[nuovopci] Il dopo referendum di Tsipras

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Autor: \(nuovo\) Partito comunista italiano
Datum:  
To: npci.inter
Betreff: [nuovopci] Il dopo referendum di Tsipras


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Comunicato CC 18/2015 - 6 luglio 2015

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La lezione della Grecia
Non è la borghesia imperialista che è forte, sono le masse popolari che
ancora non dispiegano la loro forza!

I COMUNISTI DEVONO DARSI I MEZZI DELLA PROPRIA POLITICA E PORTARE LE
MASSE POPOLARI A ORGANIZZARSI PER COSTRUIRE ESSE IL PROPRIO FUTURO!

Creare le condizioni per costituire il Governo di Blocco Popolare!

I risultati del referendum greco di ieri 5 luglio confermano che le
istituzioni dell'Unione Europea e il consesso di finanzieri che stanno
nell'ombra alle loro spalle non riescono a controllare il voto dei
singoli paesi. Nonostante la campagna di intimidazioni che la Troika e i
suoi agenti e servi greci hanno condotto senza risparmio di mezzi, la
maggioranza degli elettori greci si è espressa contro la Troika
(Commissione Europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario
Internazionale). I risultati sono tanto più significativi se li
confrontiamo con i risultati delle elezioni del 25 gennaio che hanno
portato alla formazione del governo Tsipras (SYRIZA-ANEL). Riportiamo i
due risultati nella tabella che segue (in migliaia con le cifre
arrotondate a diecimila).

25 gennaio 2015
elezioni politiche

5 luglio 2015
referendum

Elettori (aventi diritto)

9.910

9.860

Votanti

6.330

6.160

Schede nulle e bianche

150

360

Voti raccolti in gennaio da KKE: in luglio ha chiesto di annullare la
scheda

340

-

Voti validi

6.180

5.800

NO alla Troika

-

3.560

Voti raccolti in gennaio dai 3 partiti che hanno chiesto di votare NO

2.930

-

SYRIZA

2.250

-

ANEL

290

-

Alba Dorata (XA)

390

-

SI alla Troika

-

2.250

Voti raccolti in gennaio dai 4 partiti che hanno chiesto di votare SI

2.530

-

Nuova Democrazia

1.720

-

Il Fiume (To Potami)

370

-

Mov. Socialista Panellenico (PASOK)

290

-

Mov. dei Soc. Democratici (KIDISO)

150

-

Voti di altre liste presenti alle elezioni di gennaio

380

-

Gli elettori che hanno votato NO alla Troika sono 630 mila più di quelli
che in gennaio avevano votato i partiti che al referendum hanno chiamato
a votare NO. Gli elettori che hanno votato SI alla Troika sono 280 mila
meno degli elettori che in gennaio avevano votato i partiti che al
referendum hanno chiamato a votare SI. Nel Comunicato CC 7/2015 _
Impariamo dalla Grecia [7] _e nel n. 49 di _La Voce_ [3] abbiamo
illustrato la crisi del sistema politico borghese greco restaurato nel
1974 alla fine del Regime dei Colonnelli. La sua componente "di
sinistra" (i socialisti del PASOK del clan Papandreu) era già collassata
a gennaio. Il referendum di luglio segna il collasso della sua
componente di destra (Nuova Democrazia del clan Karamanlis).

Cosa succederà ora?

Per quanto riguarda la Troika e i suoi mandanti ("i creditori"), essi
non possono che insistere a imporre anche alle masse popolari greche le
misure di austerità che hanno già imposto o stanno imponendo alle masse
popolari degli altri paesi europei. Essi sono una combinazione
internazionale di proprietari, amministratori, portavoce o agenti del
capitale finanziario. Dopo che a causa dei limiti non superati del
movimento comunista si è esaurita la prima ondata della rivoluzione
proletaria mondiale, la seconda crisi generale del capitalismo ha fatto
diventare il capitale finanziario la forma dominante del capitale. Per
sua natura il capitale finanziario oggi deve asservire e trasformare
tutte le attività in tutti i paesi in modo da crescere: deve succhiare
plusvalore agli operai e agli altri lavoratori ed espropriare nelle
forme sue proprie i capitali, i risparmi e le ricchezze del resto della
popolazione: della congerie di classi chiamate ceto medio. Ogni attività
che non concorre alla valorizzazione del capitale finanziario è un
nonsenso. Le conquiste di dignità e di benessere che le masse popolari
avevano strappato alla borghesia nella prima parte del secolo scorso,
sono uno spreco scandaloso e intollerabile. Servizi sociali, pensioni,
salari, diritti dei lavoratori, salvaguardia dell'ambiente, sicurezza e
salute vanno aboliti o trasformati in merci per chi ha i soldi per
pagarli e in strumenti di pressione per estorcere profitti (i 20 turni
settimanali, la riduzione delle pause e il resto del regime che
Marchionne sta imponendo nelle fabbriche FCA illustrano la sorte in cui
il capitale finanziario condanna gli operai).

