[Precari_roma] RESOCONTO DETTAGLIATO INIZIATIVE 23 E 24 GIUG…

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Autore: usiait1@virgilio.it
Data:  
To: precari_roma
CC: pop, redditoxtutti
Oggetto: [Precari_roma] RESOCONTO DETTAGLIATO INIZIATIVE 23 E 24 GIUGNO 2015 LAV. ROMA MULTISERVIZI SPA, LAV. SCOLARIZZAZIONE SERVIZI ROM, SINTI, PARTECIPAZIONE MANIF COALIZIONE 27 FEBBRAIO a cura di USI




RESOCONTO DETTAGLIATO PER PUBBLICAZIONE, DIFFUSIONE, DIVULGAZIONE, PER INFORMAZIONE, grazie
a cura di USI Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912 e mail usiait1@???, blog www.unionesindacaleitaliana.blogspot.com,
archivio storico www.usistoriaememoria.blogspot.com, sito nazionale (in via di aggiornamento) www.usiait.com, Roma nazionale 28 giugno 2015




RESOCONTO
INIZIATIVE MOBILITAZIONE 23 e 24 GIUGNO 2015: OPERAI ROMA MULTISERVIZI IN
SCIOPERO DUE GIORNI E LAV. COOP SOCIALI SERVIZI SCOLARIZZAZIONE ROM E
MEDIAZIONE CULTURALE. IL 7
LUGLIO DALLE ORE 15, ASSEMBLEA PRESIDIO ALL’ASSESSORATO POL. SOCIALI COMUNE ROMA
CAPITALEA VIALE MANZONI 16. A cura di USI e mail usiait1@???


Il 23 e 24 giugno 2015 sono proseguite le
mobilitazioni e le iniziative per la lotta di lavoratrici e lavoratori alla
Roma Multiservizi Spa, che stanno contrastando la prossima “spartizione” con un
bando di gara in 5 lotti per un valore di oltre 240 milioni di euro, vari
servizi del settore scolastico educativo già esternalizzati (pulizie e
disinfestazione, manutenzione aree verdi scuole e nidi, area giochi, refezione
e gestione ristorazione asili nido comunali, trasporto scolastico per
“normodotati”, per alunni-e disabili e per trasporto alunni-e di etnia rom,
sinti, camminanti). Un bando in “global service” pubblicato il 5 giugno, che
oltre a molte incongruenze anche tecniche, ha una rilevanza fondamentale perché
costituisce IL PRECEDENTE CHE CONDIZIONERA’ TUTTO IL SISTEMA DEGLI APPALTI A
ROMA CAPITALE, alle soglie del Giubileo straordinario di Dicembre e con le
iniziative di Expo in svolgimento anche a Roma, oltre ad essere la più GRANDE
PRIVATIZZAZIONE (camuffata da…razionalizzazione e “ottimizzazione” di servizi)
DI SERVIZI NEGLI ASILI NIDO E NEI SERVIZI SCOLASTICI IN CITTA’, con effetti
anche per i dipendenti del Comune di Roma Capitale, le famiglie di bambini e
bambine.


Una scelta politica chiara non solo della
Giunta guidata dal Sindaco Marino, ma dell’intera compagine governativa
nazionale, penalizzante per chi lavora, per la cittadinanza beneficiaria di
questi servizi, con tutti i rischi e gli effetti, oggetto delle inchieste giudiziarie di “Mafia
Capitale”.


