[RSF] Ripartire sul Tevere a Roma per un'esperienza innovati…

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Autor: Comunicati Consorzio Tiberina
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To: Comunicati Consorzio Tiberina
Betreff: [RSF] Ripartire sul Tevere a Roma per un'esperienza innovativa di rigenerazione urbana e coesione territoriale
Il 27 mattina in Campidoglio, nell’occasione pubblica organizzata dal
Presidente della Commissione Ambiente dell’Assemblea Capitolina On. Athos de
Luca, è stata ufficialmente sancita la nascita di un innovativo laboratorio
di coesione territoriale per affrontare l’annosa questione del Tevere
nell’area urbana di Roma, attraverso un “contratto di fiume” che dovrà
essere osservato e supportato puntualmente – si potrebbe dire
quotidianamente – nella sua genesi e nel suo sviluppo. Ciò non concerne la
gestione amministrativa della spesa dei fondi, se non in via indiretta: e
non potrebbe essere altrimenti, poiché il “contratto di fiume” è strumento
volontario. Ma si è palesata la concreta opportunità di creare un
“integratore multi-livello” fra centri di competenza pubblici e privati
(capaci di esercitare una forte azione di indirizzo, presidio tecnico e
valutazione) e centri decentrati di decisione e di aggregazione della “voce”
dei cittadini (capaci di rappresentare la caratteristica del territorio),
oltre all’ambito europeo (Direttive, opportunità di reperimento di fondi
aggiuntivi, etc). Si è dunque definitivamente adottato il criterio del
confronto, anche dialettico e vivace, fra tutti i soggetti, interni al
territorio ed esterni a esso, nonché il metodo della costruzione di
coalizioni orizzontali (fra Amministrazione Capitolina, sistemi di imprese,
cittadini organizzati) e verticali (fra livelli di governo); attori
istituzionali essenziali – presenti all’occasione – sono e saranno Autorità
di bacino del fiume Tevere, Regione Lazio, Roma Capitale. I privati hanno
dato il proprio contributo, di ideazione ed economico; ACEA ha annunciato lo
stanziamento sul processo di 300.000,00 euro, mentre alcuni membri del
Consorzio Tiberina hanno già dato l’impulso iniziale in forma sia tecnica
sia economica.

Creare innanzitutto una “visione” per il futuro è apparso il principale
obiettivo, attraverso un quadro di intenti condiviso e uno scenario
strategico, basati sulla conoscenza capillare della realtà urbana del
Tevere, su cui raccogliere le osservazioni del pubblico. Ciò è essenziale
prima ancora che reperire fondi, giacché la soluzione tecnocratica o
comunque la spesa in quanto tale appaiono totalmente inadeguate per un
“oggetto territoriale” fragile, prossimo, prezioso come il Tevere a Roma;
molto, inoltre, si può già fare.

La Mozione n. 106 del 19 giugno 2014 dell’Assemblea Capitolina, approvata
all’unanimità in Aula “Giulio Cesare”, premesso che il fiume Tevere
rappresenta per la città di Roma un patrimonio ambientale, storico e
turistico-ricreativo di enorme valore – allo stato attuale sottoutilizzato e
in molte parti in uno stato di degrado ed abbandono –, e che Roma Capitale
ha manifestato la volontà di recuperare questo patrimonio, aveva già dato
mandato al Sindaco e agli Assessori competenti – fra le altre cose – di
recepire le indicazioni e le prescrizioni del PS5 (Piano Stralcio redatto
dall’Autorità di bacino del Fiume Tevere), attivare le previsioni del
vigente PRG con la redazione dei piani di recupero e promuovere tutte le
iniziative atte a garantire la partecipazione attiva dei portatori di
interesse in base alla Direttiva 2000/60/CE.

