[RSF] La tormenta e il pensiero critico

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Tárgy: [RSF] La tormenta e il pensiero critico
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LA TORMENTA E IL PENSIERO UNICO
<http://comune-info.net/2015/05/la-tormenta-e-il-pensiero-critico/>

Non viene dai politici, che ne sono solo uno tra gli esecutori. Non è
un prodotto degli stati, nemmeno di quelli più potenti. La tormenta
segnalata dalle sentinelle del Chiapas è già qui. È l'espressione
della disperazione, della fragilità e della debolezza di una forma di
organizzazione sociale che ha già superato la sua data di scadenza.
La tormenta è l'espressione della crisi del capitale che non riesce a
farci lavorare sempre più in fretta e con meno dignità, così come
impone la dinamica della sua logica di sopravvivenza. Il capitale non
riesce a subordinarci completamente e noi siamo la crisi del capitale.
Siamo orgogliosi di esserlo, di essere la crisi del sistema che ci sta
uccidendo. Un nuovo pezzo essenziale della discussione aperta nel
seminario-semenzaio zapatista JOHN HOLLOWAY
<http://comune-info.net/2015/05/la-tormenta-e-il-pensiero-critico/>

► IL SEMENZAIO <http://comune-info.net/2015/05/il-semenzaio/>
GUSTAVO ESTEVA

► IL MURO E LA CREPA
<http://comune-info.net/2015/05/il-muro-e-la-crepa/>
SUBCOMANDANTE GALEANO

LA LOTTA DELLA SCUOLA È UN PUNTO DI INIZIO
<http://comune-info.net/2015/05/la-lotta-della-scuola-e-punto-di-inizio/>

Il disegno di legge sulla scuola sarà approvato. Ma valutare l'enorme
protesta in corso (che già non ha precedenti), soltanto per il
risultato in parlamento sarebbe un errore. La consepevolezza che si è
diffusa tra gli insegnanti, ma anche tra gli studenti e i genitori,
potrebbe trasformare il movimento di lotta in un progetto pedagogico,
democratico e creativo alimentato da comunità territoriali, anche
dopo l'approvazione. Si tratta di non smettere di promuovere
iniziative nella scuole, coinvolgendo genitori, studenti e attori
sociali ALAIN GOUSSOT
<http://comune-info.net/2015/05/la-lotta-della-scuola-e-punto-di-inizio/>

GLI ASINI, SI SA, TIRANO CALCI
<http://comune-info.net/2015/05/la-lotta-della-scuola-e-punto-di-inizio/>

I maestri non fanno proclami, non affermano in modo perentorio
principi e verità. Per questo i maestri siedono poco in cattedra e si
curvano all'altezza dei bambini per accompagnarli. Per questo
diffidano delle lezioni frontali che nessuno può interrompere,
perché i maestri in carne e ossa in ogni momento sono interrotti: per
le domande che emergono, le critiche, le opinioni diverse. Usano la
didattica laboratoriale e la classe capovolta in cui sono gli allievi
a insegnare. Sanno che chiunque lo voglia fare deve studiare, studiare
e ancora studiare, approfondire, ricercare, amare. Non parlano di ciò
che non conoscono .... Eppure gli insegnanti sono trattati come asini,
su cui si caricano tutti i pesi e i problemi del sociale devastato,
continuano con ostinazione a mandare avanti la scuola nonostante gli
stipendi poveri, il dileggio e le bugie di chi li governa. Asini a cui
bisogna ripetere la lezione perché non vogliono impararla. Ma gli
asini, come si sa, tirano calci, non sono disposti ad essere legati
dove vuole il padrone. Perché è proprio il padrone che non vogliono
ROSARIA GASPARRO <http://comune-info.net/2015/05/insegnanti/>

