[Precari_roma] RESOCONTO E FOTO PRESIDIO ASSEMBLEA COMUNITA'…

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Author: usiait1@virgilio.it
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To: precari_roma
CC: sm-roma
Subject: [Precari_roma] RESOCONTO E FOTO PRESIDIO ASSEMBLEA COMUNITA' CAPODARCO DI ROMA ONLUS...PRIMA I SOLDI E POI NE RIPARLIAMO, PROCLAMATO STATO DI AGITAZIONE SINDACALE










per pubblicazione e divulgazione, grazie





Comunicato sindacale RESOCONTO ASSEMBLEA PRESIDIO
COMUNITA’ CAPODARCO DI ROMA ONLUS 5 GIUGNO 2015 –                                                  a cura di Unione Sindacale Italiana
Usi 


e mail usiait1@???,
blog www.unionesindacaleitaliana.blogspot.com,

archivio storico www.usistoriaememoria.blogspot.com,
sito nazionale www.usiait.com



Si
è svolto il 5 giugno 2015, presso la Comunità Capodarco di Roma Onlus a via
Lungro, un presidio con copertura di assemblea sindacale, promosso da Cgil,
Cisl. Uil, Usi e dalle Rsa interne, nella fascia oraria dalle 10 alle 13.

L’iniziativa
che si è svolta pacificamente e indetta in modo congiunto, alla quale si sono
alternate diverse decine di lavoratori e lavoratrici, soprattutto dei servizi
socio sanitari privati e garantendo comunque le prestazioni indispensabili all’utenza,
si è resa necessaria dopo l’infruttuoso incontro sindacale del 1° Giugno 2015,
dove l’Ente, accreditato per servizi di riabilitazione e socio sanitari,
assistenziali, principalmente per conto di Regione Lazio e Comune di Roma
Capitale, ha rappresentato la situazione di non poter rispettare l’accordo
sindacale e il piano di rientro, sottoscritti dai sindacati e dalle Rsa interne
a marzo, sul recupero di retribuzioni arretrate da dicembre 2014 e la ripresa
del pagamento regolare di stipendi e salari, a causa di ritardi e difficoltà
burocratiche con le Pubbliche Amministrazioni committenti (e non paganti le
fatture a prestazioni lavorative e servizi erogati), con una conseguente
mancanza di liquidità.

Durante
il presidio e assemblea, si sono succeduti vari interventi dei dirigenti
sindacali e di lavoratori e lavoratrici di Capodarco, che hanno approfondito i
vari temi ancora rimasti in sospeso non solo sul tavolo di confronto e
trattativa sindacale, ma che a partire da una condizione economica e di vita
fortemente disagiata da questi ritardi e mancati pagamenti, ha mantenuto
nonostante le promesse e gli impegni verbali dei responsabili dell’Ente, una
condizione pesante per carenze sull’organizzazione del lavoro, su carichi di
lavoro non equilibrati (specie per le lavoratrici che sono ancora addette alle
prestazioni lavorative “di genere”, solo con pazienti e utenti donne, nonostante
l’aggravio di mansioni e ritmi di lavoro estenuanti), su turni e ritmi di
lavoro troppo gravosi e su una situazione, segnalata e comunicata dal Rls
interno più volte in via gerarchica e ottemperata parzialmente, su salute e
sicurezza sul lavoro. Si sono infatti registrati, 5 infortuni sul lavoro nei
primi 5 mesi dell’anno 2015, una media mai avuta nell’Ente in tanti anni.

Dopo
diversi approfondimenti e verifiche sul lavoro di informazione e
sensibilizzazione tra colleghi e colleghe, che ancora sono convinti che la
situazione economica si risolverà come nel passato (eppure il fatto che nessun
sindacato abbia firmato un altro accordo per il secondo piano di rientro di
salari e stipendi arretrati, fatto unilateralmente dell’Ente con scadenze
ancora più dilatate nel tempo, dovrebbe far svegliare tutte-i…ma sono i “misteri”
del terzo settore e della sanità privata, questa eccessiva…fiducia nel datore
di lavoro perché si chiama Comunità di Capodarco…) e che gli altri problemi
sono limitati ad alcuni settori e non siano comuni a tutta la forza lavoro,
come detto dai delegati e delegate sindacali e spiegato soprattutto dai
dirigenti territoriali dell’Usi (che una una rappresentanza sindacale aziendale abbastanza combattiva), che hanno dovuto a più riprese rilanciare sul
fatto che questo è solo un primo passo, ma che altre iniziative dovranno essere
messe congiuntamente in campo, per sbloccare
una situazione che sta diventando cronica e che potrebbe avere come
conseguenza dannosa, la rassegnazione e l’inerzia passiva, di lavoratori e
lavoratrici, invece della lotta e della sua estensione a tutta la forza lavoro
a Capodarco (circa 250 persone compresi precari e l’Ente di Formazione, scorporato
come gestione societaria), anche portando le richieste a Regione e Comune, di
rispettare i loro debiti nei confronti dell’Ente, con l’effetto di garantire un
pagamento regolare e condizioni di lavoro migliori.

Al
termine dell’assemblea, è stata votata all’unanimità dei presenti (nel momento
di massima affluenza tra turni smontanti ed entranti del personale) l’indicazione
di STATO DI AGITAZIONE SINDACALE e di attivazione delle procedure previste per
legge alla Prefettura di Roma e agli organismi di vigilanza.

Oltre
alla questione di recupero di SALARI E STIPENDI (ormai tre mesi, decurtati di
acconti e anticipi sulle mensilità non pagate), punti di piattaforma e di
agitazione L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO e la definizione dei minimi
assistenziali di servizio, non più aggiornati da anni, I CARICHI DI LAVORO E LA
TURNISTICA NON ADEGUATI E LA PIENA APPLICAZIONE DELLE NORME DI TUTELA DELLA
SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO. Tutti i 4 sindacati presenti (Cgil, Cisl, Uil e
Usi) hanno dato l’impegno di programmare le varie iniziative future
(volantinaggi, comunicazione sociale, assemblee, azioni in sede giudiziaria,
rispetto di mansioni e regolamenti interni sui servizi minimi essenziali da
garantire) in modo congiunto e di rafforzare l’attività di collegamento tra i
vari settori e sedi distaccate dell’Ente. SOLO LA LOTTA PAGA…in attesa CHE LO
FACCIANO CAPODARCO, LA REGIONE LAZIO, IL COMUNE DI ROMA CAPITALE…come è loro
dovere…



Roma,
7 giugno 2015