Riassunto puntate precedenti: ci sono state già
altre iniziative di sciopero, anche il 9 giugno, molti presidi, manifestazioni,
assemblee in piazza, incontri con Prefettura, Assessorati comunali, consiglieri
comunali, deputati fino all’incontro ottenuto (il 9 giugno) dalla delegazione
di sindacati che sostengono in forma indipendente e autorganizzata questa
importante lotta (Usi, Fiadel, Cnl) con il Sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio (De Vincenti) e del Segretariato generale, con la richiesta di un
tavolo governativo interistituzionale (con la presenza dei sindacati) per la
soluzione di questa situazione, visto che la vicenda ROMA MULTISERVIZI è tutta
interna al PIANO DI RIENTRO COGESTITO CON IL Ministero Economia e Finanze
M.E.F. di ROMA CAPITALE, che prevederà entro la fine del 2015 la cessione delle
quote di maggioranza (51%) dell’AMA società pubblica interamente comunale, con
l’attuale 49% detenuto da MANUTENCOOP F.M. Sono state consegnate 3000 firme di
petizione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la richiesta
sostenuta da Fiadel, USI e Cnl e promossa dall’Associazione Cosvip con il
sostegno dell’Associazione Usicons (federata alla Confederazione Usi), di
INTERNALIZZAZIONE E RI-PUBBLICIZZAZIONE DEI SERVIZI E CONL’ASSORBIMENTO DELLA
FORZA LAVORO PROPRIO ALL’AMA, una scelta
che dati economici alla mano, costituirebbe un RISPARMIO per le casse comunali
e la soluzione occupazionale e lavorativa più efficace. In questa situazione,
si incrociano le vertenze dei licenziati della Roma Multiservizi (48) giù
utilizzati nel settore aree verdi edifici scolastici, con cause in corso al
giudice del lavoro, che hanno pagato per primi le situazioni, più volte
segnalate e denunciate, di malagestione (ndr, diversi dirigenti comunali che
avevano fatto precedenti bandi di gara “chiacchierati”, sono stati arrestati
per le inchieste di “Mafia Capitale”) e di appalti non controllati a dovere dal
Comune.


Mobilitazioni e iniziative, spesso “di
rincorsa” a quelle messe in campo autonomamente dalle operaie e dai sindacati
autorganizzati e indipendenti, sono state svolte da Cgil Cisl Uil, che però
hanno ancora una impostazione e richieste più arretrate rispetto a quanto è
ormai sul tappeto, frutto di un modello sindacale ancorato alla “concertazione”
e insufficiente, attualmente, alla soluzione della vertenza in atto, che deve
vedere l’intervento governativo e un percorso di vigilanza e controllo continuo.
La mobilitazione del 23 e 24 giugno, si è incrociata con quella in corso da
tempo, di lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali affidatarie
dell’appalto (in scadenza ad agosto 2015 e non più finanziato, attualmente, per
il prossimo anno scolastico) di SCOLARIZZAZIONE PER ALUNNI-E DI ETNIA ROM,
SINTI E CAMMINANTI, DI MEDIAZIONE INTERCULTURALE, lotta sostenuta dalle
rappresentanze sindacali dell’Unione Sindacale Italiana (che a marzo aveva
firmato anche il cambio di appalto secondo la procedura dell’articolo 37 del
CCNL Cooperative Sociali, con 3 delle cooperative aggiudicatarie del bando, su
4 totali, che scadeva a fine anno scolastico 2014/2015).


23 GIUGNO: la mattina si è
svolto un presidio assemblea davanti al Ministero del Lavoro a Via Veneto 56, con
striscioni e bandiere, al quale ha partecipato complessivamente un centinaio di
lavoratrici e lavoratori in sciopero. Alle 11, la delegazione dei manifestanti
è stata ricevuta al Ministero del Lavoro con un incontro con capo gabinetto del
Ministro Poletti e altri dirigenti, dove sono state spiegate, ribadite e
aggiornate le problematiche di tutta la vicenda, le richieste e le proposte
sopra esplicitate, con l’aggiunta di una richiesta di intervento del Ministro
per sollecitare la CONVOCAZIONE DEL TAVOLO INTERISTITUZIONALE GOVERNATIVO E PARTI
SOCIALI, ancora non calendarizzata e comunque prevista tra i meccanismi del
“Piano di Rientro di Rom Capitale” e la verifica, su analisi costi/benefici di
una soluzione verso l’INTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI IN QUESTIONE E DELLA
RICOLLOCAZIONE DELLA FORZA LAVORO (ndr, nell’appalto a 5 lotti, la cui scadenza
per le offerte è al 27 luglio 2015, sono coinvolte oltre 2500 persone, ma sono
in ballo tutti gli oltre 3600 dipendenti di Roma Multiservizi Spa, tra
operaie-operati, tecnici e impiegati-e), la delegazione sindacale propone l’AMA
(Azienda Municipalizzata Ambiente, 100% capitale comunale), oltre a sollecitare
la richiesta di sospensione “in autotutela” del bando di gara in corso, come
già fu fatto l’anno scorso (anche grazie a occupazione e presidio del Palazzo
Senatorio del Comune) per il bando di gara poi sospeso e annullato, che
assegnava con bando di gara Consip molti di questi servizi alla CNS.