DIEGO ED EXEQUIEL <http://comune-info.net/2015/05/cile-scuola/>

Exequiel aveva 18 anni, Diego 25. Sono stati uccisi il 14 maggio a
Valparaíso, in Cile, perché desideravano una scuola aperta, equa e
democratica. Sono stati uccisi mentre disegnavano dei graffiti sul
muro di un edificio. Sono stati uccisi perché facevano parte di un
movimento che rifiuta il primo caso di scuola neoliberista
sperimentato nel mondo, quello del Cile. Un esperimento nato sotto la
dittatura con gli orientamenti neoliberisti dei Chicago Boys
statunitensi, poi esportato in tutto il mondo. I principi? Spazio al
mercato, privatizzazione della scuola, una scuola a più velocità con
quelle di serie A per ricchi, una formazione attenta alla gestione
economica delle "risorse umane" e quindi delle "competenze tecniche"
adatte alle esigenze dell'impresa capitalistica, una riduzione della
cultura generale nella formazione, dove il dirigente scolastico è un
manager padrone.... A. G.

PEDAGOGIA CRITICA: RILEGGENDO DON MILANI E FREIRE
<http://comune-info.net/2015/05/pedagogia-critica-rileggendo-don-milani-e-paulo-freire/>

La «scuola italiana» è «un ospedale che cura i sani e respinge i
malati», scrivono don Milani e i ragazzi della scuola di Barbiana in
Lettera a una professoressa, ma con quel testo rivendicavano anche
l'adozione di un'«educazione problematizzante», o per dirla con
Freire, il superamento della «contraddizione educatore/educando»
(egemonia/subalternità). Puntavano così il dito contro i modelli
culturali incubatori di esclusione sociale. Tale discorso si ripropone
oggi con il rifiuto della pedagogia neoliberista, il rifiuto della
scuola azienda, dove l'impresa è il modello, tra prestazioni e
concorrenza. Tuttavia, la lezione di don Milani e Freire (ma anche di
Pasolini o Gramsci) resta prima di tutto la messa in discussione
dell'«introiezione dei valori degli oppressori». Abbiamo bisogno di
favorire una «coscienza critica», di rompere lo sguardo (di quelli
che sono in "alto") e prendere parola FRANCESCO FESTA
<http://comune-info.net/2015/05/pedagogia-critica-rileggendo-don-milani-e-paulo-freire/>

È GUERRA AI PROFUGHI
<http://comune-info.net/2015/05/guerra-in-libia-profughi/>

L'Alto Rappresentante della politica estera dell'Unione europea,
Federica Mogherini, sostenuta a spada tratta dal governo Renzi, da
settimane preme per ottenere dall'Onu il mandato per un'azione
militare con lo scopo di distruggere i barconi degli scafisti nelle
acque libiche e bloccare così l'esodo dei profughi. Un'azione di
guerra senza alcuna discussione in parlamento. Forse Mogherini e Renzi
non sanno, o fanno finta di non sapere, che i militari italiani
nell'ex colonia della Libia hanno impiccato e fucilato oltre centomila
libici. Non contenti l'Italia ha partecipato attivamente a quella
assurda guerra, iniziata dalla Francia e dall'Inghilterra nel 2011,
per abbattere il regime di Gheddafi. In Libia ricordano tutto questo
molto bene. Le soluzioni, scrive Alex Zanotelli, restano due: chiedere
all'Ue e all'Italia di imporre un embargo sulla vendita di armi ai
"signori della guerra" in Libia; concordare con l'Egitto e la Tunisia
l'apertura di corridoi umanitari per permettere ai rifugiati di
arrivare in Europa ALEX ZANOTELLI
<http://comune-info.net/2015/05/guerra-in-libia-profughi/>