Il capitale finanziario è una massa enorme di titoli: essi sono oggetto
delle speculazioni di borsa e dei traffici delle società finanziarie e
delle banche e ogni anno devono costituire una massa maggiore di denaro.
Il capitale finanziario è il nuovo dio, il moloch che ha soppiantato
quello delle vecchie religioni. Non c'è sacrificio che sia troppo per
saziare la sua fame di profitto. La Troika e le pubbliche autorità sono
i suoi sacerdoti, devono estorcere sacrifici per il loro dio.

Il governo Tsipras in gennaio si è fatto eleggere promettendo di
strappare con relativa facilità (bastava la sua buona volontà e la sua
personale onestà) agli amministratori del capitale finanziario
un'attenuazione delle misure di austerità "lacrime e sangue" che i
precedenti governi greci (PASOK e Nuova Democrazia) avevano imposto (non
genericamente alla Grecia bensì) alle masse popolari greche. Ma per la
Troika e i suoi mandanti ogni concessione significa incoraggiare alla
rivolta o alla resistenza le masse popolari degli altri paesi europei
che hanno già subito (la Germania e altri) o stanno subendo (la Francia,
la Spagna, l'Italia, ecc.) lo stesso trattamento. Rivolta e resistenza
delle masse popolari a parte, la borghesia imperialista ha anche altri
punti deboli. Sono i contrasti tra i gruppi imperialisti: ognuno cerca
di aumentare il suo capitale non solo estorcendo profitti, risparmi e
altre ricchezze ai lavoratori e alle classi medie, ma anche a spese del
capitale degli altri gruppi imperialisti. I gruppi imperialisti di vari
paesi oppongono resistenza alla Comunità Internazionale dei gruppi
imperialisti europei, americani e sionisti che nella seconda parte del
secolo scorso, all'esaurimento della prima ondata della rivoluzione
proletaria, ha ripreso la direzione del mondo. I gruppi imperialisti dei
BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e SudAfrica) e di altri paesi
contendono il campo ai gruppi della CI. Nella stessa CI i gruppi
imperialisti franco-tedeschi cercano di soppiantare i gruppi
imperialisti americani: il capitale finanziario ha forma di denaro (ogni
titolo finanziario è denominato in una moneta) e chi domina la creazione
del denaro domina nel mondo del capitale finanziario. I gruppi
imperialisti franco-tedeschi cercano di soppiantare nel mondo il dollaro
gestito dalla Federal Reserve USA con l'euro gestito dalla Banca
Centrale Europea. Solo chi tiene conto che i gruppi imperialisti
franco-tedeschi devono riscuotere la fiducia dei proprietari e
amministratori di capitale finanziario di ogni paese, capisce la ragione
dell'accanimento dei gruppi franco-tedeschi nell'imporre la politica di
austerità alle masse popolari europee: essa rovina tanta parte
dell'economia reale di molti paesi europei, crea grandi masse di
disoccupati e di emarginati, ma dovrebbe dare agli amministratori del
capitale finanziario sparsi nel mondo quella fiducia di stabilità e di
buoni affari che essi sempre meno ripongono nel dollaro americano. A
questo si aggiunge che i contrasti economici tra gruppi imperialisti
tracimano in scontri politici e militari e che in molti paesi già oggi
la resistenza delle masse popolari si combina con le manovre sovversive
di gruppi imperialisti tra loro rivali.

Questo è il contesto in cui Tsipras e il suo governo hanno promesso di
far attenuare alla Troika le misure di austerità, contando
sull'interesse della NATO e dei sionisti d'Israele a mantenere il loro
controllo sulla Grecia le cui Forze Armate sono dalla fine della seconda
guerra mondiale al loro servizio, contando sull'interesse dei gruppi
imperialisti russi, cinesi e di altri paesi a prendere piede in Grecia e
in Europa.