Le risposte del Ministero del Lavoro sono
state interlocutorie, da un lato si cercava di dichiararsi al momento NON
COMPETENTI, PERCHE’ NON CI SONO GLI ESUBERI E I LICENZIAMENTI (come se un
Ministero non potesse intervenire in funzione PREVENTIVA, proprio per evitare
ricadute negative occupazionali e lavorative!), dall’altro i dirigenti hanno
dovuto ammettere CHE SONO COMPETENTI PER IL SOLLECITO DEL TAVOLO
INTERISTITUZIONALE alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche valutando
la proposta sindacale di Fiadel, USI e Cnl e delle Associazioni Cosvip e
Usicons, di INTERNALIZZAZIONE E ASSORBIMENTO DI CHI CI LAVORA. Le parti si sono
lasciate con l’impegno di far convocare il tavolo governativo prima possibile.


Nel pomeriggio del 23 giugno, dalle
ore 15, si
è svolto il presidio assemblea davanti e sotto l’Assessorato alle Politiche
Scolastiche ed Educative di Roma Capitale a Via Capitan Bavastro, che ha visto
incrociarsi delegazione di dipendenti di Roma Multiservizi Spa con i dipendenti
del servizio di “scolarizzazione rom”, a forte rischio occupazionale (oltre un
centinaio i posti in bilico, compresi operatori e operatrici di etnia rom dei
campi attrezzati comunali, dipendenti a tempo indeterminato) in caso di mancata
soluzione dello “spacchettamento” e divisione, previsto dal bando di gara 5
lotti, del “trasporto e accompagnamento di alunni-e di etnia rom, sinti e
camminanti nelle attività di scolarizzazione obbligatoria”, dal resto delle
attività scolastiche e di mediazione interculturale, di inclusione sociale
svolte dagli stessi lavoratori e lavoratrici.
A questo rischio occupazionale e lavorativo, si aggiunge la proposta ventilata
da tempo, di spostamento delle competenze dal Dipartimento e Assessorato alle
Politiche Scolastiche (Assessore attuale Masini) a quello alla Politiche
Sociali e della Salute (Assessora attuale Danese), che dal punto di vista dell’intervento
costituirebbe un ARRETRAMENTO CULTURALE DI DECINE DI ANNI, togliendo la
rilevanza scolastica a questo tipo di attività e servizi, finora appaltati a
cooperative sociali, per riportarla sotto l’ambito di politiche e interventi
“sociali e assistenziali”. Al presidio assemblea, coperta dalle strutture Usi,
hanno partecipato parecchie decine di operatrici e operatori, specie delle
Cooperative Sociali ERMES ed “EUREKA I”, che si sono accomunati ai dipendenti
di Roma Multiservizi.


Alle 15.30 una delegazione di lavoratrici e
lavoratori con delegati di Fiadel, Cnl e USI (quest’ultimo in rappresentanza di
interessi sia di addetti-e di Roma Multiservizi che di scolarizzazione rom, a
riprova della intercategorialità dell’intervento sindacale e della complessità
delle varie vicende lavorative, praticata da sempre dall’Usi) con l’ASSESSORE
MASINI e del suo capo segreteria (non vi è stata il 23 pomeriggio la
possibilità di fare anche colloquio con il dirigente Dott. D’Amanzo,
Responsabile Unico del Procedimento per il bando di gara a 5 lotti, fuori sede
per servizio esterno).


Nel corso dell’incontro durato oltre un’ora,
sono stati fatti dalla delegazione sindacale gli aggiornamenti sula situazione,
anche dell’incontro della mattina al Ministero del Lavoro, nonché sono state
ribadite richieste, proposte e soluzioni, le stesse spiegate da un mese a
questa parte a tutti i tavoli, incontri, trattative svolti con tutti i soggetti
istituzionali (Comune -commissioni consiliari permanenti e gruppi comunali,
Prefettura, Ministero del Lavoro, Presidenza del Consiglio dei Ministri…una
“via crucis” continua).