CHE SUCCEDE? <http://comune-info.net/2015/05/minerali-clandestini-2/>

Succede che le guerre, in alcune zone del mondo, per esempio nella
Regione dei Grandi Laghi in Africa, siano legate al traffico illegale
dei minerali preziosi.
Succede che vogliamo pagare il meno possibile la batteria
superperformante del nuovo pc, telefono, tablet; e vogliamo che resti
carica per un giorno o più.
Succede che le zone minerarie siano gestite da militari e ribelli, in
guerra.
Succede che alle aziende multinazionali non importi chi venda i
metalli in questione (coltan, oro, stagno, tungsteno ecc.) e a quale
prezzo di diritti umani.
Succede che soltanto nel nord-est della Repubblica democratica del
Congo, per il controllo delle risorse minerarie, negli ultimi anni
siano state uccise più di 5 milioni di persone (sì, cinque milioni).
Succede che molte persone non sappiano e che a molte altre stia bene
così.
E succede che l'Ue (dopo anni di pressione dalla società civile
europea) decida di approvare una legge che almeno obblighi la
certificazione War Free (cioè «non proveniente da zone di guerra»),
peccato che la certificazione è solo su base volontaria e si
applicherebbe solo alle aziende importatrici e alle fonderie e
soltanto su quattro minerali. Il 19 maggio il parlamento europeo
voterà la proposta di legge APPELLO
<http://comune-info.net/2015/05/minerali-clandestini-2/>

IL DOMINIO DI QUELLI CHE SONO IN ALTO
<http://comune-info.net/2015/05/dominio/>

Il controllo e la violenza di quelli che sono in alto si fa ogni
giorno più esplicito e esasperato, come dimostrano la progressiva
destabilizzazione di sempre più aree del mondo, dal Medio oriente
all'Ucraina, le crisi economiche indotte, le migrazioni forzate.
Abbiamo bisogno di difenderci e di ribellarci rifiutando i loro
strumenti, giocando un altro gioco, il nostro gioco, di cui noi
facciamo le regole. Occorre ricostruire comunità territoriali aperte,
riscoprire stili di vita più semplici, naturali, solidali. E
accettare il fatto che lo Stato non è lì per difenderci ma per
tutelare il Sistema e i suoi controllori. Dobbiamo, insomma, smetterla
di sostenere tutto ciò che ci ruba la Vita: non tanto, e comunque non
solo, per cambiare l'ordine costituito quanto più semplicemente per
vivere con dignità ANDREA BIZZOCCHI
<http://comune-info.net/2015/05/dominio/>

NOI ZAPATISTI E IL PROCESSO ELETTORALE
<http://comune-info.net/2015/05/noi-zapatisti-e-il-processo-elettorale/>

Il 7 giugno in Messico si terranno le elezioni federali e, come ogni
volta, i media cercano di sapere cosa ne pensano gli zapatisti. Molti
scrivono che l'Ezln chiama all'astensione ma non è vero. Gli
zapatisti non dicono di non votare né di votare, semplicemente non si
interessano alle cose che fanno quelli di sopra per cercare di
convincere la gente di sotto del fatto che la tengano in
considerazione. Non è che non capiscano, hanno un altro calendario e
un'altra geografia, per eleggere qualcuno mentre resistono in un
territorio ribelle. Poco prima del seminario-semenzaio sul pensiero
critico e l'idra capitalista di inizio maggio, il SupMoisés ha
raccontato, in modo al solito molto ampio e circostanziato, perché
anche questa volta nessuno verrà a risolvere i problemi della gente.
Che deve risolverli da sola, noi stessi e noi stesse, in modo
organizzato e collettivo JOSE DURÁN RODRIGUEZ
<http://comune-info.net/2015/05/noi-zapatisti-e-il-processo-elettorale/>

LE CARTE FALSE DI EXPO
<http://comune-info.net/2015/05/carta-milano-expo/>

La Carta di Milano presentata all'Expo con la complicità dei grandi
media è al tempo stesso un saccheggio del linguaggio dei movimenti
contadini e una mistificazione della realtà con i suoi silenzi. SI
limita a dichiarazioni generiche senza andare alle cause e alle
responsabilità della situazione attuale. Non una parola sui sussidi
che la Commissione Europea regala alle multinazionali europee
agroalimentari, non un accenno al water e land grabbing, né agli Ogm,
non una parola sulla volontà di privatizzare tutta l'acqua
potabile.... APPELLO
<http://comune-info.net/2015/05/carta-milano-expo/>

