[Forumlucca] PARERE FAVOREVOLE GOVERNO A COMM. INCHIESTA OMI…

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Autor: laura picchi
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Assumpte: [Forumlucca] PARERE FAVOREVOLE GOVERNO A COMM. INCHIESTA OMICIDIO SCIERI: STRALCIO SEDUTA IERI COMM. DIFESA


Istituzione
di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte del militare
Emanuele Scieri nonché sulle pratiche di nonnismo e sulle condotte ad
esso correlate in epoca antecedente e successiva alla sospensione del
servizio di leva obbligatorio.

Doc. XXII, n. 46 Amoddio.

(Esame e rinvio).
  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Elio VITO, presidente, fa presente che sulla medesima materia del documento in titolo vertono anche le proposte di legge C. Pag. 302410
Amoddio e C. 2411 Zappulla – volte a istituire una commissione
bicamerale d'inchiesta – e avverte che l'ufficio di presidenza,
integrato dai rappresentati dei gruppi, ha convenuto che la Commissione
lavori sulla proposta di inchiesta monocamerale.

  Precisa altresì che l'ufficio di presidenza, integrato dai
rappresentanti dei gruppi, ha concordato di avviare la discussione su
una proposta di inchiesta monocamerale riguardante la morte di Emanuele
Scieri, e non anche sul fenomeno del «nonnismo». Nel prosieguo dei
lavori occorrerà pertanto precisare l'ambito dell'inchiesta che si
propone.
  Andrea CAUSIN (AP), relatore,
ricorda che sono trascorsi quasi sedici anni dalla tragica morte del
militare di leva Emanuele Scieri, avvenuta il 13 agosto 1999 presso la
Caserma Gamerra di Pisa, dove lo stesso Scieri era appena giunto avendo
concluso la fase di addestramento delle reclute avvenuta presso la
Caserma Lupi di Toscana a Firenze.

  Prima di soffermarsi sul contenuto del documento in esame, ricorda
sinteticamente come si svolsero i fatti, seguendo la ricostruzione
fornita nella relazione che accompagna il documento stesso.

  Il 13 agosto 1999, esaurite le formalità di rito, alle reclute
provenienti dalla Caserma Lupi, tra cui Emanuele Scieri, venne concessa
la libera uscita, che, stando a quanto è emerso dall'indagine compiuta
dalla competente procura della Repubblica, il giovane Emanuele trascorse
passeggiando per il centro di Pisa con alcuni commilitoni.

  Alle ore 22,15 Emanuele Scieri rientrò in caserma, ma la sera,
quando fu effettuato il contrappello, i militari addetti accertarono che
non era presente in camerata. Nei giorni seguenti, nonostante di lui
non ci fosse più alcuna notizia, nessuno alla caserma Gamerra si attivò
per cercarlo o farlo cercare. Solo alle 13,50 di lunedì 16 agosto
quattro allievi parà in servizio al magazzino-casermaggio si accorsero
che ai piedi della scala della torretta di prosciugamento dei paracadute
giaceva il suo corpo senza vita.

  Né le indagini svolte dalle autorità militari, né quelle della
magistratura ordinaria hanno mai fatto pienamente luce sui contorni
della vicenda e sulle eventuali responsabilità per la morte del giovane
paracadutista. Ancora oggi la verità dei fatti non è stata accertata.

  Passando al contenuto della proposta di istituzione della
commissione d'inchiesta, composta da 5 articoli, segnala che questa trae
origine dalla necessità di fare emergere la verità su questa tragica
morte e prevede l'istituzione, a norma dell'articolo 82 della
Costituzione, presso la Camera dei deputati, di una commissione
parlamentare monocamerale di inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri,
nonché sulle pratiche di nonnismo e sulle condotte ad esso correlate in
epoca antecedente e successiva alla sospensione del servizio di leva
obbligatorio.

  Evidenzia, quindi, che per quanto riguarda l'accertamento delle
cause e delle responsabilità della morte di Emanuele Scieri, la
Commissione dovrà verificare le modalità di svolgimento dei fatti;
accertare le cause della morte e raccogliere gli elementi utili per
l'identificazione dei responsabili; accertare, da ultimo, se vi siano
state responsabilità da parte di coloro che erano preposti al controllo
all'interno della caserma Gamerra, a tal fine effettuando un'indagine
approfondita sulla gestione della stessa e verificando l'eventuale
esistenza di direttive diffuse da parte di ufficiali, sottufficiali o
graduati della caserma Gamerra atte a rendere operanti comportamenti
gravemente lesivi del codice penale militare e dei regolamenti militari.

