[Forumlucca] Dal Trattato Transatlantico a Milano EXPO 2015 …

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Szerző: Aldo Zanchetta
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Tárgy: [Forumlucca] Dal Trattato Transatlantico a Milano EXPO 2015 via OGM e simili




RIFLESSIONI SUL PARTENARIATO TRANSATLANTICO SUL COMMERCIO E GLI INVESTIMENTI
E DINTORNI NONCHE’ SU EXPO 2015

E’ un dato di fatto che la maggior parte dei cittadini italiani non sa nulla
del TTIP. Comodo usare le sigle, ma queste non facilitano la comprensione.
Tanto meno gli ‘inglesismi’ sempre più diffusi anche nel mondo
‘alternativo’. Si è di fatto creato un linguaggio per ‘esperti’, dell’una e
dell’altra parte, che è ostico al cittadino normale. Quindi parlare di TTIP
o di Transatlantic Trade and Investment Partnership non aiuta. Meglio
parlare del Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti.

Vorrei inquadrare il problema un po’ più a largo raggio, per comprenderlo e
rifiutarlo con più convinzione. Esso rientra nella grande ascesa a livello
mondiale delle società transnazionali, ormai le vere attrici della politica
e dell’economia globale, Su questo vittorioso percorso getta luce in
abbondanza una grande Ong olandese, forse il miglior osservatorio
indipendente sui nuovi padroni del mondo, l’Istituto Transnazionale di Studi
Politici (Transnational Institute of Policy Studies – TNI) di Amsterdam
(www.tni.org).

Il Partenariato Transatlantico è solo una delle molteplici pedine su cui il
mondo delle transnazionali si muove. Battuto eventualmente sul Partenariato,
questo mondo ha già in corso altre mosse. Unito su alcuni grandi obiettivi,
come quello in questione, esso è però diviso sul fronte dei singoli
interessi. Dietro a molte delle guerre in atto ci sono infatti interessi
divergenti in competizione. Il caso Libia è un esempio lampante: compagnie
petrolifere di vari paesi in competizione fra loro. Su questo Raúl Zibechi e
Manuel Rosental hanno scritto tre anni or sono un articolo incisivo: morire
per il proprio paese o per una transnazionale?[1]

Le transnazionali sono portatrici di una visione del mondo ben precisa, una
competizione a tutto campo e senza limiti. Una guerra senza quartiere fra
colossi della finanza, dell’energia, dell’’industria, dell’alimentazione,
degli armamenti … Il cittadino: solo un potenziale consumatore. Altrimenti
non serve, si può gettare.

E’ a questa visione generale a cui dobbiamo pensare quando ci opponiamo al
Partenariato Transatlantico, che è solo un aspetto di questa guerra. Ci sono
ad es. i vari Trattati bilaterali di libero scambio, fase di transizione
verso quelli più generali come il Partenariato Transatlantico, appunto. E’
di queste settimane la firma del Trattato di Libero Scambio fra Unione
Europea e Ecuador, che si aggiunge ai molti già in essere. E c’è anche una
certa legislazione nazionale e internazionale di protezione ai loro
investimenti[2]. A livello europeo ad es, quella sulla dimensione minima e
massima dei piselli o quella del raggio di curvatura dei cetrioli
(normativa, quest’ultima, che ha celebrato i 25 anni!). Quale è la vera
ragione se non favorire le grandi aziende a danno delle piccole? E sempre a
livello europeo, non dimenticare le porte girevoli fra i grandi burocrati e
le multinazionali, per cui il legislatore legiferando si prepara un ancor
migliore futuro in una transnazionale (talora la cosa ha generato scandalo,
ma nulla più). Da non dimenticare che a Bruxelles sono presenti, sembra,
oltre 20mila lobbisti per “assistere” gli estensori delle leggi[3]


All’interno del pacchetto del Partenariato un boccone particolarmente
appetitoso è la liberalizzazione degli organismi geneticamente modificati
(OGM) alimentari, dove 7 società controllano il 100% dell’attuale mercato
mondiale: Monsanto (US), Pioneer Hi-Breed (US), Agrevo (D), Zeneca,
Rhone-Puolenc (F), Bayer (D) e Novartis (CH).


