[RSF] FW: [Africa] Darfur: 430.000 nuovi profughi - 45 Darfu…

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Author: pilar castel
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To: Poema, forumroma@inventati.org, marcello biondo, donneinnero@listas.nodo50.org, juliavshawlawrence@gmail.com, pace, adraiana di gianna
Subject: [RSF] FW: [Africa] Darfur: 430.000 nuovi profughi - 45 Darfuri annegati nel Mediterraneo


Date: Wed, 11 Mar 2015 13:07:30 +0100
From: info@???
To: africa@???
Subject: [Africa] Darfur: 430.000 nuovi profughi - 45 Darfuri annegati nel Mediterraneo

Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150311it.html

Darfur: a dieci anni dall'istituzione del Tribunale penale
internazionale ancora violenza e impunità
430.000 nuovi profughi in Darfur - 45 Darfuri annegati nel Mediterraneo

Bolzano, Göttingen, 11 marzo 2015

A dieci anni dall'intervento della Corte Penale Internazionale (ICC) nel
Darfur, nel Sudan occidentale non c'è giustizia per le vittime di
tortura, stupro, arresti arbitrari, dislocamenti forzati e anzi,
continuano impunemente le violenze contro la popolazione civile.

Nel Darfur i responsabili di tortura, stupro, arresti arbitrari e
dislocamenti forzati non solo non devono temere la persecuzione
giudiziaria ma continuano a commettere i loro crimini impunemente. Sono
addirittura state legalizzate le milizie comandate dai servizi segreti e
responsabili di buona parte del terrore diffuso tra la gente. Nel 2014
circa 430.000 persone sono state messe in fuga e solamente da dicembre
2014 ad oggi 41.000 persone sono state costrette a lasciare i propri
villaggi. Almeno 45 profughi provenienti dal Darfur sono annegati ieri
10 febbraio davanti alle coste della Libia mentre tentavano di mettersi
in salvo raggiungendo l'Europa.

Il 31 marzo 2005 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite aveva
approvato la risoluzione 1593 con la quale incaricava la Corte Penale
Internazionale di indagare e avviare un procedimento per crimini contro
l'umanità in Darfur. In seguito alle indagini nel 2009 la Corte
Internazionale ha spiccato un mandato d'arresto per il presidente
sudanese Omar Al Bashir.

Lo scorso 14 dicembre 2014 la procuratrice capo della Corte Penale
Internazionale Fatou Bensouda ha annunciato l'interruzione di tutte e
indagini relative ai crimini contro l'umanità commessi nel Darfur a
causa della mancanza di sostegno da parte del Consiglio di sicurezza
nell'ottenere l'arresto di al Bashir e di altre persone accusate di
gravissime violazioni dei diritti umani nel paese.

In Sudan stesso non vi sono vere indagini né tantomeno azioni penali
contro i responsabili dei crimini contro la popolazione civile del
Darfur. Solo la scorsa settimana il sottosegretario alla Giustizia
sudanese Esameldin Abdelgader ha negato di fronte al Consiglio per i
Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra che gli stupri di massa
documentati da Human Right Watch e commessi in ottobre 2014 nel Darfur
siano veramente avvenuti. Secondo l'incaricato speciale del governo
sudanese per i crimini commessi in Darfur l'interrogatorio delle
presunte vittime non ha evidenziato alcuna prova a sostegno delle accuse.

Lunedì 9 marzo 2015 la Corte Penale Internazionale ha dichiarato che
informerà il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite della mancanza
di volontà del Sudan a collaborare alla risoluzione dei crimini commessi
e a procedere con l'arresto del presidente. Omar al-Bashir governa il
Sudan dal 1989, quando prese il potere con un colpo di stato militare.

Dodici anni dopo l'inizio del genocidio, nelle cinque province del
Darfur ci sono ancora 2,55 milioni di persone in fuga. Circa 4,4 milioni
di persone dipendono per la propria sopravvivenza dagli aiuti umanitari
provenienti dall'estero. Più di 5.000 villaggi sono stati distrutti. Il
lavoro umanitario viene massicciamente ostacolato dalle autorità del
paese, tant'è che nell'intera regione oggi lavorano solamente 5.540
cooperanti internazionali rispetto ai 17.000 che vi lavoravano nel 2009.
Purtroppo la diminuzione dei cooperanti non corrisponde a una
diminuzione dei bisogni della popolazione civile che sono oggi gli
stessi di allora.

Vedi anche in gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140408it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140318it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140203it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140107it.html |
www.gfbv.it/3dossier/africa/darfur-it.html |
www.gfbv.it/3dossier/africa/darfur-man.html
in www: it.wikipedia.org/wiki/Sudan | www.italianblogsfordarfur.it |
www.hrw.org/reports/2015/02/11/mass-rape-darfur

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