[nuovopci] Non è la borghesia imperialista e il suo clero ch…

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Autor: \(nuovo\) Partito comunista italiano
Data:  
A: npci.inter
Assumpte: [nuovopci] Non è la borghesia imperialista e il suo clero che sono forti. Sono le masse popolari che non fannoancora valere la loro forza


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Comunicato CC 16/2015 - 14 giugno 2015

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Il IV Congresso del Partito dei CARC [7], il convegno costitutivo di
Coalizione sociale, il radicamento territoriale del M5S e la lezione del
governo Tsipras della sinistra borghese in Grecia.

NON È LA BORGHESIA IMPERIALISTA E IL SUO CLERO CHE SONO FORTI. SONO LE
MASSE POPOLARI CHE NON FANNO ANCORA VALERE LA LORO FORZA: A NOI
COMUNISTI SPETTA SPRIGIONARLA!

_Sviluppando la mobilitazione rivoluzionaria delle masse popolari
preveniamo con successo la guerra tra poveri fomentata dalla borghesia
imperialista e dai suoi accoliti della Lega Nord e dei gruppi
scimmiottatori del fascismo._

Con il Congresso in corso a Firenze (13 e 14 giugno) i comunisti del
P.CARC decidono di fare della creazione delle condizioni per la
costituzione del Governo di Blocco Popolare [8] (GBP), il governo
d'emergenza delle masse popolari organizzate, il centro della loro
attività nel futuro immediato, come ben delineato e spiegato nei
documenti congressuali [7]. Una settimana fa (6 e 7 giugno) a Roma
Maurizio Landini, forte del suo ruolo di segretario generale della FIOM
e del suo prestigio personale, ha riunito più di mille persone
rappresentanti di decine di associazioni e provenienti da ogni parte
d'Italia nel convegno fondatore di Coalizione sociale [9].

Le elezioni regionali e comunali del 31 maggio hanno sanzionato il
radicamento territoriale del M5S di Beppe Grillo.

È compito di tutti i comunisti, di quelli già oggi organizzati nel nuovo
Partito comunista italiano o nel P.CARC e di quelli che via via si
uniranno a noi nell'opera di fare dell'Italia un nuovo paese socialista,
valorizzare la relazione tra questi avvenimenti: essa può accelerare il
corso della rivoluzione socialista nel nostro paese.

Con il Congresso del P.CARC la lotta per far prevalere la mobilitazione
rivoluzionaria delle masse popolari sulla mobilitazione reazionaria ha
un gruppo promotore e dirigente dichiarato, dotato di un preciso piano
d'azione, saldamente ancorato alla dottrina e alla tradizione del
movimento comunista. L'instaurazione del socialismo è la sola via
d'uscita dalla crisi generale del capitalismo e dal disastroso corso
delle cose che la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti
europei, americani e sionisti impone al mondo. La borghesia imperialista
e il suo clero sono riusciti a imporre all'umanità l'attuale disastroso
corso delle cose principalmente a seguito dell'esaurimento della prima
ondata della rivoluzione proletaria scatenata dalla Rivoluzione
d'Ottobre. L'esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria
fu dovuto principalmente ai limiti di noi comunisti nella comprensione
delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta di classe.
Senza teoria rivoluzionaria il movimento rivoluzionario non può
svilupparsi oltre un livello elementare. L'instaurazione del socialismo
è del tutto possibile oltre che necessaria per la salvezza dell'umanità,
ma occorre un partito comunista che adotta a guida della sua attività la
scienza, scoperta da Marx, delle attività con cui gli uomini fanno la
loro storia. Il P.CARC quindi ha le premesse necessarie a diventare
capace dell'impresa che fa propria.

Il miglior contributo che oggi possono dare alla lotta contro il
disastroso corso delle cose i personaggi e i gruppi della sinistra
borghese, gli esponenti della sinistra dei sindacati di regime e dei
sindacati di base e alternativi, gli esponenti democratici della società
civile e dell'amministrazione pubblica, è che usino il proprio
prestigio, le proprie relazioni e le proprie risorse per promuovere
l'organizzazione delle masse popolari e in particolare della classe
operaia. Che gli operai delle aziende capitaliste costituiscano in ogni
azienda organizzazioni operaie (OO), che i lavoratori delle aziende e
delle istituzioni pubbliche costituiscano organizzazioni popolari (OP),
che le masse popolari, i disoccupati, gli studenti, le casalinghe, i
pensionati e gli immigrati costituiscano organizzazioni popolari in ogni
zona d'abitazione: questa è la condizione indispensabile per la
costituzione del governo d'emergenza delle masse popolari, il GBP.
Quest'opera può essere fortemente accelerata dal contributo di chi oggi
ha prestigio, relazioni e risorse: questo è il ruolo della Coalizione
sociale promossa da Maurizio Landini.

