per pubblicazione. diffusione, divulgazione, grazie
Comunicato
sindacale/stampa 28 Aprile 2015 (per affissione
nei luoghi di lavoro art. 25 L. 300/1970)
28 Aprile 2015: GIORNATA MONDIALE PER LASALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
LA SALUTE NON E’ UNA MERCE, NON SI MONETIZZALA SICUREZZA NON E’ UN COSTO…DA RIDURRE O ELIMINARE
CI STA ANCORA MOLTO DA FARE IN TERMINI DI
PREVENZIONE,
INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO E AGGIORNAMENTO… ESTENSIONE DI RLS NEI
LUOGHI DI LAVORO
Da
Comitato 5 Aprile di Roma - Nodo locale della RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA
SUL LAVORO E SUI TERRITORI
E mail
di riferimento del Comitato 5 Aprile circolotlc@???,
usiait1@???, Sede operativa
presso Usicons Largo G. Veratti 25 00146 Roma fax 06 77201444
E mail
RETE NAZIONALE bastamortesullavoro@???,
Ogni
anno nel mondo oltre 2 milioni di morti sul lavoro, comprese quelle dovute a
malattie professionali e incidenti.
UNA
STRAGE SUL LAVORO E …DA LAVORO SALARIATO, in una “guerra di classe”, non
dichiarata da lavoratrici e lavoratori ma di cui si subiscono ancora gli
effetti devastanti, con morti e feriti ogni giorno ai quali sembra che ci sia
"abituati”, come se fosse UN FATTO NORMALE e CASUALE.
Una
guerra che i padroni, chi difende i loro interessi di profitti e taglio dei
“costi” con aumenti di ritmi e carichi di lavoro, di precarietà e ricatti sul
lavoro e nella vita, ci sta facendo pagare con la scusa dell’ennesima “crisi”
permanente e di politiche di austerità.
Le malattie professionali o da stress da lavoro
correlato, rimangono sottovalutate nei sui effetti devastanti, rispetto agli
incidenti anche mortali sul lavoro, nonostante gli stessi dati “ufficiali” li
contino in numero 6 volte superiore rispetto agli “incidenti” propriamente
definiti tali (ai quali si aggiungono gli incidenti mortali “in itinere”,
quando si va o si torna dal lavoro).
LA
NOSTRA LOTTA CONTINUA. Le nostre attività e impegno da RLS, Rsa-Rsu, tecnici ed
esperti, da comitati e coordinamenti anche con familiari delle troppe vittime
prosegue,
in tanti modi e in tante forme anche non eclatanti, ancora non sempre collegate
tra loro in modo continuo, ma è un aspetto rilevante nella lunga lotta e marcia
verso la liberazione dallo sfruttamento, dall’oppressione, dal ricatto sul
lavoro e nei territori, un ricatto costante che vorrebbe il silenzio e l’obbedienza,
nemmeno una protesta o un comunicato, ogni volta che ci sta un infortunio, un
morto sul lavoro… un ponte che crolla, una scuola che cade…un migrante caduto “per
sbaglio” da un ponteggio…una collega portata via da una malattia “incurabile”…
Chi pensa questo, di poterci ridurre al silenzio
complice, all’inerzia o al senso di rassegnazione di fronte a fatti
presentatici come “inevitabili”…
ALLORA
NON CI CONOSCE BENE, NON HA CAPITO CHE NON CI ABITUEREMO MAI A QUESTO STATO DI
COSE…