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Comunicato CC 19/2015 - 11 luglio 2015

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LA LEZIONE DELLA GRECIA

a tutti quelli che si considerano comunisti, a tutti quelli che vogliono
essere comunisti;
A TUTTI QUELLI CHE VOGLIONO CAMBIARE IL CATASTROFICO CORSO DELLE COSE
CHE LA BORGHESIA IMPERIALISTA E IL SUO CLERO IMPONGONO AL NOSTRO PAESE E
AL MONDO PER PROTRARRE L’ESISTENZA DEL LORO SISTEMA DI RELAZIONI SOCIALI
E INTERNAZIONALI NONOSTANTE LA CRISI GENERALE DEL CAPITALISMO!

Nella notte tra venerdì 10 luglio e sabato 11 il governo Tsipras ha
fatto approvare dal Parlamento greco (con 251 voti favorevoli su 300
deputati, ma dei 251 favorevoli solo 145 sono deputati dei partiti
SYRIZA e ANEL che compongono la maggioranza su cui è costituito il
governo Tsipras) l'accettazione delle imposizioni della Troika (che il
referendum di domenica 5 luglio, indetto dallo stesso governo Tsipras,
aveva a grande maggioranza respinto) in cambio della quasi promessa da
parte della Troika (Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale
Europea, Commissione Europea) di fare al governo greco e al sistema
finanziario greco nuovi prestiti per saldare i vecchi in scadenza,
pagare gli interessi e le provvigioni e sostenere gli affari degli
speculatori internazionali e dell'oligarchia greca.

Con questo non è ancora chiusa la partita tra i gruppi imperialisti
europei (franco-tedeschi), i gruppi imperialisti americani e
l'oligarchia greca le cui più forti componenti sono gli armatori, gli
speculatori del turismo, la Chiesa Ortodossa e le Forze Armate.

Quanto all'oligarchia greca essa è in larga misura d'accordo con
l'austerità che colpisce diritti e reddito di tutte le classi delle
masse popolari e in particolare dei proletari in età di lavoro e
pensionati, ma è preoccupata per il mantenimento dell'ordine pubblico e
della coesione sociale. Le elezioni di gennaio 2015 avevano messo alla
luce del sole la crisi del suo sistema politico: i partiti delle larghe
intese (Nuova Democrazia e PASOK) non riescono più a padroneggiare il
meccanismo elettorale e a tenere in pugno il parlamento. La carta dei
fascisti di Alba Dorata e delle Forze Armate è una carta di riserva ma
rischiosa. Inoltre l'evasione fiscale e la corruzione, pratiche
largamente diffuse se non addirittura legali, devono assumere forme
diverse per adattarsi alla disciplina che i gruppi imperialisti
franco-tedeschi impongono a proprio favore.

Nella crisi greca i gruppi imperialisti franco-tedeschi devono e
vogliono soprattutto dimostrare agli amministratori e operatori del
capitale finanziario di tutto il mondo che l'euro è una moneta solida e
l'austerità è la loro credenziale nel mercato finanziario mondiale dove
l'euro deve prendere il posto del dollaro. Tramite la Grecia dovevano
dare una lezione a tutte le correnti, i partiti e i governi che in
Europa scalpitano contro l'austerità e promettono di farla finire: o si
sta alle regole di chi comanda o si è fuori.

I gruppi imperialisti americani quanto a loro vogliono soprattutto
conservare la Grecia nella NATO e mantenere il loro controllo sulle
Forze Armate greche. Il loro interesse a impedire che l'euro si rafforzi
nel mercato finanziario mondiale a spese del dollaro li portava a
sostenere l'oligarchia greca nell'insubordinazione all'UE, ma nel caso
concreto prevale il loro interesse alla stabilità della NATO. Le manovre
politiche e le iniziative militari sono infatti le armi con cui i gruppi
imperialisti americani difendono in tutto il mondo il loro declinante
predominio economico e in particolare il loro dominio nel capitale
finanziario: il dollaro è ancora di gran lungo la principale moneta
fiduciaria mondiale ma è un castello di carte di cui la crisi del 2008
ha mostrato la grande fragilità che non ha fatto che aumentare.

