[nuovopci] Osare lottare! Osare puntare alla vittoria! - Mo…

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Autor: \(nuovo\) Partito comunista italiano
Data:  
Para: npci.inter
Assunto: [nuovopci] Osare lottare! Osare puntare alla vittoria! - Mobilitazione per impedire la riforma Giannini


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Comunicato CC 13/2015 - 18 maggio 2015

[_Scaricate il testo del comunicato in Open Office [4] / PDF [5] / Word
[6]_]

La mobilitazione per impedire la riforma Giannini presenta condizioni
particolarmente favorevoli alla nostra lotta!

OSARE LOTTARE! OSARE PUNTARE ALLA VITTORIA!

IL GOVERNO RENZI È INCIAMPATO NELLA RIFORMA SCOLASTICA GIANNINI:
COLPIAMOLO A MORTE!

COSTITUIRE ORGANIZZAZIONI POPOLARI IN OGNI SCUOLA, UNIVERSITÀ E ISTITUTO
DI RICERCA!

COORDINARSI CON LE ORGANIZZAZIONI OPERAIE DELLE AZIENDE CAPITALISTE E
CON LE ORGANIZZAZIONI POPOLARI TERRITORIALI E DELLE ALTRE AZIENDE
PUBBLICHE!

CHE TUTTE LE ORGANIZZAZIONI OPERAIE E POPOLARI INTERVENGANO A SOSTEGNO
DELLA LOTTA CONTRO LA RIFORMA GIANNINI!

I COMUNISTI (STUDENTI, INSEGNANTI, IMPIEGATI E RICERCATORI) DEVONO
COSTITUIRE ASSIEME NELLA CLANDESTINITÀ COMITATI DI PARTITO IN OGNI
SCUOLA, UNIVERSITÀ E ISTITUTO DI RICERCA!

LA LOTTA NELLA SCUOLA E LE ELEZIONI DI FINE MESE: DUE AVVENIMENTI CHE
NELLE PROSSIME SETTIMANE RAFFORZERANNO IL MOVIMENTO PER LA COSTITUZIONE
DEL GOVERNO DI BLOCCO POPOLARE CHE HA I SUOI CENTRI MOTORI NELLE AZIENDE
CAPITALISTE E PUBBLICHE!

La resistenza degli studenti, degli insegnanti, del personale
amministrativo, tecnico e ausiliario e dei ricercatori all'ulteriore
smantellamento della scuola pubblica svolge e svolgerà un ruolo
importante nella lotta contro l'accoppiata Bergoglio-Renzi e più in
generale nella lotta per portare le masse popolari a organizzarsi e
coordinarsi a livello nazionale fino a costituire un proprio governo
d'emergenza, il Governo di Blocco Popolare [7] e farlo ingoiare ai
vertici della Repubblica Pontificia.

Il governo Renzi si è liberato della stampella Berlusconi. La Corte
Pontificia si è avvalsa di essa (Patto del Nazareno) per dare apparenza
democratica (di conformità alle procedure e alle regole della democrazia
borghese, versione Repubblica Pontificia) all'investitura e ai primi
passi del nuovo cavallo su cui essa ha puntato per salvaguardare la
Repubblica Pontificia. L'esito delle elezioni generali del febbraio
2013, con la crescita del numero degli astenuti e l'affermazione del M5S
di Beppe Grillo, aveva mostrato che i vertici della RP hanno difficoltà
crescenti a controllarne l'esito: meglio quindi non far passare Renzi
attraverso la prova di elezioni generali. Berlusconi ha accettato di
fornirgli la stampella per motivi analoghi a quelli per cui a fine 2011
aveva accettato di dimettersi da capo del governo e Renzi ha potuto
formare il suo governo e imporre il suo programma con i voti favorevoli
di Camera e Senato, anche se non aveva avuto alcuna convalida
elettorale. Ottenuto questo risultato, i vertici della RP hanno
congedato Berlusconi con solide garanzie che le ricchezze sue e dei suoi
complici non saranno toccate e che i loro reati e i loro delitti
resteranno impuniti. È quindi diventata più evidente la divisione dei
compiti tra la Corte Pontificia e il governo Renzi. Ora però
l'accoppiata Bergoglio-Renzi è alla prova dei fatti, deve dimostrare ai
vertici della RP e alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti
europei, americani e sionisti di essere all'altezza dei compiti che ha
assunto.

