[Forumlucca] RICEVO E CON PIACERE RINVIO Dijsselbloem? chi e…

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Aihe: [Forumlucca] RICEVO E CON PIACERE RINVIO Dijsselbloem? chi era (è) costui?




----Messaggio originale----
Da: paologiuf@???
Data: 29-giu-2015 11.52
A:
Ogg: Dijsselbloem? chi era (è) costui?

Purtroppo, è un oscuro politico olandese del Partito del Lavoro (quindi, vicino agli interessi dei lavoratori ...), dagli studi piuttosto modesti in materie di scienza agraria e da una carriera politica nazionale (è stato ministro delle finanze) e' assurto, da qualche anno, agli onori della cronaca perchè, in questa assurda, antidemocratica e direi, quasi kafkiana Unione Euuropea, è il responsabile dell'Eurogruppo (l'insieme dei "Padoan" dei 19 paesi della zona euro), nonchè presidente del Consiglio dei Governatori (Meccanismo Europeo di Stabilità - che anche dal nome ricorda Orwell con il suo 1984) e responsabile delle trattative della UE con la Grecia sul debito di quest'ultimo paese.

Da una rapida ricerca su internet, ho anche scoperto che fa parte del famigerato Bilderberg, che non sarà il padre o la madre di tutti i mali, ma che non è neanche un luogo dove si esprime la sovranità popolare di una democrazia minimamente decente e dove non dovrebbero sedere dirigenti politici delle nostre istituzioni (altrimenti, potremmo pensare che si va lì per prendere ordini dal capitalismo e dalla finanza mondiale, cosa che non vorremmo mai pensare ...).

Ecco, un oscuro figuro di siffatta stoffa è a capo di deliciatissime istituzioni e può decidere delle sorti di popoli e governi sovrani che dovrebbero in tutta libertà e responsabilità decidere le politiche economiche dei loro paesi.

E di fronte alla rottura con Atene, questo insignificante mentecatto afferma che "dobbiamo salvaguardare la stabilità dell'eurozona", come se questa possa essere salvata amputando da un corpo sano (sic!) una parte malata. Evidente gli sfugge che l'Europa come progetto politico guidato dalla tautologia del liberismo è già finita e rifiutata dai cittadini europei: L'Europa, senza la Grecia, semplicemente non sarà.

Tsipras, con il gesto di rifiuto pieno di dignità e di fiducia nella democrazia e nel suo popolo, riempie i nostri cuori di speranza per un possibile futuro fuori da questa assurda situazione di crescente miseria per i ceti popolari, per i giovani e per tutti i popoli dell'area mediterranea della U.E.

TSIPRAS E' IL NOSTRO CAMPIONE E IL POPOLO GRECO STA COMBATTENDO UNA BATTAGLIA DI LIBERTA' PER TUTTI NOI. SE LA BRECCIA DI TSIPRAS RIMARRA' APERTA, RIUSCIREMO A PASSARE ANCHE NOI, CIOE', LE ORDE STRACCIONE DEI POPOLI MERIDIONALI ALLE QUALI NON PIACE IL DOGMA TEDESCO/NORDICO DELL'AUSTERITA' SEMPRE E COMUNQUE E SOLO PER I POVERACCI .

SE ESISTESSE UNA SINISTRA MINIMAMENTE DEGNA DI QUESTO NOME, QUESTA, IN QUESTE ORE, IN QUESTI GIORNI, FAREBBE SENTIRE, TUTTO IL SUO APPOGGIO AL GOVERNO GRECO E ALLE SUE BATTAGLIE IMPARI CONTRO UN'EUROPA OTTUSA CHE AFFIDA I PROPRI DESTINI AD IMPRESENTABILI PERSONAGGI COME Dijsselbloem.

Ecco, in tutto questo drammatico frangente, provo un'immensa vergogna nell'ascoltare le parole di quel cialtrone di ministro dell'economia Padoan che dice che tutte le responsabilità sono del governo greco che non è all'altezza della situazione. Poi, ci ricorda che la stabilità della finanza europea non soffrirà anche dall'uscita dall'euro della Grecia. Renzi, Boschi e compagnia, poi, ci dicono che l'Italia mantiene aperto un ponte con la Grecia, ma abbiamo capito tutti che non contiamo un cazzo in questa Europa e non abbiamo nessuna voce in capitolo sulla crisi Grecia, così come sull'emergenza rifugiati, altrimenti, per favore, ci dicano cosa stanno facendo, qual è la posizione concreta dell'Italia in questa grottesca ricattatoria trattativa della UE con la Grecia e perchè non hanno mai avuto una posizione di sostanziale sostegno alle posizioni greche (non la retorica renziana di sempre, ma un sì, ad esempio, alla conferenza europea sul debito proposta da Tsipras).

