusconi, ai governi del circo Prodi, ai governi extraparlamentari
Monti, Letta, Renzi, sono stati succubi dell'Unione Europea e della
NATO, hanno eroso una dopo l'altra le conquiste che le masse popolari
avevano strappato alla borghesia sulla scia delle prima ondata della
rivoluzione proletaria. Dopo l'esaurimento della prima ondata della
rivoluzione proletaria tutti i governi hanno cercato di imporre le
misure del programma comune della borghesia imperialista che deve far
fronte alla seconda crisi generale del capitalismo: ogni capitalista
deve salvaguardare i suoi profitti nonostante la crisi del suo sistema
sociale. Il male sta nel sistema capitalista. Bisogna eliminarlo
instaurando il socialismo: instaurare il potere della classe operaia
organizzata alla testa delle masse popolari, sostituire le aziende
capitaliste con agenzie pubbliche che lavorando secondo un piano
centrale producono tutti e solo i beni e i servizi necessari alla
popolazione e ai rapporti con l'estero, promuovere la crescente
universale partecipazione delle masse popolari, liberate dalla
costrizione a lavorare per i capitalisti, alle attività politiche,
culturali, sportive e ricreative oggi riservate alle classi dominanti e
a una minoranza della popolazione.

L'instaurazione del socialismo è possibile perché il comunismo (il
socialismo è la fase di transizione dal capitalismo al comunismo) non è
un obiettivo più o meno bello inventato da un genio o da un sant'uomo: è
il risultato verso cui tende la società attuale, come il bambino è il
risultato naturale di una gravidanza. Il socialismo è un obiettivo
ricavato dallo studio della società capitalista, la lotta per instaurare
il socialismo sviluppa la società attuale secondo le leggi sue proprie
rompendo le catene imposte dalla borghesia che soffocano il mondo.
L'instaurazione del socialismo è possibile perché la sua forza motrice è
la più organizzata delle classi delle masse popolari, la classe operaia:
infatti il primo passo della rivoluzione socialista è la mobilitazione e
l'organizzazione degli operai avanzati. I gruppi e i personaggi della
sinistra borghese agitano inutilmente i loro programmi, le loro dotte
analisi e i loro obiettivi da senso comune (diffusi, credibili, dicono
loro), proprio perché sono contro la rivoluzione socialista e il potere
della classe operaia. Sull'onda del successo di SYRIZA e della
costituzione del governo Tsipras in Grecia dopo le elezioni del 25
gennaio, anche in Italia decine di gruppi e centinaia di personaggi
della sinistra borghese si sono messi di lena alla costituzione di "un
nuovo soggetto politico", di una "alternativa di sinistra" al governo
Renzi.

Norma Rangeri su _il manifesto_ del 28 luglio ha lanciato il suo
"decalogo per l'alternativa" e varie "teste d'uovo" della sinistra
borghese hanno risposto al suo appello e hanno detto la loro. Ma quale
alternativa propongono? In un mondo che per cambiarlo bisogna
rivoluzionare, Rangeri & C partono dicendo che "non è all'ordine del
giorno la rivoluzione". Perché? Non si preoccupano di spiegarlo perché
non si sono preoccupati di capirlo: non la vedono, quindi non c'è e
comunque a loro non piace e quindi non cercano, mentre piacciono le
"riforme di struttura" alla Togliatti: cambiare la società
pacificamente, un pezzo dopo l'altro. Quello che sta facendo la
borghesia imperialista, il governo Renzi ad esempio, ma lo può fare
perché ha il potere. Ma detto da chi non ha alcun potere, i cui
referendum vinti restano lettera morta, è solo ostinazione a divagare
per non far nascere quello che può davvero nascere perché ne esistono le
premesse nella realtà di oggi, basta scoprirle. Da una donna incinta può
nascere un bambino, ma il bambino ancora non lo vedete. Ogni cosa è
trasformabile, ma secondo i presupposti che ha in sé, non ad arbitrio di
chi la vuole trasformare. Vi immaginate uno che vuole trasformare i
maiali in cavalli perché a lui piacciono i cavalli? Le "teste d'uovo"
della sinistra borghese si sono dati appuntamento a ottobre, ma non
hanno fatto in tempo a riunirsi che il governo Tsipras si è rivelato per
quello che è: un governo impotente, che non è capace di realizzare le
sue promesse perché SYRIZA non si è dato i mezzi della propria politica.
Una politica favorevole alle masse popolari è una politica contraria
agli interessi della borghesia imperialista, alla Comunità
Internazionale e alle sue istituzioni, la NATO e l'UE. È possibile farla
solo se l'economia del paese non dipende dall'iniziativa dei
capitalisti. Bisogna che gli operai e i lavoratori siano organizzati,
che essi prendano in mano l'economia e su questa base facciano
funzionare il paese, prendano il potere e lo difendano dalla
controrivoluzione, che sia aperta o con i guanti di velluto.

