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Il giorno in cui il capitalismo sarà costretto a
tollerare le società non capitaliste e riconoscere i
limiti nella propria ricerca del controllo, il giorno in cui sarà
obbligato a riconoscere che i suoi approvvigionamenti di materie
prima non sono illimitati sarà il giorno del cambiamento. Se c’è
una qualche speranza per il mondo, non risiede nelle sale conferenza
sul cambiamento climatico o nelle città dagli edifici alti. Sta in
basso a livello del terreno, in quanti combattono ogni giorno per
proteggere le loro foreste, le loro montagne e i loro fiumi, perché
sanno che le foreste, le montagne e i fiumi li proteggono.
Il primo passo per reimmaginare un mondo terribilmente sbagliato
sarebbe fermare l’annientamento di coloro che hanno una
immaginazione differente, una immaginazione estranea al capitalismo
come al comunismo. Un'immaginazione che ha una comprensione del tutto
diversa di che cosa sono la felicità e la soddisfazione. Per
ottenere questo spazio filosofico, è necessario concedere spazio
fisico per la sopravvivenza di quanti possono sembrare i custodi del
nostro passato, e invece potrebbero davvero essere le guide per il
nostro futuro.
ARUNDHATI ROY, 2010
citazione tratta dal libro di NAOMI KLEIN “Una rivoluzione ci
salverà”