Alla riduzione dei diritti dei lavoratori e al peggioramento delle loro
condizioni salariali e normative (Jobs Act e affini) e allo
smantellamento delle autonomie locali e della relativa autonomia delle
singole istituzioni della Repubblica Pontificia (riforma del senato,
legge elettorale per la camera, presidenza della repubblica, corte
costituzionale, autorità varie), ora il governo Renzi-Bergoglio vuole a
ogni costo aggiungere la "riforma della scuola".

PERCHÉ LA VUOLE A OGNI COSTO NONOSTANTE I RISCHI CHE COMPORTA?

La riforma scolastica non è una "libera scelta". Per il contenuto che
aveva assunto, per la struttura che aveva acquisito e per le dimensioni
che aveva raggiunto il sistema dell'istruzione pubblica universale e
gratuita era una delle più importanti conquiste strappate nel corso
della prima ondata della rivoluzione proletaria dalle masse popolari dei
paesi imperialisti. Per le conoscenze che forniva, per l'educazione che
dava, per i metodi dell'insegnamento e i rapporti tra allievi e
insegnanti, per il reclutamento del corpo insegnante e per l'accesso e
la selezione degli allievi, esso aveva sempre conservato i limiti dovuti
al marchio borghese da cui non aveva potuto liberarsi perché l'intera
società non se n'era liberata. Tuttavia era stato un passo in avanti
importante verso l'accesso della massa della popolazione alle attività
superiori che in tutte le società divise in classi le classi dominanti
riservano a se stesse, da cui escludono le classi oppresse. Il progresso
compiuto nella formazione delle coscienze nei paesi imperialisti era per
di più connesso al progresso compiuto nei paesi oppressi dal sistema
imperialista e nel progresso epocale elaborato nei paesi socialisti. Non
è un caso che negli anni '60 e '70, al culmine del periodo del
"capitalismo dal volto umano", le scuole e le università furono il
focolaio di un movimento politico generale (_il sessantotto_) che ha
segnato il periodo. I materialisti volgari travisano il materialismo
storico e dialettico di Karl Marx, riducono il ruolo fondante della
società e motore del suo sviluppo che ha l'attività economica alla
semplice questione del reddito individuale, lo concepiscono grettamente
al modo dei borghesi (quanto prendo? cosa ci guadagno? ecc.). Quindi non
comprendono il ruolo e l'importanza che nello sviluppo della società
umana e dell'individuo ha assunto e svolge la coscienza. Quindi
sottovalutano o trascurano del tutto il ruolo del sistema educativo e
dell'istruzione, del lato spirituale e della coscienza che è nato
dall'attività economica e che oggi la determina: la rivoluzione politica
dà il via alla trasformazione dell'economia.

Ai nostri lettori che hanno la volontà di raggiungere una comprensione
superiore dell'argomento, consigliamo la lettura di due scritti di
Antonio Gramsci, _ Uomini o macchine? [8]_ (in _Avanti!_ edizione
piemontese 24 dicembre 1916, reperibile con note esplicative in
www.nuovopci.it/classic/gramsci/uomacc.htm) e _ Osservazioni sulla
scuola: per la ricerca del principio educativo [9]_ (_Quaderni del
carcere_, quaderno 12 testo 2, reperibile con note esplicative in
www.nuovopci.it/classic/gramsci/oscuola.htm). Due scritti appartenenti a
fasi profondamente diverse della vita di Gramsci (prima e dopo
l'assimilazione del leninismo), ma anche per questo ricchi di
insegnamenti sul ruolo della scuola e del sistema dell'istruzione
pubblica nei paesi capitalisti - mentre il primo tratta di problemi
inerenti alla scuola italiana retta dalle riforme Casati (1860) e
Coppino (1877) nella fase ascendente della società capitalista, il
secondo riguarda la riforma Gentile (1923) che attraverso la media unica
introdotta nel 1962 avrebbe retto la scuola italiana fino alla
devastazione sancita dalla "riforme" in corso. È esaminando la riforma
Gentile, che Gramsci mostra la decadenza della società capitalista e
come essa si ripercuota sulla scuola e quindi la connessione scuola -
lotta di classe. Ne riportiamo un brano.