In compenso, ci ricordano che l'Italia ha 40 mld di euro di crediti con la Grecia (quasi a metterci contro i nostri fratelli greci in questa loro tragica battaglia per la sopravvivenza fisica e morale), ma non ci dicono come mai quelli che erano solo crediti delle banche francesi e tedesche (grazie ai vari "aiuti" finanziari di questi anni che i greci hanno visto solo in minima parte) sono diventati, oggi, crediti dei cittadini europei e, quindi, anche italiani (sono state pagate le banche e gli stati hanno finanziato l'operazione).

La cosa più vergognosa di questi giorni sono state le correzioni in rosso da parte del Fondo Monetario Mondiale (una banda di criminali che ha portato lutti e suicidi in giro per il mondo, finanziando corruzione e falso sviluppo e chiedendo, poi, il sangue alla povera gente) sulle ultime proposte di Tsipras: le tasse ai ricchi non andavano bene (altrimenti si deprime l'economia, come, infatti, hanno visto i greci sinora, seguendo le ricette economiche dei figli di Troika), mentre bisogna ancora tagliare pensioni e salari, entrambe già redditi di fame, tagli che porterebbero enormi benefici alla stabilità dei conti e ad una futura ripresa dell'economia).

E' ARRIVATO IL MOMENTO DI FARE LA NOSTRA PARTE E DI FAR CAPIRE CHE IL GIOCO DI CONTRAPPORRE GLI INTERESSI DEI CITTADINI EUROPEI A QUELLI DEI GRECI NON ATTACCA: SIAMO STUTTI STUFI DI QUESTA EUROPA E UNA VERA SINISTRA DOVREBBE BATTERSI PER LA SUA CHIUSURA PER MANIFESTA DANNOSITA' E PER FAR SI' CHE QUESTO AVVENGA AL PIU' PRESTO, PRIMA CHE LA CHIUDANO FASCISTI E RAZZISTI COME - E' FACILE PROFEZIA - CONTINUANDO DI QUESTO PASSO, AVVERRA'.

PARTECIPIAMO ALLE PROSSIME MOBILITAZIONI A SOSTEGNO DI TSIPRAS, DEL SUO GOVERNO E DEL POPOLO GRECO. PROCURIAMOCI DELLE BANDIERE GRECHE E METTIAMOLE ALLE FINESTRE, AI BALCONI, COSI' COME ABBIAMO FATTO CON LE BANDIERE DELLA PACE, QUANDO ABBIAMO VOLUTO FAR SAPERE CHE NON STAVAMO CON QUELLI CHE, VIOLANDO L'ART. 11 DELLA COSTITUZIONE, FACEVANO LE "GUERRE UMANITARIE" (NAPOLITANO, D'ALEMA, E COMPAGNIA ORRENDA). FACCIAMO SAPERE A PADOAN, A RENZI, A BOSCHI E A QUEL TOSSICO LORO PARTITO CHE NON SIAMO DALLA LORO PARTE E CHE FAREMO DI TUTTO PER LIBERARCI DI LORO AL PIU' PRESTO, POICHE', OLTRE A FARE LE PORCHERIE CHE STANNO FACENDO IN ITALIA, SONO SOLO DEI SERVI E DELLE MARIONETTE NELLE MANI DELLA CUPOLA CRIMINALE CHE GOVERNA L'UNIONE EUROPEA E NON CI STIAMO A STRANGOLARE LA GRECIA.

GRAZIE AL COMPAGNO TSIPRAS CHE CI RICORDA COSA VUOL DIRE STARE DALLA PARTE DEI LAVORATORI E DEL POPOLO, CON LA SCHIENA DRITTA E SENZA PAURA DI FRONTE AL NUOVO FASCISMO IN DOPPIO PETTO.

DIAMOCI UNA MOSSA: IL MOMENTO E' ORA E IL POPOLO GRECO HA BISOGNO DI NOI, DELLA SOLIDARIETA' DEL POPOLO ITALIANO, DEI SUOI LAVORATORI, DEI GIOVANI, DI TUTTI COLORO CHE HANNO GLI STRUMENTI PER CAPIRE CHE CI STANNO PRENDENDO PER IL CULO, PREPERANDOCI UN FUTURO ANCOR PEGGIORE DI QUESTO SCHIFOSISSIMO PRESENTE.

E SE PAPA FRANCESCO CI STA, AVANTI CON IL PARTITO DELL'OSTIA E MARTELLO ... , CON LUI SEGRETARIO, VINCEREMO DI SICURO!



QUI DI SEGUITO LA LETTERA DEL COMPAGNO TSIPRAS AI SUOI CONCITTADINI.



«Greche e greci,
da sei mesi il governo greco conduce una battaglia in condizioni di asfissia economica mai vista, con l’obiettivo di applicare il vostro mandato del 25 gennaio a trattare con i partner europei, per porre fine all’austerity e far tornare il nostro paese al benessere e alla giustizia sociale. Per un accordo che possa essere durevole, e rispetti sia la democrazia che le comuni regole europee e che ci conduca a una definitiva uscita dalla crisi.

