Autor: usiait1@virgilio.it Data: Para: precari_roma CC: lavoratorideicanili Assunto: [Precari_roma] 20 GIUGNO 2015 ORE 15 ROMA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
DAL COLOSSEO, in allegato appello e primi firmatari FERMIAMO LA STRAGE...
Comunicato per pubblicazione, diffusione e divulgazione, grazie
FERMIAMO LA STRAGE
L'Europa nasce o muore nel Mediterraneo.Pace, sicurezza, benessere sociale ed
economico si raggiungono solamente se si rispettano l'universalità dei diritti
umani di ogni donna e di ogni uomo.La regione del Mediterraneo è una polveriera
ed il mare è oramai un cimitero a cielo aperto. Dall'inizio del 2015 nel
mediterraneo sono morte più di1700 persone. L'Europa, per storia, per cultura,
per geografia, per il commercio, è parte integrante di questa regione ma sembra
averne perso memoria.
Il dramma di profughi e migranti, il loro
abbandono in mano alle organizzazioni criminali, il dibattito su come, dove e
chi colpire per impedire l'arrivo di uomini e donne che cercano rifugio o una
vita dignitosa in Europa, non è altro che l'ultimo atto che testimonia
l'assenza di visione politica da parte dei governi dell'UE.
Questa drammatica situazione ha
responsabilità precise: le scelte politiche e le leggi dei governi europei che
non consentono nessuna via d'accesso sicura e legale nel territorio dell'UE e
costruiscono di fatto quelle barriere che provocano migliaia di morti nel
Mediterraneo, nel Sahara, nei paesi di transito, nella sacca senza uscita che
si è creata in Libia. Scelte
coscienti e volute che configurano un crimine contro l'umanità.
La risposta dell'UE, confermata nell'Agenda
Europea sull'immigrazione, ripropone soluzioni che hanno già dimostrato di
essere miopi e di produrre effetti opposti agli obiettivi dichiarati.
Aumentare le risorse per avere più
controlli e più mezzi per pattugliare le frontiere, anziché salvare vite umane,
è sbagliato e non fermerà le persone che vogliono partire per l'Europa.
I conflitti irrisolti e le guerre hanno
prodotto ad oggi, oltre 4 milioni di profughi palestinesi, circa 200.000
saharawi accampati nel deserto algerino, 9 milioni di siriani tra sfollati e
profughi, 2 milioni di iracheni sfollati. Il flusso di uomini e donne
dall'Afghanistan e dall'inferno della Libia, le persone in fuga dalla Somalia,
dall'Eritrea, dal Sudan e da altri paesi africani, da anni è continuo.
Dietro
le storie di queste persone oltre a povertà, malattie, dittature e guerre, ci
sono interessi politici ed economici internazionali.
Guerre, povertà, saccheggio delle risorse
naturali, sfruttamento economico e commerciale, dittature, sono le cause
all'origine delle migrazioni contemporanee. Essere liberi di muoversi, migrare,
deve essere una conquista dell'umanità non una costrizione.
L'Europa deve costruire una risposta di
pace, di convivenza, di democrazia, di benessere sociale ed economico,
ispirandosi al principio di solidarietà e abbandonando le politiche
securitarie, dell'austerità, degli accordi commerciali neolibertisti, di
privatizzazione dei beni comuni. L'Europa deve investire sul lavoro dignitoso,
sulla giustizia sociale, sulla democrazia e sulla sovranità dei popoli.
L'Europa siamo noi. Noi dobbiamo fare
l'Europa sociale solidale.
Le nostre dieci priorità per uscire
dall'emergenza e costruire l'Europa del futuro sono:
✓La UE attivi subito un programma di ricerca
e salvataggio in tutta l'area del Mediterraneo.
✓Si ritiri immediatamente ogni ipotesi di
intervento armato contro i barconi che, oltre a non avere alcuna legittimità,
come ribadito dal Segretario dell'ONU Ban Ki-Moon, rischia di produrre solo
altri morti e alimentare ulteriori conflitti.
✓Si rinunci all'ennesimo strumento di una
più ampia strategia di esternalizzazione delle frontiere europee. Si aprano
subito canali umanitari e vie d'accesso legali al territorio europeo, unico
modo realistico per evitare i viaggi della morte e combattere gli scafisti.
✓Si attivi contestualmente la Direttiva
55/2001, garantendo così uno strumento europeo di protezione che consenta la
gestione dei flussi straordinari e la circolazione dei profughi nell'UE.