_Nella scuola attuale _[riforma Gentile: lo scritto di Gramsci è del
1932, ndr]_, per la crisi profonda della tradizione culturale e della
concezione della vita e dell'uomo, si verifica un processo di
progressiva degenerazione: le scuole di tipo professionale, cioè
preoccupate di soddisfare interessi pratici immediati, prendono il
sopravvento sulla scuola formativa, che non persegue interessi e
impieghi immediati. L'aspetto più paradossale è che questo nuovo tipo di
scuola appare e viene propagandata come democratica, mentre invece essa
non solo è destinata a perpetuare le differenze sociali, ma a
cristallizzarle in forme cinesi _[la Cina nei pregiudizi europei di
allora era per antonomasia la società immutabile, ndr]_._

_La scuola tradizionale _[Casati - Coppino, ndr]_ è stata oligarchica
perché destinata alla nuova generazione dei gruppi dirigenti,
generazione destinata a sua volta a diventare dirigente: ma non era
oligarchica per il modo del suo insegnamento. Non è l'acquisto di
capacità direttive, non è la tendenza a formare uomini superiori che dà
l'impronta _ _sociale a un tipo di scuola. L'impronta sociale è data dal
fatto che ogni classe sociale ha un proprio tipo di scuola, destinato a
perpetuare in queste classi una determinata funzione tradizionale,
direttiva o strumentale._

_Se si vuole spezzare questa trama, occorre dunque non moltiplicare e
graduare i tipi di scuola professionale, ma creare un tipo unico di
scuola preparatoria (elementare-media) che conduca il ragazzo fino alla
soglia della scelta professionale, formandolo nel frattempo come persona
capace di pensare, di studiare, di dirigere o di controllare chi
dirige._

_Il moltiplicarsi di tipi di scuola professionale tende dunque a
eternare le differenze tradizionali, ma siccome, in queste differenze,
tende a suscitare stratificazioni interne _[e un individuo può passare
da uno strato all'altro, ndr]_, ecco che fa nascere l'impressione di una
sua tendenza democratica. Manovale e operaio qualificato, per esempio;
contadino e geometra o piccolo agronomo; ecc. Ma la tendenza
democratica, intrinsecamente, non può solo significare che un operaio
manovale diventa operaio qualificato, ma che ogni "cittadino" può
diventare "governante" e che la società lo pone, sia pure
"astrattamente" _[per quanto sta nella scuola, astraendo quindi dalle
altre condizioni sociali necessarie per diventarlo, ndr]_, nelle
condizioni generali di poterlo diventare; la democrazia politica tende a
far coincidere governanti e governati (nel senso del governo col
consenso dei governati), assicurando a ogni governato l'apprendimento
gratuito della capacità e della preparazione tecnica generale necessarie
al fine._

_Ma il tipo di scuola che _[con la riforma Gentile, ndr]_ si sviluppa
come scuola per il popolo, non tende neanche più a mantenere
l'illusione, poiché essa si organizza sempre più in modo da restringere
la base del ceto governante tecnicamente preparato, in un ambiente
sociale politico che restringe ancor più l'"iniziativa privata" _[cioè
la possibilità che l'individuo, per qualche motivo intellettualmente
molto attivo, ordini per conto suo e con l'aiuto spontaneo dell'ambiente
sociale in cui vive, il bagaglio delle informazioni incamerate, ndr]_
nel senso di dare questa capacità e preparazione tecnico-politica, in
modo che si ritorna in realtà alle divisioni di "ordini" giuridicamente
fissati e cristallizzati, più che al superamento delle divisioni in
classi: il moltiplicarsi delle scuole professionali sempre più
specializzate fin dall'inizio della carriera degli studi è una delle
manifestazioni più vistose di questa tendenza._

