23 giugno, con Karlos contro l’estradizione! TUTTI LIBERE!

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Autor: EHLINFO
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23 giugno, con Karlos contro l’estradizione! TUTTI LIBERE!

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[image: k] <http://uncasobascoaroma.noblogs.org/files/2015/05/k.jpg>Dal 24
marzo Karlos è rinchiuso a nel carcere di rebibbia.
Tre lunghi mesi in regime di isolamento, rotti solo dalle visite dei
familiari più stretti e di qualche istituzionale e dalla solidarietà di chi
segue la sua vicenda. Nel frattempo la spagna ha mandato al tribunale
italiano la richiesta ufficiale per l’estradizione di Karlos.

L’udienza è stata fissata per il 23 giugno.
Se Karlos venisse estradato dovrebbe scontare in un carcere spagnolo i 16
anni cui è stato condannato nel 1997, per il presunto incendio doloso di
una filiale bancaria del comune di Andoain. Una condanna spropositata che
si regge su un fragilissimo impianto accusatorio, come spesso avvenuto nel
caso di militanti indipendentisti baschi.
Molto probabilmente li dovrebbe scontare a centinaia di km da Euskal
Herria, come accade alla quasi totalità dei detenuti baschi, per la
politica spagnola della dispersione,che rinchiude i prigionieri il più
possibile lontani dalle loro case, costringendo le famiglie che si recano
in visita a continui spostamenti di tantissime ore con le conseguenti
difficoltà come spese economiche, stress e fatica, incidenti stradali.
Per Karlos sarebbe una dispersione doppia, perché oltre alla lontananza
dalla famiglia d’origine ci sarebbe quella ancora maggiore dalla famiglia
che ha scelto e costruito, e che si trova in Italia, composta dalla sua
compagna e da suo figlio, che è ancora un bambino.
Il caso di Karlos é solo uno dei tanti e troppi casi di assurda
persecuzione della dissidenza basca da parte delle autoritá spagnole e
francesi. Come Karlos é stato colpito quasi 20 anni fa da un processo
politico orientato a colpire e reprimere duramente chi militava nelle
organizzazioni giovanili della sinistra indipendentista basca, anche oggi
l’Audiencia Nacional continua a processare e a far arrestare le compagne e
i compagni di Segi, l’attuale organizzazione giovanile indipendentista,
equiparando la loro militanza politica ad atti di terrorismo.
Cosí come Karlos decine di compagne e compagni baschi sono stati costretti
all’esilio per evitare il gianto di ferro dell’apparato repressivo spagnolo.

[image: logo k]
<http://uncasobascoaroma.noblogs.org/files/2015/05/logo-k.jpg>Cosí come
Karlos, centinaia di compagne e compagni baschi si trovano ancora in
carcere, quasi sempre in regime di dispersione, per accuse e condanne
legate alla loro militanza per una Euskal Herria libera e socialista.
Dopo quasi 4 anni dalla fine definitiva della lotta armata di Eta,
nonostante le diverse indicazioni ad opera di diverse autoritá
internazionali, madrid e parigi continuano a rimanere immobili, senza voler
iniziare in manira concreta ed effettiva un vero processo di pace che,
affrontando tutte le conseguenze del conflitto, e quindi anche il destino
delle prigioniere e dei prigionieri politici baschi, possa permettere di
voltare definitivamente pagina, per costruire un solido scenario di
risoluzione del conflitto.
Denunciare l’assurditá della condanna di Karlos, opporsi alla sua
estradizione, é un tassello della piú ampia moblitizatione e pressione
popolare che a Roma, in Italia e a livello internazionale spinge per la
fine dello stato di eccezione contro la dissidenza basca, e per l’avvio di
una fase di vera di risoluzione del conflitto.Karlos libero!
Karlos Askatu!
NO ALL’ESTRADIZIONE!
Il 23 giugno ore 9 presidio a piazzale Clodio, insieme ai compagni
processati per il corteo del 14 dicembre 2010.

Le lotte sociali non si arrestano!
Borroka da bide bakarra!
La lotta è l’unico cammino!
TUTTI LIBERE!



Qui il nuovo post di aggiornamento sul blog del comitato
http://uncasobascoaroma.noblogs.org/post/2015/05/26/23-giugno-con-karlos-contro-lestradizione-tutti-libere/