Si sono evidenziate diverse contraddizioni e
osservazioni sul bando di gara, sulla sua opportunità e logicità, sulle pesanti
e negative ricadute occupazionali e lavorative, oltre a porre all’Assessore alcuni “quesiti e nodi
politici” sull’impatto nella città di un appalto fatto in quel modo, che già
pone problemi anche se fosse portato a termine, di controlli, vigilanza e
gestione trasparente e corretta (dalla ricollocazione di chi, dipendente
comunale, lavora nei nidi e nelle scuole, come cuoco o personale ausiliario,
dallo spezzettamento del servizio di scolarizzazione rom tra trasporto affidato
in global service ai vincitori di ogni lotto, dal resto delle attività del servizio
nelle scuole, dalla gestione della salute e sicurezza sul lavoro, alla
formazione e aggiornamento, a tutta la questione della refezione dei nidi, fino
ai temi più scottanti del RISCHIO DI ESUBERI anche tra chi lavora oggi in
Multiservizi Spa, non solo le diverse centinaia di precari con contratti a
tempo determinato ma anche quelli a tempo INDETERMINATO, per una CLAUSOLA DI
SALVAGUARDIA DI FATTO INESISTENTE, in contrasto con l’articolo del CCNL pulizie
e Multiservizi…e pure del 37 CCNL Coop Sociali, DEL CRITERIO DI RIPARTIZIONE
TRA 60% OFFERTA TECNICA E 40% OFFERTA ECONOMICA, che nei fatti fa diventare il
criterio di “offerta economicamente più vantaggiosa” in un “MASSIMO RIBASSO
CAMUFFATO”, oltre alla verifica delle tariffe utilizzate secondo il Decreto
legislativo163/2006 il Codice degli appalti, dove come base di calcolo si
utilizzano spesso le formule per le opere pubbliche, quindi come se fosse un
lavoro edile, invece delle tariffe e metodi per i servizi sociali, scolastici,
quindi ragionando come se si trattasse di UN CANTIERE e non di SCUOLE E ASILI
NIDO E SERVIZI CONNESSI).


La delegazione “sindacale”, ha spiegato
l’importanza della verifica, finora non effettuata, della proposta di
INTERNALIZZAZIONE E RI-PUBBLICIZZAZIONE ALL’AMA, aggiungendo inoltre
(integrazione delegato Usi) il fatto che mentre il Dipartimento come stazione
appaltante, ha già fatto la comunicazione a Roma Multiservizi di proroga fino
al 31 dicembre 2015, dell’affidamento per i tempi tecnici dello svolgimento del
bando di gara, analogo provvedimento NON ERA STATO FATTO ancora, nei confronti
delle 4 cooperative e strutture affidatarie del servizio e attività di
scolarizzazione rom, mediazione interculturale e inclusione sociale, creando
una ulteriore disparità di trattamento e di coerenza nel buon andamento e
funzionamento di uffici e servizi al pubblico, specie per una fascia di utenza
minorenne e in età scolare obbligatoria.


L’assessore Masini e il suo capo segreteria,
hanno risposto che questo bando di gara, è il meglio che al momento si potesse
fare, che il Mef stesso aveva sollecitato un bando di gara di appalto, che il
Comune doveva rispettare i pareri (ndr obbligatori ma NON VINCOLANTI)
dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC, guidata da Cantone) e di una
sentenza del Consiglio di Stato, su caso analogo, che per la “clausola di
salvaguardia”, poneva dei limiti per l’assorbimento di tutta la forza lavoro
impiegata nella società uscente, da parte delle subentranti, perché di deve
rispettare “la libertà di impresa posta all’articolo 41 della Costituzione” nei
servizi e opere pubbliche. Quindi se gli
appaltatori aggiudicatari dei vari lotti, avessero forza lavoro interna e una
diversa organizzazione di impresa, non sarebbero come prevedono i Contratti
Collettivi da applicarsi, obbligati all’assorbimento di tutti coloro che
lavoravano in quei servizi LO STESSO ASSESSORE MASINI HA AMMESSO CHE ESISTE IL
RISCHIO DI UN ESUBERO (tra 700/800 persone su 2500…) MA CHE SI STAVA LAVORANDO
PER CERCARE SOLUZIONI POSSIBILI.