Chi studierà i due testi di Gramsci capirà a fondo i motivi ispiratori
della controriforma che la borghesia imperialista e il clero stanno
attuando nella scuola di ogni ordine e grado. Per riprendere in mano la
direzione della società dopo l'esaurimento della prima ondata della
rivoluzione proletaria, nel contesto della crisi generale del
capitalismo, la borghesia imperialista e il clero dovevano e devono
distruggere l'ordinamento dell'istruzione pubblica quale si è formato
nel periodo del "capitalismo dal volto umano" nei paesi imperialisti,
quando la borghesia si sentiva minacciata dal movimento comunista che
avanzava in tutto il mondo. In ogni paese europeo la trasformazione
dell'istruzione pubblica è un aspetto importante degli sforzi disperati
della borghesia imperialista e del suo clero per protrarre l'esistenza
del loro potere nonostante la crisi generale del capitalismo: è una
componente importante del loro sistema di controrivoluzione preventiva e
della ricerca forsennata di valorizzare il capitale accumulato in
quantità enorme.

Il nostro paese segue lo stesso corso degli altri paesi imperialisti,
con le particolarità che derivano dalla sua natura fuori del normale:
infatti la Repubblica Pontificia per la sua natura è un regime unico al
mondo. La riforma Giannini continua e aggrava la trasformazione del
sistema nazionale dell'istruzione pubblica (scuole di ogni ordine e
grado, dalla scuola materna alla scuola superiore, università, istituti
di ricerca) che la Repubblica Pontificia ha messo in cantiere a partire
dagli anni '80 del secolo scorso. I passaggi particolarmente importanti
di questa trasformazione portano i nomi dei ministri Luigi Berlinguer
(1996-2000, governi Prodi e D'Alema), Letizia Moratti (2003, governo
Berlusconi), Maria Stella Gelmini (2008-2011, governo Berlusconi),
Stefania Giannini (governo Renzi). Quindi anche in questo campo ha
dominato e domina il sistema delle larghe intese, del "programma unico"
della borghesia imperialista. Prodi, Amato, Berlusconi, D'Alema, Monti,
Letta, Renzi: cambiano i nomi dei capi dei governi, ma la musica resta
la stessa, la destra dirige l'orchestra e la sinistra borghese
piagnucola e si trasforma in destra moderata a rimorchio della destra.

La trasformazione del contenuto e della struttura dell'istruzione
nazionale mantiene lungo gli anni caratteri e indirizzi fissi, lo stesso
filo conduttore: riduzione del sistema pubblico a vantaggio della scuola
clericale (potere della Chiesa) e privata (impresa capitalista
fornitrice di servizi); riduzione generale dei finanziamenti statali e
spostamento di una percentuale crescente di essi alle istituzioni
clericali; gestione manageriale (ossia scimmiottando nell'istituzione
pubblica la gestione dell'impresa capitalista) delle residue istituzioni
pubbliche (il bilancio finanziario dell'istituto scolastico sostituisce
il risultato scolastico come metro di giudizio della gestione
dell'istituto); riduzione del sistema di istruzione a scuola
professionale (l'insegnamento di un mestiere si sviluppa a detrimento
dell'educazione a pensare e alle altre attività superiori monopolio
delle classi dominanti da quando esse esistono); l'istruzione deve
diventare una merce come ogni altro servizio alla persona (ognuno
acquista l'istruzione che può permettersi a secondo dei soldi di cui
dispone: reddito, proprietà, prestiti, borse di studio).

L'indirizzo della riforma che il governo Renzi-Bergoglio vuole imporre
quindi non è nuovo, ma l'accoppiata Bergoglio-Renzi è inciampata nella
riforma Giannini e deve far fronte a condizioni particolarmente
sfavorevoli. Di converso la lotta degli studenti, degli insegnanti, del
personale non insegnante (amministrativo, tecnico, ausiliario) può
svolgere un grande ruolo per renderle il paese ingovernabile e aprire la
strada alla costituzione del GBP.