  Per quanto riguarda, invece, l'indagine sulle pratiche di nonnismo
e sulle condotte a esso correlate in epoca antecedente e successiva
alla sospensione del servizio di leva obbligatorio, rileva che i compiti
assegnati alla commissione si possono così riassumere: raccogliere gli
elementi necessari per accertare l'entità e le cause del fenomeno, le
forme e i modi i cui si Pag. 31manifesta
e le circostanze che permettono l'esecuzione di abusi o ne rendono
difficile la repressione; accertare, con particolare riferimento agli
abusi nei riguardi dei militari di sesso femminile, l'entità del
fenomeno, la sua diffusione, le forme in cui esso si esplica e le
circostanze che permettono l'esecuzione di abusi o ne rendono difficile
la repressione. Infine, la commissione dovrà indicare eventuali misure
di carattere normativo ed amministrativo, ritenute utili per prevenire,
contrastare e reprimere i fenomeni di nonnismo.

  Con riferimento a questa seconda parte dell'inchiesta proposta dal
documento in esame, sottolinea che sarebbe opportuno che la Commissione
Difesa svolgesse una riflessione, acquisendo gli opportuni elementi di
conoscenza in merito al fenomeno del «nonnismo». Per quanto riguarda, in
particolare, la condizione del personale militare femminile e gli abusi
contro i militari donna, prospetta la possibilità di approfondire la
questione anche acquisendo informazioni attraverso il COCER.

  Riferisce poi che l'articolo 2 riguarda la composizione e la
durata della Commissione e – in linea con quanto previsto per altre
Commissioni di inchiesta della Camera dei deputati – prevede che
Commissione d'inchiesta sia composta da dieci deputati, nominati dal
Presidente della Camera dei deputati, in proporzione al numero dei
componenti i gruppi parlamentari, assicurando comunque la presenza di un
rappresentante per ciascun gruppo esistente. Per la conclusione dei
lavori della Commissione è stabilito un termine di 15 mesi dalla sua
costituzione ed è inoltre prevista la presentazione di una relazione
finale entro due mesi dalla conclusione dei lavori.

  L'articolo 3 disciplina i poteri ed i limiti della Commissione. In
particolare, stabilisce che questa: procede alle indagini e agli esami
con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria
(comma 1); non può adottare provvedimenti attinenti alla libertà e alla
segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione
nonché alla libertà personale, fatto salvo l'accompagnamento coattivo di
cui all'articolo 133 del codice di procedura penale (comma 2); ha
facoltà di acquisire copie di atti e documenti relativi a procedimenti e
inchieste in corso presso l'autorità giudiziaria o altri organismi
inquirenti, nonché copie di atti e documenti relativi a indagini e
inchieste parlamentari, anche se coperti da segreto (comma 3);
garantisce il mantenimento del regime di segretezza fino a quando gli
atti e i documenti trasmessi in copia siano coperti dal segreto (comma
4). Il medesimo articolo prevede inoltre che si applichino le norme
vigenti per il segreto di Stato nonché per i segreti d'ufficio,
professionale e bancario (comma 5); stabilisce quali atti e documenti
non devono essere divulgati, anche in relazione a esigenze attinenti ad
altre istruttorie o inchieste in corso (comma 6) e che gli ufficiali e
gli agenti di polizia giudiziaria non sono tenuti a comunicare alla
Commissione le fonti delle loro informazioni (comma 7).

  L'articolo 4 obbliga al segreto i componenti la Commissione, i
funzionari ed il personale addetto ed ogni altra persona che con essa
collabori, mentre l'articolo 5 disciplina l'organizzazione interna
prevedendo l'adozione di un regolamento interno, la possibilità per la
Commissione di deliberare di riunirsi in seduta segreta e la possibilità
di avvalersi dell'opera di agenti e di ufficiali di polizia giudiziaria
e di tutte le collaborazioni necessarie.

  Quanto alle spese per il funzionamento della Commissione sono
fissate nel limite complessivo di 50.000 euro, poste a carico del
bilancio interno della Camera dei deputati.

  In conclusione, rammenta per completezza di informazione che nel
corso della XIII legislatura la Commissione Difesa della Camera dei
deputati svolse poco dopo la morte di Emanuele Scieri sia un'apposita
audizione dell'allora Ministro della difesa, sia un'indagine conoscitiva
sulle condizioni di vita nella caserme ed in particolare sul fenomeno
del «nonnismo», Pag. 32approvando un documento conclusivo allegato al resoconto della seduta del 16 febbraio 2000.