LA NUVOLA ROSA DELL'ALBERO DI GIUDA
<http://comune-info.net/2015/05/la-nuvola-rosa-dellalbero-di-giuda/>

La leggenda più nota lo vuole testimone dell'ultimo atto della
controversa esistenza del traditore per antonomasia: Giuda Iscariota,
pentito per aver consegnato ai sacerdoti Gesù di Nazareth in cambio
di trenta denari, si sarebbe ucciso appendendosi proprio a un ramo di
siliquastro. Povero albero di Giuda! Tra i più solerti a fiorire, del
tutto incolpevole, il destino gli ha dato un nome (comune) così
universalmente considerato nefasto. Eppure, nell'esplosione
primaverile, questa leguminosa diventa un'affascinante nuvola rosa che
contrasta il colore dei rami e la corteccia scura da cui spuntano
direttamente i fiori commestibili. Il cercis siliquastrum, questo il
nome scientifico, regala infine alla fitoterapia un gemmoderivato in
grado di rendersi utile anche nella cura di malattie importanti
PATRIZIA CECCONI
<http://comune-info.net/2015/05/la-nuvola-rosa-dellalbero-di-giuda/>

OCCUPARE, AUTOGESTIRE, RECUPERARE
<http://comune-info.net/2015/05/autogestire-imprese/>

La notizia più importante che arriva dall'Argentina non è l'aumento
sorprendente del numero di imprese recuperate, ma la loro capacità
dimostrata di reinventare la vita dal lavoro. Uno dei simboli di
questa trasformazione è, ad esempio, il Bachil­le­rato popu­lar
che si svolge nelle ore serali quando si ferma il rombo delle
mac­chine della tipo­gra­fia Chilavert, una delle imprese
recuperate più note. Soltanto a Buenos Aires sono almeno trenta le
scuole analoghe, grazie alle quali centinaia di lavoratori
com­ple­tano il liceo abban­do­nato o mai iniziato e grazie alle
quali si creano gruppi non omo­ge­nei per età, cul­tura,
nazio­na­lità. Nel bachil­le­rato ven­gono incluse mate­rie
come il coo­pe­ra­ti­vi­smo, per ricreare, a par­tire
dall'esperienza delle imprese recu­pe­rate, un diverso rap­porto
con il lavoro. Le imprese in questo modo dimostrano l'importanza di
aprirsi al territorio, spesso insieme alle università, ma sopratutto
che è possibile svi­lup­pare luoghi di lavoro che non met­tano al
primo posto il capi­tale CLAUDIO TOGNONATO
<http://comune-info.net/2015/05/autogestire-imprese/>

PROTESTA PER DIFENDERE LA BIBLIOTECA, ARRESTATO
<http://comune-info.net/2015/05/biblioteca-3/>

"Mi incateno dentro la biblioteca", detto e fatto. La la protesta di
Andrea - in difesa della cultura, dei libri e della biblioteca
pubblica D'Annunzio di Pescara - si è conclusa con il suo arresto.
"“Ho le mie ragioni al giudice, sono stato rimesso in libertà -
dice Andrea - La biblioteca provinciale, dal 2014, non riceve un euro
per acquisto di libri e periodici. È come se un ospedale non potesse
comprare i medicinali...". Accadono anche queste cose nel paese della
scuola azienda, dove un nucleo familiare su dieci non ha un libro in
casa NOTIZIA <http://comune-info.net/2015/05/biblioteca-3/>

