Ricevo e inoltro dalla CSP Conlutas brasiliana,  per maggiore informazione dei percorsi internazionali, dove siamo presenti. ciao inoltra
per Usi Roberto Martelli   
Nel suo 2° incontro, la 
Rete Internazionale rafforza gli assi programmatici e articola la lotta contro i 
piani di austerità
Un primo resoconto, a cura della Csp Conlutas. 
 
Con la presenza di 
quasi 200 delegati, in rappresentanza di 23 paesi e più di cinquanta 
organizzazioni sindacali e popolari di tutti i continenti, il 2° Incontro della 
Rete Internazionale di Solidarietà e di Lotta ha rappresentato un importante 
passo avanti per la costruzione di un'organizzazione che ha l'audace e 
necessario compito di mobilitare l'intera classe lavoratrice mondiale contro gli 
attacchi della borghesia in tutto il Mondo.
Per due giorni (8 e 9 
giugno), Campinas (Stato di San Paolo del Brasile) è stato teatro di intensi 
dibattiti che hanno permesso l'articolazione di azioni concrete per un periodo 
di profonda crisi e di attacchi contro i diritti e le conquiste dei lavoratori. 
E ancora meglio, con una folta rappresentanza. di dirigenti sindacali e 
attivisti di base di tutto il Mondo che sono sbarcati nel Paese portando ricche 
esperienze dai propri Paesi. Erano rappresentati i seguenti Paesi: Argentina, 
Canada, Cile, Colombia, Egitto, Spagna, Stati Uniti, Francia, Haiti, 
Inghilterra, Italia, Messico, Palestina, Pakistan, Paraguay, Perù, Portogallo, 
Sahara Occidentale, Siria, Tunisia, Turchia e 
Venezuela.
Tutte le esperienze 
condivise hanno portato elementi importanti per riaffermare l'internazionalismo 
come una necessità della classe lavoratrice. Aldilà delle particolarità di 
ciascun Paese, la congiuntura attuale è segnata in tutti i Paesi da attacchi dei 
governi, seguiti da mobilitazioni e scioperi, molti dei quali si realizzano 
contro le tradizionali direzioni sindacali, in maniera completamente spontanea. 
E molti di questi attacchi sono realizzati con gli stessi strumenti: 
precarizzazione, licenziamenti di massa, aumento del costo della vita, 
terziarizzazione e privatizzazione dei settori 
strategici.
Il motto dell'incontro, 
Molte voci, una sola lotta, si è concretizzato in quello che era più 
importante in tutte le attività: da un lato, la riaffermazione della Rete come 
una alternativa di direzione classista, democratica e indipendente per 
affrontare i padroni, i governi e le burocrazie sindacali; e dall'altro lato, il 
consenso sul fatto che il compito principale in questo momento di profonda crisi 
del capitalismo è una lotta anticapitalista conseguente, e necessariamente 
contro l'imperialismo, per sconfiggere i piani di austerità e le controriforme 
strutturali.
Questo è stato, per 
esempio, l'asse della Dichiarazione generale dell'Incontro. Posto in discussione 
nel primo giorno di dibattiti, il testo della Dichiaraziione ha ricevuto 
importanti contributi dopo gli interventi di vari delegati presenti. È stato a 
partire dal vivace dibattito dell'incontro che la Dichiarazione si è modificata 
in modo da dare maggiore risalto alla crisi attuale del capitalismo e alla 
necessità della lotta antimperialista, oltre a comprendere, nella redazione 
finale, in maniera più esplicita, il necessario dibattito sul pagamento dei 
debiti pubblici, messo in pratica da vari governi attraverso il taglio degli 
investimenti pubblici e gli attacchi ai diritti.
L'incontro è servito 
anche affinché le organizzazioni potessero approfondire altri temi importanti, 
che aiutano a costituire gli assi programmatici della Rete. Le elaborazioni su 
tematiche che coinvolgono la questione delle donne, degli immigrati, 
dell'oppressione delle minoranze (come neri e Lgbt) e della criminalizzazione 
dei movimenti sociali hanno avuto un importante avanzamento a partire dalle 
discussioni di gruppo, concretizzandosi in risoluzioni che aiuteranno ad 
articolare le lotte delle entità presenti nei loro 
Paesi.
Per la profondità 
stessa dei temi trattati, i dibattiti non si sono esauriti e il compito a 
partire da questo incontro è quello di continuare ad investire nella costruzione 
di un profilo politico della rete. Un tema che deve essere sviluppato, è ad 
esempio, quello che tratta dell'autogestione e del controllo 
operaio.
Nella valutazione di 
Sebastian Pereira, Cacau, della Segreteria Esecutiva Nazionale della 
Csp-Conlutas, l'incontro è stato vittorioso nei suoi compiti. "È stato un passo 
importante per consolidare la Rete come una organizzazione classista, 
democratica e di base, elementi che consideriamo fondamentali per garantire una 
lotta efficace contro i piani di austerità, gli aggiustamenti governativi e le 
politiche padronali che attaccano i diritti della classe lavoratrice, attraverso 
la precarizzazione, la disoccupazione, la privatizzazione e tutto ciò che è 
frutto della crisi internazionale del capitalismo".
Un altro risultato 
menzionato da Cacau è stata l'opportunità per le delegazioni internazionali di 
conoscere da vicino la Csp-Conlutas. "Un'importante parte dei delegati era al 
nostro congresso, a Sumaré, e ha avuto l'opportunità di conoscere la nostra 
confederazione e approfondire i legami di solidarietà e di lavoro comune. E, con 
questo, la CSP-Conlutas si va consolidando come un importante punto di 
riferimento sul terreno internazionale per l'unità tanto necessaria dei 
lavoratori per affrontare la difficile situazione che si passa non solo in 
Brasile ma in tutto il mondo". 
A breve, la Rete 
divulgherà con le dovute traduzioni la lista completa dei documenti discussi e 
votati durante l'incontro. Una volta che la Dichiarazione Generale, così come le 
altre risoluzioni e mozioni approvate saranno state tradotte, le metteremo a 
disposizione sul nostro sito.
 
Omaggio a 
Didi
Non potevamo non 
ricordare che tutto l'incontro è stato segnato dagli omaggi e i riferimenti a 
Dirceu Travesso, Didi, a cui spettano i maggiori meriti nella costruzione di 
questa rete.
È toccato a Christian 
Mahieux, dirigente dell'Union Solidaires (Francia), e a Cacau, di Csp-Conlutas, 
ricordare che la rete oggi esiste solo per merito della dedizione e della 
militanza di Didi, morto lo scorso 16 settembre dopo una lunga battaglia con il 
cancro. È apparso chiaro, che le loro parole esprimevano un sentimento condiviso 
da tutti i delegati lì presenti che hanno avuto l'opportunità di conoscere e 
militare al fianco di Didì.
La lotta di Didì, per 
la costruzione di una società libera da ogni forma di sfruttamento e di 
oppressione, per la costruzione di una società socialista, prosegue più viva che 
mai.
 
Tradotto dal sito della 
Csp-Conlutas: 
http://cspconlutas.org.br/2015/06/em-2o-encontro-rede-internacional-articula-luta-contra-planos-de-austeridade-e-fortalece-eixos-programaticos-da-organizacao/