✓Si sospenda il regolamento Dublino e si
consenta ai profughi di scegliere il Paese dove andare sostenendo
economicamente, con un fondo europeo ad hoc, l'accoglienza in quei Paesi sulla
base della distribuzione dei profughi. Ciò nella prospettiva di arrivare presto
ad un sistema europeo unico d'asilo e accoglienza condiviso da tutti i Paesi
membri.
✓In attesa di un sistema unico europeo, si
metta in campo, in tutti i Paesi membri, un
sistema stabile d'accoglienza, unitario e diffuso, per piccoli gruppi,
chiudendo definitivamente la stagione dell'emergenza permanente e dei grandi
centri, che ha prodotto e produce corruzione e malaffare. Un sistema pubblico che metta al centro
la dignità delle persone, con il coinvolgimento dei territori, dei comuni, con
soggetti competenti, procedure trasparenti e controlli indipendenti.
✓Si intervenga nelle tante aree di crisi per
trovare soluzioni di pace, senza alimentare ulteriori guerre, o sostenere nuovi
e vecchi dittatori, promuovendo concretamente i processi di composizione dei
conflitti e le transizioni democratiche, la difesa civile e non armata, le
azioni nonviolente, i corpi civili di pace, il dialogo tra le diverse comunità.
✓Si sospendano accordi - come i processi di
Rabat e di Khartoum - con governi che non rispettano i diritti umani e le
libertà, bloccando subito le forniture di armamenti.
✓Si programmino interventi di Cooperazione
per lo sviluppo locale sostenibile nelle zone più povere, dove lo spopolamento
e la migrazione sono endemici e non si consenta alle multinazionali di usare
per interessi privati i programmi europei di aiuto allo sviluppo.
✓Si sostenga un grande piano di investimenti
pubblici per l'economia di pace, per il lavoro dignitoso e per la riconversione
ecologica. Si sostenga la rinegoziazione dei debiti pubblici ed annullamento
dei debiti pubblici non esigibili o prodotti da accordi e gestioni clientelari
o di corruzione.
Salvare
vite umane, proteggere le persone, non i confini!
Le organizzazioni firmatarie di questo
appello invitano a partecipare alla giornata di mobilitazione internazionale il
prossimo 20 giugno 2015 a Roma
Adesioni al 20
maggio 2015
ACLI, ACT -
Agire, Costruire, Trasformare, ACTION, AMM - Archivio delle Memorie Migranti,
ANPI, ANSI, Antigone, ARCI, ASGI, Associazione culturale Gianfrancesco Serio,
Associazione Di Vivi, Associazione per i Diritti Umani, Associazione nazionale
Per la Pace, Associazione per la Pace nel Centopievese, Associazione Sant'Angelo Solidale Onlus,ATTAC
Italia, Auser, Casa dei Diritti Sociali, Centro Astalli, CGIL, CIAC, CILD,
CIPSI, CIR, Cittadinanzattiva, Comitato no-tem, Coordinamento Nord Sud del
Mondo, CNCA, Coop Soc Progetto Con-Tatto, Coordinamento Universitario, COSPE,
Costruire, CRIC, Dieci e Venticinque, Dimensioni Diverse, European
Alternatives, FIOM-CGIL, FOCSIV, Fondazione Serughetti Centro Studi La Porta,
Fratelli dell'Uomo, Gas del Parco di Milano, Gruppo Abele, Gruppo Consiliare
del Comune di Milano Sinistra per Pisapia, GUS, La Rete scuole senza permesso
di Milano, LasciateCIEntrare, LEGAMBIENTE, LIBERA, LUNARIA, NAGA, NIGRIZIA, Noi
siamo Chiesa, Per me Modena (gruppo consiliare Comune di Modena), PRIME Italia,
Progetto Diritti, Progetto Diritti di Roma, Rete della Conoscenza, Rete della
Pace, Rete degli Studenti Medi, Rete Primo Marzo, Rete Progetto Diritti Milano,
Rete Scuole Senza Permesso di Milano, Sbilanciamoci, SEI-UGL, SOS Razzismo,
Senza Confine, Trasformare, Unione degli Studenti, UDU-Unione degli
Universitari, UIL, ULAIA ArteSud, USI, Verità e Giustizia per i nuovi
Desaparecidos,.
Aderiscono
inoltre:
Alex Zanotelli,
Assunta Signorelli, Carla Ermoli, Enrico Peyretti, Francesco Mortelli, Leo
Piacentini, Luigi Ciotti, Maso Notarianni, Renata Moretti, Savino Pezzotta,
Sergio Maestroni (Sindaco di Pregnana Milanese).