Re: [Forumlucca] Sulle dichiarazioni del generale Am Italia …

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著者: laura picchi
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新しいトピック: [Forumlucca] IN MEMORIA DEL PROF. GIUSEPPE CASARRUBEA DI LAURA PICCHI
題目: Re: [Forumlucca] Sulle dichiarazioni del generale Am Italia Leonardo Tricarico su Ustica

SALVO VITALE VI PRESENTA (X CHI NON LO CONOSCE) CHI ERA UNO DEI MIEI
AMATI MAESTRI, DA OGGI HO UNA RESPONSABILITA' IN PIU', FARE MEMORIA CON
IL MIO IMPEGNO QUOTIDIANO DI RICERCATRICE STORICA DI GIUSEPPE CASARRUBEA:

Salvo VitaleRicordo di Giuseppe Casarrubea

Forse è ancora presto per accorgersi della grande perdita che, non solo
Partinico, ma tutto il mondo della cultura europea ha subito
con la morte di Giuseppe Casarrubea. Avrebbe potuto essere un docente
universitario, ma, rispetto agli storici accademici aveva scelto di
lavorare nella sua casa, nel suo paese, a tempo pieno, con molta umiltà,
in silenzio, ma mettendo bene in evidenza tutto quello che lo divideva
da interpretazioni storiografiche frettolose e imprecise. Il suo metodo
si ispirava a quello del grande storico Braudel, ovvero
all’approfondimento delle microstorie, come tasselli per comporre la
macrostoria. E proprio la sua casa di Partinico era diventata una
sorta di centro di documentazione di tutto quello che è successo nel
mondo, dalla seconda guerra mondiale ad oggi: documenti del NARA di
College Park, rapporti degli archivi inglesi di Kew Garden e
soprattutto del Servizio informazioni e Sicurezza (SIS) italiano , ma
anche di quello sloveno di Lubiana e di quello ungherese. Per non
parlare dell’impressionante mole di documenti relativi al biennio
1945-47 , ovvero al “governo” americano in Sicilia e alle strategie del
capo del controspionaggio Angleton, il quale, nella sua ossessione
anticomunista non esitò a reclutare tutto l’apparato vetero e
neofascista utilizzandolo in modo spregiudicato, spesso con metodi
terroristici. In questo contesto, prima e dopo che i materiali degli
archivi americani vennero desecretati da Clinton, gli studi di Giuseppe
Casarrubea hanno scavato in fondo, radiografato nei minimi particolari
quello che egli considerava il “buco nero” da cui è nata la repubblica
italiana, ovvero la strage di Portella della Ginestra. I rapporti del
banditismo di Giuliano con il mondo politico, con le forze dell’ordine,
con militari, prefetti, uomini d’affari, mafiosi, si snodano con
un’impressionante analisi. Forse, alla base di tutto ciò c’è stata anche
la memoria del padre, ucciso in uno degli agguati della banda Giuliano
e del cui episodio egli era riuscito a tracciare tutti i particolari,
con i nomi degli assassini e il tentativo di fare passare gli aggressori
come aggrediti. I suoi studi sull’origine della Repubblica Italiana,
condotti assieme allo storico Giuseppe Tranfaglia, con la stretta
collaborazione di Mario Cereghino, sono ormai considerati un classico
per chi vuole individuare l’origine dei mali che si sono poi sviluppati,
non solo in Sicilia, sino ad oggi.
Ma sarebbe riduttivo pensare a
Casarrubea come “lo storico di Portella”. Egli si è dedicato a una serie
di altre attività, dalla partecipazione alle esperienze educative
condotte da Danilo Dolci a Partinico , al movimento di Cooperazione
educativa, alla realizzazione, all’interno delle scuole medie di Cinisi e
di Partinico, dove fu preside, di modelli educativi alternativi.
Proprio a Cinisi provò a realizzare un archivio dedicato a Peppino
Impastato, che, dopo il suo trasferimento venne ignorato e accantonato. A
Partinico egli continuò ad agire nella prospettiva segnata da Dolci, al
quale ha dedicato l’ultimo suo libro, “Coltivare uomini”. Ma già in
precedenza, assieme a Giuseppe Cipolla, si era dedicato a scrivere e
pubblicare aspetti riguardanti la società e la storia del territorio
partinicese, ma anche la ricostruzione di momenti antropologici,
etnologici, economici, come nel suo quasi sconosciuto libro “Quotidiano e
immaginario in Sicilia”. Casarrubea in un certo periodo della sua vita
ha cercato anche di animare la vita politica di Partinico all’interno
del Partito Comunista,con un chiaro indirizzo di lotta contro la mafia,
rimanendo legato a buona parte degli uomini “storici” della sinistra
siciliana che avevano partecipato alle lotte per l’emancipazione della
Sicilia. Fu anche candidato alle elezioni politiche nazionali, in un
momento in cui la crisi della sinistra si legava con l’ascesa del
berlusconismo e non fu eletto per pochi voti. E’ impresa ardua citare
la sconfinata bibliografia di Casarrubea, il grande numero dei suoi
scritti e delle sue ricerche, in riviste, interviste, giornali,
televisioni, ma soprattutto nel suo blog , dove negli ultimi anni
scriveva le sue riflessioni. L’auspicio è quello che le sue “carte”, le
sue ricerche già avviate, il suo archivio, i suoi libri e il patrimonio
artistico che egli ha raccolto con scrupolosa cura, non rimangano
scartoffie da chiudere a chiave in pasto ai topi , ma diventino
patrimonio di tutti. Del resto egli aveva provato a cedere tutto al
Comune, il quale avrebbe dovuto sistemare l’archivio a Palazzo Ram, ma
poi, come spesso succede a Partinico, non se n’è fatto niente. Ciao,
Giuseppe, non ti dimenticheremo, anche perché tu ci hai dato tutti gli
elementi e i motivi per non farti dimenticare.
Salvo Vitale


DA TELEJATO NOTIZIE: http://www.telejato.it/home/cronaca/si-e-spento-giuseppe-casarrubea/


PresidioPermanente MarcuccieLorenziniA
Giuseppe Casarrubea: ciao amico mio, eri arrivato nella stanza della
verità per Portella ma anche per il resto, ciao MIO AMATO MAESTRO.
Grazie AMICO MIO, RIPOSA IN PACE. laura picchi


IL CAPOLAVORO DI GIUSEPPE CASARRUBEA SCRITTO CON MARIO CEREGHINO
STATI UNITI, EVERSIONE NERA E GUERRA AL COMUNISMO 1943-1947


AVREI VOLUTO INVIARE IL MIO LAVORO SU USTICA AL PROF. CASARRUBEA, ORA APPENA DISCUTO LA TESI
GLIELA DEDICHERO' ALLA MEMORIA.


VI ABBRACCIO. LAURA PICCHI