OGM non significa solo una alternativa per l’agricoltura. Significa una
visione riduzionista della scienza in alternativa alla visione che,
semplificando, definiremo della ‘complessità’. La prima ha ispirato la
‘creazione’ degli OGM, trascurando il ‘principio di precauzione’ che una
certa scienza arrogante e determinista rifiuta di fatto. Essa, sempre
semplificando, ritiene che le caratteristiche di un gene determinino
inequivocabilmente certe caratteristiche dell’organismo. Questo venne
pensato quando Crick e Watson scoprirono la struttura del DNA e fecero della
precedente affermazione il dogma centrale della biologia molecolare. Venne
così lanciato l’ambizioso programma chiamato Progetto Genoma, teso a
identificare l’intero patrimonio genetico umano. Ma fu proprio questo
progetto che portò a concludere che il dogma non era vero. Crick aveva
dichiarato che se il “dogma centrale” si fosse rivelato errato, tutta la
biologia molecolare sarebbe stata da ripensare. E’ ciò che i ‘riduzionisti’
-che negli OGM hanno investito capitali enormi e stanno traendo dalle
relative produzioni agricole utili altrettanto enormi- rifiutano difare. Di
diversa opinione sono quei biologi che invece hanno preso atto della
fallacia di questo dogma.


Negli ultimi mesi sulla grande stampa italiana è stato dato grande risalto
all’opinione dei riduzionisti ‘nostrani’ (particolarmente attiva Elena
Cattaneo, premio Nobel per la biologia, con lettere o articoli su Il Sole/24
ore, Il Corriere della sera, La repubblica etc). Un titolo per tutti, di
tSt-tutto Scienze e tecnologia, di corredo a un articolo della Cattaneo, è
significativo della parzialità dell’informazione: “Favorevole, indeciso o
taleban: in quale gruppo ti identifichi?”. Chiaro, se sei contrario sei
“taleban”!


C’è qualche coincidenza fra questa campagna e la fase finale delle
trattative SEGRETE fra UE e US sul Partenariato, per togliere ridurre il
numero dei contrari? Oppure con la kermesse transnazionale EXPO 2015 –
Nutrire il mondo – Energia per la vita, che dovrà mettere in evidenza il
ruolo delle transnazionali, e quindi delle loro innovazioni, per combattere
la fame nel mondo? O è una fortunata casuale triangolazione?


Spero cominciate a intravvedere che non è in gioco solo una serie di
alimenti potenzialmente nocivi, ma la presa di controllo dell’alimentazione
a livello mondiale e una distruzione su larga scala della biodiversità e
quindi della sicurezza alimentare.


Riprenderò in dettaglio, per chi è interessato, tutti questi argomenti, per
andare anche oltre. Ma intanto, favorevole, indeciso o “taleban” che tu sia,
se ne vuoi sapere di più, puoi leggere un agile libro “La favola degli OGM”
di Daniela Conti e Ferdinando Carbone, ediz AlkemiaBooks, E 12.
<http://www.alkemiabooks.com> www.alkemiabooks.com


Aldo Zanchetta aldozanchetta@???


NB L’editore segnala sul libro: puoi regalarlo, fotocopiarlo, stamparlo o
pubblicarlo senza chiedere nulla a nessuno. Se decidi di farlo e ti va di
informarci, scrivi a danielaconti@complessità.it












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[1] Un esempio. Vedi sul web:
<http://www.circolovegetarianocalcata.it/2015/01/07/usa-monsanto-esercito-e-
governo-uniti-per-imporre-gli-ogm-nel-mondo/> USA: Monsanto, esercito e
governo uniti per imporre gli OGM nel mondo. Il rapporto è intitolato “The
Sinister Monsanto Gruppo: ‘Agent Orange’.

http://www.controinformazione.info/monsanto-fa-squadra-con-lesercito-usa-per
-colpire-gli-attivisti-anti-ogm/#more-4956

[2] “Lo Stato è Stato di diritto perché trasferisce capacità politica e
sovranità politica al mercato e, al suo interno, alle corporations e al
capitale finanziario; per questo,sebbene manifestino contro la crisi e le
sue élites politiche, gli indignados europei paradossalmente difenderanno
fino alla morte lo Stato di diritto”. Pablo Davalos, Le nuove vie del
potere, Mutus Libri 2014, pag. 44. L’intero testo è scaricabile
gratuitamente sul sito www.camminardomandando.wordpress.com.

[3]
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/01/boom-di-lobbisti-a-bruxelles-e-st
rasburgo-ma-il-regis...