[RSF] FW: [nowaroma] Fwd: [semprecontroguerra] 2 giugno-Appe…

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Autor: pilar castel
Data:  
A: forumroma@inventati.org, ass.zabaglia@libero.it, donneinnero@listas.nodo50.org, juliavshawlawrence@gmail.com, de def, marcello biondo, reteromanapalestina@googlegroups.com, abitanti centro storico, alessandroverga70@yahoo.it, pace@peacelink.it, adraiana di gianna, donne, patrimoniocomune@lists.riseup.net, patrizialafonte@tin.it, athos.deluca@comune.roma.it, biblioteca@comune.anguillara-sabazia.roma.it, g.sciacca@bibliotechediroma.it, biblioteca@comune.bracciano.rm.it, bibliotecatrevignano@yahoo.com, irene.tolu@libero.it, PBC - Uniti e Diversi, redazione@unpontesultevere.com
Assumpte: [RSF] FW: [nowaroma] Fwd: [semprecontroguerra] 2 giugno-Appello per una giornata nazionale di lotta contro la guerra
Aderite ? grazie e paci, pilar








    aderiscono i pacifisti e le pacifiste dell'ora in silenzio per la
    pace di genova.


    Norma Bertullacelli




    Il 11/05/2015 17.49, Marco Palombo ha
      scritto:





        APPELLO PER UNA
              GIORNATA NAZIONALE CONTRO LA GUERRA IL 2 GIUGNO
        L’articolo 11 della
            Costituzione proclama il ripudio della guerra come strumento
            di
            risoluzione delle controversie internazionali. Nella realtà,
            il
            coinvolgimento dell’Italia negli scenari della “guerra
            globale”
            è crescente e multiforme: dalla partecipazione dirette nelle
            missioni militari , alla concessione delle basi militari in
            territorio italiano alle guerre USA e NATO nel Mediterraneo
            e nel
            Medio-Oriente, non trascurando l’aumento folle delle spese
            militari
            per l’ammodernamento dell’arsenale bellico. 


        Insomma, tutta la
            politica estera del nostro paese è intrisa della scelta
            bellica, con una chiara responsabilità in devastazione e
            massacri sempre meno
            occultabile. L’Italia permane il solido alleato di potenze
            straniere apertamente impegnate in politiche di aggressione
            contro
            stati sovrani e popolazioni civili inermi. Ciò avviene per
            Israele
            contro la Palestina e l’Arabia Saudita contro lo Yemen, o
            con il
            sostegno agli “amici della Siria” coalizione complice degli
            jiadisti ( Contro cui combatte l’eroica resistenza curda),
            ma
            anche in Europa con il sostegno ai golpisti internamente
            alleati ai
            nazisti al potere in Ucraina e in guerra contro le
            autoproclamate
            repubbliche indipendenti ed antifasciste.
        ALLORA E’ ORA DI MOBILITARSI
            AFFINCHE’ L’ITALIA ESCA DALLA SPIRALE DI GUERRA IN CUI E’
            IMMERSA
        Lo
            scenario della competizione economica, industriale,
            commerciale,
            finanziaria deborda sempre più frequentemente in guerra
            militare,
            ponendo in fibrillazione gli istituti politici e militari
            sopravvissuti alla guerra fredda, ONU E NATO in primis, il
            primo,
            incapace di fungere da camera di compensazione delle forze
            in campo;
            la seconda, diventata una alleanza di guerra proiettata ad
            invadere
            territori di paesi sovrani.
        La costituzione
            dell’Unione Europea , in quello che comunemente si definiva
            come il
            campo occidentale, in veste di competitore globale e
            portatore di
            interessi materiali non sempre armonizzabili con quelli
            della
            superpotenza USA è l’aspetto peculiare con cui il movimento
            contro
            la guerra è chiamato a confrontarsi.
        La distruzione e la
            conseguente tribalizzazione delle entità statali in Iraq,
            Libia,
            Siria rispondono ad un preciso disegno di dominio
            geo-strategico
            perseguito dagli USA in proprio o in ambito NATO, che lascia
            sul
            campo i suoi frutti avvelenati principalmente ai suoi
            “alleati
            europei”, vedi situazione in Libia, dove il nostro paese è
            storicamente coinvolto.
        La guerra era e
            resta
            sempre solo strumento di distruzione e morte ; le
            devastazioni di
            intere regioni, i crimini perpetrati contro moltitudini di
            esseri
            umani la cui unica colpa e quella di essere nati nelle
            “parti
            sbagliate” del globo hanno visto il proliferare di
            meccanismi di
            sostegno ideologico agli interventi militari e di
            mistificazione
            della loro reali motivazioni, sotto la coltre della guerra
            umanitaria
            e di liberazione dai regimi tirannici, operazioni alimentate
            in modo
            presocchè unanime da tutto il mondo dell’informazione
            occidentale.
            Nel nostro paese inoltre l’assunzione piena della
            legittimità
            della “guerra umanitaria o per l’estensione della
            democrazia”
            nell’orizzonte politico della maggiore forza politica di
            derivazione progressista, il partito democratico, ha
            indebolito
            notevolmente la diffusione di analisi critiche di stimolo
            alla
            mobilitazione di massa contro la guerra, che per decenni ha
            rappresentato una prerogativa dei movimenti.
        Allora riannodare le reti della
          solidarietà e della denuncia che, pur in condizioni di
          difficoltà,
          sono attive può essere il punto di rilancio del movimento
          contro la
          guerra: dalla denuncia dell’ignavia della politica di fronte alla
            tragedia quotidiana degli annegamenti dinanzi alle nostre
            coste di
            derelitti in fuga dalla guerra ( di cui il nostro paese è
            direttamente responsabile); alla contestazione di tutta la
            politica
            estera italiana e dei processi di militarizzazione dei
            nostri
            territori ( da ultimo il MUOS in Sicilia).
        Comitati di
            solidarietà
            internazionali con le vittime delle guerre e comitati
            territoriali
            impegnati in battaglie contro la presenza delle basi
            militari, delle
            armi di distruzione di massa e delle politiche di incremento
            delle
            spese belliche possono costituire la base materiale per la
            ricostruzione del protagonismo di massa contro la guerra.


        Il 2 giugno data della festa
            della
            repubblica, può essere l’occasione per promuovere una
            giornata di
            mobilitazione nazionale contro la guerra, articolata nelle
            realtà
            territoriali, concepita come contraltare alla parata
            militare sui
            Fori Imperiali, rimettendo al centro dell’attenzione il
            carattere
            pacifista e antifascista della nostra Costituzione.
        Una giornata che si svolga in
            ogni
            luogo d’Italia con le iniziative ritenute idonee, presidi,
            volantinaggi marce, ecc., in prossimità di luoghi simbolo
            della
            militarizzazione e delle vittime delle politiche belliciste,
            caserme, CIE, CPT.




        Costruiamo la giornata nazionale
            contro la guerra!
        L’Italia ripudia la guerra e i
            guerrafondai!!! 



          RETE
                NOWAR
        COLLETTIVO
                MILITANT
        RETE
                DEI COMUNISTI


                COMITATO CON LA PALESTINA NEL CUORE
        COMITATO
                PER IL DONBASS ANTINAZISTA
        PCDI
        ROSS@


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