In tutto questo periodo di trattative ci è stato chiesto di applicare gli accordi di memorandum presi dai governi precedenti, malgrado il fatto che questi stessi siano stati condannati in modo categorico dal popolo greco alle ultime elezioni. Ma neanche per un momento abbiamo pensato di soccombere, di tradire la vostra fiducia.

Dopo cinque mesi di trattative molto dure, i nostri partner, sfortunatamente, nell’eurogruppo dell’altro ieri (giovedì n.d.t.) hanno consegnato una proposta di ultimatum indirizzata alla Repubblica e al popolo greco. Un ultimatum che è contrario, non rispetta i principi costitutivi e i valori dell’Europa, i valori della nostra comune casa europea. È stato chiesto al governo greco di accettare una proposta che carica nuovi e insopportabili pesi sul popolo greco e minaccia la ripresa della società e dell’economia, non solo mantenendo l’insicurezza generale, ma anche aumentando in modo smisurato le diseguaglianze sociali.

La proposta delle istituzioni comprende misure che prevedono una ulteriore deregolamentazione del mercato del lavoro, tagli alle pensioni, nuove diminuzioni dei salari del settore pubblico e anche l’aumento dell’IVA per i generi alimentari, per il settore della ristorazione e del turismo, e nello stesso tempo propone l’abolizione degli alleggerimenti fiscali per le isole della Grecia. Queste misure violano in modo diretto le conquiste comuni europee e i diritti fondamentali al lavoro, all’eguaglianza e alla dignità; e sono la prova che l’obiettivo di qualcuno dei nostri partner delle istituzioni non era un accordo durevole e fruttuoso per tutte le parti ma l’umiliazione di tutto il popolo greco.
Queste proposte mettono in evidenza l’attaccamento del Fondo Monetario Internazionale a una politica di austerity dura e vessatoria, e rendono più che mai attuale il bisogno che le leadership europee siano all’altezza della situazione e prendano delle iniziative che pongano finalmente fine alla crisi greca del debito pubblico, una crisi che tocca anche altri paesi europei minacciando lo stesso futuro dell’unità europea.



Greche e greci,

in questo momento pesa su di noi una responsabilità storica davanti alle lotte e ai sacrifici del popolo greco per garantire la Democrazia e la sovranità nazionale, una responsabilità davanti al futuro del nostro paese. E questa responsabilità ci obbliga a rispondere all’ultimatum secondo la volontà sovrana del popolo greco.

Poche ore fa (venerdì sera n.d.t.) si è tenuto il Consiglio dei Ministri al quale avevo proposto un referendum perché sia il popolo greco sovrano a decidere. La mia proposta è stata accettata all’unanimità.
Domani (oggi n.d.t.) si terrà l’assemblea plenaria del parlamento per deliberare sulla proposta del Consiglio dei Ministri riguardo la realizzazione di un referendum domenica 5 luglio che abbia come oggetto l’accettazione o il rifiuto della proposta delle istituzioni.

Ho già reso nota questa nostra decisione al presidente francese, alla cancelliera tedesca e al presidente della Banca Europea, e domani con una mia lettera chiederò ai leader dell’Unione Europea e delle istituzioni un prolungamento di pochi giorni del programma (di aiuti n.d.t.) per permettere al popolo greco di decidere libero da costrizioni e ricatti come è previsto dalla Costituzione del nostro paese e dalla tradizione democratica dell’Europa.



Greche e greci,

a questo ultimatum ricattatorio che ci propone di accettare una severa e umiliante austerity senza fine e senza prospettiva di ripresa sociale ed economica, vi chiedo di rispondere in modo sovrano e con fierezza, come insegna la storia dei greci. All’autoritarismo e al dispotismo dell’austerity persecutoria rispondiamo con democrazia, sangue freddo e determinazione.

La Grecia è il paese che ha fatto nascere la democrazia, e perciò deve dare una risposta vibrante di Democrazia alla comunità europea e internazionale.

E prendo io personalmente l’impegno di rispettare il risultato di questa vostra scelta democratica qualsiasi esso sia.

E sono del tutto sicuro che la vostra scelta farà onore alla storia della nostra patria e manderà un messaggio di dignità in tutto il mondo.

In questi momenti critici dobbiamo tutti ricordare che l’Europa è la casa comune dei suoi popoli. Che in Europa non ci sono padroni e ospiti. La Grecia è e rimarrà una parte imprescindibile dell’Europa, e l’Europa è parte imprescindibile della Grecia. Tuttavia un’Europa senza democrazia sarà un’Europa senza identità e senza bussola.

Vi chiamo tutti e tutte con spirito di concordia nazionale, unità e sangue freddo a prendere le decisioni di cui siamo degni. Per noi, per le generazioni che seguiranno, per la storia dei greci.

Per la sovranità e la dignità del nostro popolo».

Alexis Tsipras