Lungi da noi l'idea che Landini concepisca in questo modo la sua opera.
Lungi da noi l'idea che questa sia lo scopo consapevolmente perseguito
dai personaggi e dalla gran parte delle persone e degli organismi che si
sono mobilitati all'appello di Landini. Al contrario: nei discorsi fatti
al Convegno di Roma domina di gran lunga il pregiudizio che l'attuale
disastroso corso delle cose sia dovuto alle politiche che le autorità
per errore o cattiveria seguirebbero, mentre in realtà esso è dovuto
alle leggi del modo di produzione capitalista che le autorità borghesi
per loro natura non possono violare. I rimedi proposti nel Convegno sono
coerenti con quel pregiudizio e oppongono a una "cattiva" politica una
"buona" politica sempre fondata sul modo di produzione capitalista: un
proposito del tutto campato in aria. Quanto a concezione del mondo e a
propositi, il Convegno di Roma resta quindi interamente ristretto
nell'ambito della sinistra borghese e della sua impotenza. Ma
l'operazione pratica che ha messo in moto, per le condizioni in cui essa
si svolgerà se si sviluppa, andrà in tutt'altra direzione, proprio
perché la realtà ha le sue proprie leggi e gli individui e gli organismi
sono liberi solo nella misura in cui le conoscono e le applicano.

La questione principale non è quindi quali sono le idee e le intenzioni
dei promotori di Coalizione sociale. Principale è che l'opera che
possono compiere nella situazione attuale, pena il fallimento
dell'impresa che hanno lanciato, è la promozione dell'organizzazione
delle masse popolari e in primo luogo degli operai, la formazione di OO
e OP che costituiranno un proprio governo d'emergenza. Se non si
concretizzasse nella promozione capillare di OO e OP, l'opera che
Landini ha illustrato nel discorso con cui ha chiuso il convegno di Roma
[10] non avrebbe futuro. Noi comunisti faremo quanto è nelle nostre
forze e risorse perché questo sia lo sviluppo dell'iniziativa lanciata
dal segretario generale della FIOM.

Le elezioni regionali e comunali del 31 maggio hanno confermato il
crescente distacco delle masse popolari dalla Repubblica Pontificia e
contemporaneamente il radicamento territoriale del Movimento 5 Stelle:
sono i risultati più importanti di quelle elezioni. Il M5S è quindi
sempre più messo dal suo stesso successo di fronte alla scelta: o darsi
alla mobilitazione delle masse popolari o essere travolto nella crisi
del sistema politico borghese perché nel suo ambito non potrebbe
mantenere nessuna delle promesse per cui ha avuto successo.

La crisi della Repubblica Pontificia (RP) è confermata anche dagli
scandali che si susseguono. Significativa non è la realtà che essi
portano a conoscenza di tutti. Che Roma, capitale della Repubblica
Pontificia e sede della Corte Pontificia e della Curia Vaticana sia
anche il centro nazionale della criminalità, della speculazione, della
corruzione e del malaffare, è cosa di lunga data e lo sapevano tutti
quelli che avevano i mezzi e la volontà di saperlo. Significativo è che
le fazioni dei vertici della RP sono entrati in un clima da "muoia
Sansone con tutti i filistei" e si combattono tra loro senza esclusione
di colpi.

Le stesse operazioni criminali dei vertici della Repubblica Pontificia,
dell'Unione Europea, della Comunità Internazionale dei gruppi
imperialisti europei, americani e sionisti sempre più creano le
condizioni per mettere fine al sistema di relazioni sociali e
internazionali di cui sono espressione. Lo confermano le sanguinose
operazioni economiche, politiche e militari con cui rendono impossibile
a milioni di persone di continuare a vivere nei loro paesi e nello
stesso tempo in Europa, nell'America del Nord e in Australia le
perseguitano e le sfruttano senza limiti quando sono costrette a
emigrare.

Il capitalismo comporta la distruzione degli uomini e dell'ambiente. Sta
a noi comunisti dare alle masse popolari la direzione di cui hanno
bisogno per ribellarsi e costruire il nuovo mondo comunista. Dipende
principalmente da noi.

