Date: Wed, 3 Jun 2015 14:43:18 +0200
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Subject: [donneinnero] Fwd: Fwd: un film per la bosnia
Care DIN
vi segnalo questo articolo di
Nicole Corritore su OBC
Noi come DIN di Ravenna abbiamo dato il nostro contributo per la
realizzazione del documentario sulla Coop Insieme di Bratunac,
abbiamo prenotato quote per 200 euro
Vi segnalo il sito nel caso altre decidano di dare un contributo
dato che sono gli ultimi giorni della Campagna
https://www.produzionidalbasso.com/project/dert/
Ionne
Nicole
Corritore
23 aprile 2015
DERT: un documentario per raccontare
"Insieme"
DERT, tratta dal documentario
E' aperta fino al 29 giugno la
campagna di crowdfunding per il
documentario DERT dei registi Mario
e Stefano Martone.
Racconta l'esperienza della
cooperativa agricola bosniaca
"Insieme" attraverso l'amicizia tra
i fondatori, Rada Žarković e Skender
Hot, il fotogiornalista Mario Boccia
e la grande rete di amicizia
solidale che dall'Italia ha
sostenuto e sostiene la cooperativa
Fonti: Produzioni dal
Basso e Cooperativa
Insieme-Zajedno
Mancano poco meno di seimila euro
per dare la possibilità Mario e
Stefano Martone di terminare la
lavorazione del documentario “DERT”,
la storia della cooperativa agricola
bosniaca “Insieme” e dell’amicizia
che l’ha resa possibile, quella tra
i due fondatori – Rada Žarković e
Skender Hot - il fotoreporter
italiano Mario Boccia e la grande
rete di amicizia solidale che si è
costituita tra Bosnia Erzegovina e
Italia fin dalla nascita della
cooperativa. Prosegue dunque il
crowdfunding, aperto a chi volesse
contribuire nelle varie forme
previste, direttamente dalla pagina dedicata a
DERT sul sito di Produzioni
dal Basso.
A vent’anni dai tragici avvenimenti
che hanno sconvolto la Bosnia
Erzegovina, DERT si muove nei luoghi
della memoria di un paese segnato
dalla guerra ma non è un film sulle
vittime e sul dolore. E’ la
testimonianza di una straordinaria
esperienza collettiva fondata sulla
dignità e sul lavoro. Un esempio di
convivenza a dispetto di tutti i
nazionalismi.
La cooperativa Insieme viene
fondata nel 2003 a Bratunac, sulla
riva occidentale della Drina, al
confine tra la Bosnia Erzegovina e
la Serbia, a pochi chilometri da
Srebrenica.
Dall’inizio di aprile del 1992,
dopo il collasso della Jugoslavia,
la Bosnia Erzegovina ha sofferto una
sanguinosa guerra d’aggressione
terminata nel novembre 1995. Più di
centomila morti, migliaia di
scomparsi, oltre due milioni di
profughi, economia ed infrastrutture
distrutte. Il conflitto ha provocato
un profondo cambiamento della
struttura demografica della
popolazione, come risultato delle
operazioni di “pulizia etnica” dei
territori.
Durante il conflitto, l’area di
Bratunac è teatro di scontri
durissimi. Molte famiglie si
rifugiarono nella cittadina di
Srebrenica, enclave a maggioranza
musulmana in un territorio a
maggioranza serbo-ortodosso, che era
stata dichiarata area protetta dalle
Nazioni Unite. L’11 luglio 1995
l’esercito serbo-bosniaco viola
l’area protetta, entra nella città e
commette un massacro sistematico
degli uomini musulmani, inclusi i
giovanissimi e gli anziani. Le donne
e i bambini sopravvissuti sono
trasferiti in campi profughi. La
strage è di dimensioni inaudite, le
vittime stimate sono più di
ottomila. E’ il primo genocidio
riconosciuto in Europa dopo la
seconda guerra mondiale.
Mario Boccia, fotogiornalista che
ha seguito e documentato il
conflitto nei Balcani fin
dall'inizio, è legato da un'amicizia
profonda e solidale con Rada e
Skender, presidente e direttore
della cooperativa che raccoglie
piccoli frutti e li lavora per farne
succhi e marmellata. La raccolta
avviene in estate nelle terre vicino
a Bratunac e nella regione della
Bosnia centrale, da cui provengono i
mirtilli selvatici per i prodotti
biologici. Molti direbbero che i
soci della cooperativa, ormai più di
500, in prevalenza donne, sono di
“etnie” diverse. Loro rifiutano
questa distinzione. Lavorano fianco
a fianco uniti dal desiderio di
restare nella loro terra comune.
Ricostruiscono un presente insieme,
a dispetto di un passato che li
vorrebbe divisi. Il loro esempio
sembra gridare alla Bosnia
Erzegovina e all'Europa intera: se
si può fare qui, sarà possibile
ovunque.
Per approfondire
Sulla storia della
cooperativa Insieme
leggi l'articolo "Dopo la
guerra, frutti di Pace"
scritto da Obc per
l'edizione 2015 dell'
"Atlante delle guerre e
dei conflitti del
mondo", realizzato
dall'Associazione 46°
Parallelo e distribuito
nelle librerie da AAM
Terranuova
I registi del documentario DERT,
Mario e Stefano Martone, hanno
realizzato in passato lavori di
documentazione sociale e
antropolgica, in collaborazione con
ONG ed enti pubblici, in Bosnia
Erzegovina, Sud America, Palestina e
Libano. Dal 2006 al 2010 hanno
coordinato corsi di realizzazione
video in campi profughi palestinesi
del Libano. Sono tra gli autori del
documentario “Napoli 24”. Il loro
ultimo lavoro “Lucciole per
lanterne”, ambientato nella
Patagonia cilena, è stato presentato
in più di 70 festvial in 25 paesi,
ricevendo premi e riconoscimenti.
Per partecipare al crowdfunding non
è richiesto nessun pagamento
anticipato. C’è la possibilità di
scegliere la quota che si vuole
donare e che poi verrà saldata su
richiesta degli autori solo se alla
scadenza della campagna il
finanziamento collettivo sarà andato
a buon fine. A ogni quota
corrisponde una ricompensa oltre ai
ringraziamenti nei titoli di coda
del documentario: dalla possibilità
di vedere in streaming il
documentario, al ricevimento di una
copia del DVD e di una confezione di
marmellate della cooperativa
“Insieme”, una stampa di una foto
autografata di Mario Boccia, fino
alla licenza per una proiezione in
presenza degli autori e/o dei
protagonisti.
https://www.produzionidalbasso.com/project/dert/
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http://listas.nodo50.org/cgi-bin/mailman/listinfo/donneinnero
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