Questi mezzi di pressione sono reali, ma in definitiva Tsipras e i suoi
seguaci hanno riscosso seguito e successo nelle elezioni di gennaio
facendo alle masse popolari promesse per la cui realizzazione non hanno
mezzi sufficienti. Per usare proficuamente le contraddizioni in campo
nemico per vincere, bisogna disporre di mezzi propri sufficienti per
stare comunque in piedi. E in questo campo i mezzi sufficienti
indispensabili sono masse popolari abbastanza organizzate da essere
capaci di prendere in mano l'economia del paese a prescindere dai
capitalisti e dai loro traffici. Infatti non è che le masse popolari
sono condannate da un qualche misterioso destino a servire il capitale
finanziario. Il catastrofico corso delle cose in cui le masse popolari
della Grecia e di tutto il mondo sono coinvolte è il risultato
dell'esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria e della
crisi generale del capitalismo. Questa ha portato il capitale
finanziario ad assumere le dimensioni e il suolo che oggi ha, con quello
che ne consegue. I capitalisti non avevano altro modo per evitare che la
crisi del capitalismo precipitasse in maniera ancora più rapida e
rovinosa di quanto è avvenuto. I capitalisti non possono neanche evitare
la catastrofe ambientale: infatti ogni volta che parlano di ripresa,
tacciono sulla catastrofe ambientale implicita in ogni ripresa che
avvenisse sulla base della produzione capitalista. Il marasma attuale in
cui l'umanità è aggrovigliata nasce dal sistema di relazioni sociali e
di relazioni internazionali in cui vive, un sistema che ha alla sua base
l'unità produttiva capitalista e la produzione di merci fatta dal
capitalista per aumentare il suo capitale.

A questo c'è un solo rimedio: bisogna riorganizzare l'intera vita
sociale e le relazioni internazionali sulla base di una economia
pianificata e pubblica. La produzione e la distribuzione devono divenire
attività pubbliche, oggetto di decisioni sociali. L'organizzazione delle
masse popolari e in primo luogo degli operai è quindi il primo passo.

A grandi linee questa è la strada che le masse popolari greche dovranno
imboccare e i comunisti le guideranno a percorrerla. Questa è a grandi
linee la strada che in ogni paese imperialista le masse popolari
dovranno imboccare e questa è la strada che noi stiamo promuovendo nel
nostro paese. La moltiplicazione del numero delle Organizzazioni Operaie
e Popolari e il loro rafforzamento nel ruolo di nuove autorità pubbliche
fino alla costituzione del loro governo d'emergenza, il Governo di
Blocco Popolare [8], è il primo tratto di questa strada.

Le vicissitudini che le masse popolari greche dovranno affrontare nelle
prossime settimane, il ruolo del governo Tsipras e delle forze che lo
sostengono, il ruolo che vi svolgeranno i comunisti greci insegneranno a
noi e a chi vorrà imparare come risolvere molti dei problemi che dovremo
affrontare. In questo senso impariamo dalla Grecia.

Per cambiare il corso catastrofico delle cose, bisogna porre fine al
sistema imperialista mondiale!
Il primo paese imperialista che romperà le catene della Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti
mostrerà la strada e aprirà la via anche alle masse popolari degli altri
paesi!
L'Italia è un paese imperialista abbastanza grande e per di più sede
del Papato, uno dei pilastri del sistema imperialista mondiale: possiamo
e dobbiamo assumere questo compito a beneficio nostro e di tutta
l'umanità!

_ _

Quelli che aspirano a diventare comunisti devono costituire ovunque
nella clandestinità Comitati di Partito: sono i promotori e il
retroterra delle OO e delle OP, le loro basi rosse!

I Comitati di Partito devono fare di ogni lotta rivendicativa e di ogni
protesta una scuola di comunismo. Creare organismi operai e popolari che
si coordinino fino a costituire e imporre il Governo di Blocco Popolare
e marciare verso l'instaurazione del socialismo.

Questa è la GUERRA POPOLARE RIVOLUZIONARIA [9] che il nuovo Partito
comunista promuove in Italia!

Questa è l'impresa a cui devono concorrere tutti gli elementi avanzati,
responsabili e coscienti delle masse popolari!

Il _ MANIFESTO PROGRAMMA [10]_ del nuovo Partito comunista è il
proclama e il programma della GPR che instaurerà il socialismo nel
nostro paese!

NON CHIEDIAMO DI ESSERE D’ACCORDO CON NOI, CHIEDIAMO MOLTO DI PIÙ:
CHIEDIAMO DI METTERSI ALL’OPERA CON NOI PER FARE DELL’ITALIA UN NUOVO
PAESE SOCIALISTA!

_**************_

_Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[11]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [11]_].
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