[Forumlucca] R: Fwd: volantino

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Szerző: Aldo Zanchetta
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Címzett: forumlucca
Tárgy: [Forumlucca] R: Fwd: volantino
Per questo l’Italicum è il più grave attentato alla nostra libertà dopo la Liberazione; questo consentirà loro di fare l’asso pigliatutto!



Aldo



Da: Forumlucca [mailto:forumlucca-bounces@inventati.org] Per conto di Massimiliano Piagentini
Inviato: domenica 26 aprile 2015 17:09
A: forumlucca
Oggetto: [Forumlucca] Fwd: volantino



Vi inoltro una mail che mi ha inviato un amico di Barga.. Descrive benissimo, secondo me, qual'è l'idea di democrazia che hanno certi esponenti del Pd...



massimiliano



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L’assessore e la Democrazia

Questa mattina sono uscita per spese e passeggiata. Nel piazzale sotto casa mia c’era un gran dispiegamento di forze: Vigili, Carabinieri, Polizia. Ho chiesto ad un signore,con il giubbottino dello staff, forse protezione Civile, ma non ne sono certa, cosa stesse accadendo.
“Arriva il Ministro”risponde
“Quale Ministro”? chiedo
“Giannini”.
Mi fermo con lui a chiacchierare d’altro e più precisamente di animali, in quanto la mia cagna stava dimostrando per lui grande interesse e simpatia.
Fine della conversazione, vado per la mia strada.
A l mio ritorno, su tutti i parabrezza delle auto parcheggiate c’era un volantino. Ne ho preso uno per leggere il contenuto: si trattava di un volantino di opposizione alle scelte governative su “la buona scuola” dove venivano elencati diversi punti di diniego, con un linguaggio semplice,chiaro e non offensivo.
A quel punto vedo arrivare un assessore del comune con alcuni suoi uomini che ispezionano i volantini.
Senza neanche prendesi la briga di leggerlo personalmente e soprattutto di leggerlo tutto, intima ai suoi:”ora fate il giro e questi li levate tutti”. Il compito viene affidato all’uomo con il giubbottino che era tanto piaciuto alla mia cagna. Lui va ed esegue. Non è compito loro toglierli, solo dare l’ordine.
Mi rivolgo all’assessore e gli dico: “ scusi ma questa non è una mossa molto democratica, non crede?”
Resta in silenzio e sorpreso, come sovrastato da un gigantesco punto interrogativo e si sbilancia in un “come? ”
Ripeto la mia affermazione, con voce ferma ma calma.
Elabora un: ” perché è democratico mettere volantini sulle auto? È mancanza di rispetto in questa occasione. Ce li ha messi lei?”
“No, non li ho messi io e non è neanche detto che io sia del tutto d’accordo con il loro contenuto ma io le sto dicendo un’altra cosa”
“ Senta, io non le ho chiesto la sua opinione”, mi dice e mi volta le spalle andandosene verso il gruppetto di forze dell’ordine.
“Ma io la dico”, aggiungo alzando un pochino la voce per essere certa che mi possa sentire.
Mi rivolgo al signore col giubbottino, tanto caro e simpatico e gli chiedo :” perché accetta “?
“ Io sono tenuto ad obbedire agli ordini” mi dice, mesto.
Raggiungo ancora l’assessore,che gira nervosamente per il piazzale e provo a dirgli ancora: “ ci pensi, questa mossa non è democratica, perché scappa? Sono forse più giustificabili i suoi volantini, nella mia cassatta delle lettere, non richiesti, con il simbolo del suo partito e la sua faccia,quando cerca il mio voto?”
“Noi abbiamo ruoli differenti” mi dice. “No,noi siamo uguali cittadini, stessi diritti, stessi doveri” rispondo.
“Lei scappa perché non ha argomentazioni” – aggiungo.
Nel frattempo si unisce il buon farmacista il quale, molto più alterato di me, gli dice :” questa non è Democrazie,questa è dittatura”.
L’assessore, in evidente stato confusionale, si avvia verso i carabinieri e cerca sostegno: “la signora mi sta importunando”. Io aggiungo qualcosa elui, fiero del suo ruolo istituzionale mi dice :” ora m’ha rotto”.
Gli ho rovinato la festa. Aveva anche la cravatta intonata alla camicia, era tutto perfetto.
Sono certa che il Ministro avrebbe dialogato con i responsabili del volantino.per una ragione molto semplice: perché sono- siamo- i fruitori della scuola e della sua decadenza.
L’assessore,dal canto suo, deve aver dimenticato il significato di quel grande termine che forse, un tempo, ha imparato a decifrare sui libri anche lui: Democrazia.
Sono certa di una cosa: se leggerà queste mie parole non risponderà o risponderà in politichese.
Lontano come una cometa dalla realtà di noi che non abbiamo cravatte da indossare.
Andandomene via, ho chiesto ad una vicina quale fosse il cognome dell’assessore, non lo ricordavo.
“Onesti” mi ha risposto. Meno male, forse non tutto è perduto.