[Forumlucca] Fwd: volantino

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Autor: Massimiliano Piagentini
Data:  
A: forumlucca
Assumpte: [Forumlucca] Fwd: volantino
Vi inoltro una mail che mi ha inviato un amico di Barga.. Descrive
benissimo, secondo me, qual'è l'idea di democrazia che hanno certi
esponenti del Pd...

massimiliano



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L’assessore e la Democrazia

Questa mattina sono uscita per spese e passeggiata. Nel piazzale sotto casa
mia c’era un gran dispiegamento di forze: Vigili, Carabinieri, Polizia. Ho
chiesto ad un signore,con il giubbottino dello staff, forse protezione
Civile, ma non ne sono certa, cosa stesse accadendo.
“Arriva il Ministro”risponde
“Quale Ministro”? chiedo
“Giannini”.
Mi fermo con lui a chiacchierare d’altro e più precisamente di animali, in
quanto la mia cagna stava dimostrando per lui grande interesse e simpatia.
Fine della conversazione, vado per la mia strada.
A l mio ritorno, su tutti i parabrezza delle auto parcheggiate c’era un
volantino. Ne ho preso uno per leggere il contenuto: si trattava di un
volantino di opposizione alle scelte governative su “la buona scuola” dove
venivano elencati diversi punti di diniego, con un linguaggio
semplice,chiaro e non offensivo.
A quel punto vedo arrivare un assessore del comune con alcuni suoi uomini
che ispezionano i volantini.
Senza neanche prendesi la briga di leggerlo personalmente e soprattutto di
leggerlo tutto, intima ai suoi:”ora fate il giro e questi li levate tutti”.
Il compito viene affidato all’uomo con il giubbottino che era tanto
piaciuto alla mia cagna. Lui va ed esegue. Non è compito loro toglierli,
solo dare l’ordine.
Mi rivolgo all’assessore e gli dico: “ scusi ma questa non è una mossa
molto democratica, non crede?”
Resta in silenzio e sorpreso, come sovrastato da un gigantesco punto
interrogativo e si sbilancia in un “come? ”
Ripeto la mia affermazione, con voce ferma ma calma.
Elabora un: ” perché è democratico mettere volantini sulle auto? È mancanza
di rispetto in questa occasione. Ce li ha messi lei?”
“No, non li ho messi io e non è neanche detto che io sia del tutto
d’accordo con il loro contenuto ma io le sto dicendo un’altra cosa”
“ Senta, io non le ho chiesto la sua opinione”, mi dice e mi volta le
spalle andandosene verso il gruppetto di forze dell’ordine.
“Ma io la dico”, aggiungo alzando un pochino la voce per essere certa che
mi possa sentire.
Mi rivolgo al signore col giubbottino, tanto caro e simpatico e gli chiedo
:” perché accetta “?
“ Io sono tenuto ad obbedire agli ordini” mi dice, mesto.
Raggiungo ancora l’assessore,che gira nervosamente per il piazzale e provo
a dirgli ancora: “ ci pensi, questa mossa non è democratica, perché scappa?
Sono forse più giustificabili i suoi volantini, nella mia cassatta delle
lettere, non richiesti, con il simbolo del suo partito e la sua
faccia,quando cerca il mio voto?”
“Noi abbiamo ruoli differenti” mi dice. “No,noi siamo uguali cittadini,
stessi diritti, stessi doveri” rispondo.
“Lei scappa perché non ha argomentazioni” – aggiungo.
Nel frattempo si unisce il buon farmacista il quale, molto più alterato di
me, gli dice :” questa non è Democrazie,questa è dittatura”.
L’assessore, in evidente stato confusionale, si avvia verso i carabinieri e
cerca sostegno: “la signora mi sta importunando”. Io aggiungo qualcosa
elui, fiero del suo ruolo istituzionale mi dice :” ora m’ha rotto”.
Gli ho rovinato la festa. Aveva anche la cravatta intonata alla camicia,
era tutto perfetto.
Sono certa che il Ministro avrebbe dialogato con i responsabili del
volantino.per una ragione molto semplice: perché sono- siamo- i fruitori
della scuola e della sua decadenza.
L’assessore,dal canto suo, deve aver dimenticato il significato di quel
grande termine che forse, un tempo, ha imparato a decifrare sui libri anche
lui: Democrazia.
Sono certa di una cosa: se leggerà queste mie parole non risponderà o
risponderà in politichese.
Lontano come una cometa dalla realtà di noi che non abbiamo cravatte da
indossare.
Andandomene via, ho chiesto ad una vicina quale fosse il cognome
dell’assessore, non lo ricordavo.
“Onesti” mi ha risposto. Meno male, forse non tutto è perduto.