Lo conferma la pantomima che da mesi le autorità europee e americane
recitano con il governo della sinistra borghese instaurato in Grecia con
la vittoria elettorale di Syriza lo scorso 25 gennaio. Tsipras e il suo
governo si sono molto impegnati a dimostrare che sono soci ragionevoli e
affidabili dei banchieri europei e americani e delle loro autorità,
mentre non si sono per nulla impegnati a mobilitare le masse popolari
greche a organizzarsi e a prendere misure efficaci per far fronte alla
crisi generale del capitalismo, alle classi reazionarie greche e ai loro
padrini europei, americani e sionisti. Questi non sanno che soluzione
dare alla crisi del sistema politico borghese greco. Essa infatti non è
nata né dalla miseria in cui hanno ridotto gran parte della popolazione
greca (se questa fosse la causa principale della crisi del sistema
politico borghese in Grecia, in molti altri paesi europei saremmo allo
stesso punto) né dalla particolare abilità della sinistra borghese greca
che comunque ha pochi mesi di vita. La crisi del sistema politico
borghese in Grecia nasce dal fatto che la storia ha lasciato in eredità
al popolo greco un partito comunista (KKE) irriducibile e ben radicato
nelle masse popolari. Questo fa la differenza tra la Grecia e gli altri
paesi europei. E né le classi reazionarie greche né le autorità europee,
americane e sioniste hanno finora trovato il modo di eliminare questa
particolarità.

Tutto conferma che non è la borghesia imperialista e il suo clero che
sono forti: sono le masse popolari che non fanno ancora valere la loro
forza. Ma le masse popolari possono dispiegare la loro forza solo grazie
alla direzione della classe operaia mobilitata e organizzata attorno al
suo partito comunista. Sta quindi a noi comunisti diventare il partito
comunista capace del proprio ruolo, capace di comprendere in maniera
sufficiente le condizioni, le forme e i risultati della lotta di classe
nel nostro paese e di portarla fino all'instaurazione del socialismo!

Il nuovo Partito comunista italiano è un partito ancora piccolo, ma ha
già compiuto un grande lavoro per mettere in chiaro i limiti che hanno
portato all'esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria,
per mettere a punto la strategia e i principi di tattica e organizzativi
che i comunisti devono seguire per essere promotori efficaci della
rivoluzione socialista. È ad assimilare e sviluppare i risultati di
questo lavoro che il nuovo Partito comunista italiano chiama tutti i
lavoratori avanzati, in primo luogo gli operai. Ad assimilare e
sviluppare i risultati di questo lavoro il nuovo PCI chiama le donne
delle masse popolari, i giovani, gli immigrati, i disoccupati. A dare il
loro contributo a questo lavoro il nuovo PCI chiama i pensionati delle
masse popolari.

Il nuovo Partito comunista si appella a tutti gli operai avanzati, ai
giovani, ai lavoratori, alle casalinghe, agli immigrati e ai pensionati
avanzati perché si dedichino senza riserve alla rivoluzione socialista e
raggiungano le file del (n)PCI costituendo ovunque nella clandestinità
Comitati di Partito. Il primo passo è organizzarsi, studiare il
_Manifesto Programma_ del Partito e mettersi clandestinamente in
contatto con il Partito.

Questa è la via per provvedere al nostro futuro e per aiutare la masse
popolari di tutto il mondo.

La rinascita e la vittoria del movimento comunista sono certi, perché
l'umanità non ha altro futuro di vita e di progresso.

Per cambiare il corso catastrofico delle cose, bisogna porre fine al
sistema imperialista mondiale!
Il primo paese imperialista che romperà le catene della Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti
mostrerà la strada e aprirà la via anche alle masse popolari degli altri
paesi!
L'Italia è un paese imperialista abbastanza grande e per di più sede del
Papato, uno dei pilastri del sistema imperialista mondiale: possiamo e
dobbiamo assumere questo compito a beneficio nostro e di tutta
l'umanità!

Quelli che aspirano a diventare comunisti devono costituire ovunque
nella clandestinità Comitati di Partito: sono i promotori e il
retroterra delle OO e delle OP, le loro basi rosse!

I Comitati di Partito devono fare di ogni lotta rivendicativa e di ogni
protesta una scuola di comunismo. Devono far sorgere organismi operai e
popolari che si coordinino fino a costituire e imporre il Governo di
Blocco Popolare e marciare verso l'instaurazione del socialismo.

Questa è la Guerra Popolare Rivoluzionaria [11] che il nuovo Partito
comunista promuove in Italia!

Questa è l'impresa a cui devono concorrere tutti gli elementi avanzati,
responsabili e coscienti delle masse popolari!

Il _ Manifesto Programma [12]_ del nuovo Partito comunista è il proclama
e il programma della GPR che instaurerà il socialismo nel nostro paese!

Non chiediamo di essere d'accordo con noi, chiediamo molto di più:
chiediamo di mettersi all'opera con noi per fare dell'Italia un nuovo
paese socialista!

_**************_

_Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[13]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [13]_].
_

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[9] https://www.youtube.com/watch?v=3SQ1JQAWDqk
[10] https://www.youtube.com/watch?v=O7YzfufqOdg
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