  In conclusione, ritiene che l'obiettivo di fare piena luce sulla
tragica morte di Emanuele Scieri sia un dovere di questa Commissione e
del Parlamento, nell'interesse della verità e della giustizia e a
salvaguardia del prestigio delle istituzioni militari.
  Giuseppe ZAPPULLA (PD)
dichiara preliminarmente di ritrovarsi pienamente nella decisione
assunta dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei
gruppi, di lavorare sulla proposta di inchiesta monocamerale della
Camera dei deputati, anziché sulle proposte di inchiesta bicamerale (tra
cui quella di cui alla sua proposta di legge C. 2411), in quanto questo
permetterà di concludere più rapidamente l’iter del provvedimento e di arrivare prima all'istituzione della commissione di inchiesta.

  Si dice convinto che l'inchiesta parlamentare potrà aiutare a fare
luce e giustizia su questa inquietante vicenda, che rappresenta una
ferita aperta non solo per la famiglia e per gli amici di Emanuele
Scieri, ma anche per le Forze armate. Ricorda infatti che la morte di
Emanuele Scieri è avvenuta all'interno di una caserma e che si è
trattato non di un incidente o di un suicidio, ma di un omicidio: un
omicidio commesso all'interno di una caserma e rimasto impunito.
  Sofia AMODDIO (PD)
ringrazia tutti i colleghi che hanno sottoscritto la sua proposta e la
Commissione per l'opportunità di fare tornare a parlare di questo grave
fatto di sangue sul quale non è stata fatta ancora luce. Auspica che
questa iniziativa possa rappresentare l'occasione giusta per consentire
di cercare e finalmente di trovare la verità sulla tragica morte di
Emanuele Scieri. Nel sottolineare come anche la ministra Pinotti abbia
voluto, dopo oltre quindici anni, testimoniare la propria vicinanza su
questa vicenda ai familiari del giovane siciliano, parlando
personalmente con la madre, auspica che si possa realizzare in
Commissione e in Assemblea un'ampia convergenza di tutte le forze
politiche affinché si giunga velocemente all'istituzione della
commissione d'inchiesta.
  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL)
ringrazia l'onorevole Amoddio per l'iniziativa, che condivide,
evidenziando la necessità di fare luce su questa vicenda opaca.
Sottolinea il coraggio e la determinazione dei familiari del giovane
Emanuele Scieri, che non hanno mai rinunciato a ricercare la verità.
Auspica che in questa occasione possa concretizzarsi un modo nuovo e
diverso di affrontare la tragica vicenda, rispetto alla quale con
certezza si sa solo che la morte del giovane Emanuele Scieri avvenne
all'interno di una caserma e che non si trattò di un omicidio
intenzionale, ma di un grave episodio di nonnismo finito tragicamente.

  Esprime il proprio convincimento che simili episodi non si debbano
mai più ripetere e invita la Commissione a procedere speditamente
nell'iter per consentire alla commissione d'inchiesta di disporre di
tempo sufficiente per svolgere i propri lavori.
  Gian Piero SCANU (PD), sull'ordine dei lavori, chiede al presidente chiarimenti sul prosieguo dei lavori.
  Elio VITO, presidente,
chiarisce che si procederà come di consueto: una volta conclusa la
discussione di carattere generale, si procederà a fissare il termine per
la presentazione di emendamenti, fermo restando che il relatore potrà
proporre le modifiche del testo che riterrà opportune.
  Gian Piero SCANU (PD)
ritiene che la prossima seduta potrà essere dedicata alla prosecuzione
della discussione di carattere generale, per dare modo a tutti i gruppi
di intervenire.
  Il sottosegretario Domenico ROSSI
dichiara che il Governo è favorevole all'inchiesta sulla morte di
Emanuele Scieri, concordando con il relatore e con il deputato Pag. 33Zappulla
sul fatto che è interesse anche delle Forze armate che si faccia luce
su episodi circoscritti che nuocciono all'immagine delle Forze armate
nel loro complesso.

  Quanto agli altri oggetti di inchiesta di cui alla proposta in
esame, chiarisce che il Governo condivide le valutazioni del relatore,
sottolineando che, per quanto attiene al fenomeno del «nonnismo», è in
atto nelle Forze armate un costante e attento monitoraggio. Aggiunge
che, nell'ambito di tale monitoraggio, sono stati elaborati documenti
che mostrano i contorni attuali del fenomeno e che, ove la Commissione
Difesa li ritenga utili, possono essere messi a sua disposizione. Per
quanto riguarda poi gli abusi nei confronti di militari di sesso
femminile, fa presente che è stato costituito, nell'ambito del Ministero
della difesa, un apposito organismo per le pari opportunità. In
conclusione, pur nel rispetto delle prerogative parlamentari, esprime
l'avviso che concentrare l'inchiesta parlamentare sulla morte di
Emanuele Scieri possa consentire alla futura commissione di inchiesta di
giungere più rapidamente al risultato.
  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.