PERCHÉ IL GOVERNO RENZI-BERGOGLIO È INCIAMPATO NELLA RIFORMA SCOLASTICA
GIANNINI BENCHÉ QUESTA SEGUA LO STESSO FILO DI QUELLE CHE I GOVERNI
PRECEDENTI, DA PRODI A BERLUSCONI, HANNO IMPOSTO?

Perché l'accoppiata Bergoglio-Renzi si è posta e deve porsi obiettivi
più ambiziosi dei suoi predecessori, mentre i margini di manovra
economica e politica che la crisi generale del capitalismo e le manovre
e le richieste dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti
impongono alla RP si sono fatti più stretti e i tempi di esecuzione più
brevi.

La Repubblica Pontificia deve contribuire alle guerre, agli intrighi,
alle imprese criminali e alle manovre sovversive della NATO e delle
altre istituzioni della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti
europei, americani e sionisti. Ognuna di queste imprese, oltre alle
risposte esterne, suscita suoi oppositori all'interno. Ognuna delle
imprese criminali, delle manovre sovversive e delle guerre che la RP è
costretta a condurre all'estero, lede gli interessi ora dell'una ora
dell'altra delle fazioni del vertice (basta pensare alle concessioni per
estrazione di petrolio e al mercato delle armi).

Contemporaneamente i vertici della RP sono dilaniati da una moltitudine
di contrasti interni che l'energica azione di trasformazione che
l'accoppiata Bergoglio-Renzi si è proposta di fare ed è la sua ragion
d'essere, rende più acuti di quanto lo siano mai stati nelle vita
decennale della RP.

1. L'eliminazione della relativa autonomia di cui godeva ognuna delle
molte istituzioni centrali e locali della RP per sottometterle tutte ad
un unico centro decisionale, suscita resistenze accanite, aperte ma più
spesso subdole e trasversali, da parte di ogni istituzione, dei suoi
titolari e dei suoi funzionari che difendono ognuno le sue prerogative e
i suoi interessi e clienti (vedi le sentenze della Corte Costituzionale
sulla legge elettorale Porcellum o sulla riforma Fornero delle pensioni,
vedi l'ISTAT che sulla situazione economica sistematicamente smentisce
il governo, ecc.): la politica-spettacolo si presta a un'infinità di
manovre e di colpi. La Repubblica Pontificia per alcuni decenni ha
comperato la collaborazione dei titolari e dei funzionari concedendo
privilegi e impunità, concedendo feudi di caccia riservata, creando un
sistema generale di corruzione e di ricatti la cui origine e vastità
desta meraviglia (l'UE paga un deputato italiano al Parlamento europeo
il triplo di quello che paga un deputato tedesco perché ognuno è pagato
secondo la tariffa nazionale sua, ecc.) e restano incomprensibili a chi
non ammette la natura unica della Repubblica Pontificia. Ora la crisi
riduce la possibilità di proseguire e ancora più di espandere questo
sistema, mentre il governo Renzi-Bergoglio ha bisogno di ridurre
l'autonomia di ogni istituzione e in tempi brevi. Persino personaggi
devoti alla Santa Sede come Enrico Letta e lo zio Gianni oramai
lamentano di essere maltrattati.

2. Diminuisce vistosamente il seguito e il prestigio di cui alcune
delle fazioni e dei personaggi del vertice della RP godevano nel paese.
La partecipazione alle elezioni degli elettori iscritti è uno degli
indici. E non è neanche detto che i voti che la Chiesa ancora manovra e
che ha tolto a Forza Italia e alla Lega Nord bastino a colmare il vuoto
lasciato nel seguito delle clientele locali del PD dagli astenuti e
dagli elettori M5S. Le elezioni amministrative del Trentino Alto Adige
dell'11 maggio dicono che non bastano, mentre sono alle porte (31
maggio) elezioni in 9 regioni per un totale di circa 18 dei 47 milioni
di elettori italiani, più vari comuni in altre regioni. Il tutto mette
in difficoltà migliaia di giri clientelari grandi e piccoli.

