[Precari_roma] I: Agosto 2015: le lotte non vanno in vacanza

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Autor: usiait1@virgilio.it
Data:  
Para: precari_roma
CC: coordnazionale_lavoratoridelsociale
Assunto: [Precari_roma] I: Agosto 2015: le lotte non vanno in vacanza


AGOSTO 2015: LE
LOTTE QUEST'ANNO NON VANNO IN VACANZA
Dallo sciopero all'Ikea alla vertenza Bridgestone,
dai picchetti della logistica ai precari della scuola, dalla resistenza dei
migranti fino alle lotte al Comune e nei trasporti a Roma


Quest'anno
l'estate italiana è stata molto calda, non solo dal punto di vista climatico.
Anche ad agosto - mese in cui tradizionalmente le lotte subiscono un netto calo
a causa delle vacanze estive - i lavoratori di diverse aziende sono scesi in
sciopero in varie regioni d'Italia.
Citiamo,
in questo articolo, le vertenze che gli attivisti di No Austerity sono riusciti
a seguire direttamente, portando solidarietà alle lotte. Ma il quadro è solo
parziale: diverse altre sono le lotte che in questi giorni attraversano il
Paese, lasciando prevedere l'arrivo di un autunno molto combattivo.


A
partire da inizio agosto, le lavoratrici e i lavoratori dell'Ikea di vari
stabilimenti d'Italia - da Milano a Genova, da Firenze a Bologna, da Brescia a
Padova - sono scesi in sciopero, in molti casi per più giorni consecutivi.
L'azienda, infatti, ha deciso di disdettare il contratto integrativo, cosa che
comporterà, a partire dal primo settembre, il taglio del 20% dei salari dei
dipendenti dell'azienda. A Milano (Carugate), dove gli attivisti di No Austerity
hanno partecipato alla lotta e ai picchetti, gli scioperi hanno visto un'ampia
partecipazione di lavoratrici e lavoratori, col sostegno anche di solidali.
L'ultimo giorno di sciopero, molto partecipato nonostante la pioggia
scrosciante, si è svolto lunedì 10 agosto a partire dalle 4.30 del mattino: sono
stati bloccati i camion che cercavano di accedere allo stabilimento per
scaricare le merci.

In
questi stessi giorni, a Roma sono in corso varie importanti vertenze: la
lotta dei lavoratori dei trasporti dell'Atac e di Tpl e l'agitazione
delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune. Il 7 agosto i lavoratori di
Atac e Tpl sono scesi in sciopero contro la privatizzazione del trasporto
pubblico. Uno sciopero che viene dopo un mese di mobilitazioni nella Capitale e
che ha visto il licenziamento di Christian Rosso, lavoratore Atac "colpevole"
secondo l'azienda di aver denunciato con un video postato su facebook i
disservizi dell'azienda dei trasporti. Grazie alla campagna per il reintegro,
sostenuta anche da No Austerity, il licenziamento è stato ritirato e convertito
in qualche giorno di sospensione: un'importante vittoria dei lavoratori.

Negli
stessi giorni (3 agosto) i lavoratori del Comune di Roma (che da mesi sono in
mobilitazione) hanno proclamato, col sostegno di diverse sigle del sindacalismo
di base, lo stato di agitazione contro la modifica unilaterale del contratto
collettivo decentrato e contro il conseguente peggioramento delle condizioni di
lavoro (turni di lavoro prolungati, flessibilità oraria a comando,
gerarchizzazione dei ruoli, ecc) e della qualità dei servizi. Sono ancora in corso le mobilitazioni nel settore di
scolarizzazione rom, sinti e mediazione interculturale, nel settore
dell'assistenza ai disabili nelle scuole (Aec) e dei servizi educativi
convenzionati e dei canili in contrasto agli appalti al ribasso e ai bandi
di gara sui quali ad agosto: si susseguono presidi, incontri (l'ultimo l'11
agosto con l'assessora alle politiche sociali di Roma Capitale), per
mantenere inalterati posti di lavoro, continuità dei servizi alla
cittadinanza e per proseguire la lotta contro il sistema di Mafia Capitale
e gli appalti di servizi pubblici e sociali.