Non è chiaro chi pagherà il taglio delle spese militari dello Stato
greco che ufficialmente fanno parte dei tagli della spesa pubblica a cui
il governo Tsipras si è impegnato con la Troika. Né è chiaro cosa ne
sarà del governo Tsipras visto che la sua maggioranza parlamentare non
esiste più e che gli impegni che ha assunto con la Troika cancellano gli
impegni con cui aveva vinto le elezioni e difficilmente riuscirà a
comporre una nuova maggioranza con i partiti delle larghe intese. La
crisi del sistema politico greco si è aggravata con l'irruzione di
SYRIZA e si aggraverà ulteriormente con il suo collasso.

È invece certo chi nelle intenzioni della Troika e dei suoi mandanti
dovrebbe pagare le altre misure di austerità. Le classi sociali, i
proletari del settore privato e del settore pubblico e la "classi
medie", che si sono già impoverite nei sette anni della fase acuta e
terminale della crisi, nelle intenzioni della Troika e dei suoi mandanti
dovrebbero continuare a impoverirsi. Ma subiranno l'imposizione? A
questa domanda risponderanno le masse popolari greche e i gruppi che
hanno seguito e credito presso di esse e che sapranno guadagnarselo.
Questa è la partita dei prossimi giorni e mesi.

I fattori che hanno determinato la crisi del vecchio sistema politico
borghese greco e portato SYRIZA al potere opereranno ora con forza
rinnovata. In particolare il Partito comunista greco (KKE) vede
pienamente confermato il suo giudizio sul carattere velleitario di
SYRIZA e sulla natura truffaldina delle sue promesse elettorali di porre
fine all'austerità restando nell'ambito del sistema capitalista e
addirittura nell'ambito dell'Unione Europea e del sistema dell'euro. Il
punto è se il KKE sarà capace di fare del malcontento e della rivolta
delle masse popolari contro l'austerità, della loro resistenza al
procedere della crisi generale del capitalismo, una forza politica.
Ovviamente la risposta è principalmente nelle mani del KKE. Noi
influiamo sulla partita in gioco principalmente con la lotta che
conduciamo nel nostro paese per spezzare la soggezione del nostro paese
alle catene della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti
europei, americani e sionisti.

Questa nell'immediato è la lotta per creare le condizioni necessarie a
costituire Governo di Blocco Popolare [7] e farlo ingoiare ai vertici
della Repubblica Pontificia. È quindi la lotta per moltiplicare le
Organizzazioni Operaie nelle aziende capitaliste e le Organizzazioni
Popolari nelle aziende e nelle istituzioni pubbliche e sul territorio,
per rafforzarle e orientarle.