Costituire il Governo di Blocco Popolare facendolo ingoiare alla
borghesia porta a un livello superiore la lotta per instaurare il
socialismo, è un balzo in avanti della rivoluzione socialista. Bisogna
che iniziamo dal nostro paese. È possibile iniziare da un singolo paese.
Pensare che tutti o gran parte dei paesi inizino simultaneamente e
procedano alla stessa velocità è una idea stupida; è la concezione degli
opportunisti che vogliono sottrarsi al compito di fare la rivoluzione
socialista nel proprio paese rimandando le cose a una rivoluzione
mondiale, che dovrebbe scoppiare simultaneamente in un gran numero di
paesi.

"Ma il mondo oramai è unito e nessun paese può muoversi da solo!", ci
sentiamo dire da tutte le parti e in mille salse. In realtà ciò che oggi
unisce il mondo è la cappa soffocante del suo dominio che la Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti ha
imposto su tutto il mondo: per trasformarsi bisogna rompere proprio
questa unificazione. È possibile! La globalizzazione, il mercato
mondiale, l'unificazione del mondo secondo gli interessi della borghesia
imperialista non sono un destino irreversibile. La borghesia
imperialista li ha imposti per far fronte alla sua crisi, ma non è vero
che sono irreversibili. Quel tanto o poco che c'è di relazioni
internazionali tra le masse popolari, lo rompe la borghesia stessa ora
qui ora là con le sue guerre e le sue sanzioni. La globalizzazione è
solo l'assetto economico e politico che la borghesia imperialista ha
imposto al mondo per mantenere alti i suoi profitti. L'unificazione
economica del mondo fatta dalla borghesia imperialista è il dominio
incontrastato della borghesia nei paesi imperialisti contro le masse
popolari degli stessi paesi imperialisti, è la sopraffazione dei paesi
più deboli, è la devastazione ambientale ed economica del mondo intero.
Nessun progresso è possibile per le masse popolari senza distruggere
questa unificazione del mondo sotto il dominio della borghesia. Le masse
popolari se si organizzano possono spezzarla. Questa unificazione è
precaria, è minata dai contrasti che si sviluppano tra gli stessi gruppi
imperialisti, perché ognuno deve anzitutto valorizzare il suo capitale,
anche a spese di altri gruppi imperialisti. Sotto il manto
apparentemente impersonale del mercato mondiale, del mercato
finanziario, delle relazioni finanziarie e commerciali mondiali, della
divisione internazionale del lavoro, ecc. c'è il capitalista che fa
lavorare l'operaio perché produca merci (beni o servizi) che egli conta
di vendere con profitto: c'è la cellula costitutiva della società
borghese. La sovrastruttura che queste cellule hanno costruito, ora
soffoca l'intera umanità e devasta il mondo: bisogna spezzarla,
demolirla a partire dal paese dove abbiamo la forza per farlo. Sulle
macerie del mondo attuale costruiremo il nuovo mondo, unito dalla
solidarietà e dalla collaborazione tra le masse popolari organizzate di
tutti i paesi.

Realizzare questo progetto non è facile, ma è possibile, perché combina
quello che c'è già nel mondo attuale (lo sviluppo intellettuale e morale
degli uomini che non tollerano le nefandezze del capitalismo, con le
forze produttive che sotto il capitalismo essi hanno creato), ma le
combina in modo diverso. Anche noi sogniamo, ma sogniamo un mondo che
sarà, sogniamo il bambino che è già nel grembo del mondo attuale, ma che
nascerà solo se spezziamo le catene che gli impediscono di nascere: il
nostro sogno precorre il corso che gli uomini daranno alle cose.

L'unica prospettiva di salvezza e di progresso è instaurare il
socialismo, nazionalizzare le banche e le istituzioni finanziarie e le
grandi aziende di produzione e di distribuzione, farle funzionare
secondo un piano, instaurare un governo deciso a imporre questo corso
delle cose. Questo gli operai organizzati nelle aziende capitaliste, i
lavoratori organizzati nelle aziende pubbliche e nelle agenzie dei
servizi pubblici, le masse popolari organizzate sul territorio lo
possono fare e imporre alla borghesia, al clero e ai loro seguaci.