Sulla proposta di INTERNALIZZAZIONE,
l’Assessore ha dato la classica risposta dei vincoli economici e dei rilievi
dell’Assessora al Bilancio Scozzese contrari a tale soluzione (ndr, ma è una
scelta POLITICA non tecnica…infatti la delegazione l’ha posta all’Assessore non
al dirigente che ha scritto il bando) e che se il TAVOLO INTERISTITUZIONALE
prendeva in esame la questione, non potevano…non valutarla anche in Giunta (!),
sugli altri rilievi posti non ha dato risposte o risposte evasive, come se
questo bando di gara se lo fosse trovato già pronto e non fosse “farina del suo
sacco” (Masini era infastidito, da chi aveva rilevato che sembrava un bando di
gara fatto con il meccanismo del “…COPIA E INCOLLA” da altri schemi e
riadattato...)


Sulla sollecitazione del lavoro congiunto tra
il suo Assessorato e quello alle Politiche Sociali, così come sulle questioni
di scolarizzazione rom e le varie implicazioni poste alla sua attenzione
nell’incontro, la sua frase liquidatoria è stata “CI STIAMO LAVORANDO…SIAMO GLI
UNICI ASSESSORI CHE SI SENTONO TRA LORO E CHE LAVORANO IN ACCORDO…”, con
l’aggiunta, infastidita, che sulla questione aveva già parlato giovedì (ndr
VENERDI’ 19 in incontro piuttosto confuso con cooperative e sindacato Cgil),
dimenticandosi che oltre alle Cooperative, ci sono I LAVORATORI E LE
LAVORATRICI E LE LORO RAPPRESENTANZE SINDACALI…


Si è apprezzata ovviamente la DISPONIBILITA’
DELL’ASSESSORE A RICEVERE LA DELEGAZIONE DIRETTAMENTE, però l’effetto avuto da
tutta la delegazione in modo condiviso, quando è scesa a relazionare ai
manifestanti delle varie situazioni, E’ CHE SIANO STATE PIU’ ELOQUENTI LE FRASI
“NON DETTE” o le risposte “NON DATE” che quello che è effettivamente uscito
fuori.


UN COSA E’ CERTA, LA LOTTA PROSEGUE,
VA SPOSTATA SUL PIANO GOVERNATIVO NAZIONALE


Il presidio assemblea di LAVORATRICI E
LAVORATORI, ha LANCIATO PER IL 7 LUGLIO ORE 15, PER SCOLARIZZAZIONE ROM E I
SERVIZI SOCIALI, APPUNTAMENTO A VIALE MANZONI 16, PER IL PASSAGGIO CON
L’ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI CON PRESIDIO-ASSEMBLEA E PER AVERE
INCONTRO CON L’ALTRO SOGGETTO COMPETENTE, nell’ambito della generale
mobilitazione nel “ TERZO SETTORE”, che vede impegnata non solo L’USI, ma
l’intero raggruppamento che a Roma interviene da anni, “OPERATRICI-OPERATORI
SOCIALI IN LOTTA”, dove oltre a lavoratrici/lavoratori non sindacalizzati, vi è
il lavoro congiunto di Cobas, Cub e Usi.


24 GIUGNO MATTINA: una delegazione
dell’USI e dei dipendenti di Roma Multiservizi tra i quali anche alcuni dei
licenziati del settore aree verdi scolastiche, ha partecipato al presidio con
“social corner” promosso dalla “Coalizione 27 febbraio” e dal Laboratorio
romano per lo SCIOPERO SOCIALE, al Ministero del Lavoro. Iniziativa finalizzata
ad aprire un canale di confronto e di intervento delle varie situazioni di
lavoratori e lavoratrici atipici, a partita Iva, di ordini professionali
(avvocati, architetti, archeologi, parafarmacie…), precari, intermittenti e
ricercatori,