La riforma scolastica Giannini cade in questo contesto. Essa crea
condizioni straordinariamente favorevoli alla lotta per costituire il
GBP, se noi comunisti sappiamo approfittarne e condurre le OO e OP ad
approfittarne, quindi se rompiamo radicalmente con la mancanza di
strategia e di volontà di vincere e instaurare il socialismo che ha
caratterizzato i gruppi dirigenti del vecchio PCI, a partire da
Togliatti.

Al malcontento e all'opposizione degli operai e degli altri dipendenti
pubblici e privati si aggiungono ora l'opposizione e la mobilitazione di
larghe masse di studenti, parenti, insegnanti, personale amministrativo,
tecnico e ausiliario della scuola e ricercatori: membri delle più
diverse classi sociali ma accomunati dall'opposizione alle riforme
scolastiche che la borghesia e il clero vogliono e devono imporre.

Inoltre nell'istruzione pubblica l'organizzazione sindacale presenta una
combinazione particolarmente favorevole per i lavoratori e gli
oppositori della riforma scolastica. Alcuni sindacati alternativi e
conflittuali degli insegnanti e del personale non docente (Cobas e
Unicobas in particolare) costringono con la loro iniziativa e
intransigenza i sindacati di regime e corporativi (FLC-CGIL, CISL e UIL
scuola, Gilda, SNALS) a rincorrerli per non perdere seguito, tessere,
funzionari e cespiti.

Qui è inciampato il governo Renzi-Bergoglio. Anche i devoti di "Papa
Francesco" sono sorpresi dell'avidità con cui la sua Chiesa vuole
accrescere il suo dominio a spese della scuola pubblica e incominciano
ad aprire gli occhi anche sul cinismo con cui "Papa Francesco" e la sua
Chiesa accompagnano e assecondano le imprese criminali, le manovre
sovversive e le guerre dei gruppi imperialisti, come fino a un secolo fa
il missionario accompagnava e assecondava con innocue e pie parole e
gesti il mercante e il soldato nell'"opera civilizzatrice" dell'uomo
bianco tra i "popoli selvaggi".

L'esito dello scontro dipende dalla convergenza tra gli oppositori alla
riforma Giannini e gli altri fronti di opposizione. Ma più ancora che
dallo sviluppo della protesta, dipende dallo sviluppo di una alternativa
politica reale, cioè dallo sviluppo del movimento per la costituzione di
un governo d'emergenza delle masse popolari organizzate, il Governo di
Blocco Popolare. Vale più che mai il dato di fatto che la borghesia e il
clero non sono di per se stessi forti: sono gli operai e gli altri
lavoratori che non fanno ancora valere la loro forza.

La borghesia e il clero non possono sottrarsi ai vincoli del sistema
capitalista in crisi: da qui vengono sia i contrasti interni ai vertici
della RP sia i contrasti tra questi e le varie classi delle masse
popolari che la borghesia e il clero cercano di trasformare in contrasti
delle molteplici parti delle masse popolari tra loro (servendosi del
Matteo Salvini di turno alla Lega Nord e degli scimmiottatori del
fascismo del secolo scorso).

La forza degli operai e degli altri membri delle masse popolari
ovviamente non sta né nel loro numero né nella gravità dell'oppressione
e dei colpi che subiscono e della catastrofe in cui sono coinvolti. Sta
nella coscienza e nell'organizzazione. Sono queste che fanno del loro
numero una forza politica, cioè una forza capace di dare al paese un
ordinamento politico conforme agli interessi della massa della
popolazione, quello di cui l'attuale società è da tempo gravida.

A questo corrisponde la nostra parola d'ordine: organizzarsi per
costituire il GBP.

_Coscienti di questo noi comunisti da una parte dobbiamo rafforzare le
nostre file_. Gli elementi avanzati delle masse popolari e in
particolare gli operai avanzati devono diventare comunisti, costituire
in ogni ambiente nella clandestinità Comitati di Partito. Ciò che
distingue i comunisti dagli oppositori anche più accesi, dai ribelli
anche più disposti a battersi è che essi hanno una comprensione più
avanzata delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta di
classe sintetizzata nel marxismo-leninismo-maoismo. Grazie a questa
trovano il modo di spingere sempre in avanti la lotta di classe,
elaborano e lanciano in ogni ambiente e in ogni momento giuste parole
d'ordine e pongono obiettivi che fanno avanzare la rivolta delle masse e
ingrossano le file dei rivoltosi.