Non
si ferma nemmeno la protesta dei precari della scuola contro la cattiva
scuola di Renzi, contro un piano di assunzioni di lavoratori e lavoratrici della
scuola che rappresenta una vera e propria deportazione forzata. Infatti, decine
di migliaia di insegnanti, dopo 10, 15 o 20 anni di precariato, rischiano di
lavorare, a partire dal prossimo anno scolastico, in province molto lontane da
quella in cui vivono. Il ministero, infatti, assumerà i precari sui posti
disponibili, in tutte le province d'Italia, senza tenere conto né delle
preferenze dei precari né della provincia di appartenenza. Un vero e proprio
trauma per tanti lavoratori (l'età media dei precari della scuola è 40 anni, la
maggioranza donne con figli), tanto che molti stanno rinunciando a fare domanda
di assunzione, preferendo rischiare di restare precari ancora per lunghi anni
piuttosto che sottoporsi alla deportazione forzata. Ai precari viene infatti
negata qualsiasi possibilità di scelta: il rifiuto di una posto di lavoro in una
scuola (ovunque essa sia, magari a migliaia di km da casa...) comporta il
licenziamento in tronco. Dopo anni e anni di precariato, una vera e propria
umiliazione! Per questo, anche in questi giorni sono in corso sit-in dei precari
in varie città d'Italia (Napoli, Cagliari, ecc.).

A
Bari le realtà che aderiscono al coordinamento No Austerity stanno sostenendo
attivamente la lotta dei lavoratori della Bridgestone. L'azienda ha,
infatti, annunciato il licenziamento di 200 operai, oltre al taglio dei salari e
la sospensione del pagamento degli straordinari. Alcuni dirigenti sindacali
complici, in accordo con l'azienda, hanno proposto un referendum interno per
sottoporre ai lavoratori questo piano aziendale dando indicazione per il SI: i
lavoratori invece hanno risposto con un netto NO! E' nato un comitato operaio
che, col sostegno di No Austerity e di attivisti politici del territorio,
rilancerà a fine agosto le mobilitazioni.

Non
si sono fermati, nonostante il caldo afoso, nemmeno i picchetti degli operai
della logistica in Emilia Romagna. A Piacenza i facchini hanno organizzato
diversi scioperi con picchetto per il riconoscimento dei diritti di
rappresentanza sindacale e per rivendicazioni salariali (pagamento al 100% delle
ferie e pagamento degli straordinari): bloccate nei primi giorni di agosto sia
la AD (ex UPIM) di Pontenure che la ND di Piacenza. A Bologna, dal 4 agosto sono
in sciopero i lavoratori della Camst, che protestano contro la mancata
erogazione dei salari. L'azienda ha chiamato la celere per cercare di intimidire
i lavoratori. A Cesena sono scesi in sciopero i facchini dell'Artoni, ottenendo
l'apertura di un tavolo di trattative per il ricollocamento di un gruppo di
lavoratori licenziati. La lotta proseguirà nei prossimi giorni, poiché l'azienda
si dimostra sorda alle richieste dei lavoratori.

Ma
ad agosto non si ferma nemmeno la tragedia dei migranti che arrivano
sulle coste del Sud Italia, in particolare in Sicilia, costretti a subire le
ignobili politiche razziste dei governi di tutta Europa. Il 5 agosto al largo
della Libia, verso la Sicilia, un barcone con 700 migranti si è capovolto: si
parla di centinaia di vittime, di cui sono responsabili anzitutto le leggi
razziste dei governi europei, che ostacolano i soccorsi in mare e impediscono ai
migranti di accedere con facilità in Europa. Il 10 agosto circa 1500 disperati
hanno cercato di raggiungere le coste della Sicilia, tra cui molti minorenni e
anche alcune donne in stato di gravidanza. Il dramma che i migranti subiscono
sulle coste italiane è simile a quello delle isole greche: a Kos centinaia di
migranti (soprattutto afghani e siriani, in fuga dalle guerre) si sono ribellati
a un vero e proprio internamento in uno stadio imposto dalle autorità locali. La
ribellione ha avuto come risposta una pesante repressione da parte della
polizia. No Austerity è al fianco dei migranti, contro tutte le politiche
razziste!

Nel
sostenere attivamente le lotte in corso, No Austerity fa appello
all'unificazione delle mobilitazioni, per costruire un ampio fronte di lotta
contro lo sfruttamento, contro il razzismo e contro le politiche di austerità
imposte dai governi e dai padroni.

No
Austerity - Coordinamento delle Lotte







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