IL LIMITE
<http://comune-info.net/2015/05/il-limite-e-lazione-di-ogni-giorno/>

Di fronte a studi conclamati ed evidenze scientifiche indiscutibili,
la gran parte della politica, dell'economia, dei grandi poteri
finanziari sembrano quasi indifferenti alla gravità della situazione.
Possiamo ripartire dalla presa di coscienza e dall'azione individuale
e delle comunità locali. Le cose possono ancora cambiare GIOVANNI
ACQUATI
<http://comune-info.net/2015/05/il-limite-e-lazione-di-ogni-giorno/>

QUESTO È UNO SPAZIO COMUNE. VIDEO
<http://comune-info.net/2015/05/sogni-contro-imbrogli-scup/>

Tra merci, auto, palazzoni e macerie di città sempre più stanche ci
sono spazi imprevisti: pubblici, autogestiti, aperti, allegri. Comuni.
Spazi con palestre popolari, corsi per bambini, adulti e anziani, bar
e osterie, ludoteche, web radio, biblioteche, aula studio, scuole
popolari di musica, mercati mensili, spazi che ospitano incontri e
seminari, cani e gatti, ma anche chiacchierate e perdite di tempo.
Ecco, se volete sapere bene cosa sono, anzi cosa fanno, oppure volete
farlo sapere a scuola, all'università, in uffcio, nella vostra
associazione, al vostro vicino di casa... cominciate da qui, dal video
e dal testo (splendidi) di questa canzone “Sogni contro imbrogli”,
dedicata a Scup, spazio comune romano: VIDEO
<http://comune-info.net/2015/05/sogni-contro-imbrogli-scup/>

IL T-TIP FA MALE ALLA SALUTE
<http://comune-info.net/2015/05/un-fare-critico-sulla-salute-t-tip/>

Ventidue associazioni e singoli cittadini hanno messo in comune saperi
e idee per un "fare critico nella salute". È nata così la Rete
sostenibilità e salute che il 13 giugno organizza la seconda
Conferenza nazionale Decrescita, Sostenibilità e Salute per
presentare la sua Carta di Bologna e promuovere un incontro sul T-tip.
La giornata, non a caso, viene ospitata dalla Cavallerizza reale
occupata di Torino: la salute, come gli spazi sociali e culturali,
sono un bene comune di cui possono prendersi cura prima di tutto i
cittadini R.C.
<http://comune-info.net/2015/05/un-fare-critico-sulla-salute-t-tip/>

SAPESSI COM'È STRANO CAMMINARE A MILANO
<http://comune-info.net/2015/05/sapessi-come-strano-camminare-a-milano/>

Pur tra le difficoltà della crisi e la frammentazione dei legami
sociali, sempre più donne hanno cominciato a percorrere nuove strade
per cambiare la qualità della vita urbana in un senso più
rispondente a un'idea di società ecologica, conviviale, rispettosa
del femminile. Sì, è possibile ripensare le città dal basso e dal
punto di vista femminile FLORIANA LIPPARINI
<http://comune-info.net/2015/05/sapessi-come-strano-camminare-a-milano/>

SOCIAL FLIGHT ONE
<http://comune-info.net/2015/05/social-flight-one-carcere/>

Sicuramente non c'è nulla di più simbolico ed evocativo che
costruire un aereo in carcere. Ci sono riusciti all'Istituto a
Custodia Attenuata per il Trattamento delle Tossicodipendenze di Lauro
di Nola (Napoli), uno dei pochissimi esistenti in Italia. Con una sana
dose di autoironia lo hanno chiamato Social Flight One. È un prodotto
prestigioso, un biposto ultraleggero in legno con doppi comandi. Il
primo esemplare - si spera - di una flotta aerea destinata a servizi
di ricognizione ambientali, sorvoli archeologici, oltre che ad usi
turistici e di diporto. È il frutto di un progetto denominato “Ali
della libertà”, nato in carcere grazie al lavoro degli operatori
del Consorzio di cooperative sociali e associazioni del volontariato
Mediterraneo Sociale di Napoli, della Caritas di Avellino PAOLO
CACCIARI <http://comune-info.net/2015/05/social-flight-one-carcere/>

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