Il Comitato di Partito è in ogni ambiente lo Stato Maggiore della guerra
popolare rivoluzionaria. La borghesia non riesce a eliminarlo e neanche
a intimidirlo. Esso tramite gli organismi e la rete del Partito è in
collegamento con tutti gli altri CdP, trae insegnamento dalla loro
esperienza e conferisce ad essi la propria. Ne riceve la scienza con cui
comprende le relazioni interne ed esterne dell'ambiente che deve
dirigere. Questa scienza e le indicazioni del Partito lo rendono capace
di elaborare e lanciare le giuste parole d'ordine e di orientare quanto
di avanzato esiste tra le masse popolari della sua zona operativa ad
avanzare verso la costituzione del GBP. Per questo diciamo a tutti
quelli che vogliono diventare comunisti di formare, come primo passo,
gruppi di studio del _ Manifesto Programma_ [10]del Partito e di
mettersi clandestinamente in contatto con il Partito. L'appello che
abbiamo lanciato alcuni mesi fa (Comunicato CC 23/2014 [11] - 6 luglio
2014 ai giovani delle masse popolari _Non perdete tempo a imparare un
mestiere che non farete! Imparate a fare la rivoluzione socialista!_)
rispecchia pienamente i compiti del momento.

_D'altra parte noi comunisti dobbiamo mobilitare dovunque siamo capaci
di arrivare tutti gli elementi avanzati_. Dobbiamo promuovere la
costituzione di Organizzazioni Operaie nelle aziende capitaliste e
Organizzazioni Popolari nelle aziende pubbliche, nelle scuole,
università e istituti di ricerca, nelle zone di abitazione. Dobbiamo
promuovere il coordinamento tra essi. Dobbiamo orientare ogni OO e OP a
mobilitarsi a costituire un proprio governo d'emergenza, il GBP e a
rendere ingovernabile il paese ai vertici della RP con le mille
iniziative di base [12] onde costringerli a ingoiare la costituzione del
GBP. La costituzione del GBP porta ad un livello superiore la lotta per
instaurare il socialismo.

In particolare dobbiamo orientare le OO delle aziende capitaliste e le
OP delle aziende pubbliche a uscire dalla loro azienda, a rivolgere
l'attenzione e la loro attività all'esterno per organizzare e
mobilitare. La lotta per stroncare la riforma Giannini e battere il
governo Renzi-Bergoglio è anche la loro lotta. Il GBP può costituirsi e
operare con efficacia e forza solo se è il centro di una rete di OO e OP
diffuse sul territorio, capaci di prendere in mano se non tutti, gran
parte dei gangli della vita economica e sociale del paese.

Questo è il nostro preciso piano d'azione che valorizza la lotta degli
oppositori della riforma Giannini e offre ad essi la prospettiva della
vittoria.

Gli operai avanzati devono diventare comunisti: in questo modo prendono
in mano le sorti del paese, fanno della classe operaia la nuova classe
dirigente del paese!

Tutti quelli che aspirano a diventare comunisti (operai, altri
lavoratori, disoccupati, studenti, casalinghe, pensionati, immigrati)
devono costituire ovunque, in ogni azienda capitalista, in ogni azienda
pubblica, in ogni zona d'abitazione Comitati di Partito (CdP)
clandestini.

I Comitati di Partito devono fare di ogni lotta rivendicativa e di ogni
protesta una scuola di comunismo, devono approfittarne per far sorgere
Organizzazioni Operaie in ogni azienda capitalista e Organizzazioni
Popolari in ogni azienda pubblica e in ogni zona d'abitazione, per
orientarle a coordinarsi tra loro fino a costituire il Governo di Blocco
Popolare, farlo ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia e
marciare verso l'instaurazione del socialismo.

_**************_

_Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[13]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [13]_].
_

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