Infatti la principale lezione delle vicende greche è che sperare di
porre rimedio agli effetti della crisi cercando di ottenere dai gruppi
imperialisti franco-tedeschi l'attenuazione dell'austerità è una via
fallimentare. Non è questione di onestà personale e di teorie
economiche. È una questione di interessi e di rapporti di forza. I
gruppi imperialisti franco-tedeschi non hanno altra via per valorizzare
il proprio capitale che conquistare il dominio del capitale finanziario
mondiale. Chi (da Landini a Renzi) parla di politica industriale e di
crescita economica che consiglierebbero la riduzione dell'austerità che
i gruppi imperialisti franco-tedeschi impongono in tutti i paesi europei
a partire proprio dalla Germania, se non fa manipolazione dell'opinione
pubblica fa chiacchiere che sono in netta contraddizione con le sue
stesse chiacchiere circa il predominio che il capitale finanziario ha
oramai assunto nell'intera economia capitalista. Se il capitale
finanziario è il settore guida del capitale, è nel campo del capitale
finanziario che i gruppi imperialisti si contendono l'egemonia mondiale,
ognuno per valorizzare il proprio capitale. Che poi questo aggravi la
crisi generale del capitalismo è vero: è la conferma che i gruppi
imperialisti non sono in grado di porre fine alla crisi del loro sistema
di relazioni sociali e di relazioni internazionali (che è una crisi
strutturale, non una semplice crisi finanziaria) e al catastrofico corso
delle cose che essa impone al mondo. Solo le masse popolari organizzate
attorno alla classe operaia diretta dal partito comunista possono porci
fine instaurando il socialismo. La costituzione del Governo di Blocco
Popolare è contemporaneamente la via con cui le masse popolari del
nostro paese porranno rimedi sia pure precari e contraddittori almeno
agli effetti più gravi della crisi del capitalismo sulla propria vita,
sia la via della rinascita del movimento comunista che renderà possibile
l'instaurazione del socialismo.

Per questo la seconda lezione delle vicende greche è che la chiave per
porre fine alla crisi generale del capitalismo è la rinascita del
movimento comunista. La crisi del movimento comunista non è venuta dalla
forza della borghesia né da quella del suo clero. Essa è nata dal fatto
che i partiti comunisti dei paesi imperialisti non hanno saputo tradurre
l'impulso dato dalla rivoluzione d'Ottobre e dalla costituzione e
dall'opera dell'Unione Sovietica alla rivoluzione proletaria mondiale
nell'instaurazione del socialismo nei paesi imperialisti. Quindi la
rinascita del movimento comunista è del tutto possibile, dipende da noi
comunisti. Si tratta di superare i limiti nella comprensione delle
condizioni, delle forme e dei risultati della lotta di classe in corso,
i limiti che hanno impedito ai nostri predecessori del vecchio PCI di
instaurare il socialismo, nonostante i miracoli di eroismo compiti da
migliaia di comunisti e da milioni di proletari. Per questo con fermezza
e passione diciamo ai compagni che vogliono ripercorrere la strada del
vecchio eroico PCI: compagni, non basta l'eroismo, ci vogliono la
concezione comunista del mondo, la riforma intellettuale e morale di
quelli che vogliono diventare comunisti, il marxismo-leninismo-maoismo.

Per cambiare il corso catastrofico delle cose, bisogna porre fine al
sistema imperialista mondiale!
Il primo paese imperialista che romperà le catene della Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti
mostrerà la strada e aprirà la via anche alle masse popolari degli altri
paesi!
L'Italia è un paese imperialista abbastanza grande e per di più sede del
Papato, uno dei pilastri del sistema imperialista mondiale: possiamo e
dobbiamo assumere questo compito a beneficio nostro e di tutta
l'umanità!

Quelli che aspirano a diventare comunisti devono costituire ovunque
nella clandestinità Comitati di Partito: sono i promotori e il
retroterra delle OO e delle OP, le loro basi rosse!

I Comitati di Partito devono fare di ogni lotta rivendicativa e di ogni
protesta una scuola di comunismo. Creare organismi operai e popolari che
si coordinino fino a costituire e imporre il Governo di Blocco Popolare
e marciare verso l'instaurazione del socialismo.

Questa è la Guerra Popolare Rivoluzionaria [8] che il nuovo Partito
comunista promuove in Italia!

Questa è l'impresa a cui devono concorrere tutti gli elementi avanzati,
responsabili e coscienti delle masse popolari!

Il _ Manifesto Programma [9]_ del nuovo Partito comunista è il proclama
e il programma della GPR che instaurerà il socialismo nel nostro paese!

Non chiediamo di essere d'accordo con noi, chiediamo molto di più:
chiediamo di mettersi all'opera con noi per fare dell'Italia un nuovo
paese socialista!

_**************_

_Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[10]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [10]_].
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