[NuovoLab] dichiarazione di voto contrario alla delibera sul…

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Autor: Antonio Bruno
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A: Altra Liguria Forum, Forum Sinistra Europea 1, Forum Sociale Ponente Genovese, amici barcellona, lilliput-ge, Mailing list del Forum sociale di Genova
Assumpte: [NuovoLab] dichiarazione di voto contrario alla delibera sulle aziende Partecipate del Comune di Genova.
Signor Presidente,

non voglio commentare il significato simbolico e politico di procedere con il Consiglio Comunale di Genova chiuso alla cittadinanza, in aperta contrapposizione con i lavoratori e le organizzazioni sindacali proprio oggi 30 giugno.
Il mio voto contrario alla delibera si fonda per motivi sindacali e di prospettiva politica.
Stiamo discutendo la delibera sul contenimento del costo di lavoro nelle aziende partecipate del comune di Genova.
La maggioranza ha presentato un emendamento che elimina l'automatismo del blocco dei salari.
Questo e' insufficiente, perche' la delibera prevede di contrattare azienda per azienda il blocco dei salari per i lavoratori, mentre per i dirigenti e' piu' blanda e prevede un disimpegno del controllo politico da parte della Giunta sul Piano Operativo Aziendale, che rimane in mano esclusivamente ai consigli di amministrazione.
Parafrasando un importante leader politico-spirituale, "la tecnocrazia che mescola partiti e affari ha saccheggiato le risorse delle aziende che si occupano di servizi pubblici e i lavoratori (e dopo gli utenti) pagano il salvataggio di queste aziende".
L'unica cosa sensata che la Giunta poteva fare era ritirare la delibera e procedere a processi di ripubblicizzazione e di coinvolgimento di lavoratori e utenti per la riqualificazione dei servizi
Cosi' non e' e percio' non posso che esprimere il mio dissenso da una delibera che ha come obiettivo quello di scaricare sui lavoratori gli effetti della crisi e delle politiche deficitarie effettuate dalle dirigenze; dimentica il referendum contro le privatizzazioni di 4 anni or sono; non si pone il problema di migliorare il servizio per gli utenti.
Per assecondare la legge di stabilita' che, attuando politiche di austerita' della Troika (Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale, Commissione Europea) affronta in termini esclusivamente ragionieristici la gestione dei servizi pubblici, la proposta allude al blocco salariale per i dipendenti (per i dirigenti si fa appello al loro buon cuore), non pone alcun obiettivo di efficientamento e innovazione per i servizi pubblici.
Altro aspetto negativo e' la retroattivita' delle decisioni, che verranno assunte questa sera, all'inizio di questo anno.
Molto negativo è sganciare l'approvazione del Piano Operativo aziendale dall'analisi della Giunta Comunale.
Al momento ci risulta che tale Piano non sia stato neanche fatto da diverse aziende. E questo descrive bene il caos in cui vive il settore dei servizi pubblici a genova.
In ogni caso cosi' facendo si va in direzione ostinata e contraria al sentimento referendario che 4 anni fa aveva chiesto che venissero avviati processi di ripubblicizzazione, che venissero esclusi i profitti dalla gestione di acqua, rifiuti, trasporti, sanita' e che si iniziasse una gestione partecipata da parte di lavoratori e utenti.
Tutto il contrario ai contenuti di questa delibera.
Parafrasando il pensiero di un autorevole leader mondiale "questa politica, o meglio questa mancanza di politica, e' il segnale della "sottomissione della politica alla tecnologia e alla finanza".
Siamo in una fase politica particolarmente delicata. Addirittura arriviamo a livelli inusitati; a proposito della Buona Scuola Claudio Giunta in un articolo su Internazionale si e' augurato che la legge fosse approvata, nonostante lui stesso riconoscesse che in quella legge non c'e' nulla quasi nulla di buono.
E qui si gioca una partita che va al di la' della dell'oggetto di questa delibera.
Si tratta della sinistra di governo, la quale per mostrarsi davvero capace di decisione dovrebbe in qualche modo farsi destra.
Come se il potere fosse qualcosa che o e' autoritario o non e'.
Il che magari, dando ragione agli anarchici-insurrezionalisti, potrebbe anche essere vero.
Ma dicendolo si deve essere consapevoli di cio' a cui si rinuncia.
La speranza di una democrazia compiuta, di una societa' felice.


antonio bruno http://benincomune.weebly.com/ 339 3442011

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