sui vari aspetti penalizzanti del jobs act e
dei decreti attuativi, sulla mancata tutela previdenziale, sanitaria e
assicurativa che attanaglia questi settori e per evitare che provvedimenti
governativi peggiorino ulteriormente queste categorie, con riforme di ordini
(vere e proprie corporazioni) professionali e meccanismi di imposizione, tassazione
e copertura assicurativa, talmente restrittiva da porre in condizioni di
impoverimento le tante persone che, pur qualificate e specializzate e
qualificati come “lavoratori autonomi o parasubordinati”, non sono i titolari
di studi professionali e tecnici, ma sono sottoposte a regimi tali da non avere
i diritti dei lavoratori e lavoratrici dipendenti (ndr, anche se si stanno
eliminando anche quelli…), con regole e criteri come se tutti-e fossero
percettori di grandi redditi, di fatto i “peones” del lavoro autonomo, esclusi
anche dai percorsi di ammortizzatori sociali ora in vigore NEL CASO FOSSERO
CANCELLATI DAGLI ALBI PROFESSIONALI o avessero interruzioni dei rapporti
lavorativi, come per i ricercatori universitari e atipici (esclusione dal NASPI
E DALLA DIS-COLL, prevista per le collaborazioni, oltre che dalla tutela per
malattia o infortuni sul lavoro).


Dopo le 11.30 una delegazione è stata
ricevuta dal Segretario Generale del Ministero del Lavoro e dal Capo segreteria
del ministro Poletti, dove in un lungo incontro “interlocutorio” sono state
poste le varie richieste e l’inizio di un percorso di confronto e di verifica,
incontro che avrà il suo secondo appuntamento verso la metà di luglio 2015.
Mentre si svolgeva l’incontro, si è sviluppato lo “speaker’s-social corner” con
molti interventi di narrazione delle condizioni lavorative, di mancata tutela
dei diritti minimi, di analisi degli effetti dei provvedimenti governativi,
dell’atteggiamento degli ordini professionali, sempre più in futuro organismi
chiusi e selettivi. Il problema di fondo
è il ricambio tecnico e generazionale, di persone laureate e specializzate che
verrebbero poste fuori da questo settore del “mercato del lavoro”, in caso di
mancato versamento delle somme richieste, a fronte in molti casi di redditi non
superiori a quelli di un lavoratore dipendente. Non tutti-e sono evasori
fiscali, anzi le norme future andrebbero a penalizzare proprio coloro che
pagano tutto e in maniera regolare senza avere le dovute tutele di chi lavora.


Tra questi, anche
l’intervento per l’Usi confederale nazionale di Roberto Martelli (l’unico
intervento ufficiale ed esplicito di una organizzazione sindacale), con un
applaudito contributo che ha illustrato il collegamento esistente, a partire
dalle condizioni materiali, tra “il popolo delle partite Iva e del lavoro
salariato, camuffato da lavoro autonomo e parasubordinato”, con il resto del
mondo del lavoro subordinato dipendente, colpito dal pacchetto Treu del 1997
fino al Jobs Act e ai decreti attuativi, dalla distruzione dei diritti sul
lavoro e del lavoro, per arrivare alla rottura della divisione artificiale tra
dipendenti e “autonomi” a parità di condizioni di sfruttamento, come
quella  tra lavoro “intellettuale” e
manuale”, con punti comuni di convergenza di richieste e di lavoro
“laboratoriale” congiunte, in prosecuzione del percorso dello Strike Meeting di
Settembre 2014, dello SCIOPERO SOCIALE E GENERALE DEL 14 NOVEMBRE 2014, dei
Laboratori locali per lo sciopero sociale, anche con la continuazione di informazione,
socializzazione di conoscenze (ndr, il c.d. sapere operaio critico e collettivo),
attività di recupero delle forme di mutuo appoggio, mutuo soccorso, di intervento
delle CAMERE DEL LAVORO sui territori. Modalità concrete e pratiche da
sviluppare in termini di massa con il lavoro collegato delle varie situazioni
che si riconoscono in questo percorso, di fatto contrapposto alle corporazioni
professionali (le Gilde di origine medioevale e mercantili), al sindacalismo di
mestiere e corporativo e al nuovo tentativo di mettere in piedi una nuova
versione (renziana?), delle “CAMERE DEI FASCI E DELLE CORPORAZIONI” di fascista
memoria...L’iniziativa  del 24 mattina ha
dato per la prima volta a livello nazionale, visibilità e concretezza a questi
settori di lavoratori e lavoratrici, alle LORO FORME DI RAPPRESENTANZA DIRETTA
e di processi di AUTORGANIZZAZIONE, che vedono antichi sindacati come L’USI
aperti al confronto e al dialogo.