La stessa Autorità di bacino del fiume Tevere, nell’ambito degli incontri
Distrettuali di Partecipazione Pubblica sul Piano di Gestione del Rischio da
Alluvione PGRAAC (Dir. 2007/60/CE – D.Lgs. n. 49/2010) e sul Piano di
Gestione delle Acque PGDAC (su citata Dir. 2000/60/CE – D.Lgs. n. 152/2006),
aveva già coinvolto i diversi Soggetti promotori di “contratti di fiume” nel
Lazio, per riceverne un contributo alle iniziative territoriali e settoriali
pianificatorie e programmatiche nell’elaborazione dei Piani distrettuali
stessi, anche al fine di garantire il necessario coordinamento delle azioni
su sub-bacini che interagiscono innanzitutto dai punti di vista idraulico,
idro-geologico, ecologico. Il Presidente del Consorzio Tiberina ha
partecipato assiduamente e fattivamente a tutte le consultazioni, come agli
Atti delle stesse (anche on-line su <http://www.abtevere.it>
www.abtevere.it). Ha condiviso che, nel caso del tratto urbano di Roma, il
“contratto di fiume” appare con tutta evidenza uno strumento flessibile di
partecipazione e condivisione, per trattare in maniera interdisciplinare e
intersettoriale questioni come quelle di manutenzione, inquinamento,
protezione civile, parchi urbani, sviluppo urbanistico del fiume, promozione
della creatività, sport e turismo urbano, raccordo fra le associazioni e
recupero di aree utilizzabili, infrastrutture e, ove possibile,
regolamentazione, favorendo in prospettiva anche la costituzione fra le
Istituzioni competenti di una sorta di Conferenza di Servizi permanente,
nelle more di un riordino legislativo e di competenze che da più parti
appare necessario, attribuendo a Roma Capitale un ruolo sempre più centrale
nella gestione del Tevere nel tratto urbano e alla Foce.

Un Pro-Memoria approvato dalla Giunta Capitolina nei giorni scorsi prende
atto che è opportuno procedere nella direzione di rafforzare le attività
svolte per la tutela e la salvaguardia del bacino fluviale del Tevere –
considerato come impegno prioritario, inserito nel programma del Sindaco e
della Giunta stessa, per il quale è necessario assicurare un maggior
coordinamento tra le diverse competenze che hanno un ruolo su questa materia
–, e che è necessario definire un documento strategico relativo al Tevere,
individuando criticità e potenzialità che esigono d’essere affrontate in
modo complessivo, sviluppando linee progettuali ed evidenziando forme di
gestione integrata; sono richiamate le azioni sinergiche con l’Autorità di
bacino, con la Regione Lazio, con gli altri Enti competenti. E’ anche
sancita la necessità della nascita di un “Osservatorio Tevere” sul
“contratto di fiume” nell’area urbana di Roma, per far sì che
l'Amministrazione di Roma Capitale possa concorrere attivamente al processo
in corso e assumere nello stesso il ruolo protagonista, di catalizzatore e
volano di sviluppo sostenibile nei propri territori, che ad essa compete.
Come già più volte sottolineato, attorno a questa linea che taglia Roma, e
allo stesso tempo la lega sia al mare sia al suo hinterland naturale (il
bacino idrografico, o regione Tiberina), il processo di costruzione di un
“contratto di fiume” racchiude gli elementi-chiave di una possibile
geografia dell’intervento urbano: - l’inquinamento e la protezione civile,
ove il Tevere raccoglie sia influenze endogene sia influenze esterne,
considerando che le acque confluenti a Roma derivano da 6 Regioni
attraversate dal corso principale e dagli affluenti, - gli ecosistemi e i
parchi urbani, - l’urbanistica, con il fiume ad asse attorno cui la Città ha
preso forma, influenzata dallo stesso in maniera decisiva, sviluppandosi con
stratificazioni successive fino a poter percorrere e interpretare le
differenze sostanziali da una sponda all’altra, dal centro dell’urbe alle
periferie e ai lembi estremi, dalle zone curate alle zone degradate, - la
storia e le storie, la cultura, l’architettura, l’arte, sia patrimonio
acquisito sia nuova creatività per mettere a frutto, anche con modalità
minimaliste, un ambiente molto particolare che attraversa la Città,
trattabile diversamente zona per zona, - gli sport e le attività ricreative,
sia sull’acqua sia sulle sponde (canoa, canottaggio, bicicletta, podismo,
etc), - le infrastrutture, i trasporti e il turismo, su una via d’acqua
dalle caratteristiche stagionali molto discontinue, ma sempre caratterizzata
da una prospettiva affascinante per percorrere tratti significativi di Roma,
se il servizio è di qualità e risulta attrattivo, - l’associazionismo,
coinvolto e ancor più coinvolgibile per temi e quartieri, - il recupero di
aree utilizzabili, abbandonate od occupate da attività abusive (spesso
inquinanti), - la regolamentazione, per coordinare e semplificare
amministrativamente gli interventi pubblici e privati, produttivi e non,
sottoposti a decine di pareri, fino a far cadere nel nulla anche i migliori
propositi, - la comunicazione, l’educazione ambientale, l’interesse
didattico esemplificativo del fiume fra storia, natura, culture, turismo,
viver sano (attività con le Scuole).



CONSORZIO TIBERINA – Agenzia di sviluppo per la valorizzazione integrale e
coordinata del Bacino del Tevere

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