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-------- Messaggio originale --------
Da: "Ass. popoli minacciati / Ges. bedrohte Voelker" <info@???>
Data: 13/04/2015 15:39 (GMT+01:00)
A: africa@???
Oggetto: [Africa] Nigeria: un anno dal rapimento delle 219 studentesse (14 aprile)
Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150413it.html
Nigeria: un anno dal rapimento delle 219 studentesse (14 aprile)
Da un anno non si sa più nulla delle studentesse rapite - APM chiede
nuove iniziative per la loro liberazione
Bolzano, Göttingen, 13 aprile 2015
A un anno dalla liberazione delle 219 studentesse rapite dal gruppo
terroristico Boko Haram in Nigeria, l'Associazione per i Popoli
Minacciati (APM) ha chiesto alla comunità internazionale e in
particolare al governo nigeriano nuove iniziative e maggiore impegno per
la liberazione delle ragazze. L'APM critica soprattutto l'operato delle
istituzioni e del governo nigeriano che nel caso delle studentesse
rapite si sono dimostrati gravemente disorganizzati e poco seri.
Lo scorso 14 aprile 2014 il gruppo terroristico Boko Haram ha attaccato
una scuola nel villaggio di Chibok (stato federale del Borno) e rapito
276 ragazze tra i 12 e i 17 anni. Le ragazze erano state abbandonate al
loro destino dopo che si era diffusa la voce dell'imminenza di un
attacco di Boko Haram e insegnanti, soldati e forze dell'ordine erano
scappati lasciando le ragazze completamente sole a scuola. Nel corso del
rapimento e del trasferimento delle studentesse, 57 ragazze sono
riuscite a fuggire mentre delle restanti 219 si è persa fino ad oggi
ogni traccia.
Le forze di sicurezza nigeriane hanno più volte assicurato che le
ragazze sarebbero presto state liberate, ma di fatto si è sempre
trattato di promesse vane. Durante le indagini e ricerche, le autorità
hanno inizialmente escluso che le ragazze fossero state rapite, poi
hanno completamente escluso i genitori e parenti delle ragazze che in
diversi casi sono stati addirittura criminalizzati, hanno impedito ogni
dibattito sul caso e sono addirittura arrivati a dichiarare che le
ragazze erano già state liberate, salvo poi doversi rimangiare
l'annuncio. Nel corso di quest'anno il capo dell'esercito e importanti
rappresentanti del governo hanno più volte dichiarato di conoscere il
luogo in cui le studentesse venivano tenute nascoste solo per dover
ammettere più tardi di non avere in realtà informazioni credibili. E'
evidente che manca ogni strategia per la liberazione delle ragazze. Da
un lato sono state avviate trattative con persone inverosimilmente in
contatto con il gruppo terroristico e contemporaneamente sono stati più
volte bombardati i luoghi in cui le autorità presupponevano fossero
nascoste le studentesse. Se le 219 ragazze ostaggio di Boko Haram
dovessero ancora essere in vita di certo il merito non è delle autorità
e forze dell'ordine nigeriane.
Per la liberazione delle 219 studentesse si erano mobilitate personalità
in ogni campo, da Michelle Obama alla vincitrice del premio Nobel per la
Pace Malala Yousafzai. L'Associazione per i Popoli Minacciati chiede che
le 219 ragazze non siano dimenticate e che il mondo torni a impegnarsi
per la loro liberazione.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150217it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2014/141201it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140926it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140912it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140716it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140304it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140213it.html |
www.gfbv.it/3dossier/africa/nigeria-it.html
in www: it.wikipedia.org/wiki/Delta_del_Niger |
http://it.wikipedia.org/wiki/Nigeria |
it.wikipedia.org/wiki/Guerra_civile_nigeriana
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