Infondere fiducia in questa impresa; convincere gli operai avanzati, gli
elementi avanzati delle masse popolari che questa impresa è possibile
per quanto difficile, che questa impresa iniziata in uno dei paesi
imperialisti mobiliterà anche le masse popolari degli altri paesi
imperialisti e dei paesi oppressi dal sistema imperialista; portare
l'organizzazione e la mobilitazione che sorgono in mille punti
dall'esigenza di difendersi e di rivendicare, a darsi questo obiettivo e
a proporsi questa impresa fino ad avere la forza di fare un balzo in
avanti, di costituire un proprio governo d'emergenza facendolo ingoiare
ai vertici della Repubblica Pontificia: questo è il compito di noi
comunisti, il programma di lavoro di tutti i nostri Comitati di Partito:
di quelli già esistenti e di quelli che si costituiranno nelle aziende
capitaliste, nelle aziende pubbliche e sul territorio. Questo è il
programma di lavoro che il Partito dei CARC si è assunto con il suo IV
Congresso nazionale del 13-14 giugno. Questo è il programma di lavoro a
cui chiamiamo tutti gli organismi e gli individui che si sentono, che si
dichiarano, che vogliono essere comunisti. Le "riforme di struttura" che
la sinistra borghese sospira, per quel tanto che ce ne sono state, sono
state fatte quando il movimento comunista avanzava ed era forte in tutto
il mondo. Le rivoluzioni della prima ondata hanno mobilitato e raccolto
tutto quanto di progressista e di sano vi era in ogni paese e lo hanno
convogliato in uno sforzo comune di trasformazione. Il mondo attuale è
gravido di rivoluzione: ma per sua natura la rivoluzione socialista non
scoppia: è una guerra popolare rivoluzionaria [10] che noi comunisti
promuoviamo giorno dopo giorno mobilitando, organizzando e dirigendo la
lotta degli operai e delle masse popolari a instaurare il loro potere.
Quindi chi non ci partecipa, la vede solo quando trionfa. Che le "teste
d'uovo' della sinistra borghese vadano a rileggere le raccolte di
quotidiani e riviste dei primi anni del secolo scorso. Fino al 1917 non
troveranno traccia dei bolscevichi: quindi agli occhi della sinistra
borghese la rivoluzione non c'era. Eppure oggi è chiaro che i
bolscevichi costruivano la rivoluzione che trionfò nel 1917. Sta a noi
comunisti sviluppare la rivoluzione socialista nelle lotte di oggi. Come
fare nel concreto, la concezione comunista del mondo e il partito lo
insegnano a tutti quelli che si mettono all'opera.

Avanti quindi, compagni, nell'adempiere il nostro compito!

Gli operai avanzati devono costituire in ogni azienda Organizzazioni
Operaie che oltre a rendersi capaci di assumere la direzione delle
proprie aziende, si colleghino con le OO delle altre aziende costituendo
la rete delle istituzioni di base del Nuovo Potere!

Devono "occuparsi delle fabbriche" per salvaguardarne l'esistenza e
"uscire dalle fabbriche" per mobilitare tutte le masse popolari a porre
fine al corso catastrofico delle cose che la borghesia e il clero
impongono: due compiti inscindibilmente connessi tra loro!

Trasformare la ribellione e la protesta in organizzazione delle masse
popolari fino alla costituzione del Governo di Blocco Popolare, il
governo d'emergenza delle masse popolari organizzate!

Costituire clandestinamente in ogni azienda privata e pubblica e in
ogni zona Comitati di Partito, moltiplicare le OO e le OP e favorire il
loro coordinamento e il loro orientamento a costituire un loro governo
d'emergenza!

LA COSTITUZIONE DEL GOVERNO DI BLOCCO POPOLARE FARÀ FARE UN BALZO IN
AVANTI ALLA LOTTA PER L’INSTAURAZIONE DEL SOCIALISMO!

_**************_

_Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[7]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [7]_].
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http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2015/com21-15/Com.CC_21_15.09.02_Globalizzazione_e_sinistra_borghese.doc
[7] http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[8] http://www.nuovopci.it/voce/voce22/secfasps.html
[9] http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav07.html
[10] http://www.nuovopci.it/voce/voce43/gprdild.html